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Autore: Kodamy    20/11/2006    15 recensioni
Sakura ormai si era rassegnata al vederlo tornare a casa da morto.
C’era voluto tanto per convincersene…
… non tornerà più, vero?
… ma ce l’aveva fatta. A malincuore, ma ce l’aveva fatta.
Mai più.
Allora perché…?
Perchè lui aveva deciso di infrangere quella convinzione, così tenacemente costruita?
Perchè l'aveva tentata con un ritorno a lieto fine, per poi...
… Non era giusto.
Non era affatto giusto.
[SakuSasu]
Conclusa.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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A/N:

-         Helen Lance: un’emo-acaro-della-polvere? Codesta definizione è codificata in lui, e non potrebbe essere altrimenti XD [Scusatemi, sto leggendo troppa Anne Rice ultimamente]. Io non penso che Naruto sia *davvero* stupido… è solo iperattivo, ingenuo ed un altro paio di epiteti, ecco. Mi fa una tenerezza *_*

-         Kirjava: ahimè, battuto di cinque minuti. Seconda XD E’ arrivata ora che Sakura si faccia valere. Think pink! Girl’s power! Stesse ad aspettare Sasuke, seee, buonanotte! [No, sono pugliese. Decisamente dall’altra parte dell’italia XD]

-         Gryffindor_ery: grazie :P

-         Sasusaku: oddio, mi hai fatto ricordare una fanart troppo bella che trovai su deviantart. Aspettate, la devo condividere. Ecco, il link è nel mio profilo. Vedetevela. Fa assolutamente morire dal ridere. *_*

-         DarthSteo: potrei andare avanti all’infinitol ma dubito di riuscire a trattenermi da fare un massacro dei personaggi. Più vado avanti, più si deteriorano, e più personaggi schiattano. Specialmente i protagonisti.  Maschi. Ergo, meglio che mi fermi °_°

-         Kazuha-chan: massì, malconcio in più, malconcio in meno. Ormai Sasuke è diventato un reliquiario. Tra braccio che sembra un opera di astrattismo, mancanza di un occhio, cicatrice che gli divide sopracciglio, frangia tagliata in stile fai-da-te perché dava fastidio alla ferita, e varie cicatrici qui e lì… non credo si vedrebbe la differenza. Quindi accomodati. [Tanto Sakura loves her baby just the way that he is! °_°”]

-         Shuriken: mi si scioglie il cuore ç__ç Me umilmente si inchina e ringrazia, perchè lo scopo di quando si scrive è quello, ed è bello saperlo di averlo raggiunto, a volte ç__ç *zompa umilmente addosso, perchè può u_u* Sakura ha fatto un discorso che era nella mia testa dal primo capitolo. Ma in realtà questa fic l’ho scritta per scrivere l’epilogo o.o E’ normale? XD

-         Artemisia89: per la lunghezza della fic, ti rimando a DarthSteo ç_ç A dire il vero ormai mi sono affezionata anche io nello scrivere questa fic, ma ho paura che continuandola all’infinito, prima si cada nel banale trito e ritrito, poi finirei per fare la fantomatica strage. Come si dice? Ritirarsi mentre si sta ancora vincendo? Ç_ç Ci son così affezionata, avrei paura di rovinarla. Naruto è un personaggio talmente puccioso é.è [anche se io l’ho usato spudoratamente come intermezzo comico – perdono, Naruto-kun! -  sennò qui ero capace di far arrivare qualcuno al suicidio -.-]. Tra parentesi, It ends tonight è una delle mie canzoni preferite ^^”

-         Miyu92: in castigo perché ti sei fidanzata? X°D Oddio, qualche bella Orosasu in inglese l’ho anche le… *canc canc* Questa non è una yaoi, non è una yaoi, non è una yaoi *si fa il lavaggio del cervello*. E dire che leggo più volentieri yaoi che altro. Non nominare Orochimaru davanti a me è.é” Con chi era Ino? Ah, mistero. Forse lo dirò, forse no ò_ò Insomma, Ino ha pur diritto alla sua privacy XD

