Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: giulia971    24/04/2012    1 recensioni
Beh, le mie amiche sono pazze e io con quei 5 ragazzi non ci voglio avere niente a che fare.. beh tranne che con uno.. :3
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ehy ragazze, spero che questa vi piacia è un bel po' lunga ma spero che vi piaccia, vi prego recensite sennò potrei anche smettere di scrivere..!! 
Lot of love                   
                                                                                           .Giulia. xx





 Mi girai, e vidi davanti a me un uomo della polizia.
Più che stupita lo fissai. Presi coraggio e gli dissi: “ agente qualche problema?” le avevo sentite nei film queste parole, e funzionavano sempre.
Lui mi guardo e con aria sospetta  mi disse: “signorina e da più di 20 minuti che gira intorno a questo quartiere, qualcosa non va..!??”.
Sollevata e imbarazzata risposi “ in realtà si, stavo cercando un negozio, per poter fare la spesa. Purtroppo però mi sono persa e ora non so dove mi trovo. Potrebbe indicarmi il supermarket più vicino?”
 Sorrisi a32 denti, ma l’agente aveva sempre l’aria accigliata come se avessi la puzza sotto il naso.
Mi guardò di nuovo e alzando il braccio mi indicò la curva ch conduceva alla via principale e mi disse:
“Guardi la prima a sinistra, poi gira di nuovo e sulla destra trova un grosso supermarket” e continuò “ma stia attenta la osservo”.
COSA?? Inquietante. Lo guardai male. Lo ringraziai e mi diressi verso il supermarket.
Finalmente avevo trovato quel santissimo supermercato e mi avviai verso l’entrata.
Una volta dentro, presi un carrello e mi immersi negli alti scafali pieni zeppi di viveri e cosa per la casa.
Una volta arrivata alle schifezze (scafale dei dolciumi e patatine) presi le varie ordinazioni delle ragazze e mi avviai verso la cassa.
Mentre aspettavo ordinatamente il mio turno per pagare, un ragazzo incappucciato mi superò, prendendo il mio turno, e uscendo.
“ Beh oggi tutti i caffoni devono capitare a me” dissi a voce un po’ troppo alta tant’è che mi sentì, si girò, e mi sorrise.
“Se trovi divertente scavalcare le persone alla cassa ,buon per te ti accontenti di poco” gli dissi altamente irritata da quel sorriso, mi pareva di aver già visto quel sorriso da ebete.
E infatti si tolse gli occhiali da sole e intravidi quei stupendi occhi azzurri che mi avevano buttato a terra poco prima. Rimasi incantata da quella vista più che perfetta.
 Quando mi ripresi, stavo per urlargli contro delle parolacce in italiano in modo che non le capisse ( non c’è niente di meglio che vedere le facce degli inglesi che, non capisco una mazza di quello che stai dicendo) ma lui come sempre si allontanò.
Pagai velocemente e mi diressi nel parcheggio, sperando di trovarlo, giusto per dirgliene quattro, ma niente neanche l’ombra di quel ragazzo che ultimamente aveva ridotto i miei nervi allo stremo in un solo giorno.
Camminai per tornare a casa, le mie ragazze stavano aspettando il cibo.
Ripassai davanti a quel complesso di case veramente stupende, quando nella strada passo l’auto della polizia (si sempre quella di prima) e l’agente mi fissò, io alzai la mano per salutarlo e lui mi boccheggiò un –ti tengo d’occhio- ancora altamente inquietante.
Arrivata a casa apri la porta e le ragazze mi saltarono, letteralmente addosso.
“calma ragazze ho del cibo per tutte” dissi allontanandole dalla busta della spesa.
“ bene ti conviene, siamo molto affamate e anche irascibili” mi disse Penny.
“mmhh bene bene cosa ci ha comprato la mammina oggi” Canticchiò Sofy.
“come se non lo sapessi già” le dissi.
“beh dov’è il mio cioccolato? EH EH EH sto per andare in crisi” Disse Rosa.
“tranquille è tutto qui” le tranquillizzai.
Non avevo avuto il tempo di appoggiare la busta sul tavolo della cucina che le ragazze si erano avventate sulla busta aggredendola in malo modo.
“ehy ehy calma ragazze” le esortai io.
Penny si girò “ dov’è la mia coca-cola!??”
“e li dentro tranquilla” la rassicurai io.
“NO Jimmy protested” mi urlo lei.
La guardai confusa e Rosa intervenne “ è una cosa che dice sempre Louis”
“chi!?” chiesi ulteriormente confusa.
“Louis, Louis Tomlinson, uno dei cantanti dei One Direction!!” mi rispose sconvolta.
“Ahhhh uno di quei cosi” le dissi io, adesso era chiaramente tutto più chiaro (?).
“comunque torniamo a cose serie, dov’è la mia coca??”
“ti dico che è li sono sicura di averla pres… Porca vacca l’ho dimenticata alla cassa. Tutta colpa di quel ragazzo…” pensai ad alta voce.
Penny si girò verso di me,ormai non più preoccupata per la sua coca e incomincio ad alzare le sopraciglia e a darmi colpetti con il gomito nei fianchi.
“ Caspita Giù siamo arrivate stamattina, e tu hai già cuccato..!!” disse divertita esortando anche le altre a stuzzicarmi ulteriormente.
“No ragazze in realtà è tutto il contrario, QUEL ragazzo è lo stesso che mi ha spiaccicato il cornetto nella maglietta oggi, e che mi ha superato alla cassa.”conclusi io.
Un boato generale si levò dalle bocche delle mie amiche che scoppiarono a ridere.
Presi le mie cose per la doccia e mi diressi verso le scale.
“e dai non offenderti e solo che ahahhahaha hai incontrato questo ragazzo 2 volte nello stesso giorno e per 2 volte ti ha fregato alla grande” “ Puahauahuahauh!!” scoppiarono di nuovo a ridere le ragazze.
“ si si ridete io intanto non ci vado più a fare la spesa”le minacciai io.
“EH no questo è un colpo basso Giù” si lamentarono le ragazze.
“ e adesso chi ride?? IO.. YEAH..!” :D
Le abbandonai in soggiorno, e salì in camera mia.
Apri la porta del bagno e mi diressi alla vasca contenta.
Lasciai scorrere l’acqua calda, misi il sapone,  (per fare le bollicine :3) e quando ebbe riempito tutta la vasca, mi spogliai,e infine mi lasciai cadere in quella che per me era l’unica cosa rilassante, un bel bagno caldo.
                                                                                   
