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Autore: Melabanana_    25/04/2012    5 recensioni
Kariya Masaki e Kirino Ranmaru si trovano catapultati per caso in uno strano videogioco che mescola confusamente le fiabe con la realtà, strani (ma familiari) personaggi e difficili situazioni... Riusciranno a raggiungere l'ultimo livello e ad uscire dal gioco?
[Scritta da Roby]
xxx
Dal Prologo:
Prima ancora di rendersene conto, Kariya appoggiò braccia e viso sulla scrivania e si addormentò; anche Kirino, seduto accanto a lui, aveva chiuso gli occhi e dormiva placidamente con la testa sulla sua spalla.
Lo schermo s’illuminò.
Il caricamento è stato completato.
Bene, dunque…
Benvenuto nel mondo delle favole~
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Inazuma Eleven Go! Characters Adventures °u°'
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Event Two –Hansel and Gretel’s Sweet Dreams.

“Uscire di qui”, più facile a dirsi che a farsi.
Apparentemente, il luogo in cui si trovavano sembrava essere solo di passaggio.
Non c’era nulla, se non la baracca di legno.
L’unica soluzione possibile era rappresentata dal sentiero che penetrava nella foresta, all’inizio del quale c’era un cartello piantato su un’asta di legno, ma qualunque cosa vi fosse scritta era resa illeggibile a causa del muschio e dell’edera che vi era cresciuta sopra, arrampicandosi a spirale sul legno.
Kariya i guardò un attimo intorno, notando che il sole artificioso batteva solo sul lato del sentiero.
-E’ chiaro… per il momento non abbiamo sbloccato altri sentieri.- mormorò.
-Ma chiaro cosa? Io non ci capisco niente.- commentò Kirino.
-E’ perché sei un ignorante.- Kariya sogghignò. L’altro lo guardò torvo e incrociò le braccia.
-Oooh, scusa tanto se io penso a studiare invece di giocare a queste cretinate!- esclamò.
Kariya gli fece la linguaccia.
-Non farei tanto lo spiritoso, il guinzaglio ce l’ho io.-
Kirino sospirò e prese a camminare. Kariya si affiancò a lui, vittorioso.
La foresta era buia, ma il sentiero era a tratti illuminato dal sole che filtrava fra le chiome, lasciando intravedere la sagoma ombrosa dei diversi tipi di foglie fra i sassi del selciato.
-Kariya?- Kirino interruppe il silenzio.
Il ragazzino si voltò, accigliato.
-Cosa credi che troveremo?- chiese Kirino un po’ preoccupato.
Kariya si passò una mano nei capelli. –Non ne ho proprio idea.-
-Ah, bene, e tu eri l’esperto…- Kirino sbuffò e roteò gli occhi.
-E’ la prima volta che ci gioco, eh.- replicò immediatamente Kariya.
Distolse lo sguardo e lo fece vagare sul paesaggio intorno a sé.
Quel gioco lo incuriosiva ogni minuto di più.
Diede un calcio ad una pietra, che sparì nel sottobosco.
Un sacco di domande si affollavano nella sua testa, accalcandosi l’una sull’altra –le più insistenti erano perché fossero finite nel gioco, e se il tempo scorresse in modo diverso.
“Hiroto e Midorikawa si preoccuperanno per me, o non si accorgeranno di nulla?” Si chiese, sconcertato.
All’improvviso la mano di Kirino si posò sul suo capo.
Kariya lo guardò sorpreso e lo trovò sorridente.
-Non preoccuparti, in due riusciremo a cavarci qualcosa.- disse il senpai tranquillo.
Kariya si ritrasse immediatamente dal contatto, con le guance imporporate, irritato dal suo atteggiamento materno assolutamente non richiesto -e poi che ne sapeva lui, leggeva nel pensiero ora?!
-Senti un po’…- stava per rispondergli con un insulto, quando il rumore di un rametto spezzato li fece sobbalzare entrambi.
Si voltarono verso la figura che era apparsa davanti a loro, immersa nell’ombra.
-Oh, scusate, vi ho spaventati? Non era mia intenzione.- disse, mite. –Chi siete?-
-E tu…?- domandò Kirino, scrutando l’ombra, incerto.
Il ragazzo rise. –Scusate, avete ragione. E’ scortese da parte mia chiedervi di presentarvi senza averlo fatto per primo. Dovete proprio scusarmi, ma è raro che qualcuno venga a farci visita da quando la Strega è morta…- spiegò mentre avanzava fino a venire nella luce del sentiero.