Allora per la canzone di questo capitolo, devo fare un appunto. Il testo è in giapponese, ma per questioni ovvie – c’è qualcuno che sa il giapponese? – userò la traduzione in inglese, per attenermi a tutti gli altri capitoli. La traduzione in inglese deriva dalle diverse traduzioni che ho trovato nelle fansub e nei diversi siti, ri-arrangiata da me per avere più senso. Insomma, ho dovuto lavorare anche sulla canzone stavolta XD Le fonti sono: FanSub by aarinfantasy&Ryuu-Rogue [così ho capito ^^], traduzione di animelyrics.net ed il bellissimo adattamento fatto e cantato da sley, su youtube. Davvero brava ç_ç
Perché una canzone in giapponese? Perché è fantastica, stupenda, ed una delle canzoni più belle che io abbia mai sentito. Ovvero:
Michiyuki – Yui horie.”
Sigla finale di Loveless [uno strano anime Shonen Ai/Yaoi dove i ragazzi hanno orecchie da gatto e fanno tipo magie con le parole, ecco O.ò” Non l’ho ancora visto, ma mi rifarò *ç* ] ehr, ehr… Ma tutto questo non ci interessa XD
La traduzione del titolo è: Path. Quindi tale è il titolo dell’ultimo capitolo [prima dell’epilogo °.°]. Ascoltatela se potete.
Ne vale veramente la pena.


 

 

La camera di sua figlia era vuota.
La signora Haruno era andata a portare a sua figlia il vestito che aveva rammendato.
Ma la camera di sua figlia era vuota.

La donna deglutì una, due volte. Tre.
Alla quarta, richiuse la porta, e poggiò la schiena contro la superficie di legno.
Batté ciglio una, due volte. Tre.
Alla quarta, riaprì la porta, e spostò lo sguardo sul letto.
Era ancora vuoto.
La finestra era aperta, ma la donna aveva paura ad entrare in quella stanza.
Le quattro di notte. Fra poco meno di due ore, sua figlia si sarebbe dovuta svegliare.
Ma sua figlia era già sveglia, perché lì non c’era.
Scosse il capo, tentando di calmare il cuore ed il respiro. Per non svegliare suo marito.

Si avvicinò titubante al letto, scostando appena le lenzuola.
Non trovò sua figlia.
Invece, c’era solo un misero pezzetto di carta.
Le bastò leggere quel “Mi dispiace”, per farglielo accartocciare nella mano.
Si sedette sul letto.
Deglutì. Una, due volte.
Serrando le labbra, ridistese quel foglietto.

“Non so quando tornerò, o se tornerò.
Ma sono davvero felice, quindi non dovete preoccuparvi per nulla.”

Continuò a guardare quelle parole che si susseguivano ormai senza filo logico, senza vederle davvero.
I suoi occhi di madre vedevano soltanto la mano che le aveva scritte.

 

 

 

XIII – Path.

 

Even if you embrace me until it's suffocating
we will never become one.


 

