Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Minerva Bellatrix    25/04/2012    1 recensioni
«Due settimane fa, è morto un uomo... L'hanno trovato completamente dissanguato, ma non c'erano tracce di sangue intorno al corpo. Anna lo conosceva, ed è stata lei a chiamarmi, dandomi i nomi dei vari Vampiri con cui è in contatto e chiedendomi di trovare chi l'aveva ucciso»
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

All'epoca, lei aveva sei anni e già possedeva il brutto vizio di cacciarsi nei guai, peccato che allora la cosa non fosse del tutto intenzionale, e dunque mancasse della vena comica.
E comunque, senza dubbio, mandare una bimba di sei anni, magari un po' esagitata, in una foresta in cui le è stato detto si nasconda una strega, di notte, e armata solo di torcia, forse non era stata una grande idea.
Specie se la suddetta bimba si era distratta un attimo ed aveva smarrito il resto del gruppo.
Ed era caduta in un fosso, restando bloccata dalla vita in giù nel fango.
E le si era rotta la torcia proprio quando aveva cominciato a fare segnali luminosi.
Ma la bambina non si era data per sconfitta, risolvendosi a gridare a pieni polmoni e sperando che arrivassero per primi gli animatori, e non la strega.
E ci rimase un po' male quando, a raggiungerla, fu una figura vestita di nero dai lunghi capelli biondi.

***

La notte era calata da poco, veloce come solo i tramonti estivi sanno essere, e il piazzale davanti alla villa isolata nella campagna era illuminato solo dai fanali di una grossa moto.
Una figura esile smontò dal mezzo, sfilandosi il casco e liberando una corta zazzera di capelli castani.
La donna si sistemò il completo rosso scuro, spianando le pieghe della giacca e dei pantaloni a sigaretta, quindi recuperò una valigetta dal bauletto e si avviò verso la villa.
Un grosso anello con una pietra nera brillò appena sotto la lampada d'ingresso, mentre suonava il campanello e attendeva, immobile, dinnanzi alla porta.
Le aprì un uomo dai corti capelli neri, la pelle chiara e l'espressione indecifrabile.
«Ah, la signorina Fariselli, giusto?» esordì, scostandosi per lasciar entrare la donna.
Questa fece un lieve inchino in segno di saluto, seguendo poi l'uomo dentro la casa.
«Esattamente. Lieta di incontrarla di persona» rispose quando fu all'interno, tendendo la mano al suo ospite, che la ignorò e si addentrò nella casa, guidando la giovane verso un salotto.
Si accomodò su una poltrona dallo schienale altro, e attese che la donna facesse altrettanto su quella posta dinnanzi, quindi cominciò «Mi domandavo, signorina, se voleste farmi la grazia di spiegarmi il motivo della vostra visita. Al telefono siete stata, a mio parere, eccessivamente vaga, adducendo vari motivi personali...»
La donna sorrise.
«Mi scuso per la riservatezza, ma temo che con le... Faccende di cui mi trovo ad occuparmi sia quasi un obbligo. Ho semplicemente bisogno che lei risponda ad alcune domande»
«Benché non abbiate minimamente risposto alla mia richiesta, credo di potervi esaudire... Dipenderà dalla natura delle domande, ovviamente»
«Ovviamente» gli fece eco lei «E le assicuro che potrò spiegarle tutto quanto prima. Ora, se mi concede qualche istante...»
«Prego»
La signorina Fariselli prese dalla valigetta un bloc-notes ed una penna, preparandosi a scrivere.
«Ecco, possiamo cominciare. Lei è il signor Vittorio Lemoli, giusto?»
«Corretto» le fu risposto, con tono piatto, la voce con un leggerissimo accento straniero, appena percettibile.
«Di trentasei anni e residente in Villa Gravia da sette?»
«Ancora corretto»
«Perfetto. Le dice nulla il nome di Anna Viceconti?»
Lemoli restò in silenzio per qualche secondo, quindi commentò «Personalmente non vedo come la questione potrebbe interessarvi... Ma non nasconderò che è una mia conoscenza, e talvolta è giunta in visita in questa villa»
«Capisco»
La donna si sfilò di tasca il cellulare, quindi fissò negli occhi il suo ospite.
«Le devo chiedere un'ulteriore cortesia, signor Lemoli. Posso scattarle una foto?»
L'uomo rimase interdetto per un attimo, e un lampo di rabbia passò nei suoi occhi chiari, quindi, tornato impassibile, chiese «Posso domandarvi per quale ragione mi avanzate questa richiesta?»
«E' molto semplice. Sto indagando su un caso di Vampirismo»

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Minerva Bellatrix