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Autore: salasar18    18/11/2006    17 recensioni
Draco Malfoy e Harry Potter devono scontare l'ennesima punizione per ordine dell'insegnante di Pozioni.Il primo per causare guai al Grifondoro decide di scrivere su una pergamena dallo strano colore degli insulti rivolti a Piton firmandosi 'Potter'...da lì inizieranno i guai e il patto verrà sancito.
Genere: Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cho Chang, Il trio protagonista, Lavanda Brown, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Che bello…sono andata a vedere i vostro commenti e non posso dire nient’altro se non: GRAZIE!Siete stati tutti molto gentili! Inutile dire ke sono molto contenta ke la mia “D per vendetta” sia di vostro gradimento.





D per Vendetta





Capitolo quattro:La seconda vendetta è concessa.





Il lunedì mattina Harry detestava letteralmente doversi alzare presto per dover andare a seguire le lezioni di Divinazione.La materia in sé la trovava già un po’ come dire…”bizzarra”, per non dire ridicola,in più il fatto di non possedere una predisposizione innata per predire il futuro rendeva tutto più difficile.


Ma il vero ostacolo per una tranquilla lezione era sempre e solo lei:Sibilla Cooman.Quella donna aveva la PREDISPOSIZIONE INNATA per farlo diventare il caso umano ogni volta che varcava la soglia dell’aula.Harry era convinto che la donna gli avesse assegnato ormai un centinaio di migliaio di morti tragi-comiche e della cosa francamente il moro era stufo marcio.Già attirava l’attenzione di tutti a causa di una cicatrice che lui avrebbe preferito non avere, oppure per meriti che sfioravano il ridicolo dato che la maggior parte delle sue prodezze erano puramente fortunate,ma dover subire l’ennesima occhiata preoccupata dal resto della classe per nuova morte che lo avrebbe afflitto da lì a poco spingeva il giovane Potter a disertare volentieri la lezione di Divinazione.


Harry si girò su un fianco,portandosi le coperte sin sopra al naso e si accoccolò ancora tra il tepore che sostava tra le lenzuola.Non potè godersi quella sensazione di relax per non più di due minuti dato che uno dei suoi amati compagni di stanza scostò rumorosamente le tende del letto,facendo così filtrare la luce.


“Ron…”Si lamentò con voce roca il moro.


Harry tentò di ripararsi dalla luce sprofondando sotto le coperte,ma dal davanti Ron prese i piedi dell’amico e lo tirò letteralmente giù dal letto.


“Sei impazzito?”Gridò scontroso Potter.


“Sono venti minuti che ti sto chiamando!Se continui così arriveremo in ritardo sia a Colazione che a lezione!Herm non ce la farà passare liscia.Sai quanto sia precisa….non voglio avere un labbro rotto come quello di Lavanda…”


Il moro si alzò da terra ancora dolorante, e massaggiandosi leggermente il fondoschiena superò l’amico spintonandolo flebilmente.


“Lo sai Ron,avere paura della propria ragazza non è indice di un rapporto sano…”


Detto questo Harry si diresse verso il bagno dove sentì ancora le risatine di Seamus e Dean che rispondevano al suo commento,mentre Ron li zittiva a suon di cuscinate.



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La colazione fu consumata in fretta, tanto che il Golden boy e gli altri si diressero nell’aula con parecchi minuti di anticipo.Non fecero in tempo a varcare la soglia della stanza che una voce nota al moretto li accolse alla solita, bastarda maniera:


“Visto Blaise?Te lo dicevo io che esiste ancora chi va in giro con animali morti sulla testa. Prendi Potter e il suo gatto per esempio…”


Blaise rise di gusto,accompagnato dalla risata vistosa di Pansy Parkinson e dai grugniti di Tiger e Goyle.


“Meglio averli sulla testa che in bocca, Malfoy. L’alitosi è una grande limitazione nei rapporti interpersonali: è questo che ti induce sempre ad evitare il più possibile contatti troppo ravvicinati con il prossimo e ti obbliga a stare con quei quattro animali che ti circondano,vero?Ma dopotutto se hai un alito da topo morto non è colpa tua…”Disse Harry avvicinandosi ai banchi seguito dai suoi amici.


