Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: CLOSED    28/04/2012    6 recensioni
Prima fic sul fandom Axis Powers Hetalia.
-Io e te eravamo fratelli.
O forse lo siamo ancora, ma ora che imperversa la guerra mi sembra tutto opaco e appiattito.
Te lo dicevo di mettere da parte l’orgoglio, ma tu testardo ti sei rifiutato di ascoltarmi.
E adesso?
Che fine hai fatto?
Eri mio fratello, e sono corso ad aiutarti appena ho visto che eri in difficoltà, ma tu non mi hai voluto, mi hai detto di andarmene.
E guarda ora come è finita.
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ebbene, eccomi qui a scrivere la mia prima fan fiction su Axis Powers Hetalia.
Personalmente non ho la più pallida idea di come uscirà, ma spero di tutto cuore che gradiate, mi ci sono impegnata molto.
Buona lettura.
 

Io non mi piegherò

Fall

Now the dark begins to rise 
Save your breath, it's far from over 
Leave the lost and dead behind 
Now's your chance to run for cover 
 

Io e te eravamo fratelli.
O forse lo siamo ancora, ma ora che imperversa la guerra mi sembra tutto opaco e appiattito.
Te lo dicevo di mettere da parte l’orgoglio, ma tu testardo ti sei rifiutato di ascoltarmi.
E adesso?
Che fine hai fatto?
Eri mio fratello, e sono corso ad aiutarti appena ho visto che eri in difficoltà, ma tu non mi hai voluto, mi hai detto di andarmene.
E guarda ora come è finita.
Per me questa guerra, quella che sto continuando per te, non ha più alcun senso.
Gli altri soldati dicono che è tutto tranne che finita, ma che ne sanno loro, io ti ho perso.
Dovevo lasciarti indietro, tu che eri morto e sconfitto ormai, ma io non sono un dannato figlio di puttana che ti sputa in faccia a sangue freddo, io ero tuo fratello.
Lo sai che tu eri il mio unico punto di riferimento.
I nostri genitori non c’erano mai.
L’unico che quando ero piccolo mi faceva giocare, l’unico che mi ha insegnato tutto, da come si spara con una pistola alle costellazioni, l’unico e basta, eri tu.
Quando eri in difficoltà te lo urlai con tutto il fiato che avevo.
 

«Gilbert, basta, ormai non serve più a niente, ora che ci sono io hai la possibilità di essere al sicuro con me. Dagliela vinta, ormai è inutile combattere. Io non ho intenzione di perderti per il tuo spropositato orgoglio!»
«Paura fratellino?»
 

Dopo quella frase te ne andasti dalla tenda, con il tuo solito ghigno che ti avrei strappato dalla faccia e con una bottiglia di birra in mano, manco ci fosse qualcosa da festeggiare.
Non hai mai ascoltato i miei consigli, o se lo facevi in ogni caso agivi sempre di testa tua alla fine.
Ma questa volta non c’era in gioco una sbucciatura come quando volevi saltare i fossi troppo grossi ed io provavo a fermarti.
Questa volta c’era in gioco la tua vita.
Ma per te non significava nulla.
Per te era solo un gioco.
 

I don't wanna change the world 
I just wanna leave it colder 
Light the fuse and burn it up 
Take the path that leads to nowhere 

 
Io, in realtà, non volevo salvare l’intero mondo.
Volevo solo salvare il mio di mondo, quel piccolo universo che ruotava intorno a te, l’unica persona che mi capiva anche solo con uno sguardo.
Senza di te anche la giornata più calda d’agosto sarebbe stata fredda.
Anche la stella più luminosa sarebbe stata fievole.
Anche il più sgargiante dei fiori sarebbe stato appassito.
Anche la musica più allegra sarebbe stata deprimente.
Ma tu questo non lo capivi.
Tu e il tuo ego non lo capivate.
Nemmeno quella sera quando te ne andasti dalla tenda, nemmeno quando la tua vita era appesa ad un filo e quel filo stava per venire spezzato.
 

