1 Settembre 1996
"Si sveglierà?"
"Te l'avevo detto Albus, era meglio portarla qui in un modo diverso"
"Non ti agitare Minerva, vedrai che starà bene"
Sentivo voci indistinte attorno a me, e feci una fatica tremenda ad aprire gli occhi, era come se fossero cuciti. Dopo molti sforzi riuscii a socchiuderli: c'erano tre figure attorno a me e realizzai di essere sdraiata su un letto.
"Come previsto...si sta svegliando"
Cercai di puntarmi sui gomiti per tirarmi su, in modo da potermi rinsavire del tutto; mi massaggiai la fronte, mi faceva male, e mi accorsi di avere un cerotto...che mi era successo?
"Dove mi trovo?", dissi con voce flebile
"Buongiorno Lizzy, lei ha preso una bella botta in testa e ora si trova in infermeria" disse una donna anziana con un berrettino da crocerossina.
"E come è successo? E quando?" esordii io.
"Stia tranquilla signorina, è passata una settimana dall'accaduto e si è ripresa ora, quindi pensi a rimettersi e le spiegheremo tutto con calma". Era stato un uomo a parlare, un uomo con un lungo abito dai colori sgargianti e una folta e lunga barba argentea. Ma chi al giorno d'oggi si conciava cosi? La botta doveva essere stata molto forte.
Mi rimisi sdraiata, e sentii i tre allontanarsi e un portone chiudersi. Morfeo mi riaccolse a braccia aperte.
Quando mi risvegliai il sole doveva essere tramontato da poco, guardai l'orologio ed erano circa le 19. Mi sedetti sul bordo del letto e mi guardai intorno: in quella sala c'erano almeno una decina di letti, tutti vuoti. Mi ricordai di essere in infermeria: ma dov'era esattamente quell'infermeria? Le pareti erano di marmo, e il soffitto era altissimo, ma nonostante ciò c'era un tepore meraviglioso. Volevo uscire da quella stanza e perlustrarmi in giro, ma c'era un problema: ero in pigiama. Stavo per alzarmi dal letto quando il portone si spalancò e l'uomo di prima, o almeno mi pareva lui, entrò a braccia aperte e disse: "Benvenuta ad Hogwarts!".
"Si sveglierà?"
"Te l'avevo detto Albus, era meglio portarla qui in un modo diverso"
"Non ti agitare Minerva, vedrai che starà bene"
Sentivo voci indistinte attorno a me, e feci una fatica tremenda ad aprire gli occhi, era come se fossero cuciti. Dopo molti sforzi riuscii a socchiuderli: c'erano tre figure attorno a me e realizzai di essere sdraiata su un letto.
"Come previsto...si sta svegliando"
Cercai di puntarmi sui gomiti per tirarmi su, in modo da potermi rinsavire del tutto; mi massaggiai la fronte, mi faceva male, e mi accorsi di avere un cerotto...che mi era successo?
"Dove mi trovo?", dissi con voce flebile
"Buongiorno Lizzy, lei ha preso una bella botta in testa e ora si trova in infermeria" disse una donna anziana con un berrettino da crocerossina.
"E come è successo? E quando?" esordii io.
"Stia tranquilla signorina, è passata una settimana dall'accaduto e si è ripresa ora, quindi pensi a rimettersi e le spiegheremo tutto con calma". Era stato un uomo a parlare, un uomo con un lungo abito dai colori sgargianti e una folta e lunga barba argentea. Ma chi al giorno d'oggi si conciava cosi? La botta doveva essere stata molto forte.
Mi rimisi sdraiata, e sentii i tre allontanarsi e un portone chiudersi. Morfeo mi riaccolse a braccia aperte.
Quando mi risvegliai il sole doveva essere tramontato da poco, guardai l'orologio ed erano circa le 19. Mi sedetti sul bordo del letto e mi guardai intorno: in quella sala c'erano almeno una decina di letti, tutti vuoti. Mi ricordai di essere in infermeria: ma dov'era esattamente quell'infermeria? Le pareti erano di marmo, e il soffitto era altissimo, ma nonostante ciò c'era un tepore meraviglioso. Volevo uscire da quella stanza e perlustrarmi in giro, ma c'era un problema: ero in pigiama. Stavo per alzarmi dal letto quando il portone si spalancò e l'uomo di prima, o almeno mi pareva lui, entrò a braccia aperte e disse: "Benvenuta ad Hogwarts!".
Spazio Autrice:
I primi capitoli sono molto corti, lo so, ma credo che i prossimi saranno molto più lunghi visto che inizieremo ad addentrarci nella storia.
Grazie a tutti quelli che hanno letto.
Un bacio,
Duerre