“Harry!” Gridò Hermione sconcertata da tanta spavalderia.


Ron, Dean, Seamus e Ginny si limitarono ad annuire e a ridacchiare.


Draco si zittì di colpo, colpito dalla risposta immediata di Harry. Lo fissò per tutto il tragitto dall’entrata al banco su cui si poggiò pesantemente. Gli occhi grigio-argento non nascondevano l’irritazione.


Il biondo si alzò di colpo e raggiunse Harry. appoggiò le mani al banco e lentamente scese fino a poter vedere il moro dritto negli occhi. Come sempre lo sguardo di Potter era sfrontato e per nulla intimorito dal suo. Un brivido percosse Draco: amava quello strafottente bastardo: era l’unico ad avere un po’ di palle per fronteggiarlo senza esclusione di colpi.


“Potter, non ti conviene farmi arrabbiare.”Soffiò Malfoy Junior.


“Vattene Malfoy.”


Ron si mise davanti al banco in cui c’era Harry. Subito a dar manforte al biondo comparvero Blaise e Pansy.


“Weasley, piccolo sudicio Weasley, levati dai piedi e non toccare Draco”Sibilò la Parkinson.


Sia Draco che Harry trattennero i rispettivi amici,facendo capire loro che potevano benissimo cavarsela da soli.


Gli sguardi del Golden Boy e del Principe delle Serpi s’incatenarono di nuovo l’uno all’altro.


“Così non dovrei farti arrabbiare…Ah no?Altrimenti che fai?” Lo sfidò il moro.


Un altro brivido scese lungo la schiena di Draco: era inutile gli strafottenti erano una sfida che gustava molto a Malfoy Junior.


“La domanda giusta è: cosa non fai?”.


Il moro stava per chiedere delucidazioni,ma in quel momento iniziò ad entrare un gruppo consistente di studenti che avevano probabilmente appena finito di fare Colazione.


“Che succede?” Chiese Parvati Patil con un tono di voce marcato dalla sua fremente curiosità.


Insieme a lei c’era anche Lavanda, che appena vide Hermione cambiò subito direzione e si sedette tre file indietro alla riccia, trascinandosi dietro anche Parvati.


“Cavoli… ora fai paura anche solo a vista…” Disse Ron.


Appena il rosso si voltò vide gli occhi penetranti della sua ragazza fissarlo senza che questa proferisse una sola parola. Ron si sporse verso di lei e gli diede un bacio sulla guancia.


“E’ per questo che amo la mia ragazza…”


Hermione trattenne a stento un risolino, cercando di mantenere la sua aria autoritaria.


Draco ritornò a sedersi in fondo all’aula seguito dai suoi compagni di Casa. Harry si voltò leggermente per assicurarsi che il suo Vendicatore si fosse effettivamente seduto, ma la sua attenzione fu poi immediatamente catturata dal tonfo sordo di qualcosa che era caduto alla sua sinistra. Si voltò di scatto,come molti altri ragazzi e vide la coltre di capelli di Sibilla Cooman fare il suo ingresso all’interno dell’aula. La donna portava una cesta enorme contenente una marea di candele blu e viola che portava avanti con un incantesimo di lievitazione.


“Buon giorno ragazzi. ”Esordì la Professoressa.


“Buongiorno.” Risposero gli allievi tra cui spiccarono per devozione le due grandi ammiratrici della professoressa:Calì e Lavanda.


Gli occhi castani della Cooman cominciarono a percorrere l’intera classe per poi fermarsi su Neville. Quest’ultimo sussultò leggermente e si guardò attorno come a voler implorare sostegno da chiunque glielo concedesse.


“Mi dispiace per il suo testicolo destro. Quell’ombrello sarà un brutto colpo per lei davvero… Ma non si preoccupi,il Signor Thomas l’amerà lo stesso.”Fece la donna picchiettando comprensiva sulla spalla del malcapitato.