«Torna qui brutto idiota! Non ho finito di parlare!»
«Ludwig, basta, ormai so cosa devo fare.»
«No che non lo sai, maledizione, pensa a me, cosa farò senza di te?! Io non ho nient’altro oltre alla tua cazzo di vita!»
 

Quella notte pensai per un istante di ammazzarti con le mie stesse mani, piantandoti una granata nella bocca costantemente solcata da quel ghigno strafottente e farti tacere per sempre, ma non riuscii nemmeno a tirarti uno schiaffo.
Ti volevo troppo bene, non ce la facevo a farti del male.
Tu sei sempre stato come un fuoco, quel dannato fuoco che accendeva sempre la miccia e bruciava ogni cosa.
Ogni volta che si discuteva con i nostri amici e qualcuno iniziava a scaldarsi arrivavi tu bello come il sole e buttavi lì una battutina appena pensata facendo degenerare la situazione.
In quante cavolo di risse mi sono ritrovato a causa tua. Ho addirittura perso il conto.
E ogni sera tornando a casa, spesso con un occhio nero guadagnato nel tentativo di fuga, ti rimproveravo quasi fossi io il fratello maggiore.
Mi ascoltavi in silenzio, poi appena avevo finito mi abbracciavi forte e mi dicevi “scusa fratellino, non lo faccio più.”
E ogni dannata volta in cui mi dicevi così mi veniva da piangere perché ti avevo detto delle cattiverie, ogni dannata volta io avevo un senso di colpa asfissiante nei tuoi riguardi, ogni dannata volta avrei voluto picchiarmi per averti probabilmente ferito nell’animo.
Tutto questo semplicemente perché eri tu.
Poi tutto d’un colpo cambiavi meta, iniziavi a camminare in un direzione a caso, qualsiasi purché non fosse la mia.
E quando ti chiedevo dove andavi mi rispondevi che stavi prendendo una strada che non portava da nessuna parte.
Come se ti credessi, ma facevo il finto tonto che ci casca in pieno e andavo a casa senza di te.
Quante volte avrei voluto seguirti per vedere perché dopo ogni mia sgridata te ne andavi, e soprattutto per vedere dove andavi.
Tu sapevi tutto di me, io pochissimo di te.
E questo mi infastidiva.
 

All is lost again 
But I'm not giving in 
 

Sempre, appena chiedevo spiegazioni riguardo alle tue “fughe”, cambiavi discorso oppure fingevi di non aver sentito.
Facendomi passare nuovamente per un idiota, ma forse mi andava bene così, perché sostanzialmente mi bastava che tornassi a casa tutto intero.
Quanto vorrei che questa sia solo una di quelle volte in cui mi preoccupo per niente, in cui ti aspetto sveglio in cucina per poi tirare un sospiro di sollievo grande come il mondo appena la porta si apre e vedo la tua chioma albina.
Io ho bisogno di vederti entrare in questa tenda.
Ma in fondo al mio cuore so che tu non entrerai mai più qui.
Tu non ci sei più.
Tutto è di nuovo perso.
Come quelle volte che guardavamo una partita di braccio di ferro fra Arthur e Francis e a dispetto di quanto speravamo vinceva il francese.
Pensavamo la stessa identica cosa appena dovevamo sborsare i soldi scommessi a quel dannato mangia lumache.
 

«Beh, tanto mi dovrai sopportare ancora molto, io non perderò!»
«Sai bene che il tuo esercito è stremato, Gilbert, per favore. Non giocare con il fuoco.»
«Qui si parla di soldi e di nuove conquiste! Chi se ne frega se crepa qualche soldato incapace! Io ho bisogno di soldi, il mondo deve capire chi è Gilbert Il Magnifico!»

