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Autore: MeiyoMakoto    26/04/2012    1 recensioni
IMPORTANTE
la storia inizia dopo la scelta dei Campioni, in Harry Potter e il Calice di Fuoco; è la prima volta in cui Harry e Cedric si trovano faccia a faccia. I due Campioni di Hogwarts, insieme, da soli... Se dovesse succedere qualcosa che cabiasse drasticamente la trama, succederebbe adesso (e non sto parlando di un pairing Harry/Cedric)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Harry non aveva mai visto Hogwarts così eccitata: stendardi, cartelloni, coccarde -le solite coccarde- ovunque guardasse. Sentì un leggero conato di vomito mentre la folla multicolore si sporgeva nella sua direzione, sgomitando per riuscire a dare anche solo un’occhiata all’ultimo Campione rimasto.
Accio Firebolt, Accio Firebolt, Accio Firebolt…’, mormorò fra sé e sé come una preghiera. Riusciva a stento a sentire il suono della propria voce fra lo schiamazzo esaltato della gente. Poi tutti tacquero. Harry allora fece un respiro profondo, alzò gli occhi verso il suo avversario e sentì le forze che lo abbandonavano: non avrebbe mai creduto di trovarsi davanti qualcosa di così grande e arrabbiato. Combattendo l’istinto di tornare subito nel tendone, al sicuro, prese un altro respiro e ripeté, stavolta forte e chiaro:
Accio Firebolt!’
 
 
 
La vittoria della Coppa delle Case del primo anno, a confronto, era stata una bazzecola: quel giorno i Grifondoro avevano veramente varcato la soglia del delirio. Il loro Campione non li aveva delusi, e visto che Meg questa volta non sembrava aver nessuna voglia di interrompere i festeggiamenti, i ragazzi erano ben decisi a goderseli fino in fondo. Harry da parte sua andava in giro come in estasi, tallonato da Ron e Hermione.
‘Io sono solo contenta che non si sia fatto niente.’, era la risposta fissa dell’amica alle domande dei curiosi, che se ne tornavano delusi fra la massa.
Ron da parte sua annuiva energicamente, con una strana espressione tra lo scioccato e l’euforico.
‘Beh, la prima prova è andata!’, fece allegramente Meg, emergendo da chissà dove.
‘Non dirlo a me!’, sorrise Harry.
‘Ora, dovrei occuparmi della seconda…’, continuò Meg con  una piccola, irritante nota di importanza nella voce. ‘Ma per quello c’è tempo. Adesso, ragazzi miei, mi sembra il momento giusto per aprire l’argomento Ballo del Ceppo.’
‘Un ballo?’, disse Ron in tono terrorizzato. ‘Non dirmi che dovrò mettermi quella tovaglia di veste da sera!’
‘Pare di sì.’, rispose lei con noncuranza. ‘Ma ti assicuro che quello è il minore dei tuoi problemi.’
‘E il maggiore?’, chiese l’altro.
‘Il maggiore è che sei un broccolo che neanche si sogna di invitare una ragazza al Ballo.’
‘Sai com’è, non è che facciano la fila per farsi invitare da me!’, replicò lui sulla difensiva.
‘Mi riferivo a una ragazza in particolare.’, ribatté Meg seria, squadrandolo negli occhi.
Ron arrossì ed abbassò lo sguardo. Hermione da parte sua si morse le labbra e si dileguò, borbottando qualcosa riguardo al prendere da bere, e Harry la guardò allontanarsi: che bisogno c’era di andarsene così? E a chi diamine si riferiva Meg? Poi un’idea gli balenò per la testa…  Non fece in tempo a formulare bene il pensiero; si avvertì lo sguardo di Meg addosso.
‘Che c’è?’, fece d’istinto.
‘Senti, Harry,’, cominciò la ragazza. ‘Io non dico di saperti leggere nel pensiero, però… Diciamo che dopo aver letto sette libri a riguardo sono diventata abbastanza esperta di quello che ti passa per la testa.’
‘Ah sì?’, mormorò lui nervosamente.
‘Eh già. Quindi so chi vorresti portare al Ballo del Ceppo.’
‘Ah sì?’, ripeté, torcendosi l’orlo della veste con le mani.
‘Sì. E io ti consiglierei di lasciar perdere.’
Ah sì?’, disse di nuovo, stavolta con rabbia.
‘È innamorata, Harry.’, rispose lei lentamente, lo sguardo fisso su un punto imprecisato della folla. ‘Mi dispiace.’
‘Bene!’, sbottò Harry. ‘Bene. Sono davvero contento per Cedric.’
Nessuno trovò altro da dire.
‘Vado a dormire.’, grugnì Harry dopo un po’.
‘Come, nel bel mezzo della festa?!’, obiettò Ron.
‘Non ho proprio voglia di festeggiare.’, rispose l’altro. ‘Ci vediamo.’
 