Dean e Neville si guardarono con gli occhi fuori dalle orbite, cominciando simultaneamente a negare con vigorosi scossoni della testa.


“No…non è vero…”Disse Thomas verso Millicent Bulstrode per giustificarsi dall’ennesima falsa predizione della donna.


Paciok si toccò per istinto al linguine. Quando alzò lo sguardo Ginny lo stava fissando:la visione dei rispettivi sguardi fece arrossire entrambi.


Il resto della classe ridacchiò,mentre il lato in cui sostava Draco ghignò del tutto. Harry guardò Draco che non smise di ridere, ma al contrario lo fissò con un sopracciglio inarcato e incrociando le braccia. Il moro scosse debolmente la testa e alzò gli occhi al cielo,come a voler dire che la stupidità dell’altro ormai non lo toccava più come una volta.


La Professoressa di Divinazione proseguì:


“Oggi tenteremo una branca molto complicata della sublime e difficile arte della Divinazione: la lettura delle fiamme. In pochi sono a conoscenza che il futuro può essere predetto anche attraverso le sfumature delle fiammelle che alimentano…”


“La sua immensa follia.”Concluse Ron a bassa voce.


“Io ho sempre detto che questa materia è un’emerita buffonata. Non è possibile prevedere gli eventi futuri.” Aggiunse Hermione.


Dal banco vicino Harry annuì:anche a lui Divinazione non era mai piaciuta granché.


La Cooman iniziò a distribuire le candele all’intera classe, blu ai maschi e viola alle femmine. Ordinò a tutti di accendere il piccolo filo nero di cotone presente in ogni candela e di fissare attentamente il fuoco in quanto si sarebbero materializzate delle figure da interpretare. Inutile dire che praticamente nessuno vide nulla. Solo Calì alzò la mani per catturare l’attenzione della Professoressa affermando orgogliosa di aver visto un serpente nero.


Peccato che Hermione soppresse subito il suo entusiasmo,puntualizzando che l’animale nero che aveva visto, altro non era che il fumo prodotto dallo stesso filo di cotone della candela che ardeva per il fuoco. Calì si accasciò rattristata sul suo banco e fissò la sua candela viola per il resto della lezione senza alzare più la mano. La Cooman cominciò a girare per i banchi, lentamente chiedendo ad ogni studente se fosse stato illuminato dall’occhio della veggenza, ma in pochi riuscirono ad accontentarla.


Harry stava fissando senza interesse la sua candela blu, quando da dietro Sibilla lo afferrò per la spalla e esalando un respiro pesante disse con voce stranamente più profonda del normale:


“Una vita difficile ti si prospetta…”


Harry guardò esasperato in direzione di Ron e Hermione, strabuzzando leggermente gli occhi.


“E ti pareva..”Soffiò in un sussurro appena percettibile il moro.


“Avrai un futuro segnato dalla vita sessuale piuttosto raccapricciante dopo la riduzione del tuo attributo maschile più importante. Si, e la tua amante più fedele,la dolcissima Mrs Purr non riuscirà a sopportare il tuo problema fisico. Verrai abbandonato da tutti e non ti rimarrà altro da fare che diventare Harriette….”


Quando la Professoressa terminò la sua scioccante visione del futuro ci fu un minuto di silenzio durante il quale il viso di Harry prese letteralmente fuoco per l’imbarazzo. Poi l’intera classe scoppiò in una risata clamorosa.


Il moro non ebbe il coraggio di guardarsi intorno. Sapeva benissimo che tutti,proprio TUTTI,Ron e Hermione compresi,stavano ridendo di lui. E come non potevano? La Cooman aveva appena detto che nel suo futuro avrebbe avuto il pene piccolo, avrebbe avuto come amante una gatta,che tra l’altro l’avrebbe mollato e sarebbe diventato una donna…Harriette….



Era di sicuro la cosa più imbarazzante che gli fosse capitata dove quella volta in cui aveva fatto cadere l’acqua dalla bocca nello squalido tentativo di sorridere a Cho Chang al quarto anno.Si sentì mortificato come non mai e ne era sicuro,Malfoy ci stava godendo un casino.Alle sue spalle Harry sentì il tossicchiare della sua Professoressa.


