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Autore: MishaLaMezzElfa    26/04/2012    1 recensioni
Kasumi, dopo aver sconfitto la DOATEC, è costretta a fuggire dal villaggio in cui era nata e cresciuta, perchè bollata come traditrice.
Dietro a questo, però, c'è molto di più: Kasumi, poco prima di scappare, ha avuto un forte legame sentimentale con Ryu, grande amico del fratello di Kasumi, Hayate.
Da qui prende avvio la videnda.
Questa è la prima FanFiction che scrivo...Siate clementi, ma non troppo!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tomonobu Itagaki ; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Di fronte alla dimora si stagliavano alcune figure; Ryu si avvicinò e vide che erano i suoi amici.
< Cos’è successo? Cosa le hanno fatto? >. Domandò Hayate vedendo la sorella fra le braccia dell’altro.
Kasumi si liberò dalla stretta del ninja rimanendo, però, poggiata a lui: si sentiva male, nauseata da sé stessa; non avrebbe voluto assolutamente coinvolgerli, non centravano nulla.
Il senso di colpa le bloccava le parole in gola, impedendole di emettere qualsiasi suono.
Ayane abbozzò un sorrisetto sarcastico.
< Non sarai nuovamente incinta vero? Siamo già sufficienti io e tuo figlio come bastardi nella famiglia >.
Ryu sentì la rabbia montare dentro di sé; stava per ribattere con un insulto, ma Shinji parlò prima di lui.
< Oba-San non le permetto di dire queste cose! So di essere un figlio illegittimo ma so anche che i miei genitori si amavano e, sono certo, si amano ancora. Non deve insultarli! Se Okaa-Sama fosse nuovamente incinta io sarei lieto di avere un fratello! >.
Il ragazzo si avvicinò ai genitori, trascinando con sé anche Eiko, e li abbracciò.
Hitomi e Hayate  ebbero l’impressione quella famiglia fosse qualcosa di perfetto ma dolorosamente distante da loro, dal clan con le sue regole.
Ayane, al contrario, li detestò con tutta sé stessa: sussurrò qualcosa con astio, spiccando un salto e andandosene.
Hayate si voltò richiamandola, ma non ottenne risposta.
< Perdonami sorella, devo trovare Ayane, non so quali guai potrebbe provocare in una situazione simile. Bada bene, però, dobbiamo parlare. >. Detto questo prese Hitomi fra le braccia e si dileguò.
< Entriamo in casa per favore. >. Sussurrò Kasumi, aggrappandosi alla maglia nera di Ryu.
Il gruppo varcò la soglia della dimora.
< Kasumi-Sama credo sarebbe meglio se io e Shin-Chan andassimo via. Lei deve parlare con Hayabusa-Sama e noi saremmo solo d’impiccio. >. Disse timidamente Eiko.
La donna annuì e, dopo aver dato loro due collane con ciondoli grigi, li accompagnò sulla soglia, facendoli uscire.
< Questa è una pietra di nebbia, dovrebbe proteggervi dall’acqua, almeno un po’. > Disse lei.
I due ninja sedettero attorno all’irori, l’uno di fronte all’altra; Ryu si massaggiò la tempia dove era stato colpito, notando che si stava gonfiando un po’.
< Perdonami, ti ho fatto male vero? Non avrei voluto colpirti ma se non avessi obbedito avrebbe fatto del male a Shinji. >.
La donna chinò il capo.
Lui le sollevò la testa, guardandola con i suoi profondi, bellissimi, occhi verdi.
< Non ricordo di essermi lamentato. In realtà sono felice: ti sei tenuta in allenamento in questi anni. Sei davvero sorprendente! >.
Lei arrossì violentemente.
< Dimmi com’è riuscito a legarti a sé. >. La incitò lui.
Kasumi prese fiato e iniziò a parlare.
< Dopo essere scappata dal villaggio ho vagato in cerca di rifugio per mesi. Continuavo ad avanzare per la mia strada, convivendo con il dolore per averti abbandonato e la paura che avessero sguinzagliato dei ninja per stanarmi e uccidermi. >.
Sospirò. Ricordava perfettamente il terrore che l’aveva attanagliata ogni singolo istante di quella folle fuga, specialmente nel momento in cui calava l’oscurità: si riposava qualche ora durante il giorno, mentre di notte  scappava.
Le forze, però, cominciarono a venir meno col passar del tempo e la situazione peggiorò  quando capì di essere incinta.
Non voleva rinunciare al bambino, ma non poteva neppure tornare al villaggio.
< Quando scoprii di essere in attesa di Shinji mi crollò il mondo addosso: non avevo una casa, una famiglia e non riuscivo a nutrire bene né me stessa né la mia creatura. Un giorno, mentre mi trovavo sulle sponde d’un fiume, decisi di sporgermi per bere: l’acqua era così cristallina e io avevo davvero sete. Mi chinai, ma un capogiro mi fece cadere in acqua: mi ritrovai sommersa dai flutti, troppo debole per reagire. Ebbi la certezza che fosse giunta la mia ora. >. S’interruppe e lo guardò: Ryu non riusciva a non far trasparire l’agitazione che lo attanagliava, nonostante lei fosse viva e vegeta.
