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Autore: violetsugarplum    25/04/2012    2 recensioni
Tre momenti di vita. Due persone. Un narratore: Sebastian Smythe.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye my lover, goodbye my friend

 
Sento sbattere la portiera dell'auto. Non ho nemmeno la forza di affacciarmi alla finestra per vederti per l'ultima volta.
 
Accendi il motore, ingrani la retromarcia facendo grattare il cambio. Non hai mai imparato a guidare bene come me. Dal rumore, direi che hai fatto anche volar via della ghiaia del vialetto. Sarà contento il vicino e il suo odioso prato all'inglese.
 
Te ne sei andato.
 
Non so dove andrai. Forse da Cooper. O forse da Isabelle. Nostra figlia tiene sempre pronta la stanza degli ospiti e certamente non ti butterà fuori casa. Riuscirai a dormire in quel letto da solo? Non sentirai il peso delle lenzuola fredde?
 
Vado in cucina, mi appoggio al frigorifero e inizio a piangere. Mi lascio scivolare sul pavimento, prendo la testa tra le mani e piango come non ho mai fatto in tutta la mia vita. Più di quella volta in cui mi confessasti di avermi tradito.
 
Perché siamo arrivati a questo punto, Blaine? Perché hai sentito il bisogno di correre via da me? Dove ho sbagliato? Perché dobbiamo buttare via la nostra vita in questo modo?
 
Mi asciugo le lacrime con la manica della maglia e mi rimetto in piedi. Devo chiamare l'ufficio. Domani non andrò al lavoro, ho la bronchite. Il signor Odair mi assicura che Josh e Mark mi sostituiranno. "Buona guarigione!" dice riattaccando la cornetta. Ma non hanno inventato medicine per curare questo dolore.
 
La casa è in completo disordine. Alcuni tuoi vestiti sono sparsi sul nostro letto sfatto, come se avessimo appena fatto l'amore. C'è anche una mia camicia accanto al tuo cuscino. Stiamo dormendo insieme.
 
Mi metto a riordinare. Prendo le tue cose e le ripongo accuratamente nell'armadio. Sento il tuo profumo e so che mi manca poco per ricominciare a piangere. Tiro su con il naso e continuo a mettere a posto. Rifaccio il letto e vorrei tanto buttarmici sopra. Ho voglia di fissare il soffitto fino ad addormentarmi esausto. 
 
Prendo in mano uno dei tuoi papillon che prima mi era sfuggito. Faccio scorrere la seta tra le dita. Questo, forse, è il più bello della tua collezione. Ma non te l'ho mai detto, anzi, ho sempre finto di odiarli. Adesso sono l'unica cosa che mi è rimasta di te.
 
Lo stringo forte nel mio pugno. Vorrei stringerti a me ancora una volta. Sei tu ad essertene andato o sono io quello che ti ha lasciato farlo? Ti amo, Blaine. Sei scappato perché non te l'ho detto così sovente come desideravi? Ho sempre creduto di avere un tacito accordo con te. Io ti amo, tu mi ami. Non c'era bisogno di dirlo, bastava leggercelo negli occhi.
 
Lascio il papillon sul comodino, tra la foto del nostro matrimonio e una di Isabelle con Bizet. Ti ricordi quel gattino? Gliel'avevi preso per il suo ottavo compleanno, ma poi abbiamo dovuto portarlo in campagna da quei signori perché sono allergico al pelo. Probabilmente te n'eri dimenticato quando l'avevi comprato.
 
Mi dirigo verso il bagno. Mi guardo allo specchio. Vedo un uomo alto, coi vestiti un po' stropicciati e una faccia orrenda, gonfia dal pianto. Mi lavo il volto, cerco di aggiustarmi i capelli. Non è cambiato nulla. Ma, in realtà, è cambiato tutto.
 
Torno in camera e afferro il papillon. L'unica cosa che mi è rimasta di te.
 
Sciolgo il nodo. Sei già arrivato? Credo abbia iniziato a piovere, non vorrei che ti creasse problemi con la guida.
 
Vado in salotto e mi siedo sul bracciolo del divano. Mi scappa un sorriso. Mi sembra di essere tornato indietro di... Quanti anni? Dovevo essere proprio adorabile in quell'uniforme.
 
Faccio passare il nastro attorno al mio collo. La seta è fresca, ma non mi dà nessun sollievo. Io ti amo, tu mi ami? Ci siamo lanciati addosso parole grosse, insulti e anche qualche oggetto. Ma non ti ho posto questa domanda. Stupido tacito accordo.
 
Stringo forte il nastro. Dicono che prima di morire si rivedano le immagini della propria vita scorrere davanti agli occhi. Io vedo te. Ti vedo all'ingresso, proprio come quando ci siamo conosciuti. Ma adesso sei tu che ti avvicini a me, correndo e urlando, supplicandomi di non lasciarti.
 
È troppo tardi. Tu non sei davvero qui a salvarmi. Non questa volta. 
  
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