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Autore: Alexandra Johansson Smith    25/04/2012    1 recensioni
Provate ad immaginare che in un giorno come tanti, vi ritrovate nel giardino di casa vostra e davanti ai vostri occhi: una cabina blu della polizia ed un uomo affascinante chiamato Il Dottore... come reagireste? Questa è la mia storia, una comune ragazza di Brooklyn che rincontra il Dottore dopo sei anni, ma non so ancora che viaggiando nel Tempo e nello Spazio... Scoprirò di essere un'altra persona, che mai mi sarei aspettata.
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 11, Jack Harkness, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Il capitano Jack Harkness continuava a bussare con insistenza alla porta, ma mio padre si ostinava a non rispondere.
"James, è inutile che ti nascondi! Tanto lo so che sei in casa, insieme a tua moglie e a tua figlia. Ti consiglio di non fare storie e di aprire questa dannata porta... o saremo costretti a buttarla giù con la forza!!!" gridava minaccioso. Poco prima che Jack sfondasse la porta, mio padre mi prese per un braccio e trascinò me e il Dottore in un nascondiglio, sotto le assi del pavimento.
"Rimanete qui... non fate rumore!" ci disse, prima di rimettere a posto le assi di legno. Rimanemmo nel buio più totale.
Mi strinsi al Dottore, impaurita. Non capivo più niente... che cosa stava succedendo? Perché Jack ci voleva? E mio padre
come ne era coinvolto? Il Dottore mi abbracciò e rimanemmo in ascolto di quello che accadeva sopra le nostre teste.
Appena Jack era entrato, aveva preso mio padre per il collo della camicia e, puntandogli contro una pistola, disse :
"Dove sono, James? Dove li hai nascosti?"
"Qui non c'è nessuno Jack..." rispose lui, con tono calmo e pacato.
"Ti ripeto la domanda: dove sono Il Dottore e la ragazza? Parla! " incalzò nuovamente Jack.
"Non so... di cosa tu stia parlando..." insistette mio padre, disposto a tutto pur di salvare me e il Dottore.
"James, non costringermi a spararti a sangue freddo ! Se vuoi salva la vita ... ti conviene vuotare il sacco e dirci la verità..."
Ma mio padre non aveva la minima intenzione di mollare la presa; voleva a tutti i costi salvarci la pelle ed io ero fiera di lui.
"Jack, credi che una semplice pistola possa spaventarmi? Beh ti sbagli! Perché io non ti dirò nulla e non ho intenzione di consegnarti mia figlia e il Dottore. Preferisco morire, piuttosto che restarti fedele !!"
"Come vuoi... vorrà dire che ti ucciderò senza pietà... anzi no, sarai il mio ostaggio!! Mi senti Dottore? Venite fuori... oppure ucciderò il padre di Pearl!!!" esclamò Jack, mentre puntava la pistola contro la tempia di mio padre.
"Dottore!" esclamai spaventata "Dobbiamo fare qualcosa per salvare mio padre!"
"Ci sto pensando..." mi rispose, mentre andava su e giù per il nascondiglio.
"Rimani qui..." mi disse e, stando attento a non mostrare a Jack dov'era il nascondiglio, uscì. Non riuscii a fermarlo.
"Jack …" disse, per attirare la sua attenzione "Jack sono qui... non fare del male a James."
Jack, prevedendo questa mossa da parte del Dottore, sorrise e puntò la pistola contro di lui, lasciando James.
"No Dottore!!" esclamò James "Dovevi restare nascosto!!"
"Non potevo permettergli di farti del male... e poi devo capire. Che cosa ti succede, Jack? Pensavo che eliminato il chip avessimo risolto tutti i nostri problemi..."
"Avevano previsto tutto … " sospirò, sconsolato. "Sapevano che tu avresti trovato il chip e che lo avresti tolto. Non dovevate avere sospetti… dovevate pensare che fosse tutto a posto. Ma in realtà mi hanno fatto dell'altro … volevano controllarmi e mi hanno fatto una sorta di lavaggio del cervello... Loro vogliono te e Pearl!!"
"Perché? Perché vogliono noi??"
"Dicono che insieme... siete pericolosi e che dovete essere eliminati... dicono che voi siete il Male e che il Male deve essere sradicato..."
"E tu Jack? Che cosa centri con loro? Che cosa vogliono da te?"
"Loro ... mi hanno scelto come sicario. Devo fare il lavoro sporco... mi hanno mandato qui per uccidervi ed io lo devo fare ..."
"Jack, lascia che ti aiuti. Lascia che io ti salvi" disse il Dottore, mentre lo guardava diritto
negli occhi.
"No, Dottore..." disse sconsolato. "Questa volta non puoi aiutarmi... ormai, sono uno di loro e devo eseguire gli ordini. Mi dispiace Dottore!! Ti chiedo perdono."
"No, non può finire cosi. Deve esserci un altro modo!!!" dissi fra me e me. Dovevo fare qualcosa per salvare mio padre ed il mio uomo... dovevo impedire a Jack di commettere l'errore più grande della sua vita: uccidere una persona e finire in galera! Cosi decisi di agire d'istinto e di uscire allo scoperto per salvare la situazione.
"Ehi Jack?" lo chiamai per attirare l' attenzione su di me e distoglierlo dal Dottore.
"Perché non posi la pistola sul pavimento e parliamo un po'... Ti va?"
Il Dottore mi vide e con il suo sguardo preoccupato mi disse :
"Pearl, amore mio ... non dovresti essere qui , dovevi startene al sicuro ..."
