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Autore: CiccioBaslardo    24/04/2012    1 recensioni
Un picolo esperimento.
Ho mischiato dei personaggi di un GDR ad un'ambientazione di cui sono innamorato.
Vediamo che scappa fuori^^
Spero vi piaccia...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Il giovane leone si contorceva nel tentativo di liberarsi da quella presa, ma ogni suo tentativo era vano. Quei tentacoli che lo avvolgevano erano più letali delle spire di un serpente.
Era finita.
Il viso del leone e quello della bambina erano quasi attaccati.
Kovu tentò di azzannarla, ma per quanto gli fosse vicino, non riusciva nemmeno a sfiorarla. Le sue zanne affondavano solo nell'aria.
"Perché? Non può essere! Non può finire così!"
Il leone non si voleva arrendere. Ci doveva essere pure un modo per tornare da Kiara. Non poteva finire così.
-Coraggio gattino… guardami negli occhi. Voglio assaporare la tua anima prima di…- La mezzo demone si bloccò di colpo. Gli sguardi dei due si erano incontrati.
Ci furono degli attimi interminabili dove ogni cosa nel mondo a loro circostante si fermò.
Kovu guardando attentamente gli occhi della bambina riuscì ad intravede dei volti di alcuni animali simili a lei. Si disperavano; piangevano in preda al dolore.
Sembrava quasi che qualcuno di loro allungasse le sue "zampe" verso di lui e lo volesse afferrare attraverso le iridi della piccola negromante.
Incredibile… ma ci riuscirono. Il leone si sentì afferrare per la criniera e tirato all'interno del corpo della negromante.
L'anima di Kovu fu strappata dal suo involucro di carne ed ossa e trascinata all'interno degli occhi della bambina da quelle "zampe", che non erano altro che le anime divorate in precedenza da Lumia.

Kovu venne catapultato in un luogo buio dove decine e decine di mani lo tiravano e lo graffiavano. Era finito all'interno del corpo della bambina. Dove le anime divorate avrebbero dovuto passare tutta l'eternità.
Nella disperazione delle loro grida e nella totale oscurità il leone non riusciva a liberasi da quella terrificante situazione.
Solo un perenne pensiero in tutta quella disperazione.
"Kiara…"
-KIARAAAAA!!!-
Il suo ruggito non servì a niente. Quelle avide mani continuavano a tormentarlo ed i versi dei dannati non smettevano di squarciare l'aria.
Lamenti di sofferenza, urli di terrore, risate isteriche… era finito in un incubo talmente reale da sembrare vero.
Ed in effetti lo era.
Il leone sentiva la sua anima strapparsi in tutte le direzioni in cui veniva tirata.
Era la fine?

Dopo un tempo che sembrava interminabile un'intensa luce squarciò l'oscurità e le altre entità si allontanarono da essa come se ne fossero atterrite.
Kovu era privo di forze e non riusciva a muoversi… non sapeva nemmeno come fare a dire la verità. Il suo corpo fluttuava nel vuoto più totale.
-Kovu. Questo è il tuo nome non è così?-
Quella voce… era la bambina che gli aveva fatto tutto questo. Cosa voleva ora?
-Chi sei tu? Perché mi hai trascinato qui?-
Il giovane leone sussurrò quelle parole con tutta la forza che gli era rimasta. Si sentiva svenire. Ma se c'era anche solo una possibilità da tornare da Kiara, avrebbe fatto tutto il possibile per sfruttarla.

-Io… io sono una bambina molto sfortunata…-
"Bambina". Kovu non conosceva quella parola, ma al momento non era importante. Voleva solo tornare dalla sua leonessa.
-Mi dispiace averti fatto questo. Non credevo possedessi un animo umano. Io mangio solo le anime degli uomini cattivi. Mi dispiace fare questo agli animali. Ma purtroppo ne ho bisogno per sopravvivere. Le anime… sono l'unica cosa che mi tiene in vita-
Kovu sentiva che le energie stavano tornado e che la sua anima si stava rigenerando.
-Mi dispiace che quei cattivoni ti abbiano fatto male. Ti prometto che non succederà più-
A quelle parole, lo scenario intorno al leone cambiò radicalmente.

Si trovava nella savana ed intorno a lui c'erano molti animali. Le sue zampe poggiavano sull'erba ed il sole emanava un piacevole tepore.
-Qui è dove ripongo le anime degli animali- la voce tornò a riecheggiare nell'aria -voi non avete alcuna colpa, per cui ho deciso di creare un posto tutto per voi. Lontani dagli uomini-
Il leone non capiva, ma era spaventato da quello che stava succedendo. Anche se quel posto era bellissimo, lui sapeva di non essere nel mondo reale… sapeva che non avrebbe potuto rivedere Kiara.
-Perché?- ruggì il leone - perché mi fai questo?! Io voglio tornare a casa mia! Voglio tornare dalla mia Kiara. Ti prego! Lasciami libero!- Kovu faticò per trattenere le lacrime. Strano vero? Era solo la sua anima… eppure poteva piangere.
Lumia si accorse di questa stranezza. Non era mai successo che un'anima piangesse.

-Devi volerle molto bene- Disse la voce.
-Si… lei è l'unica che crede veramente in me. E' stata la prima ed unica- questa volta il giovane leone non riuscì a trattenersi. Una lacrima toccò il terreno su cui erano poggiate le sue zampe. Era la sua. Quella della sua anima.
-Dici il vero amico mio…-
Quando quelle ultime parole sparirono nella vastità di quella strana savana, proprio nel punto in cui la lacrima cadde, il terreno cominciò a cedere.
Una crepa si aprì e fece precipitare Kovu in un baratro oscuro.
Svenne.

-Kovu! Kovu svelgiati!-
Un sogno?
La voce di Rafiki lo svegliò di soprassalto.
Per fortuna è stato solo un brutto sogno.
-Se ne sono andati. Ti ha lasciato qui e poi lo strano uccello con quella creatura in groppa è volato via. Stai bene?-
No, non era stato un sogno. Cosa gli era successo?
Kovu non emise alcun suono. Era scioccato per l'accaduto, ma l'importante è che era ancora li. Poteva rivedere la sua amata.
-Rafiki…- disse il leone -…portami a casa-
  
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