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Autore: IthilElu    24/04/2012    2 recensioni
Luna č un personaggio di fantasia che vive in una realtā parallela creata dalla mia mente: una Bordeaux assediata da vampiri che vi regnano incontrastati. Lei č una parte di me e spesso io sono lei. Difficile scinderci, a volte anche per noi due č difficile distinguere dove finisce lei e comincio io. Questa č la sua storia, raccontata da lei e accompagnata in seguito dalle numerose pagine di diario che tiene,come dice lei, per non dimenticare
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 gennaio 1851 (6 anni)

Ciao Diario io sono Luna* e ho sei anni! Questa č l'unica cosa che mi č venuta in mente non appena ti ho aperto e ho fissato le tue pagine bianche.
Non so come si scriva un diario, fatto sta che papā oggi me ne ha regalato uno e sono qui da qualche minuto a spremermi le meningi su come si faccia. Papā dice che le parole volano nel vento e possono far sbiadire i ricordi. 
Mi ha anche detto che la scrittura č eterna e che un giorno, forse piu grande, rileggerō e ricorderō meglio. 
Non lo so: papā a volte č cosi strano.
Mi obbliga a fare cose che non voglio come studiare il latino e il greco. Non capisce che li odio?
Sono noiose e piene di regole, non mi piacciono e poi a dirla tutta neanche il mio precettore mi sta simpatico.
E' un uomo brutto dalla pelle quasi color blu, ha il naso ricurvo e le orecchie un po a punta. Porta con se uno strano odore di "libro polveroso" e la sua voce e rauca e sottile. Somiglia ad una vecchia strega sulla scopa. Mi rimprovera sempre e non sa stare agli scherzi, ma in compenso mi spiega tante tante cose belle.
Intanto la mia penna scivola su di te diario: io sono piccola e per quanto faccia la voce grossa qui, in casa, nessuno mi prende in considerazione. A volte batto i piedi e piango ma papā mi rimprovera dicendomi che le lacrime non portano mai a nulla.
Forse mi servirai a questo diario...mi servirai a farmi ascoltare dai grandi senza battere i piedi e senza piangere,senza urlare e fare i capricci.
Sai che faccio?? stasera ti lascio sul comodino di papā,tanto aspetta la mamma che se ne va via tutto il giorno e ,quando torna ,le urla contro. E che urla!!
La mamma perō non se ne frega tantissimo: continua ad uscire e , per quanto io sia piccola, credo che non voglia piu bene a papā.
Io lo amo di piu... io lo amerō sempre
Lui dice che avrō molto tempo per amare. Ma io dico: potrei morire e allora non amare piu!
Lui ride ogni volta e mi bacia la fronte con tanta tenerezza...
Ora me ne vado a ninna caro diario: la mia candela č quasi a metā e il mio precettore domani mi tirerā giu dal letto presto
Ma sai che faccio?? Gli mischio il sale nell'acqua di nascosto cosi quando berrā starā male e salterō greco.
Una dolce notte diario....ah e anche a te papā che stai leggendo
 
 

7 gennaio 1851 (6 anni)

