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Autore: lady hawke    20/11/2006    2 recensioni
Povero, povero Peter: ma che cosa dobbiamo fare con te? Purtroppo non abbiamo tante soluzioni al tuo problema. Storia di una missione impossibile non voluta, storia di una trasformazione completa che scardinerà ogni certezza che avevamo sul mondo di Harry Potter. Sto esagerando? Magari...qui siamo pieni di guai!
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Peter Minus
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno: Così è la vita.

- Tu sei morto, cosa vuoi che conti la tua opinione! -
- Beh, se mi permette signor Minus… -
- Pettigrew, mi chiamo Pettigrew. Sono inglese e ho un nome inglese, non voglio quella schifezza di traduzione. -
- Lo dice a noi? Sono anni che ci lamentiamo a vuoto. In ogni modo signor Pettigrew devo ammettere che l’opinione di James conta eccome, è uno dei personaggi più gettonati dalle autrici di fan fiction come me. - disse la ragazza rivolgendosi al campione di Quidditch con aria sognante.
- La ragazza è sveglia Peter, al contrario di te. Ora che sono morto posso dirtelo: sei sempre stato un po’ una palla al piede. -
- Ah! Dovevo aspettarmelo. E’ comoda venire qua quindici anni dopo e insultare gratuitamente i vecchi amici ora scomodi, vero? -
- Codaliscia, taglia corto, la tua voce diventa sempre più fastidiosa nel corso degli anni. -
Per un attimo calò il silenzio nella stanza. La ragazza si voltò verso la voce che aveva appena sentito, sembrava sorpresa, per non dire sconvolta: sembrava avesse appena visto un fantasma.
- Sirius, sei vivo! -
- Non dirmi che ti sei fatto ammazzare! – commentò quasi divertito James.
- Sì, e in una maniera assolutamente idiota – fece notare Peter.
- Non sei stato interpellato – sibilò la ragazza.
- Mi stai dicendo che in un anno e mezzo non vi siete ancora incontrati? – chiese Remus che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
- Non so Lunastorta, è grande lassù, non te l’hanno mai raccontato? -
- Sirius, non fare lo stizzoso, dicci come hai fatto – commentò Potter divertito.
- Da me non saprai nulla! – disse di rimando l’altro con arie da prima donna.
Per un momento calò in silenzio nella stanza; già ma quale stanza? Qui siamo in mezzo a personaggi fantastici, autrici di fan fiction, morti, fantasmi e lupi mannari. Tranquilli non è Gardaland e nemmeno una controindicazione dell’ultimo intruglio misterioso che avete bevuto: è solo una strana brutta storia.
Come spiegarvi dove si trovano? Io credo siano in una sorta di stanza speciale, simile alla stanza delle necessità, però non in quell’originale, sempre troppo affollata. In una saga complessa e contorta come questa ci sono punti da chiarire e personaggi che hanno bisogno di confrontarsi. Certo, non sempre per loro volontà, ma noi del fandom siamo molto persuasive, sapete?
Sirius, povera anima, aveva i suoi buoni motivi per starsene zitto e la ragazza lo capiva perfettamente; decise quindi di rimanere in silenzio per non mettere in imbarazzo il suo beniamino. Era pur vero però che James era a digiuno di pettegolezzi da lustri: non che mancassero storie succose nell’aldilà, ma si trattava sempre della solita solfa; poi i mannelli dei propri amici sono sempre più piacevoli.
- E’ inutile che fai il ritroso, tanto lo verrò a sapere alla fine – ghignò maligno l’uomo passandosi una mano fra i capelli.
- Ehi tu, ragazzina – esordì facendo sussultare l’interpellata – come hai detto che ti chiami? -
- Ehm, beh dipende. Il mio nome di battaglia è Demetra -
- Perché un nome di battaglia? – chiese Peter
- Perché è più “maghesco” – rispose lei ripassando mentalmente a quanti altri nomi, di cui si vergognava mortalmente, aveva già usato.
- Mi piace “maghesco” – commentò Black (facendo arrossire violentemente la ragazza) tentando disperatamente di far sviare la discussione verso altri lidi lontani che non concernessero con la sua dipartita.
- Dicevamo, mia cara Demetra, di Felpato. Tu sai com’è andata? -
- Io? Ehm, veramente ecco, non ricordo bene – rispose imbarazzata.
- Io c’ero Ramoso, vuoi che ti racconti? – domandò Remus ridendosela sotto i baffi.
- Sì, aspetta solo…Lily? Lily dove sei? – interruppe James Potter pregustando un racconto da annali, da gustare con tanto di pop corn. Sì, forse non era carino, ma che c’era di male nel volersi divertire un po’?
- Cosa c’è? -
- Guarda abbiamo visite -
- Ma cosa… - si domandò la signora Potter emergendo dall’ombra e dando mostra di sé in tutto il suo splendore. Non era invecchiata di un giorno, era ancora bellissima con i suoi lunghi capelli ramati.
Segnati questa frase si appuntò mentalmente Demetra.
- Remus! Sirius! Che piacere rivedervi e…Peter – concluse con molto meno entusiasmo.
- Carissima, quanto tempo! – l’abbracciò Black tentando di rabbonirla. Ricordava bene che era lei a tenere in pugno il suo amico, ammansita lei il gioco era fatto.