                                                                        ***
I giorni passavano e la casa si stava riempiendo di moduli d’università, di accettazione, di rinviò ecc..
Noi ci eravamo ambientate benissimo, amavamo la vita di Londra, e Londra ci sembrava ogni giorno più bella.
Avevamo finalmente deciso in che università andare, ma quel Sabato sera avremmo festeggiato (un po’ in ritardo) il nostro arrivo a Londra. Saremmo andate nel locale più IN della città.
                                                                        ***
“Giù ti vuoi muovere sennò non ci faranno mai entrare” Mi urlò Rosa dal soggiorno.
“arrivo un attimo finisco di mettermi il mascara le scarpe e sono da voi” gli urlai io dal bagno.
“Buona notte allora…” Sbuffò Penny.
“ grazie per il sostegno morale” le ringraziai.
“di  niente quando vuoi” mi risposero loro.
Corsi in camera mia per mettermi le scarpe e prendere la borsetta.
Scesi correndo le scale, e quasi non inciampai con quei trampoli che mi avevano fatto mettere le ragazze, loro dicevano che –avrebbero slanciato la mia figura-. Si certo mi avrebbero slanciato di sicuro ma in paradiso nient’altro.
“alleluia” esclamarono le ragazze appena mi videro scendere e inciampare sulle scale.
“Bene ora che sono pronta possiamo andare” le dissi io sorridente.
“Ehm no, prima dovresti toglierti il rossetto rosso dai denti” Mi disse Sofy.
“o cavolo questa è tutta colpa tua che me lo hai fatto mettere Sofy!” la sgridai io.
“ei valorizza la tua carnagione piuttosto abbronzata.” Cercò di addolcire la pillola.
“si si certo tutte scuse, allora ragazze stiamo qui a parlare o andiamo a divertirci” dissi alzando le braccia al cielo. Come risposta ricevetti un urlo d’eccitazione generale.
 
