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Autore: gm19961    23/04/2012    10 recensioni
« Lui non è un coso, papà!»
« Ma davvero? Non fa per te, Bra.»
Come aveva potuto dire che lui fosse meglio di suo padre? Quelle parole l'avevano scosso, turbato. Era solo un incubo, un tremendo incubo. Pensava di esser l'unico essere sulla Terra che poteva rendere felice sua figlia, Bra. Invece si sbagliava, lei si era affezionata di più a un altro, al suo peggior nemico.
Goku.
Storia sospesa per mancanza d'ispirazione. Mi scuso con i lettori.
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Goku, Un po' tutti, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ma perché diamine tutto sembrava essere sfuggito al suo controllo? Bra era seduta sul divano a sentire la radio, appoggiata alla spalla di Goten, mentre i suoi pensieri erano rivolti principalmente a Goku: lui le aveva chiaramente detto di essere innamorato di sua moglie, ed era inutile tentare qualsiasi altro approccio.  Doveva forse farsene una ragione? Assolutamente sì. O per lo meno, qualsiasi ragazza normale si sarebbe rassegnata così facilmente; ma visto considerato che lei non era affatto una ragazza normale, e perché appunto ne aveva la possibilità, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di far cambiare idea al suo amato. Era tempo di cambiamenti, e anche di una diversa tattica per far breccia nel cuore del Super Saiyan. I piani strategici di Bra furono interrotti, però, dal campanello di casa Son: Chichi si avventò alla porta, e la aprì energicamente; forse si aspettava che fosse il suo Gohan o la sua nipotina Pan. E invece no, erano solo Trunks e Bulma.
Bra sgranò gli occhi e guardò sua madre: era bella come sempre, ancora con i capelli corti, con il suo stile, ma accompagnata anche da un'infinita sensazione di tristezza, quasi malinconica. E la conosceva fin troppo bene: questo non era assolutamente da lei. Già, Bulma Brief, quel giorno, aveva qualcosa che non andava. Bra si staccò dalla spalla di Goten e saltò in piedi al parquet lucido, pronta a salutare il suo ex fratellone e la sua ex mamma.

« Trunks! Ma chi è questa bella signora accanto a te?»

Bra conosceva i punti di forza e di debolezza della madre: partire la conversazione con un complimento, le dava un notevole vantaggio. E, infatti, fu così: Bulma ridacchiò e strinse volentieri la mano di Bra. Mentre scuoteva delicatamente la sua mano, Bulma sentì un contatto decisamente strano. E poi, Trunks aveva oltremodo ragione: era davvero molto bella e le assomigliava tantissimo. Stesso colore dei capelli, stessi occhi. Sembrava un po' la figlia che non aveva mai avuto. O meglio, la sua bambina che non era potuta nascere.

« Trunks, tesoro, saluta la tua amica.»

Bulma fece un occhiolino al figlio, che tutto rosso, salutò Bra, imbarazzato come non mai. Bra ridacchiò e scompigliò i capelli del ragazzo, riportando sull'attenti il piccolo di casa Son, che prese subito la mano di Bra.

« Ehilà Trunks, non si salutano più neanche gli amici? So che c'è qui Bra, però potresti salutarmi!» disse in tono amichevole e di sfida Goten. Trunks ricambiò lo sguardo e prese la mano libera di Bra.
« Hai ragione, Goten. Ciao. Ora vorresti cedere un po' a me Bra? Sai, lei vive qui con te ed io non la posso vedere quando e come voglio.»

Bra si sentì al centro di due forze troppo potenti: da una parte il suo adorabile fratellino che si era preso una bella sbandata per lei; dall’altra quello sciocco di Goten che non l’aveva mai degnata di uno sguardo quando ancora era piccolina. E poi lei aveva fatto tutta quella strada per Goku, non per due ragazzini, che per giunta, uno di loro aveva il suo stesso sangue nelle vene. Bra scosse la testa e imbarazzata, si staccò dalla presa dei saiyan. Bulma, che si era ritrovata nella stessa situazione di Bra mille e più volte, quando ancora era più giovane, le prese il polso e iniziò a ridacchiare insieme a lei.

« Oh ragazzi, lasciatele un po’ di tregua! Andate a contendervela di fuori!» replicò saggiamente la Brief, e i due saiyan, sorrisero vittoriosi.
« Che dici Goten? Andiamo di fuori e ce la contendiamo questa coppa
« Con vero piacere, Trunks.»

I due volarono di fuori, lasciando alle due donne un minimo di sollievo. Bra e Bulma si sedettero vicine sul divano e quest’ultima non riusciva a staccare gli occhi dal viso della ragazza. Non era possibile. Le assomigliava troppo. Certo, beh, anche Marion, la prima ragazza di Crilin le assomigliava fisicamente, ma lei sembrava davvero il suo clone giovanile. Chissà di chi era figlia.

