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Autore: _hangover    25/04/2012    5 recensioni
«Come mai sei qui tutta sola? E' Carnevale ragazza, animo!» fece una piccola giravolta su se stesso.
«Ero con una mia amica ma mi ha abbandonato, e poi non mi piace tanto, sono qui a Doncaster da un anno e non ci sono abituata» abbassai lo sguardo.
Lui mi prese una mano e mi trascinò di nuovo dentro, iniziando a ballare.
«Che stai facendo?» gli chiesi, strizzando gli occhi.
«Ballo, no?» scoppiò in una risata che contagiò anche me.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
 
It’s all the dreams that never came true
Cause you’re too damn scared to try

«Oh Maya, finalmente ti ho trovata!» Fae entrò repentinamente dentro al bar di Rowen, non pensando al fatto che stesse urlando in mezzo ai clienti o al fatto che io stessi lavorando.
Lei era fatta così.
«Fae!» le sorrisi, abbracciandola leggermente da dietro al bancone quando mi fu più vicina. «Sei diventata ricercatissima in questi giorni!» scrollai le spalle indifferente, per poi mettermi ad asciugare varie stoviglie che avevo lavato poco prima «Anche con la storia della luce, non ti sento da secoli!» inclinò leggermente il capo, prima di sfoggiare uno sfavillante sorriso «Ci sono! Stai uscendo con Louis e non vuoi dirmelo perchè lui è famoso» trattenni il desiderio di prenderla a calci e cercai di controllare il rossore che mi si era formato in viso «No! Ma ti pare? Io con lui? Ma va!» nell'arrabbiarmi un ciuffo di capelli rossicci mi cadde dalla coda alta che mi ero fatta prima, quindi dovetti ricacciarlo dentro in malo modo.
«Dai Maya, ammetti che almeno un po' ti attrae!» incrociai le braccia al petto, aggrottando le sopracciglia «A me non piace Louis, ne ora ne mai, in nessun caso!» finii di asciugare le stoviglie e le misi ai loro rispettivi posti.
«Andiamo Maya, si vede lontano un miglio che ti interessa almeno un pochino!» sbuffai, uscendo da dietro il bancone e asciugandomi leggermente le mani sul grembiule che indossavo, per poi sedermi accanto a lei «Fae, no, ne ora ne mai» lei roteò gli occhi, per poi infilare le mani in borsa quando il suo telefono iniziò a squillare. Sorrise radiosa nel vedere chi era il mittente e mise un indice davanti alle labbra, in segno di fare silenzio e pigiò il tasto verde con l'altra mano, per poi attaccarsi il telefono all'orecchio.
Mugugnò un paio di 'Mmmm' ogni tanto prima di rispondere con un energico «Si certo, a dopo!» per poi chiudere la chiamata.
La guardai interrogativa «Chi era?» lei di tutta risposta abbassò lo sguardo «Andiamo Fae, chi era?» lei alzò leggermente lo sguardo, puntando i suoi occhi color nocciola nei miei verdi «Promettimi che non ti arrabbierai» alzai gli occhi al cielo «Promesso». Prese un profondo respiro, e infine sentenziò «Josh. Abbiamo ricominciato a sentirci, dice che gli manco, e quindi dopo usciamo» mi alzai di scatto, tornando dietro al bancone e afferrando un bicchiere riempiendolo d'acqua «Per me è una grandissima fandonia tutto questo, ma lascerò correre» le dissi, prima di salutarla con un leggero cenno della mano mentre lei usciva dal locale correndo e urlandomi «Sono in ritardo, a dopo, ti voglio bene!».
Possibile che la mia migliore dovesse sempre, e sottolineo sempre, cadere nella 'trappola' di quel Josh? Si metteva con lei, litigavano e si lasciavano, poi si rimettevano insieme e così via. Andava avanti così ormai da quasi sei mesi e io non ne potevo più.
Non che fossi gelosa, certo io non avevo una vita sentimentale dall'età di quattordici anni quando Jimmy Melbrooks mi diede un bacio a stampo di sfuggita, chiedendomi poi di stare con lui, solo che dato che io non ero di certo una delle ragazze più fighe e ricercate della mia scuola, uscivamo di nascosto, perchè ero reputata troppo brutta dai suoi amici. Alla fine mi aveva lasciato, e da lì non avevo più avuto nessun flirt, nemmeno dal cane della mia vicina.
Però in fondo stavo bene. Non dovevo spendere soldi ogni mese, ogni San Valentino o ogni qualche stupida giornata che potesse ricordarmi di regalare qualcosa al 'mio lui'.
Lanciai uno sguardo annoiata alla porta d'entrata del locale, sentendo il campanellino appeso sopra suonare. Spalancai occhi e bocca non appena vidi chi era.
Louis, incappucciato, camminava a passo lento - e..sexy? no, no, goffo- verso di me, sorridendomi allegramente. Non appena si sedette davanti a me, si guardò in torno per vedere se non c'erano fan impazzite pronte ad assalirlo e appurando che non c'era nessuno si tolse il cappuccio «Non mi avevi riconosciuto eh?» sbuffai scrollando le spalle «Oh, sei Louis? Non ti avevo proprio riconosciuto! Oddio oddio tu sei Louis Tomlinson dei One Direction! Oddio adesso svengo, piango oddio!» cantilenai, con la voce di un'ottava più acuta del solito, mimando quell'orda di fan impazzite che piangevano solo alla loro vista.
Lui scoppiò a ridere, prima di posarmi una mano sulla spalla «Non urlare, potrebbero arrivare davvero quelle che tu chiami 'le nostre fan sclerotiche impazzite', che poi sono quelle che mi danno i soldi per vivere» sbuffai, spostandomi un ciuffo dalla faccia. «Come se ci fossero. Questo posto è vuoto, okay che le vostre fan sono delle stalker, ma non credo che arriverebbero a seguirti fino a qui» feci - per la seconda volta - il giro del bancone fino a sedermi di fianco a lui.