 
I grandi sono prepotenti.
Adesso ne sono sicura: "Luna fa questo...Luna mangia...Luna dormi...Luna fa il bagnetto"
continuano a ripetermi ordini su ordini e non sempre posso dire di no....Ma perchč??
L'altro giorno papā mi ha portato in una grande sala: c'erano tantissimi uomini ben vestiti e donne belle ed eleganti. Papā mi ha spiegato che quella č la sala di un consiglio che ha detto si chiama Nalia* e che lui ne č il capo.
Finalmente ho scoperto il lavoro di mio papā: papā fa il Capo.
Quando tutti quei signori si sono seduti al tavolo io me ne sono stata buona buona su uno sgabellino, ascoltando i discorsi che stavano facendo tutti insieme.
Sono curiosa, si lo so, ma non posso fare a meno di esserlo. Credo che aprendo la mia testa ne verrebbe fuori un fiume di curiositā.
Beh insomma quei signori parlavano di una cosa chiamata legge: ho sgranato gli occhi perchč non so cosa vuole dire e quindi, quando papā si č alzato e mi ha presa per mano per tornare a casa gliel'ho chiesto.
Mi ha spiegato che la Legge č un po come tante piccole regolette scritte su un pezzo di carta alle quali tutti, ma proprio tutti, decidono di obbedire.
Mi ha anche detto che sotto quella lista di regole c'č la firma sua e quella del re.
"ma allora papā"
gli ho detto
"tu non sei solo un capo...se anche un firmatore"
ho continuato.
Ma lui č scoppiato a ridere e io gli ho messo il muso. Appena tornati a casa mi ha mandata a fare il bagnetto.
Diciamocela tutta io odio fare il bagnetto con Tilde, la nostra nuova cameriera.
Mi tira i capelli e mi strofina troppo forte, forse č per questo che sono cosi bianca
Fatto sta che , per rifiutarmi, mi sono fermata sulle scale e ho guardato papā
"c'č una legge che impone di fare il bagnetto con Tilde papā??"
gli ho chiesto curiosa
Lui mi ha detto distrattamente
"No principessa... nessuna legge"
Cosi ho preso la palla al balzo e schizzando su per le scale gli ho urlato
"allora lo farō da sola....grazie papā"
Caro Diario, stasera ho fatto il mio primo bagno da sola e devo ringraziare papā per non aver mai creato quella legge. Forse mi sembra di avere anche un po di colorito in volto visto che Tilde non mi ha strigliata.
Perō i grandi rimangono prepotenti.
Sai cosa faccio: le scrivo io le regole per i piccoli, magari a papā piacciono e le fa firmare dal re.
Adesso perō ho sonno, tantissimo e quindi vado a dormire
Buona notte diario....buona notte papā.
 
 

14 gennaio 1851 (6 anni)

 
Le lacrime sono salate....
ma allora perchč ieri sera papā ha urlato alla mamma "piangerai lacrime amare"??
Bho...i grandi sono strani.
Fatto sta che la mamma se n'č andata per un po, i suoi soliti viaggi nei quali promette sempre di portarmi e poi si inventa mille scuse.
I grandi dicono piu bugie dei piccoli: io se non voglio fare una cosa lo dico, senza pensarci su, i grandi ci girano intorno e inventano scuse su scuse, a volte anche poco credibili. Preferirei che la mamma mi dicesse che sono di troppo piuttosto che inventare bugie.
Sono contenta che mamma sia andata via...per tante cose: non sentirō piu papā urlare, non la sentirō piu inventare storie e soprattutto dormirō nel lettone con papā. Anche se lui sembra non dormire mai: quando io mi metto a letto lui č sveglio e attento e quando mi risveglio č ancora li che mi fissa con il suo sorriso. Papā secondo me non dorme: lui fa il capo e forse per fare il capo non puoi dormire.
Io da grande non voglio fare il capo. Da grande io voglio fare l'etoile: voglio ballare nei piu grandi teatri della Francia e girare il mondo...ma voglio portare anche papā con me.
Non puo mica fare il capo in eterno?? Il mio maestro, soprannominato da oggi la Cornacchia, mi ha spiegato che il corpo degli esseri umani nasce, cresce, si nutre e muore: la morte č una cosa brutta. Io se potessi non vorrei morire, non vorrei mai staccarmi da papā.
Ecco lo sapevo, sto piangendo al solo pensiero di stare senza lui: come farei senza papā? Non voglio rimanere con Tilde e la Cornacchia nera. Adesso ho leccato una lacrima...eh si č proprio salata...secondo me papā s'č sbagliato, capita a tutti di avere una confusione anche ai capi come papā. Devo farglielo notare, come lui fa con me quando sbaglio i verbi in latino o dimentico le parole delle poesie.
Si dice "piangerai lacrime salate"...anche se non suona molto bene.
Adesso s'č fatto tardi diario...ho sentito la porta di casa che si apriva e schizzo nel lettone: dormirō con papā
Buona notte diario....buona notte papā
 