 
Stavolta però non si tratta di poche banconote.
Si tratta della tua vita portata via da una folata di vento.
Ma non voglio darti la soddisfazione di vedermi piangere per te.
L’ho fatto già altre volte, appena te ne andavi di casa e mi chiudevo nella mia stanza abbandonandomi contro la porta iniziando a singhiozzare, ma stavolta è diverso.
Questa volta non ti ho detto solo una frase in cui ti dicevo di non fare qualcosa.
Ti ho inseguito per tutto un accampamento cercando di farti capire come stavano le cose.
Stavolta non ho intenzione di mollare tutto e di sfogarmi per te.
Non te lo meriti.
 

I will not bow 
I will not break 
I will shut the world away 
I will not fall 
I will not fade 
I will take your breath away 
 

Io non mi sottometterò alle tue scelte impulsive come facevo sempre.
Io non mi piegherò davanti ai fatti.
Io voglio rinchiudere il mondo, il mio mondo, il nostro mondo, in una palla di vetro, e scagliarla lontano, nel mare, lasciandola affondare negli abissi, togliendomi finalmente dalla testa tutti i momenti che abbiamo passato insieme.
 

«Ti odio, sei uno schifoso egoista!»
«Non lo pensi davvero, lo so. Tu mi vuoi bene, come io ne voglio a te. Non mettere in dubbio i sentimenti che ci uniscono, fratellino.»
«Io non verrò a piangere sulla tua tomba, anzi, spero tu vada all’inferno per tutte le pene che mi hai fatto passare!»
 

Io non cadrò a terra piangendo disperato.
Io non svanirò nel tuo ricordo lasciandomi morire.
Io porterò via il tuo di ricordo, lo straccerò, lo brucerò.
Tu non ti meriti lacrime e sofferenze per la tua morte.
Sei solo un bastardo che non ha avuto voglia di provare a capire perché il suo stupido, piccolo fratellino stesse degenerando fino al punto di buttarsi ai suoi piedi e di implorarlo di non combattere.
Ma allora perché la vista mi si sta annebbiando e mi sento le guancie bagnate?
Se sei solo un fottuto idiota perché il cuore fa così male?
 

Fall 

Watch the end through dying eyes 
Now the dark is taking over 
Show me where forever dies 
Take the fall and run to Heaven 

 
Mi dicevi che se si guarda la fine con occhi di chi sta perdendo alla fine si vince.
Quale cazzata immensa e assurda mi raccontasti.
O forse no, ma il problema è che tu vedevi il mondo sotto gli occhi di un vincitore incompreso che presto avrebbe spodestato il disertore dal trono e si sarebbe rimesso la corona sul capo.
Tu non sapevi che stavi per morire.
Eri fortemente convinto che anche se tutti i tuoi soldati sarebbero morti, tu solo saresti riuscito a sconfiggere qualsiasi nemico.
Ma perché non capivi che tu non eri ciò che volevi essere.
Il nemico non ti avrebbe trattato meglio solo perché tu eri Gilbert Il Magnifico.
 

«Fratellino, non dire così, non voglio farti stare male. Il nemico sa che sono Gilbert Beilschmidt. Non oserà sfidarmi più del dovuto.»
«Ti sbagli, perché al nemico non fotte un cazzo di chi sei. Per il nemico sei solo un ostacolo per arrivare alla conquista del territorio che vogliono!»
 

