Capitolo secondo - Un bacio che è
libertà...
-:"Pronto? Padre Morganti?"
-:"Sì, sono io, dica Mons. Sartori"
-:"Padre Antinori come sta?"
-:"Oh bene, bene, si è rimesso"-
riferì Isaia pronunciando quella parola con un sottile
compiacimento, ben sapendo che il suo interlocutore non avrebbe mai
afferrato quel doppio senso degno di un vero Gesuita quale lui era.
-:"Ma "- continuò Isaia- "è meglio se
ne parliamo a voce"
-:"Bene venga subito la aspettiamo al Direttorio"
Padre Morganti non se lo fece dire due volte e, per quello
che aveva in mente di fare, si portò dietro anche "lo
scudiero", cioè l'ineffabile Alonso.
Ora i due erano in quella enorme sala dominata dalla lunga
tavola di legno dove stavano seduti i Reverendi Padri con a capo Mons.
Sartori che dette subito la parola a Morganti.
Questa volta Isaia, complice Alonso, aveva preparato tutto a
puntino, dalle parole fino al tono della voce perché
l'argomento stava loro molto a cuore.
Iniziò raccontando le vicende della famiglia
Antinori partendo da Sebastiano, Demetrio, Clara nascita,
l'infanzia di Gabriel, i suoi poteri, la scelta sacerdotale etc.. senza
tralasciare nulla.
Era infatti un metodico, un precisino, un puntiglioso di natura, ma anche una persona fondamentalmente onesta.
Era infatti un metodico, un precisino, un puntiglioso di natura, ma anche una persona fondamentalmente onesta.
Caratteristiche che stavano emergendo alla grande via via
che enumerava tutti quegli inganni, quelle falsità, quelle
brutture che i Monsignori dovevano ora ascoltare per forza.
-:"E meno male che Gabriel ha incontrato una creatura come
Claudia,"un angelo scettico", ma con un grande cuore (come l'aveva
definita Muster). Una volta capito, che si amavano ho tradito
vigliaccamente l'amicizia di Gabriel e la stima di Claudia per il
solito spregevole arrivismo di cui tutti noi siamo schiavi"- disse
senza guardare in faccia a nessuno; le sue erano mazzate tremende che
si stemperavano solo quando tornavano in ballo i nomi di Gabriel e di
Claudia e la loro storia d'amore.
-:"...e Gabriel" - tornava a ripetere - "nonostante questa
mia cattiveria, mi ha perdonato, ha passato dei momenti tremendi ed
è anche per questo che qualche mese fa decise di lasciare
Claudia, pur amandola intensamente, una scelta rivelatasi sciagurata
per tutti e due.."
Questa specie di fiume in piena si interruppe solo quando
vide Mons. Sartori coprirsi il viso con le mani e singhiozzando senza
alcun freno.
Seguì un silenzio irreale, Isaia era stato come
un angelo giustiziere.
Il silenzio sembrava non finire più; Mons.
Sartori, dismesso il solito aplomb, lasciata da parte quella sua voce
dura, si rivolse così a Padre Morganti:
-"Isaia, non so più cosa dire, cosa pensare..sono
distrutto.."
Poi, rivolgendosi all'uditorio: -"Fratelli, Isaia ha ragione
e lo dobbiamo ringraziare per la sua franchezza, siamo onesti con noi
stessi e con chi ha sofferto così tanto e a lungo. Dobbiamo
ammettere che l'incontro fatto da Gabriel ed il suo amore per questa
donna sono, purtroppo, le uniche cose positive che hanno fatto come da
argine a tutta questa ipocrisia e che emergono da queste macerie dello
spirito. Adesso basta, basta davvero con le solite falsità
che hanno portato solo lutti e sventure."
Queste parole lasciarono un profondo segno su quegli animi
fino ad allora così insensibili.
Proprio perchè era stato così duro con
se stesso e con gli altri, aveva avuto modo di riacquistare l'antica
dignità; quando si rivolse ad Isaia, la sua voce aveva perso
ogni durezza.
-:"Padre Morganti, la prego, faccia in modo che Gabriel e
Claudia siano informati riguardo la nostra sofferta decisione. Li
aspettiamo, qui in Congregazione perchè è nostro
preciso dovere riparare. Riparare."-
Nel ripetere questa parola tutti compresero, da come l'aveva
pronunciata, che era stato sincero.
Isaia, da parte sua, si sentì pienamente
soddisfatto, e telefonando ai due, terrminò proprio con
quella parola.
Gabriel ascoltò e rimase commosso come non mai,
anche Claudia lo era, ma, a differenza sua, fu subito reattiva.
Prese il telefono e, rivolgendosi ad Isaia, disse:
-"Il tuo coraggio e la tua onestà spesi per noi
ha smosso anche la mia di coscienza, non solo quella dei Monsignori."
-"Mi ha aiutato a comprendere che Dio c'è sempre
vicino, ci ama e, come in questo caso, ci sorprende!"
-:"Claudia"- rispose Isaia -"sai non ho mai ricevuto
ringraziamento più bello! Vi aspettiamo!"
Quando quella domenica mattina Gabriel, Claudia, Giulia,
Isaia ed Alonso si ritrovarono al Direttorio, c'era tra loro tanta
emozione, ma anche tanta pace nei loro cuori.
Mons. Sartori dopo aver parlato a lungo, così
concluse:
-"Perdonaci, anche a te, Claudia, chiediamo scusa per quello
che abbiamo fatto" - e così dicendo, le porse una grande
busta bianca con le foto "rubate".
Claudia la prese, la soppesò, MA NON VOLEVA CHE QUEI BACI
STESSERO LI' RINCHIUSI, COME PRIGIONIERI..
E fu per questo che si avvicinò a Gabriel, lo
accarezzò, facendo scattare un'intesa segreta, un desiderio
comune, che si tradusse in un abbraccio e in un bacio, esatta
fotocopia, di quelli racchiusi nella busta.
Insomma vollero compiere non solo un atto di amore ma anche
di libertà,
la loro libertà,
quella che gli avevano riconosciuto quei Monsignori.
Anche tutti i presenti capirono che quel bacio era come un
atto liberatorio, esattamente come voleva Claudia.
Questo ebbe il potere di diffondere un'aria leggera e di
festa, tanto che tutti si strinsero cordialmente intorno ai loro ospiti.
Quei momenti conviviali dettero a tutti l'opportunita di
apprezzare la dolce Claudia e di scoprire che il sentimento che la
univa a Gabriel era profondo, come i suoi occhi e limpido come quelli
azzurri di Gabriel.
Sopratutto fu un sollievo per l'animo di quei vecchi Padri,
che si sentirono sollevati dopo la loro scelta coraggiosa.
Al momento del brindisi finale, Mons. Sartori in piedi con
la flûte di champagne, rivolgendosi ai due, disse:
-"Brindiamo a Gabriel e Claudia, al loro futuro insieme. Il
Direttorio vuole tangibilmente contribuire alla vostra
felicità, pertanto, si è deciso di conservare
Gabriel al suo ruolo di Professore all'Università e, su
precisa richiesta di Isaia, confermiamo Gabriel e Claudia come nostri
preziosi collaboratori per le future indagini della Congregazione.
Finalmente sono riuscito a dire tutto quello che ci stava a cuore..."