« Bra, sai che assomigli molto a me da giovane. Questa tua vivacità, e non per vantarmi, anche il tuo aspetto mi ricorda molto me alla tua età. E’ possibile che siamo imparentate, per caso? »

Bra scosse la testa violentemente. Come poteva dirle la verità? No, avrebbe preferito mantenere il segreto, per ora. E poi, sicuramente, non le avrebbe nemmeno creduto. Ed era sicura che in questa dimensione, un’altra Bra undicenne se la stava spassando in giro, ancora innamorata del suo Goku.

« Signora Brief, lei per caso ha un’altra figlia?» chiese innocentemente lei, notando lo sguardo di Bulma rabbuiarsi. Aveva toccato il tasto dolente.
« No, ho solo Trunks. Avevo una figlia ma… è morta molto tempo fa, in un incidente stradale. Non era ancora nata. E non sapevo nemmeno come chiamarla. Però …“Bra” è davvero bello, e se tornassi indietro di undici anni, le avrei dato sicuramente il tuo nome.»

Bulma si passò una mano sulle palpebre perfettamente truccate, lasciando una piccola sbavatura di matita nera sulla tempia. I suoi occhi celesti diventarono ben presto lucidi, e poi, un rimasuglio acquoso approdò all’angolo più estremo dell’occhio; Bra non poté fare a meno di notarlo. Il suo aggeggio comunque l’aveva avvisata. Qualcosa di brutto sarebbe successo, e tutti avrebbero perso la sua memoria. Sì, ma non pensava che avrebbe preso decisioni così drastiche nel suo destino. Ma ormai era lì, e tornare indietro, era la cosa più stupida da fare: ora aveva non uno, ma due compiti da portare a termine. Far tornare il sorriso alla sua mamma, e ovviamente, conquistare il cuore di Goku. Solo che, c’era un’altra persona a cui Bra pensò in quel momento, mentre teneva tra le braccia un’affranta Bulma: un saiyan duro come l’acciaio: il suo papà. Sebbene lei lo detestava con tutte le sue forze, dopo aver sentito dirgli tutte quelle cose su Goku, il suo cuore era ancora infatuato di quell’immagine possente di suo padre. Dopotutto, quando era molto più piccola, era il suo unico punto di riferimento. Era l’unico uomo della sua vita, dopo Trunks. E poi, era arrivato l’amore: quello di Goku.

« Mam…Bulma… mi dispiace. Mi dispiace terribilmente.» sibilò lei, con il cuore in gola. E non le dispiaceva solo per la situazione a cui sua madre stava subendo per causa sua, ma per tutta l’avventura straordinaria che stava vivendo a spese della sua famiglia. Bulma si staccò delicatamente dalla presa di Bra e le strinse le mani, specchiandosi negli occhi della figlia, a lei sconosciuta.

« Se mia figlia fosse nata, avrei voluto che fosse dolce come te. E bella come te. Anche mio marito ne sarebbe stato felice.»
« Suo marito?» chiese Bra, sapendo esattamente dove andare a parere.
« Mio marito Vegeta si è chiuso in sé stesso dopo quell’incidente. Non si da pace, e l’unica persona con cui so che ha parlato della situazione, è Goku. Tra i due c’è sempre stato un rapporto strano, ma so che lui si fida troppo di lui. Non ho mai visto piangere Vegeta, ma sono sicura che Goku… Goku sì, deve aver visto tutto il suo dolore. »

*

Nel frattempo, in una radura lontana, in cui l’unico paesaggio esistente sembrava essere solo un susseguirsi di montagne rocciose e nient’altro che una distesa di sabbia fine ocra, un saiyan stava rilasciando tutta la sua rabbia repressa distruggendo qualsiasi cosa che gli capitava sotto tiro. Con vari attacchi, dalla svariata potenza, il principe se ne stava zitto e ammirava come la distruzione potesse placare il suo animo tormentato. Dopo undici lunghi anni, non se n’era ancora fatto una ragione. Era pronto a distruggere un’altra montagna, l’ennesima forma di vita che osava farsi viva sotto il suo controllo: nessuno meritava di essere felice, nessuno. Lui non era felice, lui era devastato. E quel giorno, forse più del solito.
Protese le mani in avanti, e giusto qualche secondo prima che potesse scagliare l’attacco, sentì una mano toccargli la spalla. Ne riconobbe l’aura. Vegeta strinse un pugno e non si curò di voltarsi verso di lui. Scagliò la micidiale ira che era uscita dal suo corpo e nessuna espressione ne scalfì il volto.

« Vegeta…»
« Che accidenti vuoi, Kakaroth? Ti ho detto mille volte di lasciarmi solo, e tu ti ostini a non darmi retta.»
« Vegeta, lo so che è dura, ma tu e Bulma dovete uscirne. Fatelo per il bene di Trunks. Lui sta soffrendo esattamente come voi.»