"Tranquillo, Dottore! Ho la situazione sotto controllo. Ascoltami Jack! Devi riuscire a spezzare il legame mentale che hai con i Satrax se vuoi ritornare ad essere libero!! Tu non appartieni a loro, appartieni a te stesso !!!" dissi con tono incoraggiante.
"Non posso Pearl!!" esclamò scoraggiato " Loro... hanno il controllo della mia mente ed io non posso fare nulla per impedirlo! Guardami! Sono diventato il loro burattino e non posso spezzare il legame ... è troppo forte!" Dovevo trovare un modo per far tornare Jack in sé.
"Jack … ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Eravamo entrambi prigionieri.
Ma con il tuo aiuto, il tuo coraggio, la tua forza siamo riusciti a scappare. Grazie a te sono riuscita a salvare l'uomo che amo..." vidi lo sguardo di Jack e capii che qualcosa stava cambiando dentro di lui... qualcosa si stava smuovendo. Perciò continuai:
"Jack noi ti vogliamo bene... io ti voglio bene!! Sei l'amico più caro che ho e non voglio perderti! Io credo in te e so che tu puoi liberarti da tutto ciò!! Ti prego Jack!!!"
Lui era esausto... il suo spirito stava combattendo per tornare ad essere padrone del proprio corpo. Con un urlo si inginocchiò e cominciò a tremare. Di corsa mi avvicinai a lui per sostenerlo, sia fisicamente che spiritualmente.
"Forza Jack!!" lo incoraggiai "ci sei quasi!!" 
All'improvviso Jack smise di tremare. Il Dottore si avvicinò a me e scannerizzò il nostro migliore amico con il suo cacciavite sonico.
"Ce l'ha fatta Pearl... è di nuovo padrone di se stesso... Sei stata bravissima..."
"Jack? Stai bene?" gli chiesi, preoccupata. Non aveva ancora pronunciato una parola. Jack alzò gli occhi e mi guardò.
"Sto bene. Pearl... e di nuovo è solo merito tuo … grazie..."
D'istinto lo abbracciai forte. "Bentornato, amico …" gli disse il Dottore.
Mia madre e mio padre ci fissavano: erano stupiti di quanto era successo... non credevano a quello che ero riuscita a fare.
“Bene. Credo che sia giunto il momento di andare via e ritornare al TARDIS..." dissi io, mentre una lacrima mi rigava il viso.
"Aspetta ..." mi disse mio padre, mentre con una mano mi sfiorava una spalla. "Prima di andare... vorrei che tu prendessi questo..." continuò, mettendomi fra le mani l'orologio dell'eternità e chiudendole. "Credo che sia giunto il momento che tu riceva il tuo orologio dell'eternità! Te lo sei meritato!!!”
“Grazie, papà!!!” esclamai felice e con gli occhi lucidi.
“Adesso, sei un Signore del Tempo a tutti gli effetti. Le mie congratulazioni Pearl!!!” concluse, orgoglioso.
Non ci potevo credere!!!Finalmente potevo ricordare... dovevo soltanto aprire quel l’orologio che mi avrebbe reso completa. E così feci: decisi di aprire l’orologio dell’eternità e di guardarci dentro e … all'improvviso, una serie d’immagini e di ricordi, affollarono la mia mente e tutto ad un tratto … tutto mi divenne più chiaro. Questa volta ogni mio singolo ricordo aveva ripreso il suo posto nella mia memoria.
“Ciao papà!! E’ stato davvero bello poter rivedere te e la mamma insieme, ancora una volta. Addio!!” dissi con tono sconsolato e triste. Mia madre mi abbracciò forte tra le sue braccia mentre delle lacrime di gioia, le bagnavano il suo angelico viso.
“Buona fortuna, figlia mia! Arrivederci Dottore... è stato un piacere rivederti …”
“Lo è stato anche per me Katy. Addio …”
Io, Il Dottore e Jack , c’incamminammo verso il giardino e raggiungemmo il TARDIS. Entrammo... ma Jack non ci seguì. “Jack … che cosa ci fai li impalato ? Vieni dentro!!!” gli dissi, stupita dal suo comportamento.
“Ascoltami Pearl! Innanzitutto … volevo dirvi grazie per tutto quello che avete fatto per me.
Insieme, abbiamo vissuto delle incredibili avventure ed io … vi sono davvero grato! Credo, però, che sia giunto il momento di separarci.”
“Che cosa stai cercando di dirci Jack?” lo interruppe curioso il Dottore.
“Dottore … io resto qui !!” esclamò “La squadra e l’Istituto Torchwood hanno bisogno di me …”
“Ne sei sicuro?” gli chiesi sbigottita.
“Più che sicuro, Pearl!! E’ giunto il momento che tu e il Dottore viviate le vostre avventure e la vostra vita insieme … senza di me.”
“Ci rivedremo un giorno?” gli chiese con tono serio, il mio adorato Dottore.
“Lo spero. Addio!!”
“Buona fortuna Jack !” intervenni io.
“Buona fortuna Pearl!! E’ stato un piacere per me conoscerti … addio.”
Lo abbracciai forte a me e gli diedi un tenero bacio sulla guancia mentre lui invece …
mi rispose con un bacio a stampo, sulla bocca, e la stessa cosa fece con il Dottore, che rimase impassibile a quella strana ed imbarazzante situazione. Rientrammo all'interno del TARDIS e ci chiudemmo la porta alle nostre spalle. Il Dottore si avvicinò alla console, abbassò la leva del freno a mano ed attivò i suoi pulsanti mentre all'esterno la luce blu della sua sirena e il rumore enigmatico e misterioso del suo freno si attivarono. Insieme ad esso scomparimmo davanti agli occhi del capitano Jack Harkness.

Ho notato che la mia storia è molto seguita ... Mi piacerebbe leggerne qualche vostra recensione;
Mi renderebbe felice. Buona lettura tutti.

   
 
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