< Sai, l’ultimo pensiero che riuscii ad elaborare fu “Non vedrò mai più Ryu”. Ero in punto di morte e pensavo a te. Continuavo ad annaspare, consapevole della morte così vicina a me, invece qualcosa mi tirò fuori dall’acqua; ebbi la netta sensazione che fosse il liquido stesso a sollevarmi. Solo qualche giorno dopo scoprii che a salvarmi era stato Kaito. >.
Ryu la osservò intensamente, il dolore inciso a fuoco nei suoi occhi: si odiava per non esserle stata vicino, ma il clan si era opposto con la forza; era stato minacciato da Shidou-Sensei e alla fine aveva ceduto.
< Poi cos’ha fatto? >. Domandò con apprensione.
< Sono stata accolta al villaggio: mi hanno subito accettata come se fossi nata e cresciuta qui. Poco tempo dopo la nascita di Shinji Kaito mi convocò al fiume, dicendomi che doveva parlarmi. >.
Un sospiro.
Gli occhi di Kasumi tornarono a fissare la teiera di fronte a sé: quella era la parte peggiore del suo racconto, da quel  momento in poi aveva perso totalmente ogni libertà.
< Kaito si fece trovare con un abito d’acqua cristallina, seduto su un trono di ghiaccio circondato da migliaia di fiori colorati. Mi disse che ero in debito con lui, che mi aveva salvato ed era giunto il momento di ripagarlo. Allora non avevo idea di cosa mi sarebbe capitato:  se lo avessi saputo avrei preso Shinji e me la sarei data a gambe. Ma lui sembrava così buono e gentile, mi stregò con parole affettuose. Disse che, se volevo rimanere al villaggio, sarei dovuta diventare sacerdotessa del tempio dell’acqua, dedicando la mia vita alla preghiera e, ovviamente, a lui, altrimenti sarei stata bollata come traditrice divina. Ero già una shinobi, macchiarmi anche di un peccato così grave mi avrebbe portato a morte certa e non potevo permettermelo, non ora che avevo Shinji.
Accettai, dovetti farlo. Sigillai il patto in presenza di Hina, la sua Anata, e Gonshiro-Sensei: lui era stato fino ad ora il sacerdote del tempio. Con quella cerimonia passò a me l’incarico, rovinandomi la vita. >. Un altro sospiro, molto triste.
< Da quel giorno Kaito non si fece più vedere, fin quando non successe quel fatto. >. Sul suo volto si dipinse un’espressione di terrore: Kasumi era davvero spaventata.
Ryu le strinse le mani: < Cos’è successo? Kasumi, per l’amor del cielo, cosa ti ha fatto quel bastardo? >.
Lei scosse la testa: < A me nulla. Hina, la sua compagna venne punita per lui. Lei era lo spirito della natura, legata eternamente a Kaito: credo si amassero davvero, ma dopo il mio arrivo cambiò qualcosa. Spesso Hina-San si confidava con me e, poco prima del Sigillo, mi disse di essere preoccupata: sentiva su di loro una presenza oscura. Scoprii troppo tardi la verità: Kaito era divenuto spirito per punizione, poiché aveva sedotto ed abbandonato una figlia della stirpe divina; Hina doveva essere la sua guardiana, ma aveva fallito il suo compito. Quando O-Wata-Tsu-Mi(Dio del mare) creò il Sigillo, Kaito comprese che i suoi giorni erano finiti; in realtà, però, venne sigillata Hina. Il Dio volle punire lei per la sua inadempienza e lui per il suo enorme peccato. Hina è viva ma si trova imprigionata, nascosta dietro le cascate eterne. >.
Ryu era allibito e non capiva più nulla.
< Kasumi non capisco quale sia il tuo ruolo in tutto questo. >. Confessò lui spaesato.
< Kaito ha ottenuto temporaneamente i poteri di Hina, fintantoché non avrà trovato una degna sostituta: il problema è che ha scelto me come rimpiazzo, poiché somiglio molto a lei. Se dovessi dirgli di no, se non accettassi di diventare sua Anata, ucciderebbe Shinji e, forse, anche te. Se invece accettassi, riporterebbe in vita Koichiro. >.
Ryu comprese tutto: capì che lei avrebbe accettato, per il bene del loro figlio.
< Kasumi io… >.
< Tu non puoi nulla. Non avresti speranza contro di lui. >. Si limitò a dire lei.
Lui chinò il capo.
< Kasumi devo sapere: mi ami ancora? >.
Lei lo guardò negli occhi, decisa a confessargli tutto, poiché quello sarebbe stato il loro ultimo incontro.
< In questi diciassette anni non ho smesso nemmeno per un attimo. >.


ANGOLO DI MISHA

Salve a tutti!!! Spero stiate bene:)
Ecco il nuovo capitolo, non molto lungo, ma denso di particolari molto importanti^^
Non mi sembra ci sia molto da dire, ma, se notate errori o cosa che non stanno in piedi ditemelo immediatamente!
Grazie a tutti^^
Bacio
  
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