Vedere la schiena di Sasuke davanti a lei non era mai stato così bello.
E neppure il rimorso che provava nel cuore – sono fuggita come una ladra, non ho detto nulla alla mia famiglia, ad Ino, ho lasciato Naruto solo, ho praticamente tradito Konoha – riusciva a distrarla da ciò che la sua vita, in quel frangente, si prospettava.
Una vita piena d’amore.
Si accusava da sola di essere stata impulsiva, ed infantile, nel seguire quel sogno e sacrificare tutto il resto.
[
Ricordati solo che non devi buttar via tutto quello che hai costruito in questi tre anni, per lui. Non lo merita.]
Lo merita, invece, Ino. Tu non lo hai mai conosciuto davvero.
Per me... lo merita. E lo merito anche io.
La mano di lui era calda e riscaldava anche la sua.
In quella corsa di quella mezz’ora prima, aveva tentato di fermarlo prendendo quella mano.
Lui aveva continuato a camminare, e a dire il vero non si era neppure voltato.
Ma quella mano, non l’aveva lasciata. L’aveva stretta di rimando.
L’aveva stretta di rimando, e aveva continuato a camminare.
E lei aveva continuato a camminare con lui, con quella mano che la guidava sul sentiero di terra battuta.
La paura per quella che sarebbe stata la loro vita, in fuga, non riusciva a sopire quell’ineluttabile senso di serenità che si era accoccolato nel suo cuore. Come qualcosa di morbido e caldo e lo stringeva, e non lo lascia più andare.
Come la mano di Sasuke che stringeva la sua.
Da quasi un’ora, ormai, camminavano. Nessuno dei due aveva detto una parola, dopo che lei aveva riferito il messaggio di Naruto: ma la risposta di Sasuke, dal tono quasi divertito, l’aveva sollevata.
Non era arrabbiato con lei, e le parole non servivano così tanto.
Non sapeva dove stessero andando, ma temeva di chiederlo, con la paura che non lo sapesse neanche lui.
A me non importa, davvero. Insieme staremo bene.
Non mi arrenderò ai primi momenti difficili, sarebbe da stupidi, dopo tutto ciò che ho fatto.
Accanto a lui sopporterò tutto.
Accelerò il passo, stanca di poter vedere solo quella schiena, quando quel viso era, quella notte, solo per lei.
Per quella vita, era solo per lei.

 

If you are touched deep within
it brings only pain, not kindness.
Please bind the two of us.
We will dream no more,
joining hands in uncertainty...
 