21 gennaio 1851 (6 anni)

 
Ho deciso che non voglio piu bene a papā, non voglio bene a nessuno: a Tilde , alla Cornacchia, alla signora delle focaccine e soprattutto non voglio piu bene a papā. Sono arrabbiata con lui e stavolta non mi sembra di averla fatta tanto grossa.
Mi sono svegliata come al solito in orario, ho infilato il mio vestitino blu, le scarpe, mi sono pettinata e sono scesa giu in salone.
Le tende come al solito erano tirate e la Cornacchia era gia li ad aspettarmi. Dalle tende nere ho visto qualcosa entrare e cosi mentre il mio maestro si arrampicava per prendere un libro troppo in alto io mi sono avvicinata alle tende. Era un fascio di luce gialla: non era la luce di una candela era....diverso. Cosi ho messo una mano sulla tenda ma quando ho fatto per aprirla č entrata Tilde sgridandomi in malo modo.
A dire il vero mi sono spaventata tanto: piu per le sue urla che per quel fascio di luce strano che veniva dalla finestra. L'ho guardata male, molto male e sono tornata al mio posto con il muso. Forse per le urla di Tilde o forse perchč aveva finito il suo pisolino papā č sceso giu come una furia
"non farlo mai piu Luna"
mi ha urlato contro. Odio quando mi si urla contro , non lo sopporto
Cosi mi sono alzata in piedi sulla sedia e gli ho chiesto
"non si urla contro le signorine papā".
gli ho detto a mia volta gridando
"cosa ho fatto stavolta"
ho chiesto
Non mi ha risposto, mi guardava solo con gli occhi pieni di rabbia e forse un po di preoccupazione
Poi ha abbassato il tono di voce
"non devi aprire le tende principessa"
mi ha detto prendendomi in braccio.
Ma io ho continuato a tenergli il muso.
E' tutta colpa di Tilde, non la sopporto,non potevamo avere un cameriere maschio? I maschi , come papā, sono piu simpatici. Perfino la Cornacchia nera č piu simpatica di Tilde.
Fatto sta che papā mi ha rimessa sulla sedia e se n'č andato: cosi ho detto al mio maestro che avevo visto un raggio di luce provenire dalle tende e che volevo vedere cosa c'era fuori, da dove veniva.
Lui mi ha sorriso, per la prima volta e ha preso un grosso librone aprendolo: c'era disegnata una grossa palla rossa e gialla,come una palla di fuoco enorme.
"si chiama sole"
mi ha detto con la sua vocina sottile e nasale
"riscalda e illumina la terra.."
ha continuato girando le pagine del grosso libro.
"č pericoloso?"
gli ho chiesto dispiaciuta
Lui mi ha messo una mano sulla testa e mi ha risposto
"per alcune persone si....per altre no"*
Sono rimasta immobile sulla sedia tutto il giorno a guardare quella figura: il fuoco brucia e forse il sole essendo un fuoco gigantesco puo bruciarmi,ecco perchč neanche papā esce mai quando c'č il grande fuoco acceso. Perō secondo me c'č qualcuno che lo accende e lo spegne, perchč di notte non c'č e io e papā ci facciamo delle belle passeggiate quando non ha da lavorare.
Caro diario...devo confessarti una cosa: non č vero che non voglio bene a papā...lo odio solo quando mi urla contro.
Ora perō sono stanca e me ne vado a dormire...devo ricordarmi di non posarti sulla finestra. Magari il sole puo bruciarti e cancellare tutto.
Buona notte diario....buona notte papā
 

1 febbraio 1851 (6 anni)