“Oh,stai bene caro?”Gli chiese la donna prima di superarlo senza aspettare la risposta.


Come.diavolo.poteva.stare.bene?Lo aveva appena reso lo zimbello di tutta Hogwarts o quasi,ma soprattutto era riuscita a renderlo ridicolo davanti agli occhi grigi di quel Malfoy Junior.Era certo che quel biondo stesse ridendo come un matto.Non poteva certo sapere che Draco era l’unico ad essere serio nell’intera aula.Le risate dei suoi compagni divennero sempre più intense con l’andare dei minuti e invece di scemare nel nulla,non facevano altro che incrementarsi sempre di più.Harry sentì all’improvviso il desiderio di alzarsi e prendere a calci tutti,ma soprattutto la Cooman che come sempre era riuscita a rovinargli la giornata.Una rabbia crescente lo avvolse completamente nel giro di pochi istanti:il sangue ribollì violentemente mentre i pugni si serrarono a livello delle ginocchia.


Dall’alto Draco sentì di nuovo un piccolo bruciore al polso,ma decise di non guardare come aveva fatto la prima volta,per cui si limitò a tenere a ciondoloni il braccio e a gustarsi l’intera comica dal suo banco.



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Quando la lezione si concluse,Harry corse letteralmente fuori dall’aula,senza aspettare nessuno.Uscì dalla stanza,ma aspettò comunque fuori che Draco lo raggiunse. Quando la testa bionda finalmente lasciò l’aula,Harry lo prese saldamente per un braccio e lo tirò in disparte.


“Che diavolo fai Potter?”Chiese Pansy che portò subito la mano sulla propri bacchetta.


Draco la fermò con un gesto della mano e con un cenno del capo ordinò a lei e agli altri di lasciarli soli.


Solo quando questi sparirono dietro ad un corridoio,il Golden boy parlò:


“Esegui la vendetta!Eseguila ora!Oddio non posso credere che quella pazza sia riuscita a rendermi ridicolo anche questa volta!”Disse il moro andando avanti e indietro per l’esasperazione.


Draco seguì l’intero siparietto senza dire una parola e con una faccia impassibile e indecifrabile.Dopo un po’ che il silenzio non venne rotto,Harry si voltò verso il biondo.


“Beh?Che hai?Puoi eseguire una vendetta…avanti vai…”


“E perché mai dovrei farlo?Insomma,perché sprecare una vendetta quando basterebbe che usassi la mia pestilenziale alitosi per metter k.o. la Cooman?”


“Oh Merlino…”


“Già,ti avevo detto che non ti conveniva farmi arrabbiare.Ma tu devi sempre fare lo strafottente arrogante,vero Potter?Bene ora cavatela da solo…”


Detto questo Draco girò sui tacchi e scomparve dietro lo stesso corridoio che avevo ingoiato Pansy,Blaise,Tiger e Goyle qualche minuto prima.


Dietro di sé il biondo lasciò un Potter con la mascella piantata saldamente a terra per lo smarrimento.



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Il resto della mattinata Potter lo passò a cercare il suo dannato Vendicatore suscettibile dall’ego e dall’orgoglio smisurato,ma si accorse ben presto che i posti in cui decideva di cercarlo erano palesemente sbagliati dato che beccava solo Grifondoro.


Alla fine dopo tanto cercare trovò Draco sulla riva del Lago Nero,intento a lanciare sassi sulla superficie di quest’ultimo.Il moro si avvicinò lentamente,ma si annunciò grazie alla spezzarsi infimo di un ramo.La testa bionda di Malfoy scattò subito nella sua direzione.


“Ah…sei tu Potter.Pensavo fosse qualcuno degno della mia attenzione,ma i Grifondoro con il parrucchino francamente non m’interessano.”


“Parole dolci come sempre.”Disse ironico Harry.


“Guarda,sarò franco:a volte tento di non insultarti,davvero,ma poi ti vedo e….boh…mi viene automatico.Tu e l’insulto siete fatti l’uno per l’altro.”