“Dovremmo accelerare il passo, se andiamo avanti così, altro che quattro giorni.”
”Ma Sasuke! Lo zaino è pesa~nte!” mugugnò la ragazza, senza lasciare quella mano. E mettendo su un broncio del tutto inutile, dato che lui neppure si voltò per guardarlo.
Non rispose nemmeno, ma continuò a camminare.
”Sasuke…?”
”Mi piace.”  Mormorò lui, appena impercettibile, tono piatto della voce.
Una mera constatazione, forse perplessa ed interdetta con sè stessa. Sakura batté ciglio, tentando di tirare quella mano, per fargli rallentare l’andatura.
”… cosa?”
” Se non mi chiami Sasuke-kun. Mi fa innervosire.” Mormorò lui, facendo spallucce, e rallentando appena, quasi a voler essere condiscendente con il capriccio di lei.
Sakura rallentò ancora e lasciò andare la mano, battendo ciglio.
La mancanza di quell’appendice che sembrava essere diventata tutt’uno lo fece fermare sul posto, e voltarsi per la prima volta verso di lei, quella notte. La luce che filtrava dagli alberi non era abbastanza per coglierne le sfumature del volto.
Non importa. Tanto le so a memoria.
Potevi... dirmelo prima?” tentò lei, poggiando le mani sui fianchi.
” Perché avrei dovuto?” ripeté lui, inarcando un sopracciglio nell’ombra, espressione platealmente interdetta sul volto.
Un tale bambino, nonostante tutto.
E’ così sbagliato, un bambino che ha vissuto fino ad ora per uccidere qualcuno, e che nonostante tutto è rimasto un tale bambino. Così infantile.
Non so cosa sia effettivamente il mio amore. Potrebbe essere materno, potrebbe essere ossessione, o amore vero.
Non lo so. Non ho mai provato nessun altro amore così forte: non ho nulla con cui compararlo.
Non mi importa cosa sia. E’ il mio vero modo personale di amare, e non ne conosco altro.
Perché c’è sempre stato questo, e solo questo.
”Tutte quelle oche mi chiamano così, e neanche so un quarto dei loro nomi.” Concluse lui la spiegazione, facendo di nuovo spallucce – gli si slogherà una spalla di questo passo – e risollevando lo sguardo su di lei, soltanto appena illuminata dalla luce della luna.
”Il mio lo sapevi.”
”Tutti sanno il nome della migliore della classe.” Replicò lui con noncuranza, prima di riprendere a camminare e farle cenno con capo di muoversi. Questa volta senza darle la mano. Lei tuttavia sorrise, saccente fra sé e sé, e lo raggiunse con pochi passi veloci.
”Sai, all’inizio ero l’unica della nostra classe che non ti veniva dietro.” Commentò distrattamente lei, guardando per terra di tanto in tanto facendo qualche salto di troppo per evitare radici scorte all’ultimo momento.
Sasuke si limitò ad inarcare un sopracciglio. “Oh.”
”Nulla di personale, volevo essere tua amica perchè mi facevi una tenerezza assurda, con quell’aria da duro.” Ridacchiò tranquilla, senza preoccuparsi di nascondere le labbra con la mano. “ Eppure avevi gli occhi di chi sta per scoppiare a piangere da un momento all’altro.
Volevo vederti piangere, qualche volta.”
” Ma grazie.”
Borbottò lui, in un piccolo sbuffo che si tradusse in una nuvoletta di vapore. Lei sorrise, prima di sollevare lo sguardo al cielo.
” Ma tu sei sempre stato assurdo.