 
Tra 9 giorni č il mio compleanno...compirō 7 anni, un anno in piu rispetto a quello che ho gia. Papā dice che non devo aver fretta di crescere perchč essere piccoli č molto bello. Non la penso allo stesso modo: i grandi fanno tante cose che i piccoli non possono fare, anche se le mie piccole conquiste le ho gia avute. Ieri la mia maestra di danza mi ha detto che sono davvero brava  e che ,per il mio compleanno, posso preparare un piccolo balletto per papā anche senza il suo aiuto. Mi impegnerō tantissimo e stasera ho lavorato per altre due ore senza sosta: non mi stanco mica io!!Un'altra conquista č stata fare il bagno da sola, ormai Tilde neanche mi tocca piu. Sō vestirmi da sola e anche pettinarmi, anche se i miei boccoli si impigliano nella spazzola. Ma si, sto proprio crescendo e non ho bisogno piu di nessuno.
Intanto al mio compleanno manca poco: papā mi ha chiesto cosa desidero per regalo. Gli ho detto che mi piacerebbe che la mamma fosse qui per quel giorno, magari il balletto piacerebbe anche a lei. Papā come al solito non mi ha dato risposte, mi ha solo presa in braccio e mi ha baciata sulle guance. Io l'ho stretto forte forte e gli ho detto che posso sostituire la mamma se vuole, so che gli manca tanto , piu di quanto manchi a me.
Ha sorriso e mi ha detto
"principessa tu sei piu importante della mamma"
Ero felice,davvero tanto e me ne sono stata li tutto il giorno sulle sue gambe mentre lui scriveva riguardo una cosa chiamata Rinascimento.
Non gli ho chiesto cos'č perchč non volevo distrarlo, ma dopo un po mi sono addormentata sulla scrivania e mi sono ritrovata a letto.
Sai diario...mi sento gia piu grande. Infondo mancano 9 giorni...e 9 giorni sono pochi.Farō il conto alla rovescia e poi ti racconterō tutto.
Buona notte diario....e dolce notte papā
 
 

7 febbraio 1851 (6 anni)