 
“È innamorata, Harry. Mi dispiace.”… Sapessi quanto dispiace a me!, pensò il ragazzo sgusciando via dalle grinfie dei fratelli Canon con uno sbrigativo ‘A dopo, ragazzi.’Si trascinò su per la scalinata.
“È innamorata, Harry, mi dispiace.”
“È innamorata, mi dispiace.”
“È innamorata.”
“È innamorata.”
“È innamorata.”
Come avrebbe potuto essere altrimenti, dopotutto? Come poteva Cho non innamorarsi di Cedric? Come si faceva a competere con l’alto, bello, atletico Cedric Diggory? In fondo, Harry l’aveva sempre considerata una battaglia persa.
“È innamorata.”
Innamorata, però… Questo era un altro discorso. Questo non l’aveva previsto. Questo era semplicemente deprimente.
‘Ehm… Harry…’
Si voltò. Ginny era a pochi passi da lui, col braccio leggermente sollevato; probabilmente stava per dargli una pacca sulla spalla, o qualcosa di simile, per riscuoterlo. Chissà quante volte lo aveva chiamato… Lo lasciò ricadere all’istante, abbozzando un sorriso.
‘Fred e George mi hanno detto che se ti azzardi ad andare a letto trasferiscono la festa nel tuo dormitorio.’, disse. ‘Ho pensato che forse era meglio avvisarti.’
‘Grazie.’, rispose Harry. ‘Adesso vedrò di chiudere la porta a chiave.’
‘Non preferiresti tornare di sotto?’, domandò la ragazza.
‘Non proprio. Sai, il braccio mi fa ancora un po’ male…’
‘Ah.’
Ci fu una pausa. Harry dopo un po’ fece un mezzo sorriso di saluto e un paio di passi verso la fine della scalinata, ma Ginny lo seguì.
‘Senti, lo so che è dura.’, disse la ragazza tutto d’un fiato, rossa come un peperone. ‘Però non come sembra.’
‘Cosa?’, fece Harry.
Lei si ritrasse.
‘Niente. Io… Io torno giù, eh!’
E si precipitò giù per le scale prima che il ragazzo avesse il tempo di fare qualcosa.
“È innamorata, Harry.”
 
 
‘Harry! Ron! Ragazzi, dovete scendere, è pazzesco!’, gridò Dean scrollando violentemente la spalla di Harry.
‘Hmffff?’, commentò la voce di Ron dal suo letto.
‘E dai, sbrigatevi!’, fece Seamus euforico. ‘Altrimenti vi perdete il più bello!’
‘E sarebbe?’, ringhiò Harry, a cui il malumore non era ancora passato.
‘Sarebbe Meg e Hermione che si picchiano di santa ragione!’
Che cosa?!’, esclamò Ron balzando giù dal letto e infilandosi una maglietta alla cieca. ‘Ma che è successo?’
‘Non ne ho la più pallida idea.’, rispose Dean. ‘Cioè, in realtà ecco come è andata: Hermione stamattina era giù in Sala Comune a distribuire non so che spille, qualcosa sui diritti degli elfi domestici… Però c’era scritto crepa, non so che…’
‘E a un certo punto  arriva Meg.’, lo interruppe Seamus sbrigativo. ‘Le sorride, le chiede di darle una spilla e di diventare un membro di un certo club a cui Hermione stava facendo pubblicità. Lei le fa una faccia che vi giuro, non mi sarei sorpreso se avesse tirato fuori la bacchetta e le avesse lanciato un bell’Avada Kedavra…’  
‘…. E fa: Tu non puoi essere un membro.’, si intromise Dean, difendendo la sua fetta di attenzione. ‘Meg alza un sopracciglio, sapete come fa lei, e risponde: E perché no? Lo sai benissimo, fa Hermione, Tu gli elfi domestici non li hai mai visti nemmeno col binocolo. Che c’entra?, ribatte Meg, Questo non significa che non li conosca… Per esempio so che, a parte alcune eccezioni, hanno orrore dell’idea di essere liberi. ’
Harry e Ron si guardarono senza commentare.
E cosa vorresti dire, con questo?, fa Hermione.’, continuò Dean, mimando la scena. ‘
Che forse dovresti dare ascolto a Ron e i gemelli, ogni tanto, te l’hanno detto in tutte le lingue che con gli elfi domestici bisogna andarci piano.
Non capisco che cosa ci fai qui, allora. Tornatene da Ron, lui è così brillante!
Meg alza di nuovo il sopracciglio, sembra pensarci un attimo, poi scoppia a ridere. Sul serio, se fossi stato Hermione avrebbe dato un po’ sui nervi anche a me, poco mancava che si mettesse a rotolare per terra!’
‘E infatti pare proprio che stesse per esplodere… Quindi ci è sembrato giusto venire a chiamarvi.’, concluse Seamus.
Un momento dopo i due ragazzi si erano scaraventati giù per le scale; ma quando arrivarono in Sala Comune, la trovarono immersa in una calma quasi innaturale. Harry cercò le ragazze con lo sguardo; ah, ecco Meg, stava parlando con Neville accanto al caminetto… Ma Hermione?
‘Io non la vedo.’, disse a Ron.
‘Di prima mattina sei un po’ rincretinito.’, commentò lui. ‘Non vedi che è là?’
Harry dovette faticare un bel po’ per individuare la testa ricciuta dell’amica, ma l’altro stava già marciando deciso nella sua direzione.
‘Ciao!’, li accolse la ragazza. ‘Spilla?’
‘Ma che è successo con Meg?’, chiese Ron ignorandola.
Lei si rabbuiò all’istante.
‘Meg, Meg, Meg! È tutto quello a cui riesci a pensare, Ronald Weasley?’, sbottò. ‘È laggiù la tua preziosa Meg, non la vedi? Vai da lei, io non ho niente da dirti!’
E si allontanò a testa alta.
‘Ma che le è preso?’, fece Ron allibito.
‘Forse dovresti andare a parlarle.’, rispose Harry.
‘Per far che, chiederle scusa di averle rivolto la parola?’, ringhiò l’altro.
‘No, piuttosto per invitarla al Ballo del Ceppo.’, sorrise Harry, riacchiappando il pensiero incompiuto della sera prima. Sbirciò in direzione di Meg, che incrociò il suo sguardo con aria di intesa; È innamorata, Harry., sembrava dire.

  
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