Ne’ piangevi, ne’ ridevi. Semplicemente te ne stavi lì, e facevi il duro. Oh, le altre bambine lo adoravano. A me sembrava piuttosto patetico.”
Sasuke sbuffò ancora, questa volta più vistosamente, prima di guardarla con la coda dell’unico occhio scuro. “ Sakura, queste cose non me le dovresti dire neanche. Cioè, piacere non mi fanno, ecco. Poi, tu non eri tanto meglio. Piangevi sempre, e basta.”
”Te ne accorgevi?”
Lui parve colto di sprovvista a quella domanda, e si limitò a fare di nuovo spallucce, senza aggiungere altro.
Non è mica una cattiva cosa, Sasuke. Accorgersi di me.
”Sembravi un fantasma.” Dichiarò alla fine, dopo quegli attimi di silenzio. E quella fu l’unica scusante che offrì.
Lei non potè negarlo, giacchè era la seconda volta che quell’osservazione le veniva fatta. Si limitò a sorridere fra sé e sé, e portare quegli occhi chiari su di lui. “ I fantasmi… li trovi buffi?” domandò, distrattamente. Quasi stesse riflettendo ad alta voce, e non si aspettasse davvero una risposta.
Sasuke la prese per quello che sembrava – un’affermazione priva di senso – e quindi non rispose. Ancora una volta.
Gli alberi si andavano diradando, e di lì si intravedeva il riflesso della luna rifranto dal fiume. Lo scrosciare dell’acqua, impetuosa, nel suo letto.
Il ragazzo si fermò un attimo, costringendo anche lei ad arrestare il passo, mentre lui lasciava spaziare lo sguardo sui dintorni. Sakura quasi poteva vedere gli ingranaggi di quella mente muoversi, ma non riusciva a capirne i meccanismi.
Rimase in silenzio, ed attese.
Alla fine, lui si voltò verso di lei. “Attraversiamo, dall’altra riva. Qui è ancora abbastanza bassa l’acqua, arriverà massimo alle ginocchia, se non un po’ più su. E’ fredda, ma se proseguiamo avanti, è molto più profonda.”
”… dove stiamo andando?”
” Lontano da Konoha.” Fu la laconica risposta che ottenne, mentre già saggiava l’acqua con un piede.
Rabbrividì e scorse un’ombra di broncio su quel volto pallido. Soffocò un sorriso: le pareva di vedere un gatto alle prese con il suo primo bagno.
” Lo so, che andiamo lontano da Konoha.
Ma dove?”
Lui fece spallucce, prima di azzardare qualche passo nell’acqua.
Rabbrividì di nuovo, ed a quel punto Sakura si lasciò sfuggire quella risata che aveva trattenuto. Lo vide zittirla e fare segno di seguirlo, con aria piuttosto seccata.
Con quel sorriso sulle labbra, la ragazza infilò il primo piede nell’acqua. Il secondo. Rabbrividì anche lei, più vigorosamente, e per poco non scivolò sui ciottoli bagnati del fondo.
Ci impiegò un po’ a riprendere l’equilibrio, con quello zaino sulle spalle, e fece anche un bel po’ di rumore, senza riuscire a trattenersi.
Una volta ritrovato l’equilibrio, alzò lo sguardo con un sospiro di sollievo.
E trovò la mano di Sasuke tesa verso di lei, che offriva suo malgrado un appiglio.
Sorrise, sorrise e non si stancò di sorridere, perché vide quel sorriso riflettersi sul viso di Sasuke, soltanto accennato.
”Hai visto?” mormorò lei, poco più d’un sussurro.
“I fantasmi. Li trovi buffi.”
Lui battè ciglio, prima di lasciarsi sfuggire un suono a metà fra l’incredulo ed il divertito. “Ma piantala.”
”Anche quella volta. Mi hai sorriso.”