Arrivate nel centro della movida londinese individuammo il locale ci dirigemmo verso l’entrata, dove un bodyguard faceva passare scrupolosamente poche anzi no pochissime persone. Arrivato il nostro turno lui ci squadrò, ci sorrise e ci fece entrare.
Contentissime oltrepassammo il cordone rosso e ci addentrammo nel locale. Già da fuori si sentiva la musica che rimbombava nell’aria.
Una volta entrate Penny mi spinse verso il bancone del barista.
“ragazze cosa volete?” ci disse il barista sorridendo.
“io un Margarita, lei un Mojito. GRAZIE” disse Penny urlando per farsi sentire sopra quella musica.
“ok 2 minuti e arrivano” ci rassicurò il barista che incominciava a mettersi all’opera con bottiglie di vario genere.
Mi girai dalla parte della pista da ballo per rendermi conto della situazione.
La pista era occupata da un miliardo di persone che si dimenavano a ritmo di musica, cercai di intravedere le ragazze ma niente di quelle due non si vedeva neanche un capello.
“Ecco ragazze i vostri coktail” ci indicò i bicchieri davanti a noi e ci sorrise.
“grazie mille” e ricambiai il sorriso. Niente male il barista.
“Ehy chica, io vado a ballare questa canzone mi piace troppo, tu goditi il tuo drink e tra 5 minuti raggiungimi in pista, mi raccomando” e sorridendomi si allontanò.
Rimasi sola nei seggiolini del bancone a gustarmi, come mi aveva suggerito penny, il mio drink. L’odore della manta mi invase il naso e mi senti subito meglio, anche perché il rum stava facendo il suo effetto.
Infatti avevo cominciato a ondeggiare la testa a ritmo di musica.
Un ragazzo riccioluto, molto carino, si avvicinò al Barman e ordinò qualcosa di incomprensibile.
Aveva visto che lo stavo guardando parlare con il Barman, e allora si avvicinò a me e mi disse: “ Cosa ci fa una ragazza così carina sola e seduta in una discoteca?”e mi sorrise. WOW che sorriso, le sue fossette si accentuarono quando notò che gli stavo fissando la bocca. Mi ripresi e gli risposi: “ questa l’ho già sentita” e gli sorrisi anche io, solo che io non avevo le fossette.
Il suo sorriso si allargo ulteriormente e continuo: “ eh già devo imparare altre frasi per abbordare le ragazze” ammise “e già” gli risposi io bevendo un altro sorso di mojito che ormai era finito. “
Beh mi piacerebbe molto continuare a parlare con te ma penso di seguire il tuo consiglio e andare a ballare” sorrisi scesi dallo sgabello, e quando lui vide la lunghezza del mio vestitino e l’altezza dei tacchi fischiò e mi disse “ beh non posso lasciar andar via una ragazza così” gli sorrisi e il barista si mise in mezzo sussurrandogli all’orecchio “ e no amico” sfortunatamente lo aveva detto un po’ troppo a voce alta e lo avevo sentito.

Continuai a sorridere e a scuotere la testa “ fai come vuoi io vado”, e detto così mi avvicinai alla pista da ballo.
Andai al centro della pista e incominciai a muovermi a ritmo di “you’ve got the love” di Florence + the Machine.
Quando mi girai mi ritrovai davanti quel ragazzo del bar davanti a me che ballava con me. Contenta continuai a ballare sorridendogli, lui si avvicino al mio orecchio e mi disse: “ ma davvero non mi hai riconosciuto!? O stai facendo finta?” e continuò a sorridere aspettando una risposta che arrivo 2 secondi dopo
“ No perché ci conosciamo.!??” Chiesi io confusa. “ beh dai io sono Harry Styles, quel Harry.” Mi sorrise lui. “ Ahhhhhhh ora è tutto più chiaro..” gli dissi all’orecchio ridendo lui mi guardo e mi disse
 “ davvero?” e io gli risposi “ NO”.

Lui rise ancora e mi disse: “ e tu invece!? Come ti chiami?” mi chiese lui curioso. “ io mi chiamo Giulia, piacere”  “ il piacere è TUUUTTO mio” mi disse lui. Continuammo a ballare per altre due o tre canzoni.
Poi ci spostammo verso dei divanetti che costeggiavano la pista.
Quando un ragazzo biondo ci passò affianco e Harry lo chiamò “Ehy Niall da questa parte” e agitò la mano.
Il ragazzo si girò e il suo sorriso illuminò tutta la stanza, mamma mia ma a Londra sono tutti così!??
“ Beh Harry vedo che sei in buona compagnia, non vorrei disturbare” disse il ragazzo molto educatamente, ma Harry gli rispose subito “ ma quale disturbo dai siediti con noi”. Niall si presentò “ piacere Niall Horan” e mi porse la mano, io l’afferrai e mi presentai anche io “ il piacere è tutto mio, mi chiamo Giulia” e gli sorrisi continuando “ mi pare di aver già sentito il tuo nome”.
Harry si girò e sbuffando disse “ come conosci il suo nome e non il mio!? Questa è un’ingiustizia” e mise il broncio, io e Niall ridemmo e io gli dissi “ mi dispiace caro” e continuai a ridere.

