“Yagari,la
porta è chiusa
dall’interno”sentenziò il giovane
Hunter. Erano entrati attraverso il passaggio segreto, illuminato solo
da delle torce sui muri. L’aria era pesante ed umida cosa che
aumentava la loro tensione.
“Spostati!”disse
Yagari burbero, caricò il fucile e lo puntò verso
i perni della porta in ferro
“Fermo,
ci farai scoprire così!”
“Hai
altre idee?”domandò Yagari sarcastico. Zero tolse
la mano dal fucile rassegnato e lo lasciò fare e in due
colpi i perni scattarono via e la porta cadde rumorosamente.
“Muoviamoci
prima che scoprano che siamo qui”
I
due hunter si diressero verso una cella più isolata rispetto
alle altre, di sicuro Cross era rinchiuso lì; era seduto a
terra, con una gamba piegata con un braccio appoggiato sopra. Aveva la
testa bassa e il viso era coperto dai suoi lunghi capelli biondi.
“Cross!”
a quella esultanza, il preside alzò lo sguardo e
spuntò un sorriso sul suo volto scavato e stanco, ma subito
dopo il suo volto cambiò in un’espressione grave.
“Che
cosa ci fate voi due qui?! Vi avevo detto di non venire”
“Vi
veniamo a liberare,mi sembrava ovvio!”rispose Zero aprendo la
cella.
“E’
pericoloso qui!Non l’ho capite che se vi trovano è
la fine per le ragazze?”
“Ma
stai zitto! O ti sentiranno e verremo scoperti”rispose Yagari
togliendogli le catene.
“Disse
colui che ha sparato ad una porta” ribatté Zero
sarcastico.
Uscirono
in fretta dalla cella e,correndo, si diressero verso il passaggio
segreto,ma una brutta sorpresa li prese alla sprovvista.
“Ma
come, già andate via? Non volete fermarvi ancora un
po’?” davanti a loro Akagi sorrideva ambiguamente.
“Tu…maledetto
bastardo!”soffiò feroce Zero
“Calma
la lingua,Kiryu! Voi portate gli altri nell’ala est,io devo
fare una chiacchierata con questi tre”
Legate
le mani, ritornarono di nuovo nelle prigioni, spinti da quelli che loro
un tempo li chiamavano “compagni” e preceduti da
Akagi che li guardava trionfante, ora tutto quello che potevano fare
era proteggere le persone che amavano.
“Per
l’ultima volta, DITEMI DOVE SONO LE DUE
MEZZOSANGUE!” tuonò dopo mezz’ora di
interrogatorio, li aveva torturati, picchiati e minacciati ma niente
era riuscito a cavargli una parola di bocca.
“Perché
mai dovremmo dirtelo?”rispose Yagari ironico. Akagi, furioso,
sbatté le mani sulle sbarre della prigione facendole
vibrare.“ Pensi che arrabbiandoti,te lo diremmo?
Illuso.”
“Stai
scherzando col fuoco Toga…”
“Akagi,
mi spieghi perché fai tutto questo? A quale scopo? Non pensi
che quelle ragazze abbiano già sofferto
abbastanza?”intervenne Cross cercando, per l’ultima
volta, di riportarlo alla ragione
“Sono
dei vampiri lo MERITANO di soffrire! E ora ditemi dove si
nascondono!”
“Scordatelo!”esclamò
Zero stringendo i pugni intorno alle sbarre.
“TU,
piccolo moccioso insol…”Akagi si bloccò
improvvisamente. Sentiva sulla sua schiena la punta di una lama che
spingeva e con la coda dell’occhio intravide una figura di
una ragazza con una giacca di pelle nera e dei lunghi capelli dello
stesso colore.
“Ci
stavi forse cercando, Akagi?”domandò beffardamente
la ragazza, ma non aspettò la risposta che con
l’impugnatura della spada lo colpì alla nuca
facendolo cadere a terra. Kerin aprì la cella e corse a
liberare i tre uomini
“Ma
che ci fate voi qui?!”domandò Zero mentre veniva
liberato dalle catene
“Non
pensavate sul serio che vi avremmo lasciato tutto il
divertimento!”
“Ma
chi vi ha aiutato ad entrare?” la figura di un ragazzo
comparve dietro di loro
“Muoviamoci
prima che arrivino all’entrata principale” a
parlare era stato Kaito che sorridendo salutò
l’hunter con la mano “Hey Kiryu! Sei messo male,
eh?”