L’altro non disse nulla ma si avvicinò al biondo.


“Beh,si può sapere perché non compi la mia vendetta?Credevo fossi felice di dare sfogo alla tua vena sadica repressa.”


Draco che lanciò l’ultimo sassolino che aveva in mano,si girò verso il Golden Boy e finse di pensare alla risposta da dargli.Dopo circa un nanosecondo disse:


“Non so,Potter…forse perché mi hai mancato di rispetto e insieme a scoprire che ho finito il gel,è la cosa che senza dubbio mi fa irritare di più al mondo.”


“Solo per questo?Oh,Merlino!Pensavo fosse chissà cosa…”


“Si,si…ritira quello che hai detto e io ti aiuto con la pazza dai capelli crespi.”


“Scusa?”Chiese il moro.


“Ritratta e io ti concedo la vendetta che mi hai richiesto.”Gli spiegò scocciato l’altro.


“Prima dimostrami che non ce l’hai l’alitosi e poi magari ritiro quello che ho detto.”Si apprestò a dire Harry.


Il moro incrociò le braccia e guardò l’altro con spavalderia.


“D’accordo.”Acconsentì il biondo.


“…..”


“Allora Potter?”Domandò Draco picchiettando il piede per terra.


“Allora che?”Domandò Harry confuso.


“Baciami.”


“C-cosa?”Balbettò l’altro.


“Che diavolo stai aspettando?Baciami no Potter?!”Disse stizzito l’altro,mentre si avvicinava pericolosamente al Grifondoro.


Harry indietreggiò vistosamente al contrario di Draco che invece avanzava verso di lui.


“Che Troll fai?Perchè vai indietro?Devi baciarmi non camminare come un gambero!”


“M-MALFOY!Per piacere…”Farfugliò il Golden boy prima di arrestare la sua corsa sbattendo contro un tronco.Le mani si avvinghiarono sulla superficie ruvida,mentre gli occhi verdi bottiglia planarono sulla figura decisa e neutrale di Draco.


“Ma per piacere cosa Sfregiato?Sei tu che volevi la prova che non ho l’alitosi per cui non rompere.”


“Si…ma non intendev…”


Prima che potesse terminare la frase le labbra di Draco soffocarono le sue parole.Labbra dolci e soffici.Harry dischiuse appena la bocca,ma quanto bastava per far entrare la lingua calda di Draco.Harry chiuse istintivamente gli occhi.Sentì il profumo di Draco solleticargli il naso,mentre il sapore di menta invadeva la sua bocca.Il cuore cominciò a battere all’impazzata mentre il moro si assaporava la sensazione stranamente appagante che la lingua di Malfoy gli suscitava.


Quando il biondo si staccò da lui,Harry tenne gli occhi chiusi ancora per qualche minuto prima di riprendersi del tutto. Draco si passò una mano fra i capelli e con un ghigno divertito in faccia disse:


“Bene.Ritratterai in pubblico quello che hai detto .Durante la Cena così ti sentiranno tutti.Allora…per la Cooman ho già in mente una cosuccia.”Disse ridendo tra sè “Che altro dire?Accetto la vendetta Potter.”


E cosi facendo alzò la manica dell’uniforme per mostrare anche al moro che il secondo anello del bracciale scompariva.


“Vado allora…Sfregiato ci sei?”Chiese il biondo scocciato oscillando la mano davanti al viso pallido dell’altro.


Harry si limitò ad annuire e a fargli segno di andare con la mano.Draco scrollò le spalle.


“A dopo.”


E con un ‘Puff’ sparì dalla vista del Grifondoro.


Harry era semplicemente sotto shock:il suo primo bacio con la lingua lo aveva avuto da un uomo…lo aveva avuto da Malfoy.


……



E in più doveva ammettere di fronte all’intera scuola che la bocca di Draco sapeva di menta fresca.


FanTroll…



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Sibilla Cooman stava riassetando la classe,riponendo le candele usate dagli allievi nel grande cesto di vimini che aveva utilizzato poche ore prima.La donna era ignara del fatto che da dietro a un enorme tenda di velluto rosso,un Vendicatore biondo la stava guardando al culmine dell’euforia per quello che stava per accadere.