L’oscurità sta vincendo su tutti noi.
Quanti soldati ormai hanno voglia di continuare?
Quante anime hanno perso dei loro amici solo per il tuo stupido ego che come un idiota continuo a portare avanti con questa guerra?
Quanto vuoto hai lasciato qui dentro al cuore?
Quanto Gilbert, quanto?
Il pensiero delle giornate di sole in cui mi portavi nel bosco per mostrarmi la tua radura segreta mi spacca in due.
Ora che ci ripenso, quel posto mi sembra il luogo in cui io e te non abbiamo mai avuto problemi.
Dove non c’era l’oppressione che si sente adesso, e quando non stavo bene e avevo bisogno di una pausa da me stesso ti chiedevo di portarmi lì, l’unico luogo in cui tutto era niente e niente era tutto.
E quelle poche volte in cui il maggiordomo ci chiedeva dove andavamo rincorrendoci mi afferravi la mano e gli urlavi che andavamo in Paradiso.
Avevi ragione, perché quel posto non poteva essere altro.
Per noi due era la cosa che più volevamo vedere ogni giorno, con la stessa brama in cui i fedeli cercano la pace eterna.
Correvamo verso il Paradiso mano nella mano con il sorriso sulle labbra, e quando ormai era sera e tornavamo a casa ti prendevi tutte le colpe e ti facevi rimproverare dal maggiordomo sorbendoti quei noiosi discorsi “sull’incolumità della nostra persona da salvaguardare”.
Però alla notte, quando nessuno dei due riusciva a dormire e ci mettevamo a chiacchierare mi dicevi sempre “domani ci torniamo!”.
Non sembravi spaventato dal fatto di venir sempre sgridato e a volte perfino mandato a letto senza cena.
E quando ti chiedevo perché continuavi a portarmici se poi subivi l’ira del maggiordomo sorridevi rispondendomi “per vederti felice posso anche morire.”
 

All is lost again 
But I'm not giving in 

 
Ma questa volta tu non hai guardato alla mia felicità.
Se prima mi dicevi che per avresti fatto qualunque cosa promettendomelo con la croce sul cuore, questa volta hai infranto brutalmente le speranze che riponevo in quel piccolo gesto.
Molte persone giurano il falso, credendo che poi non succeda nulla, ma non è vero.
Tu mi hai giurato con la croce sul cuore che per vedermi felice avresti fatto di tutto, e ora che hai infranto la promessa cos’è successo?
Tutto è perso, ormai.
Cosa significa vivere se fa così male?
I filosofi ci fanno sopra discorsi lunghi come la Bibbia, poesie, testi della letteratura, canzoni, gesti, tutti dedicati alla vita.
Una cosa così schifosa ed infame da farmi venire il voltastomaco.
 

«La vita non fa sempre schifo, Ludwig.»
«No, non è vero, e il fatto che non mi stai ascoltando ne è la prova.»
 

Non voglio mollare però, benché faccia schifo esistere a questo mondo solo per distruggere.
Ero un nazista, mi dicevano che ero nato per distruggere.
Forse è vero, e dovrei vivere nel rimorso più totale se solo credessi in questa frase.
Peccato che io ho fatto anche del bene, non ho solo ammazzato delle persone innocenti.
Io da piccolo non pensavo alla guerra e alla brama di vedere scorrere il sangue.
Io giocavo con te divertendomi e sperando che quella pace non si sarebbe mai rotta.
Ma purtroppo era solo un’illusione.
 

I will not bow 
I will not break 
I will shut the world away 
I will not fall 
I will not fade 
I will take your breath away 
 

Io non mi chinerò davanti a nessuno.
Io non permetterò al mio corpo di spezzarsi.
Io rinchiuderò il mondo impregnato dalla guerra e mi libererò di esso, lasciando posto solo alla pace.
 

«Fratellino, ho bisogno della tua fiducia per vincere, altrimenti non posso fare nulla.»
«Arrangiati, non so più che farmene della nostra amicizia.»

 
Non cadrò nel baratro della morte, svanendo al suo interno senza che nessuno se ne accorga.
Porterò via il respiro della guerra, la sopprimerò senza pietà perché ho bisogno di rivedere il sole senza il cielo quasi nero che lo copre.
Ti ho detto tante cose brutte, ma non ne pensavo neanche una.
Io speravo che fingendomi arrabbiato a morte con te avresti cambiato idea.
Ma tu hai sempre voluto la botte piena e la moglie ubriaca.
 