 
Oggi il maestro č andato via prima: sono rimasta sbalordita e pietrificata, per la gioia ovviamente. Pensavo di avere un po di tempo per la danza, quando papā mi ha detto
"cambiati d'abito principessa,abbiamo ospiti"
ho sbuffato e mentre stavo per tirar fuori la scusa delle leggi ecco che papā mi ha bloccata
"non attacca Luna! Si c'č una legge, ed č una legge del buon comportamento farsi trovare pronti quando si hanno ospiti"
Ho storto il naso e aggrottato le sopracciglia: papā mi ha fregato.
Credo che dovrō trovarmi un'altra scusa per non fare tutto quello che dicono i grandi.Cosi sono salita in camera mia e sul letto Tilde aveva gia preparato un vestitino bianco a pois blu. Odio quel vestito: mi fa sembrare una grossa meringa, anche se le meringhe sono buone.
Mi sono lavata, vestita e visto che faccio di testa mia, ho legato i capelli in due codine laterali con dei nastrini blu, facendo la linguaccia a Tilde che ,urlando come una gallina ,voleva tirarmeli su in una grossa cipolla. Mi sono alzata in piedi sulla sedia e le ho detto
"ti piacerebbe somigliare ad una torta piena di panna con una grossa ciliegia sopra?"
Lei mi ha risposto di no e  portando le mani sui fianchi ho aggiunto
"perchč dovrebbe piacere a me allora?"
Non ha piu fiatato: credo di essere piu brava di Tilde con le parole, anche se lei č piu bella di me. Una volta pronta sono filata giu: avevo ancora un po di tempo per ascoltare della musica. Tilde s'č messa il cappotto e ha detto a papā che andava via,che sarebbe tornata domani. Mi sono pietrificata anche li: io e papā da soli,con un ospite in casa!
Non appena Tilde ha chiuso la porta ho cominciato a saltellare per tutta la casa.
"papā...papā....siamo soli?"
gli ho chiesto entusiasta
Lui č scoppiato a ridere e mi ha detto
"si principessa ma ancora per poco"
Io l'ho guardato e curiosa ho chiesto
"ti riferisci al nostro ospite papā?"
Lui ha annuito e mi ha detto
"aspettiamo un duca e mi aspetto da te un comportamento ottimo? sono chiaro?"
io sono andata a dargli un bacio e nell'orecchio gli ho sussurrato
"l'importante č che non ci sia Tilde"
Poi sono scappata via ad ascoltare la mia musica.
Dopo un po, forse un'oretta, hanno suonato alla porta: papā mi chiamata e mi ha tenuta per mano aprendola. Davanti a me mi sono ritrovata un omone grosso, piu grosso di papā con gli occhi verdi, vestito in giacca e cravatta e una sigaretta in bocca.
Ho stretto di piu la mano di papā: non era spaventoso ma solo strano.
E' entrato senza neanche guardarmi, sorridendo cortese a papā. Mi ha rivolto uno sguardo solo nel momento in cui mio padre mi ha presentata.
"saluta Luna"
mi ha detto.
Io ho sorriso e ho fatto un bell'inchino
"benvenuto duca"
ho esclamato durante l'inchino e poi mi sono tirata su guardando papā che mi ha sorriso segno che sono stata brava.Siamo andati nel salone, Tilde non c'era e papā ha versato in due bicchieri di vetro del liquido giallo, poi s'č seduto e io mi sono messa al suo fianco guardando il bicchiere. Quell'uomo continuava a guardare papā, ignorando totalmente la mia presenza. Mi sono fatta coraggio quando ha fatto una pausa aspirando del fumo dalla sigaretta e ho poggiato le labbra sull'orecchio di mio padre
"non č educato da parte tue versare del tč solo al nostro ospite"
gli ho sussurrato
"rimango pur sempre una signorina"
ho continuato infastidita
Papā ha riso di nuovo e scusandosi con il duca ha detto
"Luna va in cucina,c'č una grossa torta alla fragola puoi mangiarla"
Mi si sono illuminati gli occhi e sono schizzata via. Papā mi ha richiamata
"Lunaaa...non dimentichi qualcosa?"
Sono tornata indietro sbuffando
"con permesso"
ho detto il piu gentile possibile verso quel signore che tanto mi ignorava. Poi ho guardato papā con l'aria di chi sta dicendo "Va bene cosi???" e sono filata via.
Ho mangiato la torta e ne ho mangiato un pezzattone, mentre papā continuava a parlare con quel signore alto e sgarbato. Avrebbe potuto rivolgermi almeno la parola. Mi stavo annoiando troppo,davvero tanto e cosi mi sono messa dietro il muro ad origliare: lo so che non si fa ma ero troppo curiosa. Credo che il duca mi abbia anche vista: mi ha lanciato un'occhiata e io gli ho detto "shhhh" con il migliore dei sorrisi: beh papā mi ha beccata lo stesso
"esci di li Luna..."
mi ha ordinato e cosi, contro voglia, sono uscita allo scoperto
"la prossima volta lascerō che Tilde ti trovi quando deve consegnarti delle scartoffie che non vuoi leggere"
ho esclamato ignorando quel signore che adesso mi guardava intimorendomi. Papā č scoppiato a ridere e gli ha detto che ho una lingua lunga: sai diario l'ho guardata allo specchio prima e non mi sembra piu lunga della sua.
Fatto sta che mi ha "obbligata" a recitare l'ODI ET AMO di Catullo difronte al duca che lui ha chiamato Leon.Finalmente, dopo un'intera serata, il duca mi ha sorriso e mi ha messo una mano sulla testa dicendomi che ero brava. Ho sorriso prima a lui poi a papā e sono rimasta tutta la sera con loro addormentandomi sulla poltrona. Sai diario ho capito una cosa: i grandi sono seri, troppo seri. Sorridono poco, parlano seriamente e non vedono le cose ovvie...Io non voglio diventare grande, se essere grandi č cosi.
Ora me ne vado a dormire diario....buona notte a te e buona notte papā
 
