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Autore: Shuchan    21/11/2006    3 recensioni
[HOUSE/CAMERON] House si trova in guai seri con la legge, ma a chi puo rivolgersi?
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House, James Wilson, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6

House e Wilson erano nella mensa dell’ospedale, erano passati cinque giorni da quando House era stato rilasciato e non c’erano state novità di alcun tipo.

WILSON: perché una volta tanto non ti prendi il tuo vassoio con il tuo pranzo invece di venire sempre a scroccare da me?

HOUSE: il cibo conquistato ha un sapore diverso

WILSON: piuttosto, ci sono novità?

HOUSE: fai prima a dirmi cosa vuoi sapere di specifico, non mi va di giocare ad “indovina cosa pensa il piccolo Jimmy”

WILSON: non fare il finto tonto, parlo di te e della tua assistente

HOUSE: quella è un’affermazione quindi non devo rispondere

WILSON: mi sembra proprio che tra te e la dolce Cameron sia successo qualcosa

House fece finta di non aver sentito.

WILSON: oooh, lo sapevo! Il mio intuito è infallibile!

HOUSE: ed è grazie a questo infallibile intuito che hai tre matrimoni falliti sulle spalle?

WILSON: non cambiare discorso, metti le carte in tavola e parla col tuo miglior amico

HOUSE: non c’è niente tra noi

WILSON: non raccontare balle, ho notato come vi guardate, se ne sarebbe accorto anche un cieco in fondo

HOUSE: significa che non è poi così cieco come vuole far credere. Che dovrei fare per te? Guardare in alto o a terra ogni volta che le parlo?

WILSON: non parlo di guardarsi ma di sguardi, prima era solo lei adesso noto con piacere che ci sono da entrambe le parti

HOUSE: a me non interessa nulla

WILSON: Greg aspetta…

HOUSE: perché dovrei? Non ho niente da nascondere

WILSON: si ma stai zitto un attimo

HOUSE: quello che fa Cameron non è affar mio, per quanto mi interessi puo anche baciarsi con mezzo personale dell’ospedale come fai tu

CAMERON che era dietro di lui: potrei farci un pensierino, è un consiglio il tuo o un ordine del mio capo?

House rimase pietrificato.

WILSON alzandosi: scusate io devo andare, la Cuddy mi ha detto di passare nel suo ufficio

Wilson si allontanò bombardato dallo sguardo omicida di House.

CAMERON irritata: le analisi del paziente sono pronte

HOUSE senza girarsi: arrivo…

***

Intanto Wilson era entrato nell’ufficio della Cuddy.

WILSON: mi volevi?

CUDDY alzandosi: si, chiudi la porta

La Cuddy si sedette sul divanetto appoggiato al muro e fece segno a Wilson di sedersi accanto a lei.

WILSON: è un consulto o altro?

CUDDY visibilmente nervosa: no, è un parere… da amico

Wilson era stupito ma cercò di non darlo a vedere.

WILSON: sono tutt’orecchi

CUDDY: intanto ti chiedo di non far uscire una sola parola su quanto sto per dirti, spero che saprai tenere la bocca chiusa stavolta

WILSON: hai la mia parola

CUDDY: ecco vedi… è da tempo ormai che sto cercando un donatore di sperma

WILSON rimase senza parole: tu… tu vuoi un figlio?

CUDDY: si… solo House sapeva di questo mio desiderio

WILSON: e per quale motivo lo dici anche a me? Come potrei esserti utile?

CUDDY: è da un po di tempo che ci penso… vorrei chiederlo ad House…

Gli occhi di Wilson schizzarono letteralmente fuori dalle orbite

WILSON: tu… cioè… tu lo ami?

CUDDY: certo che no

WILSON: ma… allora…?

CUDDY: nonostante i suoi difetti lui è brillante, ingegnoso… è veramente geniale

WILSON: si ma… da li a chiedergli di farti da… insomma c’è ne passa…

CUDDY: non è proprio per avere un parere che ti ho chiamato. Tu che sei il suo unico amico certamente saprai se tra lui e Cameron c’è qualcosa

WILSON: ecco… attualmente no… non saprei dirti se lui prova per lei qualcosa o meno… però un certe interesse lo ha… ma non saprei dirti di che natura sia…

CUDDY: meglio così. Stasera lo inviterò fuori a cena e gliene parlerò

WILSON: ma sei sicura? Dopotutto lui è House… come padre proprio non ce lo vedo…

CUDDY: non fraintendere, io non voglio che diventi il padre di mio figlio, ho intenzione di crescerlo da solo

WILSON: la decisione spetta a te ovviamente…

CUDDY: grazie per essere venuto, ti prego di non accennare nulla a lui

WILSON: certo…

***

House era sul tetto, seduto sul muretto.

WILSON avvicinandosi: ehi

HOUSE guardandolo: ehi

WILSON: cosa ti ha portato fin qui?

HOUSE: è l’unico posto dove posso stare da solo prima che arrivino i rompiscatole come te

WILSON: a cosa devi pensare?

HOUSE: chi ha detto che debba pensare a qualcosa?

WILSON: o a qualcuno? Di solito quando si vuole star soli è per pensare

Una leggera brezza aleggiava intorno a loro.