- Felpato, credo proprio che tu non stia bene se riesci ad abbracciarmi. Akzaban? – domandò continuando a guardare di sottecchi Minus – oppure è il colpo di grazia di quello là? -
- Io non c’entro! – si giustificò l’uomo.
- Una volta tanto sei innocente, sorprendente – commentò acida la ragazzina.
- E tu? -
- Niente signora Potter, solo una che frequenta il vostro fandom -
- Fandom? Ah, sì ne ho sentito parlare -
- Remus, non dirmi che anche tu? – domandò apprensiva la donna
- No, affatto Lily, io e Peter galleggiamo ancora nell’aldiqua. -
- Sì, bene perfetto. Ora Felpato se ti vuoi staccare da mia moglie senza il mio aiuto… – proseguì Potter enfatizzando la parola moglie – Remus, la scena è tutta per te, cosa è successo all’impavido Sirius? -
Lunastorta cominciò il suo racconto in maniera altamente professionale, ma fu difficile ad un certo punto proseguire cercando di passare oltre alle risatine isteriche di Ramoso da una parte e Codaliscia dall’altra; cavolo, la morte era una roba seria! Lui era quello razionale ma così era impossibile andare avanti. Nonostante tutto in qualche modo riuscì ad arrivare alla fine; Peter era ormai alle lacrime.
- Il grande, coraggioso, fantastico Felpato; pecora nera dell’onorevole famiglia dei Black saluta il mondo così: questa è una commedia fantastica. Portala in teatro Remus, diventerai milionario – ripeteva tenendosi la pancia.
- Sì, Codaliscia, vuoi far parte del club dei trapassati? Ho la bacchetta, t’iscrivo in un attimo -
- No! – esclamò Demetra compita.
- Perché no? E’ una delle idee migliori di sempre per essere uscita dalla bocca di Sirius -
- Sì, è vero signora Potter, ma tenete conto che così gli offrirete una morte rapida, non troppo dolorosa e soprattutto onorevole. Quelle come noi vogliono il sangue, non basta una Cruciatus; guardate Harry, lui non c’è riuscito e all’epoca era bello arrabbiato. Siete certi che funzionerebbe? -
- Puoi respirare ora Pettigrew, sei stato graziato -
- Non aspettavo altro – ringhiò Peter
- Ehi, ehi! Questo coraggio tiralo fuori quando serve un’altra volta, va bene? -
Demetra era assolutamente affascinata dalle doti di comando del giocatore di Quidditch, se non fosse stato per la moglie. Beh, c’era sempre Sirius libero, no?
Per un attimo sembrò tornare tutto alla normalità, solo Lily sembrava pensierosa.
- Che c’è tesoro? -
- Me lo chiedi anche, padre da strapazzo? Penso a Harry! Remus se non altro è adulto e vaccinato, ma il piccolo, e quella scena orribile! -
- Dai Evans, per piacere. Mi sembri Molly Weasley! – esclamò Black disgustato
- Perché che ha? –
- E’ pedante! – esclamarono in coro Felpato e la ragazza. Entrambi ricordavano molto bene la sceneggiata accaduta durante il quinto libro. Anche Lupin silenziosamente diede il suo consenso con un piccolo cenno del capo.
- E’ una cosa insostenibile, tratta Harry come un fantoccio. Lui è in gamba se la sa cavare benissimo -
- Sì se non contiamo della volta che ti ha trascinato nella sezione misteri. Oppure quella volta che ha trascinato con sé il povero Cedric Diggory. Perché non parlare di tutte le volte che ha quasi fatto ammazzare amici, conoscenti, professori. Sì sì, è proprio in gamba! – si congratulò Minus
- Signor Black? – iniziò la ragazza
- Chiamami Sirius -
- Oh, sì naturalmente. Ce l’hai ancora la bacchetta? -
- Pensi alla Cruciatus? -
- Indovinato! – rispose lei con un largo sorriso.
- No, questo non era nei patti. -
- Nulla era nei patti -
- Beh, Remus, questo spiega perché siamo tutti qui credo. – si azzardò Demetra.
- Di che si tratta? -
- Tutto è iniziato così, per caso. Io volevo scrivere una storia su di voi, perché siete tra i miei personaggi preferiti sapete? -
- Grazie – mormorarono tutti in coro.
- Di nulla! Il fatto è che, ecco, il signor Peter non mi è tanto simpatico. Insomma lui è il traditore, la vera unica feccia, il povero bastardo – tutti annuirono mentre Codaliscia solo tentava di dissentire – e in giro alla gente non piace che si parli di lui. Allora volevo tagliarlo fuori, ma poi si è presentato e ha cominciato a piagnucolare -
- Il solito piantagrane – commentò Potter.
- Esatto - proseguì serissima la ragazza. – però non mi mollava più e alla fine mi ha fatto pena. Ho pensato di poterlo accettare nella mia storia, ma così proprio non va, bisogna restylarlo, mi capite? -
- Buona fortuna -
- Beh signora Potter, il fatto è che speravo di contare proprio su di voi – ammise la giovane candidamente.
Demetra scoprì così che anche i fantasmi potevano svenire di tanto in tanto.

- Sai cosa mi è successo? Stavo attaccando il giradischi e ho preso un scossa. Devo aver fatto un salto di un metro. Hai mai preso una scossa Charlie Brown?
- Molte, ma tutte di natura emotiva.
Tratto dal creatore di Snoopy Schultz

  
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