Era un ragazzo alto, con occhi zaffiro e una leonina chioma arancione; indossava abiti insoliti, un accozzaglia di colori diversi –pantaloni a palloncino bianchi, stivaletti rossi, camicia azzurra con gilet rosso, e un grande papillon arancio a pois azzurri. Però, aveva classe.
-Amemiya Taiyou?!- esclamò Kirino incredulo.
-Credo che la nostra mente ci giochi brutti scherzi.- aggiunse Kariya, cercando di non fissare troppo quell’accecante misto colorato.
Amemiya –o quanto meno il personaggio che egli rappresentava- fece un leggero inchino, e alzò una mano guantata di bianco in segno di saluto.
-Il mio nome è Hansel, e vivo in questo bosco con la mia adorabile sorellina, Gretel.- disse.
I due ragazzi sbatterono le palpebre perplessi, poi si scambiarono una rapida occhiata.
-Ecco la risposta alla tua domanda, senpai.- sussurrò Kariya. –E’ ovvio che incontreremo solo personaggi di fiabe in questo gioco.-
-Beh, e quindi che facciamo? Credi che questo sia un altro “livello”, o come cavolo lo chiami?-
-“Evento”, si chiama “evento”.- rettificò Kariya.
-Scusate se vi interrompo- intervenne Amemiya –ma voi siete visitatori?-
-Noi… sì.- rispose Kariya esitante. La sua risposta si rivelò giusta perché Amemiya sorrise.
-Ah sì? Che bello! Ve l’ho detto, non viene mai nessuno qui per paura della Strega… Oh, ma non preoccupatevi, io e Gretel ce ne siamo già liberati tempo fa.- Parlava velocemente per l’entusiasmo.
-Se non vi dispiace, potrei invitarvi per il tè? Sono certo che Gretel abbia già preparato tutto!-
-Va bene.- rispose Kirino sorridendo.
Amemiya si illuminò ancora di più. –Seguitemi, seguitemi! Oh, che bello!-
-Deve essere impazzito per la solitudine…- commentò Kariya a bassa voce, Kirino si lasciò sfuggire un sorriso.
La casa che li aspettava era prevedibilmente costruita con dolci del più vario genere, a cominciare dallo steccato di biscotto che circondava il giardino profumato di menta.
Dal tetto colavano grosse gocce di crema pasticciera, che scivolavano giù lungo le pareti di zucchero duro, e andavano a raggrumarsi sul terrazzino di cioccolata.
La porta, visibile fra due colonne -bastoncini zuccherati, perlati di rosso e bianco-, era un biscotto ricoperto da una patina di caramello con una ciliegia come maniglia, e tutto intorno ai suoi bordi erano stati applicati dei canditi colorati che luccicavano al sole.
Un profumo di cannella e tè usciva dalla finestra con tendine di fragola e davanzale di marzapane.
Kirino e Kariya sentirono l’acquolina firmarsi sotto la lingua mentre con Amemiya attraversavano il giardino, camminando su un selciato di pane bianco, fra cespugli di fori caramellati.
Amemiya, per nulla turbato dal paesaggio cui era abituato, aprì la porta con delicatezza e li fece entrare all’interno, dove il profumo di tè ai frutti rossi e limone si faceva più insistente, mischiandosi all’aroma di vaniglia emanato dai mobili.
-Diabete portami via…- borbottò Kariya senza fiato.
-Dalle vostre espressioni direi che la casa vi piace. Beh, è stato facile mantenerla così una volta impossessatici della arti magiche della Strega…- Amemiya sorrise.
-Vado a vedere se Gretel ha bisogno di una mano in cucina, voi potete accomodarvi.- aggiunse, gli indicò un tavolo tondo color cielo e le poltroncine sistemate intorno ad esso, poi sparì dietro un angolo.
Kirino e Kariya fecero appena in tempo a sedersi che il ragazzo ricomparve con in mano un vassoio, sulla quale erano poggiate la teiera e le tazzine da tè, nonché una tazza di zollette di zucchero e cucchiaini scintillanti. Subito dietro di lui, comparve Gretel con in mano un vassoio di biscotti al burro.
La ragazza aveva corti capelli blu, tenuti da un lato da una vivace molletta rosa.
Al contrario del fratello, indossava pochi colori -solo il bianco della camicetta e delle calze, e il rosa della gonna e degli stivaletti.