And I'll survive, paranoid 
I have lost the will to change 
And I'm not proud, cold-blooded fate 
I will shut the world away 
 

Sopravvivrò a tutto, paranoico.
Voglio vivere nella gioia e nella tranquillità come prima.
Perché sono stufo di dover cambiare per te, di dover fare delle scenate solo perché tu non hai le palle per dirti no.
Io non sono orgoglioso, e guardami.
Sono ancora qui.
 

«Non dirlo mai più.»
«Perché? A me non sembra che te ne importi qualcosa.»
 

Per una volta nella tua vita mi tirasti uno schiaffo così forte che mi fece cadere a terra.
La guancia mi pulsava da morire, ma ero felice perché ero riuscito a fare scattare qualcosa.
A toccare il tuo tasto dolente.
Mi abbracciasti con tutta la forza che avevi, e per la prima volta ti vidi piangere in silenzio.
Mi faceva male il cuore a vederti soffrire così a causa mia, era la cosa peggiore che avevo mai provato.
Mi ripetevi che il destino agisce a sangue freddo, non curandosi dei legami che ci sono fra le persone.
Quanto diavolo avevi ragione.
Ho voglia di imprigionare questo mondo di merda e di distruggerlo.
Il mondo che ti ha portato via da me.
 

I will not bow 
I will not break 
I will shut the world away 
I will not fall 
I will not fade 
I will take your breath away 
 

Non mi piegherò mai davanti al destino che ti ha strappato l’anima.
Non mi spezzerò nemmeno quando un proiettile mi trafiggerà il cuore.
Imprigionerò il mondo pieno di gioia che voglio rivedere e te lo donerò tutto, perché anche io, sebbene non te lo abbia promesso, avrei fatto di tutto per vederti felice.
 

«Sei la prima persona da cui andrei ogni volta che ho un problema. Non odiarmi anche tu, ti prego.»
«Ti odio perché ti voglio troppo bene, Gilbert.»
 

Non cadrò nelle tenebre lasciandomi morire, non svanirò dentro di esse senza prima averti rivisto.
Porterò via il respiro al nemico che ti ha portato via da me.
Lo ucciderò con tutta la rabbia, l’odio, il rancore, l’ira di cui sono capace, perché tu eri il mio fratellone, l’unica persona in cui potevo credere sempre, qualunque cosa succedesse.
 
 

And I'll survive, paranoid 
I have lost the will to change 
And I'm not proud, cold-blooded fate 
I will shut the world away 
 

Improvvisamente nella tenda in cui mi trovo irrompono tre uomini dal volto coperto, imbracciano dei fucili ma non sono certo soldati del nostro nemico.
Parrebbero più nostri uomini, forse stanchi di avermi in mezzo ai piedi che sono venuti qui per finire l’opera già iniziata da coloro che ti hanno tolto tutto.
Già, dev'essere proprio così.
Io devo sopravvivere per poterti vedere sorridere ancora una volta.
O forse, c’è un altro modo…
 

«Devo andare Ludwig.»
«Va bene…»
«Addio fratellino.»
«Addio Gilbert.»

 
Alzo le mani ai lati della testa.
Oramai non posso più cambiare ciò che sono, e per poterti vedere resta solo una cosa da fare.
Non sono orgoglioso, non ho intenzione di combattere le persone che mi si stagliano davanti, non ne ho nemmeno la forza.
Il destino ha iniziato a scorrere di nuovo, agendo a sangue freddo con la lama di un coltello che fra poco trafiggerà la sua vittima.
Ho imprigionato ora il nostro mondo nel mio cuore.
Ora è al sicuro qui con me.
Un uomo imbraccia il suo fucile ed inizia a prendere la mira.
Tre.
Due.
Uno.
«Arrivo Gilbert.»
Bam.
 

Angolo dell’Autrice.

 
Allora?
Vi è piaciuta?
Scusate se fa schifo!
Lasciate un commentino se vi va, ci terrei molto!!
Grazie per la lettura!
Frozen Hell
 
 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: CLOSED