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Autore: cyrusaddicted    26/04/2012    2 recensioni
'Avevo le lacrime agli occhi e le mie ginocchia iniziarono a cedermi facendomi cadere a terra, non mi alzai, non ne avevo la forza, Nick se n'era andato. Io avevo perso l'amore della mia vita.'
#nileystory
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

 
Il giorno dopo andai a scuola tranquillamente pensando che non dovevo chiarire nulla con Nick dato che ci eravamo già detti tutto la sera prima, ma mi sbagliavo.
Arrivata a scuola incontrai Demi e le raccontai brevemente ciò che era successo, lei rimase un po' delusa sapendo che eravamo rimasti amici ma era comunque contenta che era finito tutto per il meglio. Prendemmo i libri ai nostri armadietti e ci dirigemmo verso la nostra classe, alla prima ora avevamo lezione insieme. Proprio nel corridoio vidi Nick, feci per avvicinarmi a lui ma mi guardò di sottecchi e se ne andò senza nemmeno rivolgermi la parola, mi bloccai di colpo. Mi ero persa qualcosa? Ripensai alla sera precedente, avevamo stabilito che saremmo rimasti amici, lui non si era arrabbiato e allora perchè non mi aveva salutata?
Guardai Demi confusa e lei ricambiò lo sguardo -Sei sicura che questa storia dell'amicizia gli andava bene?-.
-L'ha proposta lui! Se non gli andava bene poteva anche stare zitto- dissi leggermente infastidita.
Tornammo a camminare e dopo poco fu Demi a bloccarsi, me ne accorsi e mi avvicinai a lei -Che ti prende?- la guardai e notai che aveva gli occhi lucidi -Demi che succede?-.
-Ora so cosa provi quando vedi Justin con altre ragazze- disse triste.
Preoccupata seguii il suo sguardo e capii, a pochi metri di distanza da noi c'era Joe appoggiato all'armadietto che rideva e scherzava con una ragazza. Avevo sospettato che a Demi piacesse Joe, ma non così tanto, loro due erano sempre stati ottimi amici ma evidentemente in Demi era nato un nuovo sentimento nei confronti di Joe, che però non era corrisposto. Mi voltai verso di lei e mi limitai ad abbracciarla, non sapevo cosa dirle, non c'è mai nulla di adatto da dire in casi come quelli. Dopo poco ci staccammo e lei si ricompose, quello che amavo di più di Demi, oltre al sorriso, era proprio che non faceva mai scenate ne in pubblico ne in privato. Era sempre calma ed affrontava ogni situazione tranquillamente, anche se stava soffrendo.
-Mi sà che i Jonas hanno un talento naturale nel far soffrire le ragazze- sorrisi appena, volevo solo risollevarle il morale e funzionò perchè subito dopo Demi rise e mi trascinò in classe.
Durante la lezione non feci altro che pensare a Nick, non fraintendetemi, non in quel senso, solo non capivo come mai ce l'avesse con me. Non gli avevo fatto nulla ed ero stata anche piuttosto gentile con lui, magari si vergognava e non voleva salutarmi davanti a tutti. Mi stavo facendo mille paranoie inutili e finalmente mi arresi dicendomi che gli avrei chiesto spiegazioni quando l'avrei visto in mensa.
Finite le lezioni cercai Demi e appena la trovai la portai in mensa con me.
-Cos'è tutta questa fretta?- disse mentre mi seguiva.
-Devo parlare con Nick- arrivammo in mensa e mi guardai attorno sperando di trovarlo.
Demi si bloccò e fece fermare anche me -Scusami ma io a che ti servo?-.
La guardai e sorrisi sperando aiutasse per quello che stavo per dirle -Beh... mi fai da sostegno- continuai a sorridere -così se succede qualcosa ti uso come scudo-.
Demi mi incenerì letteralmente con lo sguardo -Sparisci prima che ti picchio-.
