Capitolo 1:
"Now girl I hear it in your voice and how it trembles, when you speak to me I don't resemble, who I was. "
One Direction, - Gotta be you.
-Roxy, fermati. - mi voltai di scatto.
- Ancora tu? Che diavolo vuoi? -
- Semplicemente che ti fermassi. -
- Ah si? E sentiamo: chi saresti per rivolgerti a me dandomi del tu? - gli urlai contro.
- Un tuo compagno di classe ragionevole. -
Mollai la presa sulla ragazza che tenevo spalle al muro, la quale immediatamente corse via a gambe levate.
- Hai sentito come mi ha chiamata? No Malik, arrivi sempre dopo, a farmi la predica.-
- Rox, ogni volta che ti becco per le aule stai sempre strattonando una ragazza. A questo punto non mi interessa cosa vi siate dette. - mi rimbeccò.
A quel punto lo fissai dritto negli occhi, avvicinandomi pericolosamente a lui sui miei tacchi 12, oltrepassando la massima distanza consentita. Ridussi gli occhi a due fessure, sibilando: - Mi ha dato della troia, della sporca troia. Non doveva permettersi. Lei non sa niente, così come te. È mai possibile che ogni qualvolta mi giro ti trovo dietro lo stipite di una porta a guardarmi con aria di rimprovero?Posso sapere tu chi diavolo sei e da dove spunti fuori? Torna nella tua solitudine, se pensi che possa renderti figo, ma sparisci una volta per tutte.
Raccolsi la borsa e lo fissai intensamente un ultima volta, prima di indietreggiare e fare dietro-front. Uscii dall'aula sbattendo la porta, lasciandolo lì.
***
- Come siamo furiose Roxy, successo qualcosa? - Il mio amico riccio si sistemò accanto a me al tavolo della mensa.
- Sofia, quella lurida, mi ha di nuovo dato della sgualdrina. - strinsi la forchetta in modo poco elegante, per poi lasciarla ricadere sul tavolo.
- Non ti preoccupare ci pensiamo noi. -
Si alzarono contemporaneamente i miei tre amici, pronti a reclamare la nostra supremazia, come ogni giorno.
- No ragazzi fermatevi!- Afferrai Liam per un braccio.
- Cosa? E perchè mai? -Rispose scocciato Louis.
- Perchè..vi si raffredda il piatto..- dissi di rimando.
“ e non vorrei che qualcuno tornasse a farmi la predica” pensai, tornando a fissare il piatto di lasagne.
- Tu si che sei strana Roxy.. - commentò Harry, dopo essersi riseduto.
Non volevo ammetterlo, ma quell'ennesima sgridata mi aveva lasciato pensierosa.
Finito di pranzare, io e gli altri uscemmo in cortile, sedendoci al nostro solito posto a rilassarci.
- Hey culo grasso, sposta la tua enormità da un'altra parte che oscuri il sole, qui c'è gente che vuole abbronzarsi! -Sogghignai.
Alissa, Becky ed Eliza scoppiarono a ridere e mi batterono il cinque.
Passarono poi due ragazze, con una pessima imitazione dei miei capelli e degli abitini mini a dir poco ridicoli; si fermarono poco distanti da noi, lanciando delle occhiatine a Harry e ridendo nervosamente.
- Sapete ragazzi, stavo pensando a delle nuove divise scolastiche con stampate le nostre facce, da aggiungere al gadget “il fan club di Roxy & Company”. Sarebbero da brevettare, visto il numero sempre in aumento delle gatte morte con la bava alla bocca. - disse serio il Tomlinson, facendoci scoppiare in una fragorosa risata.
Le due oche ci guardarono spaventate, per poi correre ai ripari scolastici.
- Bel lavoro Lou, gran bel lavoro! - Il riccio e il suo compare si spintonarono fino al suono della campanella, quando toccò al risoluto e muscoloso Liam risolvere l'amichevole rissa.
A quel punto ci separammo: io proseguii con Eliza verso la palestra, mentre gli altri raggiungevano a passo tranquillo l'aula di chimica.
Appena entrata in palestra, sorrisi inconsapevolmente alla vista di ciò che ci aspettava:il baseball.
Ci volevano poche ma importanti doti per riuscite in questo sport: velocità, prontezza e ottimi riflessi, capacità di cui non ero certo priva.
Eliza mugugnò parole di disappunto, mentre ci posizionavamo ai nostri posti.
- Non è che.. - fece per dire lei, ma la interruppi.
-Tranquilla, lascia fare a me. - mi piegai sulle ginocchia, pronta per cominciare.
Dopo una buona mezz'ora di gioco contro l'altra classe, eravamo pienamente in vantaggio. Il prof ci spronava a continuare e io lavoravo per venti alunni.
Mentre mi preparavo a correre verso la base, qualcosa di piccolo e duro mi colpì alla schiena: vidi la palla fare ancora qualche rimbalzo, prima di immobilizzarsi a terra.
Mi girai di scatto furiosa:
- Ma che cazz? -Sentii il doppio fischio dell'arbitro, che segnava un punto alla squadra avversaria e la fine della lezione.
Mi guardai in giro cercando con lo sguardo il colpevole, fino a quando una figura mi si parò davanti e si chinò a raccogliere la pallina.
Percorsi con lo sguardo il profilo della figura fino a incrociare due occhi color nocciola.
- Tu!- Sbottai.
- Io. Ti chiedo umilmente scusa. - sorrise lo stronzo.
Dopo di che si girò e tornò sui suoi passi.
Stavo per dirigermi a passo spedito verso la figura del moro che si allontanava, quando una mano mi bloccò.
- Rox, dobbiamo preparare la festa di questa sera in camera ricordi? Non perderci tempo! - annuii e la seguii negli spogliatoi.
*Rullo di Tamburi*
HERE I AM
e notizia delle notizie: HO AGGIORNAAATO!
*faciaoconlamanina*
Questo è il primo capitolo, non mi so regolare sulla lunghezza D:
Come sempre, vi chiedo di lasciare un commento al capitolo, giusto per farmi avere un'idea di che ne pensate.
#MuchLove
A Superhuman.
Ps: scusate eventuali errori, sono di frettissimissima e ho scritto di getto. :)