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Autore: Elenie Estel    18/11/2006    1 recensioni
Sentì qualcosa muoversi nel letto accanto a lei. No. Non era possibile. Era solo un sogno. Strinse più forte il cuscino, che emise un sonoro "Ahia!"... (seguito di "Vacanza da ricordare" e di "Vivere e sopravvivere"
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Allora… dovremmo esserci!” borbottò Kate. Gli altri quattro si avvicinarono.
“Anche noi siamo pronti. Cominciamo?” sussurrò Sirius. Aveva fino a quel momento nascosto la sua tensione, ma ormai era diventato impossibile.
“Non vedo perché attendere. Ogni minuto che passa corriamo il rischio di essere beccati.” Annuì Kate.
“Già… allora, chi per primo?” chiese James.
“Io.” Rispose Kate fermissima.
Nessuno degli altri osò replicare a tanta sicurezza.
“Bene…” mormorò la ragazza tra i denti… versò in un calice di cristallo un mestolo della pozione che avevano distillato e lo fissò in controluce. Pareva acqua, non aveva odore. Lo toccò con la bacchetta e pronunciò a voce chiara la formula che da giorni occupava buona parte della sua testa.
“Mutatio facta est a veneno, mutatio fiat me animal!”
La pozione divenne scura, nerissima. Poi cominciò a fumare. Quando la prima voluta cominciò a alzarsi Kate mandò giù in un sorso tutto il contenuto del calice. Per un attimo non accadde niente. Kate ebbe il tempo di poggiare il calice, poi si udì uno schiocco, e dove prima c’era la ragazza gli amici videro solo un gatto, completamente nero, che li guardava. E, per quanto sembrasse loro impossibile, pareva sorridere.
Poi Kate tornò quella di sempre, come se non fosse mai stata gatto.
“WOW!” urlarono in coro tutti e quattro i ragazzi.
“Piano, piano, che ci beccano!” mormorò Kate. Si sentiva abbastanza strana, ma suppose che fosse normale. Si prese un attimo di tempo prima di parlare di nuovo.
“Chi è il prossimo?” chiese.
“Io!” disse subito Sirius, e senza aspettare prese un calice e lo riempì. Scandì la formula parola per parola. La pozione divenne nera, ma a differenza di quella di Kate non fumava affatto. Bevve.
Schiocco.
Al posto di Sirius c’era un cane, un bel cane, nero come la pece. Conservava lo stesso sguardo del ragazzo. Per gli altri fu impressionante guardare gli occhi dell’amico nel corpo di un cane.
Un secondo dopo guardavano di nuovo Sirius, che sorrideva. Anche lui sembrava vagamente stordito.
“Ora sta a me!” esclamò James.
Non aspettò una risposta. Prese la sua parte di pozione e compì l’incantesimo. La sua pozione era di uno strano castano rossiccio.
La sua trasformazione fece fare un gran balzo a tutti. Era diventato un cervo. Un bel cervo, con un immenso palco di corna.
Gli altri si trovarono schiacciati contro il muro della piccola stanza.
Poi James tornò normale, e gli altri poterono ricominciare a respirare.
“Però…” esclamò Kate, “Niente male, Jim… Peter, manchi solo te!”
“Ehm… sì… ma…” cominciò Peter.
“Lascia stare i ma. Fatti coraggio. La formula la sai, no?” abbaiò Sirius.
“S-sì, ma non…”
“Aspettate!” intervenne Kate. “Qui c’è scritta, leggila se non sei sicuro. Sirius, reggigli il bicchiere, io gli reggo il foglio.” Sembrava seccata da questo contrattempo. Sapeva che ogni minuto che passava era un rischio, e voleva sbrigarsi.
“Allora…” Peter pronunciò la formula parola per parola, lentamente. La pozione divenne grigia. Sirius passò il bicchiere all’amico, ma questi sembrava ancora indeciso.
“Co-come si torna normali?” chiese.
“Devi solo volerlo. Te lo abbiamo già detto, e vedrai che ti verrà spontaneo. Forza!”
Peter prese in mano il calice e guardò il liquido. Poi prese un profondo respiro e bevve.
Il calice gli cadde di mano e si ruppe. Peter sparì.
Kate fece un gran balzo e sentì il cuore saltare un battito. Era successo quello che temeva. James urlò. Sirius impallidì. Remus sembrava sul punto di svenire. Poi James lo vide.
Era un grasso topo grigio. Sembrava impazzito. Correva in tondo sul pavimento consunto.
“Peter! Concentrati! Devi tornare normale!” urlò James. “Peter!” “Pete!”
Ma l’amico sembrava non ascoltarli.
“Che facciamo? Che facciamo? Che… Kate?”
Kate aveva avuto un’idea. Si era trasformata. E si sa, se c’è una cosa che i topi temono è un gatto.
E ebbe successo. Peter desiderò di non essere più topo. E si trovò seduto sul pavimento, in lacrime.

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Allora... Un po' di commenti. Primo: per la mia eilee. Come avrai già visto, purtroppo l'aquila non è stata inserita. il personaggio di Kate nasce con la trasformazione in gatto non per la "simpatica" scenetta con Pete, ma per altre ragioni che scoprirete quando la mia mente contorta si deciderà a rivelarli.
Per l'altra parte... ho il cervello KO da una settimana, dimmi te dell'errore.

Basta, sto crollando...
A presto, spero.
EE
  
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