La Professoressa stava sistemando l’ultima candela quando all’improvviso lo sbattere della porta la fece trasalire.La chioma crespa si voltò verso la fonte del rumore e la testa di Sibilla s’inclinò leggermente di lato quando sulla soglia dell’aula vide il custode Gazza.


Draco ridacchiò silenziosamente dal suo nascondiglio.


Argus si passò una mano tra i capelli oliati a dovere tanto per dargli una piega ‘quasi’ normale,mentre l’altra teneva salda un bouquet di fiori che a prima vista potevano sembrare quasi appassiti del tutto ma che in realtà nascondevano ben due fiori sani.La faccia dell’uomo sembrò sul punto di strapparsi in due quanto questi tentò d’incurvare le labbra in una sorta di sorriso:era ovvio che Gazza non sorridesse in modo disinteressato da una decina d’anni almeno.


Gli occhi castani della donna si allargarono,ampliati dalle spesse lenti.


“Si?”Chiese innocentemente Sibilla.


Argus si fece serio,l’espressione del volto simile al contorto broncio di un quindicenne.Raggiunse la Professoressa con poche falcate,fissandola seriamente negli occhi.Quando poi l’uomo porse con un gesto secco il bouquet sotto al naso della sempre più confusa Sibilla,la donna sussultò e si alzò gli occhiali che erano nel frattempo scivolati un po’ giù per il naso.Con le mani cercò di farsi strada tra i fiori appassiti e inclinò nuovamente la testa su di un lato.


“Ma che significa?”


“Mi faccia l’onore di uscire con me stasera!”


Sibilla quasi si strozzò con la sua stessa saliva.


“Come prego?”Domandò.


“Si ha ragione,probabilmente una donna bella e affascinante come lei avrà di sicuro un fidanzato!”


Argus si picchiettò la fronte con il palmo della mano mentre silenziosamente si dava dell’idiota.


“No,veram….”Poi la Cooman si accorse di quello che aveva appena detto l’uomo “…una donna bella e affascinante come me?”


“Certo.Con quei morbidi capelli che scendono sulle sue spalle femminili come seta e quegli occhi dannatamente sexy….oh,Signora Cooman…”Disse Gazza afferrando la mano della donna e cominciando a baciarla freneticamente.


“Signorina prego!E poi…su,su…si ricomponga!”Affermò l’altra ritirando di scatto la mano e aiutando il custode a rialzarsi “Il mio occhi interiore della veggenza aveva già saggiamente previsto che il mio sex appeal avrebbe procurato danni,ma non pensava certo di ridurre un’esemplare del sesso maschile fino a questo punto.Mi dispiace Signor Gazza,ma non credo di poter ottemperare alla sua richiesta.I miei gusti in fatto di estetica mi impediscono di uscire con uomini dalla calvizie imminente,mi dispiace…”


Sibilla si girò e scandì un’incantesimo di lievitazione verso il cesto di vimini che prese a svolazzare per aria.


“…Mi dispiace ma credo che dovrà cercare di dimenticarmi.”


“Ma…”Farfugliò Argus,sbattendo innocentemente gli occhi.


“Lo so,lo so”Lo consolò la donna con delle sonore pacche sulle spalle “Sarà una dura prova da superare,uno scoglio immane da sormontare,ma io confido in lei,per cui…pietra sopra d’accordo?”


E così facendo l’Insegnante lasciò l’aula.


Draco si morse il labbro inferiore:la donnaccia sarebbe stata un osso duro da affrontare,ma un Vendicatore di tutto rispetto come lui poteva farcela benissimo.Con un’altro ‘Puff’ Malfoy Junior scomparve.



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Qualcosa di inquietante stava accadendo ad Hogwarts si disse Sibilla tra sé e sé.Ovunque andasse,ovunque guardasse degli occhi di esemplare della specie maschile la scrutavano ossessivamente.All’inizio si disse che la cosa era normale,semplice routine per una donna affascinante come lei.Ma poi cominciò a sospettare che qualcosa non andasse e che quell’essere femme fatale che la contraddistingueva dal resto delle scialbe donne all’interno dell’istituto forse iniziava ad essere un peso troppo grande da poter sopportare.