“Kaito?Vi
ha aiutate Kaito?!”
“Non
è il momento dei convenevoli andiamo via di
qui”disse Electra liberando Yagari.
“Tradito
dal mio stesso
fratello…perché?”domandò
Akagi amaro mentre si sollevava da terra appoggiandosi al muro. Kaito
abbassò lo sguardo e strinse i pugni
“Perché
è giusto così”rispose in un soffio.
“Giusto?!
Ti sembra giusto tradire la tua famiglia per aiutare dei tuoi
nemici?!”
Electra
sfoderò la spada pronta ad attaccare, ma Yagari le
abbassò la lama vedendo che Cross si avvicinava ad Akagi.
“A
te Akagi, sembra giusto uccidere delle povere ragazze che
l’unico errore della loro vita è essere il frutto
di un amore impossibile? Non hanno cattive intenzione, te
l’hanno dimostrato venendoci a salvare e allora
perché insisti nel volerle morte?”
Akagi
si sentì punto nel vivo e non riuscì a reggere lo
sguardo dell’ex hunter: non era carico d’odio, ma
comprensivo il che era ancora peggio per l’orgoglio ferito
dell’uomo.
“Perché
non vuoi aiutarmi a fare in modo che il sogno di Cinnamon e Ren si
realizzi! La pace tra vampiri e umani non è solo un sogno
queste ragazze e i loro genitori ne sono la prova!” La
risposta di Akagi non arrivò “Mi dispiace che la
tua testardaggine e il tuo orgoglio non ti permettano di fare la cosa
giusta”
Electra
sorrise commossa mentre rinfoderava la spada, come se fosse un segno di
pace, ma non di resa.
“Andiamo,
torniamo tutti all’accademia” sorrise Cross
rivolgendosi ai giovani hunter. Così si incamminarono verso
l’uscita preceduti di Kaito.
No…non
può finire così! Il
pensiero e l’azione furono istantanei: Akagi prese la pistola
che aveva con sé e premette il grilletto e centrò
il bersaglio. Sorrise maligno. No, non era ancora finita.
Uno
sparo. Electra si sentì mancare il respiro. Le forze
improvvisamente l’abbandonarono e poté solo
accasciarsi tra le braccia di Yagari che le impedirono di cadere a
terra.
“Electra!!”
l’urlò di Yagari rimbombò per le
segrete. La voltò verso di sé; il suo viso era
mortalmente bianco e il suo respiro stava diventando sempre
più affannoso. Gli occhi erano chiusi il cuore accelerava
sempre di più il suo battito mentre il corpo di Yagari
incominciava a tremare.
“Yagari…”
sussurrò Electra allungando una mano all’hunter,
lui la prese accorgendosi che i suoi guanti erano ormai zuppi di sangue.
“Ely!
Ely! Non abbandonarmi anche tu” Il volto di Kerin era rigato
dalle lacrime mentre il suo sguardo emanava solo disperazione, proprio
come quella volta….
“Ma
bene! Sono riuscito a fare quello che tu non riuscisti a fare dieci
anni fà… ma come sono bravo!” la voce
profonda e compiaciuta di Akagi non fece altro che aumentare la rabbia
dell’hunter che, però, rimase in silenzio.
“Lei
ti aveva risparmiato e tu invece le hai sparato senza
pietà!! Me la pagherai per questo!” Kerin era
furiosa, vedere la sorella che le era sempre stata accanto in quelle
condizioni era troppo. Portò le mani alle sue fidate Soul
Rose mentre un’aura azzurrognola incominciava a circondarla.
“Ferma.”
disse Yagari autoritario “Qui ci penso io, tu pensa a tua
sorella” continuò porgendole il corpo della
fidanzata
“Pensarci
tu?! E cosa vuoi farmi? Ma guardati! Tremi come un bambino!”
“Si
tremo… non di paura” prese la spada della ragazza
gettando via il fodero “Ma di rabbia!!” Fu un
attimo, l’hunter si lanciò verso
l’avversario facendogli volare la pistola da mano.
“Non
male Toga sei forse davvero il miglior hunter in circolazione, ma non
sei diverso dal ragazzino ambizioso che eri!”
