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Autore: MaryLouise    23/04/2012    2 recensioni
Minerva s'accomodò al suo fianco, osservando incantata la magnificenza dei giochi di luce solari.
Appoggiò la testa alla sua spalla, Albus percepì il suo intenso profumo e lo inspirò a pieni polmoni, intrecciando le dita alle sue.
«Non è magnifico? L'acqua, la luce...».
Lui annuì in risposta, cercando d'impedire alle lacrime di velargli gli occhi.
L'acqua, la luce, la vita, Minerva: stava per perdere ogni cosa.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa fic è dedicata a sole :) o pollama che dir si voglia.
Grazie, di tutto.

Foglie d'autunno

 

Il vento scuoteva prepotentemente le fronde degli alberi, spargendo foglie dorate nell'aria.
Albus Silente, seduto sulla riva del Lago Nero, contemplava tristemente quel magnifico spettacolo: lo specchio limpido e argenteo dell'acqua in cui il sole si rifletteva, le increspature della superficie trasparente prodotte dalla brezza impertinente.
Sospirò con malinconia, attraversando i fili d'erba con le dita lunghe e ossute.
Il sole stava tramontando, giungeva la sera, così come giungeva la fine dei suoi giorni.
Osservò la mano annerita dalla maledizione, annerita dalla sua presunzione, dal suo egocentrismo.
Cosa avrebbe dato per poter usare quell'anello e riportarla in vita...
«Albus?», domandò una voce fin troppo familiare.
Alzò il capo, per incontrare un paio di occhi verdi e penetranti, resi ancora più luminosi dalla brillante luce dorata riflessa dal lago: Minerva.
Abbozzò un sorriso, facendole cenno di sedersi accanto a lui.
Minerva s'accomodò al suo fianco, osservando incantata la magnificenza dei giochi di luce solari.
Appoggiò la testa alla sua spalla, Albus percepì il suo intenso profumo e lo inspirò a pieni polmoni, intrecciando le dita alle sue.
«Non è magnifico? L'acqua, la luce...».
Lui annuì in risposta, cercando d'impedire alle lacrime di velargli gli occhi.
L'acqua, la luce, la vita, Minerva: stava per perdere ogni cosa.
Percependo il suo respiro farsi irregolare, la donna alzò il capo per guardarlo in viso.
Albus sapeva che, nonostante il rassicurante sorriso che aveva esibito e la carezza distratta sulla sua guancia, Minerva aveva riconosciuto gli evidenti segni di un turbamento.
Eppure la compagna non disse nulla. Poggiò di nuovo il capo sulla sua spalla, cingendo la sua vita con le braccia. Lo strinse a sé, come per dare conforto non solo a lui ma anche a se stessa.
Il vento soffiava tiepido sulla valle, sfiorando l'acqua e le foglie dorate degli alberi, giocando con loro.
Minerva inspirò con forza e lui seppe che aveva compreso. Aveva capito cosa gli affollava la mente, gli turbava i pensieri, gli disturbava il sonno. Aveva capito e cercava di sopportarlo, per il bene di tutte e due.
Non era una stupida e sapeva che la sua mano annerita non era uno scherzo; si trattava di una maledizione potente, che molto probabilmente l'avrebbe portato alla morte.
La baciò sulla fronte, per confortarla un poco. Sapeva, in cuor suo, che l'avrebbe persa prima o poi. Proprio questa consapevolezza gli dava la forza di andare avanti, di vivere accanto a lei come se fosse completamente sano, di godersi ogni loro momento, di farlo proprio fino al più piccolo particolare.
Una foglia cadde da un albero e, cullata con dolcezza dal vento, si adagiò sui capelli scuri di Minerva.
Albus gliela tolse e la rimirò nella propria mano.
Non era del tutto secca, alcune parti erano ancora verdi, piene di vita, proprio come lui. Non era annerito dalla maledizione, aveva ancora giorni da vivere, probabilmente mesi.
Mesi da passare con lei, con Minerva. Lo consolava il fatto che, nell'ora più buia della sua esistenza, lei gli sarebbe stata accanto, gli avrebbe tenuto la mano, l'avrebbe percepito spirare. Sarebbe stato così, ne era certo.
«Finché c'è speranza...», mormorò.
Minerva strinse la presa sul suo corpo e nascose il viso tra nelle sue vesti, celando una lacrima solitaria che le rigava il viso.
Finché c'è speranza, si vive.




La fic ha vinto il contest a turni "A chi piace il flash contest?" di sole :) .
Faccio i complimenti a tutte le partecipanti, non solo perché sono sicura che tutte le storie che hanno consegnato sono fantastiche, ma anche perché - e qui m'inchino a sole - senza questo contest non avrei potuto conoscere le fantastiche persone che ora fanno parte del C.R.E.P.A, un forum che è un po' la mia seconda famiglia, solo più allargata ;P
Vi voglio bene Crepuscole <3





1 classificata: 

Jo_96 con Foglie d'autunno: 
Grammatica: 10/10 
bene… non so cosa dire XD 
L’ho trovata perfetta. Nessuna virgola o parola fuoriposto. Complimenti! :D 
Stile: 5/5 
Ti sembrerò ripetitiva, perché ogni volta che ti valuto una storia ti dico sempre le stesse cose, ma mi piace un sacco il tuo stile, leggero e leggibile, delicato ma allo stesso tempo profondo. Brava! 
utilizzo dell’argomento: 5/5 
Il tuo argomento era l’amore e l’hai utilizzato alla perfezione, si è potuto percepire l’amore dei protagonisti con i semplici gesti che due innamorati si scambiano, uno sguardo, una carezza *w* 
Complimenti! :D 
utilizzo prompt; 5/5 
Il prompt è ben utilizzato e spicca nella storia. 
Titolo: 5/5 
Il titolo mi piace, non so perché ma mi piace! Può essere banale, ma mi ha colpito, non so per quale motivo :D 
Gradimento personale: 10/10 
Anche se è una storia malinconica mi è piaciuta molto. Forse per la dolcezza tra Minerva e Albus che si abbracciano in riva al Lago Nero. Mi hai fatto quasi uscire una lacrimuccia! :P 
per un totale di: 40/40 

   
 
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