La donna era stata fermata da diverse persone che aveva però puntualmente scaricato:Hagrid che le aveva porto come regalo un uovo di Sanguisuga rubenaria di Polonia,che Sibilla aveva accettato volentieri,poi era stata la volta del Serpeverde Theodor Nott che l’aveva fermata con un gatto a nove code che Sibilla si rifiutò categoricamente di usare….almeno in pubblico.Poi nei pressi della biblioteca era stata avvicinata da Oliver Baston che insisteva per farle vedere il suo ‘manico di scopa’.Ma era stato Nick-quasi-senza-testa ad irritarla di più con la sua insulsa voglia di ucciderla per uscire insieme a lei.


Insomma,ogni ragazzo,insegnante,animale,oggetto di sesso opposto la tallonava e la cosa per un po’ risultò quasi divertente,ma dopo due ore spese a rifiutare le avances di tutta Hogwarts, cominciò ad essere un tantino stancante.Per questo aveva deciso di convocare un riunione d’emergenza da Silente per risolvere l’intera orrenda situazione.


Una volta entrata la donna si sentì sollevata:era circondata da persone civili e mature che sicuramente l’avrebbero aiutata.Silente era seduto alla scrivania,con la schiena appoggiata alla sedia e le mani salde sui braccioli,mentre Severus Piton,il Professor Vitious e addirittura Fiorenzo erano in piedi sparsi nei vari angoli dell’ufficio.In pochi minuti la donna mise al corrente i suoi colleghi degli strani eventi che avevano avuto luogo nelle ultime ore e che la riguardavano in prima persona.Nessuno dei presenti si accorse del ‘Puff’ che trasportò Harry e Draco all’interno della stanza.


“Ora che sapete tutto spero che mi aiuterete per piacere.”


Silente aveva ascoltato l’intero racconto serio in volto e con il mento appoggiato sul dorso delle mani.Lo sguardo fisso su Sibilla.Per un attimo la donna ebbe l’impressione che il vecchio le stesse guardando il seno piccoliiiiiiiiiiiino.


Gli occhi castani della Professoressa di Divinazione balenarono da Silente a Piton e da Piton a Vitous e da Vitious a Fiorenzo e di nuovo si posarono sul Preside.Tutti e quattro gli uomini erano in un silenzio catatonico.


“Beh?”Chiese la Cooman ai presenti “Mi aiuterete?”


“Sibilla…”La richiamò il Preside”Mi faccia capire:lei mi sta dicendo che un gruppo di ragazzini,un custode,il guardia caccia di questa scuola e persino il fantasma di Grifondoro le hanno fatto la corte e lei ha rifiutato tutti?”


La donna annuì vigorosamente.


“Esatto.”Confermò poi.


“Allora non c’è alcun bisogno di allarmarsi.”


“Come prego?”Chiese confusa l’altra.


“Vorrà dire che uscirà con il sottoscritto.Dopotutto sono la figura più importante all’interno della scuola,per cui è normale che si sia riservata il meglio respingendo le avances degli alunni e di chi non è alla sua altezza.”



Silente fissava Sibilla dall’alto dei suoi occhiali a mezza luna,con un sorriso da ebete sul viso.


Un colpo di tosse da parte di Piton richiamò l’attenzione degli altri.


“Con tutto il rispetto Preside credo che la cosa migliore per la Professoressa Cooman sia quella di uscire con un uomo più…come dire….misterioso”Disse Severus guardando la donna e alzando simultaneamente le sopracciglia con fare malizioso,senza però scomporsi troppo.


“E allora dovrebbe venire a cena con me,un Centauro!”Proclamò fiero Fiorenzo “Oltre a condividere la stessa sublime arte della Divinazione,quale mistero più grande se non l’accoppiamento tra Centauri e essere um…”


“Aaaaargh,la pregherei di fermarsi qui o il mio stomaco risponderà al posto mio per l’orribile visione che si è formata nella mia mente”Lo bloccò il Professore di Pozioni.