-Aoichan…- mormorò Kirino. Lei sorrise.
-E’ un piacere avere degli ospiti!- disse posando il vassoio sul tavolo. Amemiya la imitò.
Aoi gli lanciò uno sguardo affettuoso e arrossì.
–Anche se stare da sola con Hansel è comunque bellissimo. E’ un tesoro.- aggiunse.
-Tu sei molto più dolce. Se non ci fossi tu, sarei perso.- replicò Amemiya amorevolmente.
Kariya fece una smorfia. “Altro che la casa, questi due sono una massiccia dose di zucchero…”
Kirino sembrò intuire i suoi pensieri e ridacchiò.
Grazie a questo gesto, Amemiya e Aoi si accorsero della loro presenza e smisero di guardarsi romanticamente negli occhi.
Il ragazzo iniziò a versare loro il tè. -Zollette?- chiese cordialmente.
Kariya scosse il capo, preferiva il tè amaro come la natura lo ha creato –era così anche per la cioccolata, le cose amare gli piacevano, aveva gusti simili a quelli di Hiroto.
Kirino fissò la sua tazza e fece una smorfia, lui invece se non metteva almeno due zollette si sentiva male.
-Come mai siete capitati qui?- chiese Hansel sorseggiando dalla sua tazza.
-Uhm, siamo in viaggio.- rispose Kariya sbrigativamente.
-Sembrate affiatati! Anche voi siete legati dallo stesso rapporto che lega me e Hansel?- chiese Gretel, e lanciò un’occhiata amorosa a suo fratello e arrossirono entrambi.
Kariya e Kirino la fissarono increduli, senza capire, poi entrambi fecero un’espressione disgustata.
-Affiatati io e lui? Ma per piacere! Non andiamo d’accordo neanche su come si deve bere il tè!- esclamò Kirino.
Kariya scosse il capo, esasperato.
-Se sto con questo rompiscatole, è perché ci sono costretto.- sbottò, mentre prendeva un biscotto.
Ne staccò un morso, per poi tossire.
-Bleah! Ma che cavolo c’è qua dentro? Fa schifo!- esclamò snervato.
Kirino lo rimproverò. - Kariya! Sei di una maleducazione sconvolgente!-
Aoi si alzò di scatto, facendo cadere la sedia, e strinse i pugni. Tremava da capo a piedi.
-Gretel…- disse Amemiya prudente, e i ragazzi non poterono fare a meno i notare un certo allarme nella sua voce.
-Io… volevo fare dei biscotti buonissimi per Hansel… ma se… se…- balbettò la ragazza.
Le lacrime le scivolarono lungo il viso mentre si girava e correva via.
-Perdonami per averti fatto mangiare cose disgustose, Hansel caro!- gridò.
Amemiya si alzò immediatamente, s’infilò quanti più biscotti poteva in bocca e partì all’inseguimento.
-No! Sono buonissimi, Gretel! Io li adoro!- mentì spudoratamente, mentre cercava di mandarli giù disperato.
Uscirono correndo dalla casa, sotto lo sguardo sorpreso e sconcertato dei loro ospiti.
-Sono completamente pazzi.- commentò Kariya. –Spero che in questo gioco non siano tutti così…-
-Certo che però anche tu… Sei stato indelicato.- lo rimproverò Kirino.
-Ma fanno schifo!- si giustificò Kariya allargando le braccia.
Prima che Kirino potesse aggiungere altro, un urlo li prese alla sprovvista.
-Aoichan!- gridò Kirino, lui e Kariya si alzarono di scatto e corsero fuori.
La ragazza era seduta a terra, tremante di paura, ai piedi di un albero gigantesco.
Non era un albero comune, non c’era prima –era venuto personalmente fin là, sradicandosi da terra e usando le possenti radici per strisciare.
Sulla sua corteccia si aprivano due cerchi neri e una bocca piegata all’ingiù, segno che non era molto di buon’umore.
-C-cosa cavolo…?!- esclamò Kariya a bocca aperta.
-Sembra che questo piccolino si sia nutrito di troppi zuccheri, assorbendo dalla terra vicino casa nostra… ed è cresciuto un po’ troppo.- spiegò Amemiya.
-“Piccolino”…?! Questo coso ci schiaccia in un attimo!- gli fece notare Kirino.
-Ma che cosa gli avete dato, esattamente?- chiese Kariya.