NOTE:
* Luna Tyche Michelet nasce a Bordeaux (Francia) il 10 febbraio del 1845 da Jules Michelet e Sophie Sounier. La sua famiglia č la classica famiglia aristocratica dell'800 con l'aggravante di avere un padre che sarā uno dei grandi scrittori della storia, pubblicando nel 1855 quella che sarā una delle opere piu importanti sul Rinascimento francese intitolata "Histoire de France au Seizieme siecle"per celebrare la gloria del secolo precedente.
Il nome di Luna ha una storia particolare: venne chiamata Luna da suo padre per la sua ossessione quasi maniacale verso quell'astro. Inoltre aveva condotto numerosi studi sulla dea che veniva definita "Grande Madre" la cui rappresentazione č proprio una luna piena affiancata dalla luna calante e dalla luna crescente. [ )O( ].Ma al nome Luna fu affiancato uno meno carino: Tyche. In greco significa "fortuna" ma lui lo affiancō a quel primo nome con l'accezione di "Luna Fortunata" per indicare, in sua figlia, un periodo nuovo, una luna nuova che apportava in se maggiore fortuna e cambiamento per una razza come la loro: i Vampiri.


* La Nalia č l'organo governativo che faceva da sostegno alla monarchia della cittā di Bordeaux.La struttura non č cosi complessa:  all'epoca un consiglio di vampiri (La Nalia appunto) faceva da "corona"alla monarchia, contrapponendosi ad un quasi inutile consiglio umano, chiamato Gaia, formato da maghi e streghe quasi schiavi del dominio vampiro.Il capo Nalia con l'intero corpo deteneva in se il potere legislativo e giudiziario, mentre per l'esecutivo si faceva capo al re.I membri della Nalia sono 10 (compreso il suo capo) e si suddividono in Membri Anziani e Membri semplici. L'anzianitā di un membro viene decisa per merito, per anni di servizio o per successione (di padre in figlio). L'anzianitā su carta di un membro denota il suo grado di importanza all'interno del consiglio.Insomma, Bordeaux č ed era una cittā assediata e sotto il potere oscuro. Nel 2011 la monarchia č crollata lasciando tutti e tre i poteri nelle mani del capo Nalia e dei membri anziani.

* I vampiri di Bordeaux possono essere sostanzialmente divisi in due categorie fondamentali sottolineando tra loro le piccole differenze di base. Ci sono gli Anciens, i classici vampiri diventati tali in conseguenza al consueto processo di trasformazione, e gli Enfants, che sono l'evoluzione dei vampiri "classici" e nascono dall'unione carnale di due vampiri. I primi sono i classici vampiri che hanno conosciuto l'umanitā e sono stati trasformati, quindi non escono durante il giorno e cadono , nelle ore diurne, in quello stato di morte apparente che li caratterizza. Gli Enfants, invece, nei primi anni di vita, vivono come dei normali bambini il ciclo del giorno e quindi hanno la possibilitā di vedere la luce attraverso dei filtri. Ovviamente il sole li uccide come per un normale vampiro, ma in questo caso vedere un raggio di sole attraverso le tende non č del tutto dannoso. Il processo di veglia/sonno, comincia ad invertirsi con il passare degli anni ed č graduale di modo che il vampiro enfant comincerā a dormire meno ore di notte e qualche ora in piųā di giorno. A processo completato (solitamente la loro crescita si arresta tra i 20 e i 25 anni) gli enfats si svegliano sempre qualche ora prima del calare del sole, al crepuscolo e cadono in stato di morte apparente un'ora dopo gli ancient (poco dopo l'alba per intenderci)
  
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