«Beh, dipende, alcune si. Altre invece mentre facciamo i concerti ci tirano cose, ehm, intime sul palco. E quella non è la cosa migliore del mondo» scoppiai a ridere, immaginandomi la scena di lui su un palco che all'improvviso si ritrova un reggiseno sui piedi.
Sentii uno strano rumore dietro di noi, e mi girai leggermente, tanto per vedere se c'era qualche cliente. Iniziai a pensare al peggio quando vidi fuori dalla porta a vetri circa venti - se non trenta - ragazzine in piena crisi ormonale con i nasi tutti schiacciati sulla porta per vedere meglio.
«Merda» sentii sussurrare da Louis. Le vidi una ad una prendere in mano il telefono e iniziare a scattare foto, altre invece chiamavano le amiche, i parenti, o chi so io. Rimanemmo immobili per una manciata di minuti, sperando che non sarebbero entrate, ma dovetti ricredermi quando arrivarono altre ragazzine, anche loro in piena crisi ormonale, urlare frasi senza senso verso di noi.
Una ragazzina mora dagli occhi scuri si fece spazio tra le altre sistemandosi davanti alla porta, avvicinando una mano alla maniglia. «Corri!» urlò Louis, prendendomi per mano e trascinandomi via, probabilmente verso l'uscita dal retro del bar, mentre sentivamo un sacco di urla dietro di noi.
Non appena arrivammo davanti all'uscita dal retro Louis provò ad aprirla ma con scarsi risultati «E' bloccata» si girò verso di me, lo sguardo sempre vivo ma sconsolato. In quel momento mi balenò un'idea in testa, così folle che mi stupii che fosse mia.
Presi per mano Louis e lo trascinai fino a davanti alla porta del bagno, affiancata da quella dello sgabuzzino. Aprii quella del bagno e la feci sbattere con così tanta forza che sperai che tutta quell'orda di ragazzine l'avesse sentita. Fatto questo, lo tirai dentro lo sguabuzzino chiudendoci dentro, e sperando che non ci avrebbero trovato.
Lui mi guardò confuso «Non potevo lasciarti in mezzo a tutte quelle ragazzine impazzite, mio fratello mi avrebbe uccisa» lui mi sorrise malizioso «Si si, tuo fratello..» gli tirai un pugno sul braccio «Si, mio fratello, quindi non rompere, è già un miracolo che io ti abbia salvato il culo, potrei tranquillamente aprire la porta e lasciare che ti prendano, tanto a me non cambierebbe nulla» lui alzò le sopracciglia «Farti trovare prima seduta in un bar accanto a me, poi che scappiamo mano nella mano e adesso chiusi in uno sgabuzzino insieme per te non significa nulla, ma per loro si. Per loro io sono il Dio delle carote, il cretino di due anni, il gay con Harry. Penseranno che stiamo insieme, e ti insulteranno, perchè lo fanno sempre purtroppo, e io non voglio che ti insultino» abbassai lo sguardo, aveva ragione cavolo. «Perchè non vuoi che mi insultino? Tanto a te non cambia niente, loro ti amerebbero comunque» lui mi alzò con due dita il mento, puntando i suoi occhi cristallini nei miei. 
Quello sguardo mi ricordava tanto, troppo il ragazzo della festa.
Oh no, davvero basta, dovevo smetterla.
«Maya, io..» «Shh!» gli dissi, tappandogli la bocca con una mano quando sentii dei passi fuori dalla porta. Sentimmo un paio di urla di qualche altra ragazzina rimasta e poi i loro lamenti sconsolati nello scoprire che noi - o meglio, Louis - non c'eravamo più. Sentimmo il campanellino della porta d'ingresso suonare un paio di volte, segno che se ne fossero andate, e poi il silenzio.
Tolsi lentamente la mano dalla bocca di Louis, aprendo leggermente la porta per vedere se c'era ancora qualcuno. Quando capii che effettivamente non c'era più nessuna fan assatanata, aprii totalmente la porta facendo un passo in avanti per uscire da quel posto pieno di scope e prodotti per pulire, ma Louis mi prese per un braccio e mi tirò verso di se.
Mi voltai di scatto guardandolo interrogativa «Cosa vuoi ancora Tomlinson, non ti basta che ti abbia salvato il culo?» lui roteò gli occhi e mi fece segno di stare zitta. Tacqui immediatamente, aspettando qualche spiegazione da parte sua «Vuoi uscire con me?» mi chiese, lasciandomi a bocca aperta.
Piegai leggermente la testa. Perchè mi chiedeva di uscire con lui? Da quando aveva tutto quest'interesse nei miei confronti?
«Non credo sia una buona idea Tomlinson» gli risposi, liberandomi dalla sua presa e andando a togliermi il grembiule per tornare a casa.
Lui mi raggiunse «Perchè?» mi grattai nervosamente il braccio, cercando di pensare a una risposta da dargli.
Perchè non volevo uscire con lui? Tralasciando il fatto che fosse famoso, lo trovavo viziato, immaturo, e non era mai, e sottolineo mai, serio.
«Perchè sarebbe una follia Louis, andiamo!» «Io non ci trovo nulla di male» alzai gli occhi al cielo, infilandomi la giacca «Io invece si» Afferrai la borsa e mi diressi verso l'uscita «Adesso ti dispiacerebbe rimetterti quel maledetto cappuccio e uscire di qui? Sai, dovrei chiudere ma non posso se tu rimani lì impalato» gli dissi, indicandolo.
Lui annuì confuso, infilandosi il cappuccio e uscendo dal bar. Chiusi a chiave la porta e mi voltai un poco «Ciao Louis» dissi, prima di tornare a casa.
 