Aoi arrossì. –Ecco… ieri era avanzata un po’ di torta fatta da me e così…-
-Per forza che è arrabbiato allora! Fargli mangiare una simile schifezza!- Kariya scosse il capo, disgustato.
Aoi abbassò lo sguardo tristemente, e Amemiya subito intervenne per consolarla.
-Non ascoltarlo Gretel, sono certo che l’albero è arrabbiato perché gli è piaciuta tanto…- disse, forse non aveva granché senso ma per il bene della sorella avrebbe detto qualunque cosa.
Aoi lo guardò pensierosa, poi si rallegrò. -Sì, deve essere senz’altro così! Grazie, Hansel caro!-
-Ma voi state fuori come balconi!- sbottò Kariya frustrato.
Un grosso ruggito fuoriuscì dalla bocca nera dell’albero, facendo tremare la terra.
-Non importa il perché, ma è incazzato nero!- disse Kariya allarmato.
Stava giusto pensano a cosa fare quando notò che il suo cestino si stava dimenando, come se dentro ci fosse qualcosa che volesse uscire.
Sorpreso, lo aprì e il libro volò fuori.
Di nuovo si scatenò il vento, che agitava le pagine e avvolgeva il ragazzo, sollevandogli la mantellina rossa e la gonna.
–Ehi!- protestò Kariya, tentando di abbassarla, imbarazzato.
-Kariya, stai bene?- chiese Kirino allarmato.
Kariya annuì, rosso in viso. La luce calda che proveniva dal libro gli stava attraversando tutto il corpo, dandogli piccoli brividi –ma non faceva male, era una sensazione piacevole.
Sulla prima pagina del libro c’era Cappuccetto Rosso.
Sulla seconda, c’era il Lupo. I suoi occhi esitarono sui bordi argentati della pagina, la toccò con le dita e il disegno cominciò a fremere, ad alzarsi dalla pagina, trasformandosi in una carta.
Non appena Kariya la toccò, essa si alzò in aria e il vento avvolse anche Kirino, che cacciò un urlo sorpreso.
Il guinzaglio scomparve, restò solo il collare; le pupille dei suoi occhi azzurri si aguzzarono e lunghi artigli crebbero alle sue mani, mentre i canini si allungarono leggermente.
-Cos’hai fatto?!- esclamò il ragazzo sconvolto.
-Ti ho evocato.- sussurrò Kariya, anche lui stava iniziando a capirci qualcosa solo ora.
-Questo libro è un’arma. Grazie a questo posso evocare gli altri personaggi…- disse pensoso.
Kirino sbuffò. -Odio dipendere da te, ma mi sembra ovvio che quel libro risponde solo a te.- commentò.
Un altro ruggito da parte dell’libero, che ora avanzava verso di loro.
-Invece di parlare, perché non fai qualcosa?!- sbottò Kariya, con la voce più acuta di quel che volesse.
Kirino evitò un ramo abbassandosi di scatto, sembrava che anche i suoi riflessi si fossero velocizzati.
-The Mist!- gridò. Una nebbia fitta si addensò nell’aria e Kirino vi scomparve.
Poco dopo riapparve metri più su, da dove sferrò un pugno all’albero, che barcollò all’indietro, lamentando i graffi causati dagli artigli del lupo.
-Non male, ma mi sa che non basta.- commentò Kariya. Osservò bene la carta e aggiunse:- Sei solo una carta di Difesa… Me ne serve una di Attacco.-
Kirino lo guardò come se stesse parlando greco antico, quindi Kariya sospirò.
-Ma che le dico a fare a te queste cose?- borbottò, scuotendo il capo.
-Ci spiegate cosa sta succedendo?!- gridò Amemiya.
Kariya lo guardò e per la prima volta forse si rese conto che non erano soli. Preso da un’improvvisa illuminazione, girò in fretta la pagina del libro.
E infatti, c’erano anche le carte di Hansel e Gretel.
-Hansel è una carta d’Attacco! Bene!- esclamò, toccò la carta ed esclamò:- Ti evoco! Hansel!-
Un cerchio di luce si formò sotto i piedi del ragazzo e una colonna di luce lo investì.
-Cosa…? Sento il potere pervadermi…- mormorò Amemiya. Stese le mani davanti a sé e nei palmi si accesero due piccoli fuochi. –Io sono il padrone del fuoco! Posso proteggere Gretel!-
Si lanciò in avanti urlando, e sferrò un pugno infuocato contro uno dei rami dell’albero, che andò in cenere.
