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Autore: Gemini_no_Aki    27/04/2012    3 recensioni
Ricordate Holmes, quel giorno in cui decisi che avrei voluto suonare io il violino per voi? A ripensarci mi viene da ridere, il mio impaccio prendendolo e non sapendo nemmeno come tenerlo. E il suono stridulo che voi paragonaste con ilarità al miagolio agonizzante di un gatto non appena l‘archetto sfregò sulle corde. La vostra risata in quel momento mi scaldò il cuore.
Basata sulla serie russa.
Watson vuole ringraziare Holmes suonando per una volta per lui ma le sue doti al violino lasciano un po' a desiderare.
Questa è la prima volta, il primo tentativo, e sicuramente non sarà l'ultimo.
Questo è l'inizio.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I know you will come back

I know you will come back


Ricordate Holmes, quel giorno in cui decisi che avrei voluto suonare io il violino per voi? A ripensarci mi viene da ridere, il mio impaccio prendendolo e non sapendo nemmeno come tenerlo. E il suono stridulo che voi paragonaste con ilarità al miagolio agonizzante di un gatto non appena l‘archetto sfregò sulle corde. La vostra risata in quel momento mi scaldò il cuore. Come mi finsi offeso in quel momento, consapevole della mia incapacità di suonarlo. Eppure desideravo farlo per ringraziarvi. Cercai nuovamente di far uscire un suono armonioso, almeno migliore del precedente ma tutto ciò che di armonioso riempì la stanza era la vostra risata. Abbassai il violino e posai l’archetto sulla sedia davanti a me con un sospiro arreso. Avrei dovuto trovare un altro modo per ringraziarvi.
Lo ricordate Holmes? Quello che accadde dopo intendo. Oh, non ho mai dimenticato la dolcezza con cui mi avete sempre trattato, i vostri modi di fare, le parole. Non l’ho mai dimenticato ma non vi ho mai ringraziato abbastanza.

Watson smise per un attimo di far scorrere la penna sul foglio, aveva iniziato a scrivere a Holmes dopo il loro ultimo viaggio, dopo che era morto. Aveva iniziato a scrivere per soffocare quel senso di solitudine, di abbandono che provava ora.
Aveva continuato a leggere quella lettera, quel foglio che Sherlock Holmes gli aveva lasciato.
“Tuo affezionatissimo”
Quelle parole gli rimbombavano nella mente, non gli davano pace.
Ultimamente in quello che scriveva nel silenzio della notte parlava solo del passato, gli ricordava aneddoti che magari Holmes aveva dimenticato. Così, almeno scritti su carta, gli sarebbero rimasti impressi.

Stavo per posare anche il violino che una vostra mano mi fermò. Non mi ero accorto che vi foste alzato e nemmeno che aveste smesso di ridere. Posaste la mano sulla mia alzandola.
“Riprova.”
Sotto la vostra guida posai il violino sulla spalla e presi un respiro profondo.
“Stai stringendo troppo. E sei più teso di queste corde, cerca di rilassarti un poco Watson.”
A quelle parole mi irrigidii ancora di più mentre l’altra mano stringeva l’archetto. Non appena questo sfiorò le corde il suono che ne uscì mi fece accapponare la pelle.
Con un gesto gentile allentaste la mia presa sulle corde e inclinaste leggermente l’archetto.
“Rilassati e lascialo scorrere delicatamente.”
Annuii mentre una sensazione di calore mi avvolgeva, era la vostra vicinanza? Probabile visto il freddo che provo ora.
Il suono non era ancora limpido ma decisamente migliore rispetto a prima. Stavo per voltarmi, con un’espressione che probabilmente avreste definito infantile, o comunque di un bambino, che sentii il vostro mento appoggiarsi sulla mia spalla con leggerezza. Credo che le mie guance in quel momento stessero avvampando eppure non mi ritrassi, non volevo ritrarmi da quel tocco così gentile e caldo. la vostra mano libera, quella non impegnata a sorreggere il violino sopra la mia, si posò sul mio fianco scivolando poi sul ventre. E i brividi non smettevano.
Voltai gli occhi verso di voi, stavate fissando la parete, chissà quali pensieri vi passavano per la mente. A pensarci bene quello è stato l’inizio di tutto, o almeno, l’inizio di molte cose future. In quel momento comunque ho capito che vi sarebbe stato un metodo più semplice per ringraziarvi, ma non sapevo come avreste reagito.
Voltai leggermente il viso e posai le mie labbra sulle vostre chiudendo gli occhi. L’ultima cosa che volevo era vedere il vostro sguardo inquisitore su di me. Sentii dopo pochi secondi le vostre labbra muoversi impercettibilmente formando un sorriso. Era andata meglio del previsto forse.
La mano mi attirò contro di voi completamente costringendomi ad aprire gli occhi trovandovi a pochissimi centimetri da me.
“Non era così difficile, non trovi Watson?”
Fui io a sorridere ora, forse arrossendo come una ragazzina.

Lasciò la penna e il foglio sullo scrittoio e si alzò dirigendosi nella sua stanza a dormire.
Si chiuse la porta alle spalle, si distese a letto e dopo poco si addormentò cullato da quel dolce ricordo. Dolce come le note del violino quando Holmes suonava per lui.
Note che nel sonno gli pareva di sentire così chiare e vicine, come se lui stesse suonando in quel momento, nel suo studio dove era stato fino a qualche minuto prima.
“Lo ricordo, mio caro Watson. Credevo di aver detto che la mia mente è fatta per ricordare solo le cose veramente importanti.”



Angolo autrice: Mi son decisa alla fine a pubblicare anche questa. Non sapendo dove inserirla di preciso ho optato per la sezione del libro.
Come si sarà capito dall'immagine (Ci tengo a precisare che quello sgorbietto sopra l'ho fatto io apposta per la fanfiction... prima che qualcuno venga a dire qualcosa... E, tra l'altro... mi è uscito pure male! xD) è basata sulla serie russa e, in particolare, ispirata al momento, nell'episodio "l'avventura della casa vuota" in cui il caro Watson suona il violino di Holmes. Recensioni e critiche sono sempre  le bevenute.

 Bye Bye~
 Aki
   
 
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