 

And towards the cruel dawn
we’ll begin to walk.

Are true words
where the true world lies?
We hide in the shadows
of our silent night.
Even now...


Era plateale che Sasuke avesse cercato, in quegli ultimi minuti, di capire di quale volta lei stesse parlando. Sakura lo aveva intuito dal modo in cui il suo viso si era completamente svuotato d’ogni sfumatura, in un misto di tutte quante.
E non aveva risposto. Piuttosto aveva preso la sua mano fredda nella sua, e l’aveva aiutata a guadare il fiume. Arrivati all’altra riva, non le aveva neanche lasciata andare la mano.
Sakura cominciava ad avere freddo per quella parte di vestiti bagnata, e propose di fare una sosta, accendere un fuoco e praticamente buttarcisi dentro.
Lui aveva battuto ciglio, si era lamentato che era questo il motivo per cui non l’aveva voluta con sé, ma la ragazza si era accorta che in realtà tremava appena appena anche lui. Un pochino.
Fu per questo che non rimase sorpresa quando lui, dopo soli due tentativi di reclamo, si arrese.
”Però troviamo un posto adatto. E guai a te se ti addormenti.”
Furono queste le uniche due condizioni, e lei non si lamentò. Acconsentì, stringendogli appena la mano. Dapprima lui si irrigidì, ma con un sospiro la strinse di rimando, tirandola via per farle accelerare il passo.
Fu il turno di Sakura di sbuffare: e lo fece.
Avesse saputo che Sasuke era così puntiglioso nello scegliere un punto qualsiasi per accamparsi, avrebbe rinunciato in partenza. Solo dopo quasi tre quarti d’ora, il ragazzo parve soddisfatto di una minuscola radura un po’ più lontana dal sentiero, che fiancheggiava la parete della collina. Il fiume era ancora abbastanza vicino, dato che l’avevano seguito, e Sakura poteva sentire ancora lo scorrere inesorabile dell’acqua.
Con un sospiro, si sfilò lo zaino dalle spalle, stiracchiando le braccia verso l’alto, e lasciandosi cadere seduta per terra. Lui rimase in piedi, a fissarla con una strana espressione sul viso, che il buio non aiutava a decifrare.
Lei ricambiò lo sguardo, prima di battere ciglio. “Beh, è il fuoco? Tu sarai già il Principe del Ghiaccio, ma io non ho intenzione di diventare un ghiacciolo.”
Queste parole prima lo fecero sorridere, poi sbuffare. Infine, fece spallucce.
“Pietre per contenere il falò. Io prendo la legna. Mica posso fare tutto io.”
”Beh, l’uomo sei tu. E fossi stato da solo, avresti fatto tutto da solo, no?”
”Fossi stato da solo, non mi sarei fermato.”
”E ti saresti ammalato.
Vedi come sono utile?” sfoderò il suo sorriso più angelico, e lui lasciò sfuggire un suono piuttosto rassegnato dalla gola.
Neanche dieci minuti e una katon no jutsu dopo, il falò era acceso e crepitava nel silenzio della notte, unico rumore a tenere compagnia allo scorrere dell’acqua del fiume.
Mai il silenzio è stato più confortevole.
Lui era poggiato contro la corteccia del vecchio albero, una quercia che ancora si vantava di vestire le sue foglie. Lei, sedutagli accanto, guancia poggiata sulla sua spalla, guardava il fuoco, le scintille danzare.
Mai ho amato più di oggi il silenzio.
”Quella volta…” mormorò invece lui, poco più d’un sussurro.
“…l’ultimo giorno di scuola? Che anno era?” La sua voce era distante, come se arrivasse direttamente da quel passato lontano di anni, di un’infanzia ormai passata.
Ma quella voce distante le fece quasi saltare in cuore in gola.
… credevo… che per lui quel sorriso non avesse avuto importanza.
Che fosse stato solo un gesto di cortesia…
”Il secondo anno.” Mormorò lei, di tutta risposta, fantasma di sorriso che aleggiava sulle sua labbra. Lui non diede una risposta in particolare a quell’appunto, piuttosto lanciò distrattamente un sassolino nel fuoco.
Le fiamme tremarono, e l’intera luce nel buio della notte tremò.
”… i fantasmi mi facevano paura da piccolo, a dire il vero.” La risposta, arrivata troppo tardi, ad una domanda che lei ormai aveva quasi dimenticato.
” Ma dai.
Non ci credo.” Mormorò Sakura, guardandolo con la coda dell’occhio.
Lui annuì, piuttosto solennemente.
”Allora... ti facevo paura? O mi trovavi un’eccezione buffa tra i fantasmi che ti facevano paura?” insistette lei, riportando lo sguardo verde foglia sul fuoco che crepitava. Non lo vide scuote il capo, ma piuttosto sentì il movimento, sistemando appena la guancia sul tessuto della maglietta di lui, a ricercare un po’ di calore.
… quella lettera mi fece piacere, tutto qui. Era diversa. ”
” Buffa?”
” Nah.”
” Ridicola?”
Scosse di nuovo il capo, e sul viso tornò quell’espressione assorta di poco prima. Sakura fu lieta di essersi seduta da quel lato dove il profilo di Sasuke offriva ancora quell’unico occhio, solitario.
” ... bella?” azzardò lei, chinando appena il capo d’un lato. Lui la imitò, fino a guardarla negli occhi, di rimando.
Accennò un sorriso. “Ti basti sapere che mi sollevò il morale, per quel giorno.”
”Oh, Sasuke, così non vale!
Dai, dimmelo!” gli tirò appena una manica, ma lui aveva già scostato lo sguardo sulle scintille del fuoco. Lei batté ciglio, ma non si mosse di un millimetro.