«Adam sono a casa!» chiusi sbattendo la porta di casa appoggiando la mia roba in un angolo e dirigendomi in salotto non sentendo provenire risposta da mio fratello. Lo trovai impegnato a giocare alla wii a Mario Kart mentre malediceva mentalmente il povero Luigi che lo stava battendo alla grande «Stai di nuovo perdendo, Adam?» gli chiesi maliziosa.
Ero sempre stata più brava di lui a questo gioco e lo battevo regolarmente. Lui non mi rispose, mi fece segno di sedermi accanto a se e di prendere un telecomando.
Feci come disse e scelsi il mio personaggio, e non appena lui scelse il percorso iniziammo a giocare. 
«Allora, come va?» gli chiesi, piegandomi leggermente per fare una curva «Tutto bene, tu?» mi rispose lui, sganciando una bomba a quello più avanti di lui «Tutto bene» dissi distrattamente, attenta al gioco. «Comunque» Adam bloccò il gioco e si girò verso di me, sorridendomi. Io lo guardai interrogativa «Secondo me tu e Louis stareste benissimo insieme, non capisco perchè gli hai detto di no» strabuzzai gli occhi «Cosa?» O Louis e mio fratello erano telepatici o le notizie giravano troppo velocemente per i miei gusti «Louis mi ha detto che hai rifiutato la sua proposta di uscire con lui» sbuffai, accovacciandomi sul divano «Si, e allora?» «Dico solo che dovresti dargli una possibilità!» mi alzai di scatto, buttando il telecomando sul cuscino «Perchè dovete tutti dirmi cosa devo o non devo fare con Louis? Saranno anche scelte mie! E se decido di non uscire con lui ci sarà un motivo!» sbraitai, gesticolando nell'aria.
Mi diressi verso le scale per andare in camera mia «Maya!» mi voltai ancora furente verso mio fratello, che mi guardava sornione «Comunque Louis ha la mia benedizione» gli feci il dito medio mandandolo mentalmente a quel paese e salii in camera mia, chiudendomici dentro con un tonfo.
 

 
Haloa bella genteee!
Mi sa che sono un po' in ritardo cwc, però è compensata dal fatto che ho avuto solo UNA recensione all'ultimo capitolo.
Sinceramente ci sono rimasta male, molto male.
Però fa niente, questo capitolo mi sembra anche bello lungo.
Vi chiedo scusa per la parte diciamo romantica e per la fine perchè l'ho scritta adesso e non l'ho riletta, quindi scusate per eventuali errori.
Adesso vado a vedere Glee lol c:
Poi so che non ve ne frega ma sono presa benissimo per delle cose che mi stanno succedendo e domani sarò tipo tutta jhgdjktefwute per una cosa e se questa cosa mi va bene sarò tipo la più felice del mondo, altrimenti se mi andrà male sarà una cosa tristissima e ci starò di merda lol.
Vi ricordo che su twitter sono @niallsmonkey e se mi date i vostri nick vi avviso quando aggiorno c':

Un bacione, allh (:
   
 
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