WILSON: senti… che ne pensi della Cuddy? Come donna dico

HOUSE: ah perché è una donna? Ma che razza di domande fai

WILSON: così per sapere…

HOUSE: ehi non dirmi che ti sei preso una cotta per lei!

WILSON: certo che no! Volevo solo sapere se provavi qualcosa di particolare per lei

HOUSE: prima con Cameron ora con lei, hai forse intenzione di lasciare la professione medica ed aprire un’agenzia a scopo matrimoniale?

***

House percorreva velocemente i corridoi del Princeton fin quando fu fermato dalla Cuddy.

HOUSE: il mio turno è finito, non puoi trattenermi!

CUDDY: non riguarda questo… senti, dovrei discutere di una cosa con te

House era stupito dal tono non-aggressivo del suo capo.

HOUSE: ti ascolto

CUDDY: questo non è il luogo adatto, stasera andiamo a cena fuori così te ne parlerò

HOUSE: se volevi un appuntamento con me bastava chiederlo

CUDDY: non fare l’idiota come al solito! A stasera

HOUSE: ehi! Non ho controllato dalla mia agenda se sono libero!

Ormai era andata così House entrò pensieroso nell’ascensore.
Al parcheggio incontrò Cameron che stava per andare via.

CAMERON: ciao

HOUSE: Andavi via?

CAMERON: si… anche tu vedo

HOUSE: così pare

I due si guardarono nervosamente.

CAMERON: House senti… avrei bisogno di chiarire con te alcune cose…

HOUSE: a che ti riferisci?

Cameron gli lanciò un occhiataccia.

HOUSE: forse so più o meno di cosa vuoi parlare

CAMERON: hai da fare stasera? Magari andiamo a mangiare qualcosa così possiamo parlare

HOUSE: ecco… stasera non posso…

CAMERON: se… se non ne volevi parlare bastava dirlo… comunque io non pretendo assolutamente nulla da te… ma credo che almeno delle spiegazioni mi siano d’obbligo

HOUSE: ho veramente da fare… devo tornare qui a compilare delle cartelle arretrate, se non le consegno entro domani mattina la Cuddy mi sbranerà. Possiamo fare domani?

CAMERON: ok… a domani allora

E salì sulla sua macchina uscendo dal parcheggio sotto lo sguardo vigile di House che la guardava andarsene.

***

House e la Cuddy erano ad un tavolo di un ristorante del centro.

HOUSE: ormai ho quasi divorato mezza cucina e ancora non mi hai detto di che mi devi parlare

CUDDY apparendo nervosa: si… ma finiamo di mangiare prima, qui c’è troppa gente te ne parlerò mentre usciamo

***

Cameron intanto aveva deciso di uscire a fare degli acquisti, era andata al centro commerciare ed aveva comprato una giacca nuova e un paio di scarpe.
Era piuttosto tardi così decise di tornare a casa.

***

House e la Cuddy finirono di mangiare così uscirono dal ristorante e si incamminarono verso il parcheggio.

CUDDY: House, sarò diretta come mio solito, limitati a rispondere alla domanda senza vederci qualcosa di strano sotto, tu sei interessato a qualche donna?

House fu sorpeso ma allo stesso tempo incuriosito da tutto il contesto.

HOUSE: allora è vero che volevi un appuntamento con me

CUDDY: ti ho detto di limitarti a rispondere alla domanda

HOUSE: dimmi perché vuoi saperlo

CUDDY: prima rispondi

HOUSE: non sono interessato a nessuno. Ora arriva al punto

CUDDY: ecco… sai che sto cercando un donatore…

HOUSE: fai ancora quegli stupidi provini leggendo solo la scheda del pretendente? Ti ritroverai un figlio misterioso con tre occhi se non ti decidi a conoscere di persona gli uomini

CUDDY: è per questo che sei qui… House, tu vorresti diventare il padre di mio figlio?

House rimase imbambolato, intanto si accorse che davanti a loro, sulla via che stavano percorrendo, qualcuno si era bloccato lasciando cadere a terra le buste che portava.

Cercando di temporeggiare alzò lo sguardo in avanti e vide che quel qualcuno era Cameron che molto probabilmente, aveva sentito l’ultima frase.

Anche la Cuddy si accorse di lei ma cercò di non darle troppa importanza.

HOUSE: ciao…

CAMERON raccogliendo le buste: ciao… scusate… stavo… stavo andando a casa…

HOUSE: aspetta…

Ogni tentativo fu inutile perché la donna andò via velocemente.

CUDDY: non ci voleva, potrebbe raccontare quello che ha sentito a tutto l’ospedale. Comunque House… se hai bisogno di tempo per pens…

HOUSE: perché io?

CUDDY: perché sei un uomo geniale e brillante nonostante tutti i tuoi difetti, io non pretendo nulla da te, crescerei il bambino da sola

HOUSE: e cosa dovrei fare quando te lo porterai al lavoro? Ignorarlo?

CUDDY: no ma…

HOUSE: non sono pronto per una cosa del genere, poi non potrei mai avere un bambino da una persona che non mi ama

CUDDY: House… in verità io…

HOUSE: mi dispiace veramente, ma proprio non posso. Scusa ma devo andare

E corse via nella direzione dove era scappata Cameron, a nulla valsero le richieste di fermarsi della Cuddy, nei suoi occhi ormai c’era solo lei e non c’era spazio per nessun’altra…
  
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