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Autore: Allegra_    25/04/2012    4 recensioni
Spesso pensiamo che le cose non possano andare peggio di così, ed è proprio li che inizia il peggio vero e proprio.
È vero, nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile, ma neanche che sarebbe stato da incubo.
Questa vita bisogna affrontarla secondo le proprie esperienze, che talvolta possono lasciarti un sorriso, talvolta una lacrima: l’importante è poter dire di non essere caduti nel primo burrone, e anche se lo si è fatto, di essere riusciti a risalire e ad andare avanti, in un modo o nell'altro .
Genere: Avventura, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                   Nadie Dijo Que Seria Simple

 Prologo

 Rama’s Pov :
 
- Tra una settimana partirete per l’Europa. –
Nico mi aveva davvero stupito quando, sette giorni fa, aveva pronunciato quella frase – tanto  che all’inizio credevo scherzasse - .
Ma non era stato uno scherzo anzi, stavamo davvero in aeroporto quella mattina delll 8 Agosto, mentre fuori il sole batteva forte sui palazzi altissimi della mia amata Argentina.
Un po’ mi dispiaceva lasciarla, ma sarebbe stato solo per 11 giorni, che avrei passato tra Spagna, Francia, Inghilterra e Italia … non vedevo l’ora.
La cosa che mi dispiaceva di più era – probabilmente – lasciare la Casa Magica, dove la situazione sociale in quel periodo non era delle migliori, anche se speravo che l’estate avesse portato miglioramenti.
Cielo era molto triste, e anche se cercava di mostrarsi come l’allegra bionda di sempre, aveva perduto quel sorriso sincero, a causa della morte di Salvador per sconfiggere Juan Cruz.
Nico e Malvina avevano da poco divorziato, anche se continuavano ad essere amici e a portare avanti la Casa Magica che adesso aveva due nuove anime che la popolavano: Paz, di qualche mese, bellissima come Cielo e dolce come Nico, ed Esperanza, di quasi un anno, identica a Malvina in tutto e per tutto.
I bambini, se si poteva chiamarli ancora così dato che avevano 12 anni ormai, litigavano spesso: soprattutto per questioni come le uscite con gli amici, le partite di calcetto da giocare e i trucchi da mettere (cosa che a mia sorella Alelì avevo vietato almeno fino ai 18 anni compiuti).
Lleca era andato in Spagna a giocare il torneo Coca Cola verso i primi di Luglio, e tra conferenze stampa e cerimonie non aveva ancora fatto ritorno a casa.
Ma quel giorno non saremo stati tutti su quell’aereo pronti a partire: lì sopra ci saremo stati io, Mar, Jazmin, Valeria, Caridad, Tefi, Melody, Thiago, Tacho, Nacho, Luca e Simon … nessuno di più, nessuno di meno.
E così, eravamo in aeroporto, con le valigie in mano che girovagavamo alla ricerca del luogo dove imbarcarci… un certo “gate 15”.
- Preghiamo i signori passeggeri che devono imbarcarsi per Barcellona, di recarsi al gate 15 entro 10 minuti . – ci ricordò la voce dell’hostess tramite l’altoparlante.
- Cavolo !!! è tutta colpa tua razza di idiota !!! – urlò la mia migliore amica, Mar, dando uno schiaffo dietro la nuca a Thiago.
- E si può sapere io che diavolo centro ?? – sbottò quello infastidito dal tono acido della ragazza.
- Mi sembra che sia stato tu quello che è per forza voluto andare in quello stupido museo di palle da rugby dall’altra parte dell’edificio !!!! – esclamò Mar - se possibile -, ancora più arrabbiata di prima.
Thiago sbuffò scocciato, imprecando dentro di sé chissà quanti insulti a Mar, mentre noi altri iniziammo ad analizzare la questione, e a cercare di capire dove ci trovavamo anzicchè dare retta a quei due.
Il perché ??
Perché ormai ci avevamo fatto l’abitudine: da quando si erano lasciati perché lei non riusciva più a fidarsi di lui, litigavano giorno e notte senza tregua, e il più delle volte scattavano insulti forti, e talvolta maliziosi ed imbarazzanti.