“Ti
sbagli Akagi, sono cambiato e te lo dimostrerò
adesso!” Yagari corse in direzione dell’uomo e,
velocemente, lo colpì al petto. Akagi emise un grido di
dolore mentre l’hunter toglieva la lama dalla carne.
L’uomo si accasciò a terra reggendosi il punto
ferito e con le ultime forze che gli rimanevano guardò verso
il fratello.
“Ka…i…to.”detto
questo cadde a terra e emise il suo ultimo respiro. Il ragazzo gli si
avvicinò e gli chiuse gli occhi insegno di rispetto.
“Mi
dispiace, non volevo arrivare a questo…”
“Non
preoccuparti, non si sarebbe fermato, lo so, ucciderlo era
l’unico modo per impedirgli di mandare la sua anima ancora
più in
basso…però…” la voce sicura
del ragazzo incominciò a vacillare “…
era pur sempre mio fratello.”
“Kaito…”
“Ora
andate, Electra ha bisogno di cure mediche, io vi
raggiungerò non appena avrò messo a posto le cose
qui. Devo liberare gli altri e ripulire l’ufficio dalle cose
di mio fratello”
Così
se ne andarono, lasciando l’hunter a lavare con le lacrime i
peccati del fratello.
Luce.
Fastidiosa e abbagliante luce.
Cosa
mi è successo? Dove sono? La giovane riprese pian piano
conoscenza fino a riprendere pieno possesso delle sue
facoltà, prima mentali poi fisiche. Si trovava indubbiamente
in un ospedala ma non ricordava se ci fosse arrivata con le proprie
gambe, fino a quando un dolore lancinante al fianco non le fece
ricordare tutto.
“Oh!
Hai ripreso conoscenza?” Yagari era seduto vicino al suo
letto vestito, come al solito, come un cowboy in pensione.
Però quegli orrendi vestiti non le furono mai più
cari come lo erano ora. “Hai dormito per 3 giorni
consecutivi, stavo incominciando a pensare di doverti svegliare con una
bacio come una principessa” disse sarcastico
“Io
direi più come una protagonista di una telenovela
argentina.” Commentò l’altra prima che
un’altra stilettata al fianco la costrinse a ristendersi.
“Dov’è mia sorella?”
“Zero
l’ha accompagnata ieri sera in accademia, era distrutta, ti
ha vegliata per due notti mentre io ero con Cross.”
“E
Akagi e Kaito?”
“Akagi
è morto” disse tutto d’un fiato
“Morto?!
Non mi dire che Kerin ha….”
“No,
sono stato io” per un po’ scese il silenzio, Yagari
sapeva bene che la ragazza non approvava quello che aveva fatto, ma era
stata l’unica soluzione.
“Povero
Kaito… deve essere distrutto.”
“Lui
dice che si aspettava che prima o poi sarebbe successo, il fratello non
si sarebbe fermato davanti a niente se non la morte e lui lo sapeva
bene, Cross l’ha portato con se all’associazione
dice che vuole che diventi il suo vicepresidente insieme a Zero,
infondo a dimostrato di avere dei giusti valori”
“E
così un fratello riesce dove l’altro a fallito:
guadagnarsi la fiducia dei suoi compagni.” Un’altra
lunga pausa segui quest’affermazione, L’hunter si
avvicinò alla finestra e prese ad osservare il cielo sereno.
“Sai…”
cominciò “Ora che tutto è finito stavo
pensando che dopo le tue dimissioni potrei anche mantenere fede alla
mia promessa e farmi mia, per sempre.”
“Romantico
come sempre vedo.” Commentò sarcastica Electra
“Comunque potrei anche accettare.”
“Cosa
vuoi dire con potrei?!”
“Che
riceverai la mia risposa solo e solamente sull’altare, e ora
vai voglio riposarmi.”
“Ma
guarda un po’ che tipo!” borbottò
l’hunter mentre apriva la porta facendo spazio
all’infermiera venuta a cambiare le fasciature.
“Signorina,
il dottore dopo vorrebbe parlarle”
“Si,
va bene… Ah! Yagari!”
“Che
c’è?”
“Ricordati
dell’anello di fidanzamento!” disse ridendo la
ragazza.
Si,
si era scelto senza dubbio la moglie più ingrata, sfrontata
e testarda di questo mondo, ma nonostante questo sentiva che era
l’unica che sarebbe riuscito ad amare per sempre.