-Subito- dissi allontanandomi da lei e cercando Nick, mi guardai attorno e camminai in giro per la mensa ma non lo trovai. Sospirai ed andai a mettermi in fila per prendermi da mangiare, ci avrei parlato appena l'avrei visto. Finì di fare la fila e mi ritrovai nel vassoio ciò che bastava per resistere fino alla fine delle lezioni pomeridiane, mi avvicinai al tavolo dov'era seduta Demi e proprio mentre appoggiavo il vassoio lo vidi. Stava parlando con suo fratello, mi rialzai dal posto e dissi velocemente a Demi -Torno subito-.
Così partii spedita verso di loro, sperando che non se ne andasse senza nemmeno farmi parlare, quando fui lì sorrisi a Joe -Puoi lasciarci soli per cortesia?- lo dissi con una nota di irritazione, ero ancora arrabbiata con lui per quel che aveva fatto a Demi, anche se non era colpa sua.
Lui però non lo notò e ricambiò il sorriso -Certamente- poi guardò Nick -a dopo-.
Nick mi guardò, sembrava imbarazzato -Che succede?-.
Lo guardai malissimo -Dobbiamo parlare- così lo spinsi fuori dalla mensa e raggiungemmo il corridoio deserto.
-Hey ma sei arrabbiata?- mi chiese confuso.
Andai totalmente in escandescenza -Vuoi davvero sapere se sono arrabbiata?!-.
-Si, ehm...ho fatto qualcosa di male?- davvero non capiva a cosa mi riferissi?
Cercai di calmarmi, magari non mi aveva visto quella mattina, ma ci ripensai subito dopo, lui mi aveva guardata quindi era impossibile che non si fosse accorto di me. Respirai profondamente e lo guardai -Perchè stamattina mi hai ignorata?-.
-Stamattina?- si passò una mano tra i capelli cercando di capire a cosa mi riferissi.
-Si stamattina!! Prima delle lezioni, mi hai vista ma mi hai completamente ignorata. Pensavo avessimo chiarito tutto ieri-.
-Oh si- finalmente aveva capito, abbassò lo sguardo e parve sentirsi a disagio -Beh, pensavo che tu non volessi che lo facessi, insomma, non volevo farti sentire in imbarazzo davanti alle tue amiche-.
Toccò a me diventare confusa, non capivo di cosa stesse parlando -Imbarazzo? Perchè mi sarei dovuta sentire in imbarazzo?-.
-Andiamo Miley, tu sei stupenda ed io sono solo uno sfigato- abbassò la testa.
Provai pena per lui, ma appena capì dove voleva arrivare mi infuriai -Aspetta...stai dicendo che non mi hai salutato solo perchè pensavi che non volessi essere tua amica a scuola? Che mi vergognassi di farmi vedere con te?!-.
Lui tacque e per me bastò come risposta -Pensi che sia così stronza?!-
-Scusami, pensavo...- Nick fece per continuare ma lo interruppi sempre più arrabbiata.
-Hai pensato male! Dio non posso crederci che pensi davvero questo di me- lo guardai un attimo e continuai calmandomi -quando smetterai di decidere al posto mio fammi un fischio- e me ne tornai in mensa senza nemmeno dargli la possibilità di replicare.
Mi sentivo ferita e non avevo per niente voglia di rivederlo così invece di sedermi a mangiare con Demi, la quale stava parlando con Joe come se niente fosse, presi il vassoio e ne gettai il contenuto nel cestino dell'immondizia lì affianco, stavo per andarmene ma Demi mi bloccò.
-Aspetta Mils, cos'è successo?- mi chiese preoccupata.
-Cos'ha combinato quel cretino?- si intromise Joe quasi divertito.
Lo guardai scocciata -Chiedilo a lui, io sono troppo stronza per dirtelo- ed uscì dalla mensa passando dalla porta secondaria per evitare di rivedere Nick.
Il resto delle lezioni passò lento, ogni ora sembrava non finire mai. Quando finalmente arrivò il momento di tornare a casa, presi la borsa e mi avviai all'uscita senza nemmeno salutare Demi, volevo solo tornarmene a casa mia e non pensare più a nulla.