 

Meeting each other,
our loneliness is exchanged with a kiss.
...Even so, I am trembling with the joy
of having met you.
Please support my heart.
We will dream no more,
we can’t run to a safe place.

“Quindi... mi hai sorriso perchè...?”
” Perché mi è sembrato giusto farlo, in quel momento.”
” E’… E’ una scusa così... banale. Non sai mentire.”
” … “
Distolse lo sguardo sul cielo, dove alcune nuvole in quel momento si rincorrevano, oscurando saltuariamente la luna.
” Oh, abbiamo l’uomo di poche parole, qui!”
” Sei tu che l’hai voluto qui, quindi accontentati. E stai zitta un attimo, sei decisamente logorroica.”
Replicò lui, forse un po’ bruscamente, ma questo bastò a zittirla e a farla sospirare. Tuttavia si riaccucciò vicino a lui, con quel mezzo sorriso sulle labbra. Affondò la guancia sul tessuto scuro della manica di lui, bofonchiando un “crudele” con voce flebile flebile.
Lo vide, lì dal basso, scuotere il capo con quel mezzo sorriso divertito. Che non era un sorriso genuino, e risultava piuttosto altezzoso.
Ma, nondimeno, era un sorriso anche quello.
” Sono felice.
Di stare con te qui.” Riprese lei, con un sorriso soddisfatto sul viso, chiudendo appena gli occhi.
” Piantala.”
La reazione immediata.
” Su, lo sai che è vero.”
Ricadde ancora una volta il silenzio, e lei sospirò in una piccola nuvoletta di vapore. Sentì la mano calda di lui cercare ancora una volta la sua mano, posarsi ancora una volta sulla sua mano, e quel piccolo sorriso s’accentuò appena.
Sollevò distrattamente le palpebre, spostando quello sguardo un po’ assonnato sul volto di lui.
Ugualmente assonnato. Ancora una volta, assorto in pensieri che non la riguardavano.
Non importa. Sono con te. Sempre, sempre, sempre.
Si sporse appena, alzando il collo per sfiorargli la guancia con le labbra fredde. Lo sentì rabbrividire appena, forse per il freddo improvviso, forse perché, dopotutto, un vero incapace in questioni d’affetto lo era.
”Non ero io che non dovevo addormentarmi?” commentò la ragazza, battendo innocentemente ciglio. Lui si voltò del tutto verso di lei, guardandola dall’alto.
”Ti preferivo quando ti limitavi ad essere una… com’è che ti ha chiamata quell’idiota…?
Ah, ecco. Un’ameba adorante.”
” Davvero preferi... com’è che mi ha chiamata?”
” Ameba adorante.”
” ... Se lo prendo, io...”
” Sakura, probabilmente non lo vedrai neanche più.”
La ragazza si bloccò in qualsiasi sproloquio stesse per lanciarsi, interdetta, prima di rilassare la schiena e battere ciglio.
Il viso si spense appena. “Oh.”
” Già.”
Neanche a dirlo, prevedibilmente, cadde ancora una volta il silenzio.
Un po’ meno confortevole.
”Fa nulla, no?
Siamo solo noi.” Il silenzio si infranse come cristallo sotto quella voce flebile flebile. Lui non disse altro, ma scostò ancora una volta lo sguardo su di lei.
Sakura sorrise.
E’ tutta la vita che ti inseguo, Sasuke.
Qualche sacrificio lungo la via, che importa?
E’ tutta una vita piena d’amore, davanti.
Ci sono cose in cui credo fin da quando ero piccola.
” Pare proprio di si. Non farmelo dire di nuovo.” Mormorò lui.
” Cosa?”
” Non lo ripeterò.”
Per un attimo quell’ostinazione le ricordò ancora una volta quella di un bambino. Poi, comprese.
[Grazie, Sakura.]
”Di nulla.”
Lui parve colto alla sprovvista, ma si limitò a scuotere il capo. Ed il silenzio fu un po’ meno rumoroso, e più sereno.
Tuttavia, nonostante lui le avesse raccomandato di non lasciarsi tentare dal sonno, sentiva le sue palpebre farsi sempre più pesanti.
”Scusami se sono un peso.” Mugugnò, con quel sorriso un po’ inebetito stampato sulle labbra.
Il fantasma di un respiro ed una semplice carezza sulle labbra fu tutto ciò che la mente riuscì a registrare, e lei piano strinse quella mano. Sentì un borbottio rassegnato “Non più di una mezz’ora, Sakura”.
Borbottio al quale rispose con un mugugno.
Quel che è giusto è giusto.


Hoping that we can overcome
this cruel dawn.

In this lonely silence
we will surely find
the true words
to keep hurting each other, with love...
Someday surely...