“Non dia retta a questi buzzurri,Sibilla,diventi la mia ragazza e non se ne pentirà.”Sussurrò Vitious che nel frattempo si era avvicinato alla donna.Le aveva preso la mano e aveva iniziato a baciarla delicatamente sotto lo sguardo innoridito e schoccato della Cooman.


“Se vuole diventare la compagna di un cugino di secondo grado di Grande Puffo faccia pure,ma quello giusto per lei sono io.”S’inserì di nuovo Severus.


“Severus,per carità.Sibilla sceglierà il migliore,cioè me!”Gridò imperioso Silente alzandosi dalla sedia.


“Ah,ma la smetta.Lei non ha più l’età per certe cose!”


Sotto lo sguardo incredulo di Sibilla e quello estremamente divertito diHarry e Draco,i quattro uomini si contesero la Professoressa di Divinazione tra insulti e addirittura qualche Schiantesimo.


Alla fine la donna esasperata da tutto scosse la testa e gridò:


“Voi siete pazzi!Il mio occhio interiore mi aveva fatto vedere quanto improbabile potesse essere lavorare con degli uomini repressi come voi a causa della secrezione eccezionale dei feromoni da parte delle mie ghiandole sudorali,ma credo che con la volontà la cosa potesse essere superata.E’ più che evidente che una femme fatale come me in un ambiente del genere è in serio pericolo!Basta!Prendo due settimane di vacanza!Cercate di soddisfarvi a vicenda in modo che al mio ritorno siate di nuovo equilibrati e non siate cosi sfacciati da chiedere tutto questo!”Disse la Cooman facendo un giro completo su se stessa e marcando poi con ampli circoli della mani destra il suo fondoschiena.


La donna lasciò la stanza furente e con i capelli crespi che svolazzavano a destra e a sinistra come se avessero un’anima.


Inutile dire che Harry e Draco stavano lacrimando dalle risate nascosti dietro alla grande statua che li riparava dallo sguardo dei loro insegnanti.


Con un altro ‘Puff’ i due lasciarono l’Ufficio di Silente nella stessa maniera in cui vi erano entrati.



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Quanto si materializzarono di nuovo,Harry e Draco dovettero separarsi quasi subito dato che l’ora di Cena era molto vicino.Naturalmente Draco pretese i complimenti da parte del moro per l’ottimo lavoro eseguito.



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Durante la Cena Harry sentì gli occhi grigio-argento di Draco continuamente puntati su di sé.Era evidente che come lui,anche Malfoy Junior non si era dimenticato affatto che a seguito della prova inconfutabile che aveva ricevuto lui in qualità di inguaribile Grifondoro aveva l’obbligo di dover ritrattare tutto quello che aveva detto sul biondo.


Fece uno sforzo immane,ma alla fine si attenne ai patti dicendo a Ron che non era per niente vero che Draco aveva l’alitosi,ma la cosa fu udita anche dalle altre Case per il tono di voce alto che Harry aveva mantenuto apposta.Alla domanda di Ron il cuore del moro mancò un battito.


“E tu come fai a saperlo?Cioè cosa ti ha fatto cambiare idea?”


Il giovane Potter divenne leggermente rosse in viso e rispose semplicemente:


“Ho avuto prova del mio errore tutto qui…a propostio ho sentito da Neville che domani Piton farà un compito a sorpresa”


“Cosa?Oh,Merlino no!”Disse il rosso aggrapandosi al braccio di Hermione che gli sedeva di fianco.


“Calmati Ron.Se è a sorpresa come fa Neville a saperlo?”


“E’ vero!Studipo di un Neville!Ehi,Neville ma sei pazzo a farci venire certi infarti?”


Mentre Ron discuteva con un Paciok del tutto spiazzato,Harry ringraziò il cielo di essere riuscito a spostare l’attenzione su qualcos’altro.


Quando guardò in direzione del Tavolo Serpeverde notò che Draco lo stava fissando divertito.




Continua….




  
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