- Ecco, dovrebbe essere quello !! – urlò Tefi lasciando la mano a Luca, ed indicando una piccola porta, con un hostess appoggiata sullo stipite.
Eh si, Luca e Tefi stavano insieme da quasi tre mesi, e anche se i litigi non mancavano, sembravano davvero felici: lei era un po’ meno isterica – sottolineo: un po’ – e lui meno menefreghista e strafottente.
Anche Tacho e Jaz, Cari e Nacho e Simon e Mel erano fidanzati: diciamo che potevano essere paragonati alle coppiette dei film romantici del sabato sera, quelli che ti fanno venire il diabete.
Non che io non fossi diabetico – o almeno così mi prendevano in giro tutti i ragazzi - ma forse da quando Vale mi aveva rifiutato, il mio istinto dolce e premuroso era stato leggermente represso.
- Ti muovi Rama !! La signorina deve chiudere il passaggio !!! – mi urlò “la ragazza uccidi amore” .
- Si, arrivo !! – mormorai scocciato, sorridendo all’hostess che mi seguì chiudendo la porta del gate.
Salimmo sull’enorme aereo e un uomo altissimo ci consegnò i biglietti con il numero dei posti a noi assegnati.
- Allora che numeri avete ?? – domandai ai ragazzi, in piedi accanto a me.
- Il 12 – rispose Tacho tranquillo, prima di essere travolto in un abbraccio stritolatore da Jaz.
- Che succede gitana ?? – domandò lui stranito.
- Stiamo vicini !!!! – sorrise lei con aria sognante, avviandosi a sedere insieme al mio amico.
- Mel, tu che numero hai ??  chiese Simon, sperando vivamente di avere avuto la stessa fortuna di Tacho.
- Il 20 – rispose lei cauta.
Il ragazzo sbuffò, al contrario di Tefi che urlò contenta – Sei accanto a me !!! –
Nacho capitò vicino a Simo, e Luca accanto a Vale … la mia Vale, anche se teoricamente non avevo il diritto di considerarla tale.
Eravamo rimasti solo io, Cari, Mar e Thiago.
- Allora, io sono il numero 14 .- disse quest’ultimo, impaziente di sapere chi sarebbe stato seduto accanto a lui per ben 12 ore .
A me personalmente, andavano bene sia Mar, che Thiago, ma non avrei sopportato di stare tutto quel tempo accanto alla contadinella che, per quanto adorassi, era capace davvero di mandarmi in tilt il cervello.
- No!!! Ma è mai possibile che pure in aereo me lo devo sopportare !!! – imprecò Mar richiamando l’attenzione di tutti i passeggeri.
Inutile dire che era un aereo grande, molto, troppo … grande e strapieno di gente .
- Abbassa la voce !!! Sembri una gallina all’alba !! – la richiamò Cari, facendo scoppiare a ridere tutti.
- Si pregano i signori passeggeri di sedersi ed allacciarsi le cinture di sicurezza.
Ripeto: sedersi ed allacciarsi le cinture di sicurezza –
La voce dell’hostess era fin troppo fastidiosa, così presi la mia “compagna di viaggio” per mano e la trascinai fino ai nostri posti, mentre gli alti due – a malincuore e scocciati – venivano a prendere posto dietro di noi.
- L’hostess era proprio carina, non trovi Rama ??? – esclamò , anzi urlò Thiago, giusto per far arrabbiare Mar, che anche se non era più la sua ragazza, era alquanto gelosa e possessiva.
E come previsto la ragazza emise una specie di ringhio.
- No, io credo che Mar sia meglio !! – risposi io con noncuranza, per provocare Vale.
Lei, invece si arrabbiava moltissimo quando parlavo bene delle mie ex ragazze, quali Brenda o appunto Mar.
Infatti, anche Vale si irrigidì e non proferì più parola, neanche con Luca.
Io chiusi gli occhi soddisfatto e mi addormentai.
Non sapevo che quel sonno sarebbe durato poco, troppo poco e quella soddisfazione sarebbe scomparsa dal mio volto presto, troppo presto.
 
Piccolo Angolo Di Luce:
Hola !!! Questo è il prologo di una nuova storia, più che altro è per me un esperimento.
Perché ??? Perché la trama è un po’ forte, e non so se sarò in grado di portarla a termine, spero che mi sosterrete.
Scriverò ogni capitolo dal punto di vista di un ragazzo diverso, così si potrà vedere la storia a 360 gradi.
Spero che leggerete.
Un bacino <3

   
 
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