Vegeta si voltò di scatto verso l’acerrimo rivale, e con un’espressione disgustata, lo prese per il colletto della maglietta celeste sgualcita. Sebbene fossero già a mezz’aria, il principe lo sollevò, fino ad avercelo qualche centimetro dalla faccia corrugata.

« Tu devi stare zitto. Mi hai capito? Tu non hai idea di quello che ho passato. Tu devi solo…» Vegeta lo scagliò contro la montagna lì vicina « ...TACERE.»

Goku non si fermò, lasciò che lo sfogo di Vegeta venne fuori, e disintegrò la montagna dietro di lui; neanche un graffio riuscì a penetrare nella pelle d’acciaio del guerriero dal cuore puro. Volò nuovamente verso di lui: non aveva paura di Vegeta. Non ne aveva mai avuta.

« Cosa direbbe tua figlia se ti vedesse in questo stato, Vegeta?»

Vegeta con uno sguardo truce scagliò un nuovo pugno verso il viso di Goku, che però, bloccò all’istante. I due si guardarono: gli occhi cenere di Goku si specchiarono in quelli del principe.

« Non devi osare nemmeno nominarla. Tu non puoi permetterti neanche di pensare a lei. NON PUOI.»
« Posso, invece. Vegeta tu devi uscire da questa situazione. Lei non vorrebbe vederti così.»
« Stai zitto.»

Vegeta ritirò il braccio, ancora teso verso il saiyan d’infimo livello, e si portò una mano in fronte, disgustato e allo stesso tempo ferito dalle sue parole. Sentì uno strano formicolio agli occhi: la gola gli faceva male, troppo male. E lui odiava quella sensazione, poiché erano i sintomi di quelle stupide cose acquese che gli bruciavano il viso. Lui odiava piangere ma in quel momento, il suo istinto non poté fare a meno di farlo.

« Non puoi capire, tu non hai mai perso niente nella tua miserabile vita. Io ho perso troppe cose. Tra queste anche mia figlia. E tu, tu non puoi farmi la predica. »

Il saiyan percepì un groppo in gola, iniziò a mascherare la sua voce dolorante e guardò nuovamente Goku negli occhi, cercando di recuperare un briciolo di fiducia: solo lui riusciva a trasmettergliela. Solo lui riusciva a farlo stare bene. Lui e nessun altro. Sebbene amasse Bulma, sentiva il richiamo del sangue saiyan nelle vene di Kakaroth. E mai e poi mai, quel richiamo sarebbe venuto a meno.

« Che cosa mi sta succedendo, Kakaroth? Io sto impazzendo.»

Goku accennò una smorfia intenerita. Posò le mani sulle spalle del principe e lo scosse un po’, lievemente, portando la sua forza a un livello minimo storico.

« Vegeta, lei vive in te. Lei è qui, è con te. E’ da qualche parte in questa Terra. Non è qui fisicamente, ma il suo spirito ti accompagna. Io lo so.»
« Non me ne frega un accidente del suo spirito. Io rivoglio mia figlia in carne d'ossa. La pretendo.»

Vegeta poi non ce la fece: la prima lacrima uscì dall’occhio destro, scuro come la notte. Abbassò lo sguardo verso il suolo: che scena patetica, pensava il principe, che sull'orgoglio ci aveva costruito la sua intera esistenza. Si sentiva uno schifo. Goku invece, pensava tutto, eccetto che il principe fosse un essere patetico. Credeva solo che fosse un padre splendido. Un padre che non aveva rinunciato a sua figlia, nemmeno dopo la morte. E questo faceva di lui un essere umano con dei sentimenti.
Un padre che non aveva accettato la scomparsa della sua bambina.

« Vegeta… che cosa posso fare per te?»
« … Kakaroth... io rivoglio solo indietro mia figlia.»
 



Descrizione: C:\Users\Rossella\Pictures\tumblr_lk4aseIxv41qhw0tbo1_400.gifBeh. Che dire. VEGETA CHE PIANGE. Sono calata nell’OOC più assoluto.
Uccidetemi. Però, dai, insomma… a me fa pena, poverino. Se sapessi che anche mia figlia sia morta, io di sicuro NON me ne farei una ragione. Chiunque abbia visto della Goku/Vegeta in sto capitolo, mi avverta D:
No perché, Goku … beh, meglio non dire nulla. LOL. Bene, esprimiamo il senso di colpa di Bra a suon di lacrime.
Comunque nel prossimo capitolo ce ne saranno delle belle. Eeeeeccome. Tipo la gelosia di GokuH nei confronti della bella Bra. <3 Me ne vado gente, ho spoilerato troppe coseH. Grazie infinite delle recensioni e di chiunque legga. <3 Siete dei tesori. <3

gm19961

   
 
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