Continuammo a parlare e a conoscerci meglio tutti e tre, quando Niall si mise a urlare contro un ragazzo che ci dava le spalle, mi sembrava di riconoscere quella figura, aveva una giacca nera dei pantaloni color panna e delle tom’s. Si muoveva a ritmo di musica.
Il ragazzo come senti Niall urlargli si girò sorridendogli.
Quando vidi chi era, la mia bocca formo una :O per la sorpresa. Il ragazzo appena vide la compagnia dei 2 sorrise ancora di più e si avvicinò e si presentò.
“ Piacere, mi chiamo Louis Tomlinson” e continuò “finalmente ci presentiamo” e mi sorrise.
Io ero ancora sconvolta, ma quando mi fui ripresa mi alzai e gli diedi la mano
“ piacere sono la ragazza a cui hai rovinato una maglietta, quella che hai atterrato e sempre la stessa che hai superato alla fila del supermercato”. Continuai a sorridergli acida come il limone e lui rise ancora di più.
Harry ancora più sconvolto continuò
“ eh no questo è troppo, voi 2 vi conoscete già!?” io gli risposi secca
“se si può definire così, allora si”. Fulminai Louis con lo sguardo, ma lui continuava a sorridere.
Louis Tomlinson, LOUIS TOMLINSON, dove avevo già sentito quel nome!? Pensa Giù PENSA.
ECCO, mi ricordo era un membro dei cosi!!

Louis continuò a parlare e mi disse
“ beh non essere maleducata presentati” allora io mi stampai un sorriso in faccia e gli dissi
“ io mi chiamo Giulia e anche se sei un membro dei COSI, sei un gran caffone” presi il cocktail di Niall, che giaceva solo soletto nel tavolo, e glielo svuotai sulla testa.
Nella sua faccia il sorriso sparì e io continuai “ questo è per la maglietta, per non esserti scusato e anche per avermi superato alla cassa.” Mi girai e mi diressi verso la porta.
Sentivo Harry e Niall ridere. Tutta soddisfatta mi avviai verso il centro della pista da ballo, il modo più veloce per attraversare la sala.
Sentì Harry gridare a Louis di non seguirmi. Quando mi voltai e vidi che mi stava raggiungendo accelerai il passo e incominciai a ridere come una cretina.
 
Ero quasi arrivata alla fine della pista quando qualcosa mi prese il braccio e mi fecce voltare di scatto.

Era Louis che mi aveva raggiunta e adesso mi bloccava la via d’uscita, e mi teneva il braccio un po’ troppo forte, mi stava facendo male.
Mi guardava negli occhi, e io ero ipnotizzata da i suoi. Il tempo passava e lui continuava a stringermi il polso troppo forte, mi stava bloccando la circolazione.
Quando riuscì a riprendere il controllo della lingua, che fino a 2 minuti fa era sciolta, gli dissi:
 “mi stai bloccando la circolazione del braccio, togliti” ma non riuscì a non mordermi il labbro inferiore.
 
Lui continuava fissarmi, e moolto lentamente smise di stringermi il braccio.

Allora ne approfittai e gli sfiorai la spalla, ma con uno scatto forte lo spinsi all’indietro e continuai a correre verso l’uscita.

Adesso più che una fuga sembrava acchiaparello. Correvo e mi guardavo alle spalle ridendo, ma quando mi accorsi che lui non era dietro di me mi fermai per guardarmi intorno e quando ripresi a correre distrattamente me lo ritrovai davanti, aveva un ghigno disegnato in faccia.
Mi avvicinai di più fino a sfiorargli l’orecchio con le labbra e gli dissi “non ti vergogni ad andare in giro con i capelli pieni di Margarita!?” e nel mentre alzai una mano per toccarglieli, mentre giocavo lui molto lentamente mi prese la mano e se la porto al petto, e poi…..
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: giulia971