E avevano ripreso a camminare, lungo il corso del fiume, mentre la luna aveva già da tempo raggiunto il punto più alto del cielo, e lenta ed inesorabile continuava a scendere. Sempre più in basso, e il cielo non era più di quel blu puro, ma cominciava a sfumarsi in quel lilla più chiaro.
Sakura, nella sua pigrizia causata da quei pochi minuti di sonno concessi, non sapeva dedurne l’orario.
Ma, facendo un rapido calcolo, si era convinta che l’ora oscillava dalle sei e alle sette di mattina.
Presto sarebbe stata l’alba – le albe invernali, così pigre, così fredde, che tardano sempre ad arrivare, che danno sempre più spazio alla notte.
L’alba della prima giornata di una nuova vita che, qualche giorno prima, non si sarebbe mai aspettata.
Il pensiero un po’ la spaventava.
Ma è il male minore.
Di lì, dalle colline, la strada era tutta in discesa.
E Sakura riusciva a vedere quel sentiero che si snodava lungo il fiume, che lo seguiva, lontano da casa.
Il fiume abbandona sempre la sua fonte.
Lui conosce la strada lontano da casa, e sa dove andare.
Non ci resta che seguire quella strada allora, allora.
Ancora una volta, davanti a lei c’era la schiena di Sasuke, ed ancora una volta la mano di Sasuke teneva calda la sua, la stringeva, e la guidava in quei passi troppo incerti, in quei passi che si ostinavano a provare rimorso.
Strinse più forte quella mano, e di sua spontanea volontà accelerò il passo per quel sentiero.
Sul sentiero del non ritorno.
Ed il ragazzo si accorse di questa trasformazione nel comportamento di lei: seppure senza fermarsi, si voltò per guardarla con quell’unico occhio scuro.
Lei, di tutta risposta, prese a correre, quel sorriso affabile sul viso. Lo superò, e finì per essere lei a doverlo trascinare per il sentiero polveroso. Lui battè ciglio, perplesso, ma non fece domande.
Piuttosto, aprì il viso in un accenno quasi invisibile di sorriso. Ma un accenno genuino, come lei lo aveva visto soltanto quell’ultimo giorno di scuola.
Ma non importa, davvero.
Non importa dove.
Non importa come.
Perché tanto, casa è dove c’è qualcuno a cui tornare.
Possiamo essere noi, la nostra casa.
Ne, Sasuke? Possiamo provare.

Even if you embrace me until it's suffocating
we will never become one.

Intanto il sole stava sorgendo, in quell’anonimo giorno di inizio inverno.
E quei pallidi raggi illuminavano quel sentiero polveroso.
Che in fondo, per come lo si guardi, può essere inteso come la fine.
Sakura preferì intenderlo, piuttosto, come un inizio.

 

... Cold starts before the dawn...
Please light
the path t
hat's just for us.

 


 

 

A/N: … ç___ç *va in un angolino a piangere*. Oddio. Forse sono caduta nello smielato. Me ne vergogno. Ma diamine, lo sappiamo tutti che Sakura è smielata, ecco ç__ç Diciamo che questo capitolo avrebbe anche potuto non esserci, ma volevo approfondire i vari riferimenti a quel primo “sorriso” che aveva fatto innamorare la piccola Sakura del piccolo Sasuke XD OOC? Spero di no. Ragassuoli, manca solo l’epilogo. Sappiate che vi ho amati, e che questa fic è la mia creatura ç_ç” Trattiamola con rispetto,e  che riposi in pace ç_ç E blahblahblah u_u

-         Natsumi90 : macchè scusa. Io sono sadica. Tanto. *_* In pratica, mi piace solo scrivere cose drammatiche u_u Che vita sprecata la mia. All’epilogo manca un capitolo. Che tristezza ç__ç Cosa farò poi? Ç__ç *si butta da un ponte, direttamente*

-         Enjio: non è mai stata simpatica anche a me *_* Però è romantica di cuore *_* [non ha il coraggio di dire che l’idea di HSH era nata come NaruSasu. E sarebbe stata totalmente diversa °_°”] Naruto è… Sigh. Puccioso ç_ç

-         Ery ***, Sora33 & Francy: grazie mille ç__ç Me commossa ç__ç

-         DarkPhoenix: anche mia madre è così °_° Mio padre invece mi è complice: mi registra clandestinamente Naruto perché con la scuola non riesco mai a vederlo in tempo XD Sasuke un pugno lo meritava, e sebbene sia un emo-acaro-boy, anche lui ha un cuoricino… anche se è tanto piccolo e nero °_° Posso tenerti compagnia mentre piangi? Ç__ç

-         Mille Nihal: Tengo compagnia anche a te a piangere, se vuoi ç__ç [ha crisi pre-fine. Capita u_u]

  
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