L’albero lanciò un urlo stridente, acutissimo, e la sua espressione s’infuriò ancora di più.
-Te l’ho fatt…- Amemiya stava già esultando, ma il suo sorriso si cancellò quando il ramo ricrebbe da sé.
Amemiya ripartì all’attacco, ma per quanto lo colpisse e gli tagliasse gli arti essi ricrescevano, per via del continuo nutrimento che aveva assorbito sotto forma di zucchero.
-E’ inutile, i miei poteri non sono abbastanza… Devo bruciarlo tutto in un colpo!- disse sconfitto, era esausto.
Aoi guardò allarmata Amemiya riprendere fiato quindi si rivolse a Kariya.
-Ti prego, evocami! Voglio aiutare mio fratello!- lo supplicò.
Kariya si accigliò. –Non so cosa potresti fare, a parte avvelenarlo con la tua cucina.- disse scettico.
Ma Aoi non era intenzionata a cedere e il suo sguardo fermo lo mise a disagio, perciò decise di accontentarla.
-Ma se ti fai male non venire a piangere da me!- gridò. –Gretel, ti evoco!-
Si ripeté la stessa scena di Kirino e Amemiya; ma stavolta non cambiò niente di particolare, se non l’abbigliamento di Aoi, simile a quello di una ragazza ponpon.
Sotto lo sguardo esterrefatto dei presenti, presi alla sprovvista, la ragazza alzò in alto i ponpon e iniziò a gridare all’indirizzo di Amemiya:- Dai, Hansel caro! So che ce la puoi fare! Sei fortissimo!-
-Gretel…- mormorò Amemiya arrossendo, quindi annuì con decisione.
-Se la mia Gretel crede in me, non posso perdere…!-
Il suo potere iniziò a crescere a dismisura, tanto che la sua aura fluiva al di fuori del suo corpo, e le sue mani iniziarono a fumare.
-Attento, Hansel!- gridò Aoi. Amemiya alzò lo sguardo e vide l’immensa radice dell’albero proprio sopra la sua testa: cadde giù a piombo, facendo tremare la terra di nuovo.
Per una manciata di secondi sembrò evidente che Amemiya fosse spacciato, ma poi il fuoco esplose sotto la radice, e le fiamme iniziarono ad arrampicarsi lungo tutto il corpo del nemico.
L’albero indemoniato cominciò a strillare e agitarsi mentre si carbonizzava, incapace di resistere ad una tale forza distruttiva –infine di esso restò solo cenere, che fu trasportata dal vento.
La luce di Hansel, Gretel e Kirino si spense e il libro si chiuse di scatto in faccia al suo proprietario.
-Ma certo…- commentò Kariya pensoso.
Kirino lo guardò accigliato, allora lui soggiunse paziente: –Oltre alle carte di Attacco e Difesa, esistono anche quelle Speciali… Gretel dev’essere una di quelle.-
-Oh Hansel caro, sei stato meraviglioso!- strillò Aoi saltando in braccio all’altro, che l’abbracciò facendola ruotare in aria.
-Se non fosse stato per te, Gretel, non ci sarei mai riuscito. Ti adoro!-
-Io ti adoro di più!-
-Vi spiace finirla?!- sbottò Kariya esasperato. Tutti quei cuoricini nell’aria lo infastidivano.
Kirino gli si avvicinò. –Secondo te ci capiteranno spesso cose così?- chiese.
-Spero di no.- disse Kariya.
Ma ora che iniziava a capire i meccanismi del gioco, aveva proprio paura che la risposta fosse sì.






xxx

**Angolo dell'Autrice**
Che fatica =w=
Questo è stato un capitolo difficile da scrivere!
Ho dei problemi con le scene di combattimento, ma in questa fic ce ne saranno altre.
Però mi sono divertita a descrivere la casa di Hansel&Gretel -uno dei sogni della mia infanzia, lol- :'DDDD 

Già in questo capitolo ho detto alcune cose sul funzionamento del gioco.
Kariya/Cappuccetto Rosso, in pratica, ha a disposizione come arma solo il libro, con il quale può evocare i vari personggi che incontra, rappresentati sotto forma di carte -ovviamente la carta del personaggio appare solo dopo l'incontro con questi, o in una determinata situazione, come quella di Kirino.
Mano a mano rivelerò molte altre cose su questo strano gioco -che, a proposito, non è realmente esistente, ma è un parto della mia immaginazione :'D

Kisses,
roby





 

   
 
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