Passò qualche ora e Demi mi chiamò preoccupata perchè me n'ero andata senza dirle nulla, non l'avevo mai fatto e temeva fossi arrabbiata con lei, anche se non c'era alcun motivo per cui potessi esserlo. Mi disse che fuori da scuola aveva parlato con Nick e che le era sembrato davvero dispiaciuto, io le risposi che non mi importava ed era davvero così. Ero troppo arrabbiata con lui per poter anche solo provare dispiacere nei suoi confronti, aveva sbagliato e lo conoscevo da solo un giorno, non potevo perdonarlo come se fosse un amico d'infanzia.
Finito di chiacchierare, misi il telefono nella borsa ed uscì a fare una passeggiata, era una bella giornata e non potevo passarla rimanendo chiusa in casa. Adoravo stare all'aperto, respirare un po' di aria pulita e grazie al cielo non vivevo in una di quelle città dove c'era smog dappertutto e la mattina la tua sveglia non era un fascio di luce che filtrava dalla finestra o l'odore di una brioche calda, ma il suono di un clacson perchè qualcuno era in ritardo per il lavoro. Per fortuna vivevo in uno di quei quartieri in periferia dove è tutto tranquillo e niente di mette agitazione. Era un piccolo paesino di Houston, in Texas, e detto sinceramente, lo adoravo. C'erano così tante cose belle da vedere e soprattutto da andarne fieri, come il Museo delle Belle Arti, al quale non mi stancavo mai di andare.
Mentre mi avviavo verso il parco vidi un chiosco di gelati ed andai a prendermene uno, stavo per pagare quando sentii una voce dietro di me.
-Pago io per lei- disse un ragazzo, ci misi poco a riconoscerlo.
Lo ignorai e guardai il gelataio -Non si preoccupi, prenda i miei soldi- appoggiai le monete sul bancone e mi voltai andandomene.
Ovviamente Nick mi rincorse e quando mi raggiunse si fermò -Miley ti devo parlare-.
Io lo guardai freddamente -Non abbiamo più niente da dirci-.
-Ti prego Miley!- mi disse disperato.
Esitai poi mi fermai e lo guardai scocciata -Cosa vuoi?-.
-Ti chiedo solo di perdonarmi, non dovevo pensare quelle cose e mi dispiace...è solo che tu sei così bella e io...- lo interruppi subito.
-Puoi smetterla di dire che sono bella?- mi piacevano i complimenti, ma detti da lui mi facevano sentire ancora più in colpa per averlo rifiutato.
-Perchè? E' la verità- fece spallucce.
-Beh, verità o meno, tu piantala!- mi sedetti su una panchina sospirando e subito Nick si sedette affianco a me, non smetteva di guardarmi e ciò mi dava ancora più fastidio così lo guardai -e smettila anche di guardarmi!-.
-Tu perdonami e io smetto di fare qualunque cosa- disse serio.
Appoggiai la testa sullo schienale della panchina per qualche secondo poi tornai a guardarlo -Va bene, ma la prossima volta non fare nulla di testa tua-.
Nick sorrise e mi guardò come per chiedermi qualcosa, io gli chiesi cosa voleva ancora e lui diventò improvvisamente rosso e disse timido -Posso abbracciarti?-.
Non appena finì di parlare scoppiai in una fragorosa risata, lui mi guardò quasi offeso ma non riuscivo a smettere, quando lo vidi alzarsi per andarsene lo fermai per il braccio e mi alzai cercando di calmarmi.
-Scusami, ma di solito le persone non lo chiedono, lo fanno e basta- dissi sorridendo.
Lui rise -Si ma avevo paura di sbagliare di nuovo-.
Continuai a sorridere, quel ragazzo mi faceva troppa tenerezza così mi avvicinai a lui e lo abbracciai, misi le braccia attorno al suo collo e solo allora, guardando l'orologio che portavo al polso, notai che si era fatto tardi. Mi staccai subito -Oddio scusami ma devo andare! Ciao!!- presi la mia borsa e prima che me ne andassi gli dissi -Uh, e dì a tuo fratello che è un cretino-.
Corsi verso casa e sentì Nick urlare -Perchè?-.
Io mi voltai -Diglielo e basta!- sorrisi e mi allontanai salutandolo con la mano.
  
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