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Autore: elieli9090    28/04/2012    7 recensioni
cosa sarebbe successo se Draco Malfoy ad undici anni fosse stato smistato a Grifondoro anzichè a Serpeverde? Come sarebbe stato il suo rapporto con Harry e Ron? e soprattuto con Hermione?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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INTRODUZIONE
La storia è ambientata al settimo anno in un mondo magico in cui Voldemort non è mai rinato, distrutto definitivamente dal rinculo della sua maledizione contro Harry. Quindi Piton e Silente non sono morti e l’insegnate di Difesa Contro le Arti Oscure è di nuovo Lupin. Beh spero che l’aver così stravolto i libri non vi dispiaccia e che leggiate ugualmente questa FF.
 
CAPITOLO 1
 
“Hermione io proprio non capisco come tu possa sopportarlo.”

Hermione alzò gli occhi sul suo compagno di casa che si era lasciato cadere sulla poltroncina davanti al camino allentandosi contemporaneamente la cravatta gialla e rossa e sfilandosi le scarpe nere per allungare i piedi davanti al caminetto. Aveva un’espressione furiosa dipinta sul viso pallido e anche i capelli risentivano di quel nervosismo e cadevano flosci sulla fronte aggrottata.

“So che è un tuo amico ma è così pieno di sé. E quell’altro, il suo cagnolino , sempre a ridere per ogni cavolata. Sono due presuntuosi!”

Hermione sorrise, sapeva quanto il suo amico odiasse gli altri due suoi migliori amici. Negli ultimi sette anni aveva sempre cercato di farli riappacificare ma non c’era mai riuscita. Quei tre continuavano a litigare. La McGranitt non faceva che ripetere che non era mai successo che degli appartenenti alla stessa casa si odiassero fino a quel punto. Non avevano timore di litigare o lanciarsi qualche maledizione ovunque si trovassero e avevano fatto perdere diversi punti a Grifondoro.

“ E poi non glielo ha detto nessuno che due contro uno non è corretto? Pensa a quante volte mi hanno attaccato in due spalleggiati da quella piccola banshee dai capelli rossi. Quella strega lancia delle fatture orcovolanti terribili.”
Hermione fece per parlare ma l’amico glielo impedì. Rimase allora zitta ad ascoltarlo accarezzando Grattastinchi rannicchiato in grembo a lei. Prese un pallino acido dal sacchetto e ne offrì al ragazzo seduto al suo fianco.  Draco Malfoy lo prese ringraziandola.

“E sinceramente non sono delle aquile. Danno dello stupido a me e negli ultimi cinque compiti in classe di pozioni hanno preso T e ripeto T. Perfino il Troll di montagna che ti ha aggredita al primo anno avrebbe potuto fare di meglio.   Cioè so benissimo che nemmeno io riesco a prendere Eccezionale come te ma almeno il mio onorevole Oltre Ogni Previsione lo riesco a prendere. E lui continua ad insinuare che prenda  quel voto solo  perché lui e mio padre erano amici. E Piton odia tutti gli studenti di Grifondoro. Io non faccio eccezione. Sai che quando torno a casa per le vacanze estive e viene a trovare mio padre quasi non mi saluta nemmeno? ”

“So che può essere irritante a…” provò a dire Hermione.

“Però dimentica sempre di dire che nonostante Lupin sia un suo caro amico, e tra parentesi non dovrebbe essere permesso. Dai lui è il padrino del figlio del professore! Fa sempre favoritismi verso di lui e il suo amichetto! Va beh insomma io i miei onorevoli voti li prendo anche in quella materia. Si certo lui ha un Eccezionale scritto accanto al suo nome qualunque cosa faccia mentre a me non lo darebbe nemmeno sotto tortura eppure anche io me la cavo discretamente.”
Hermione provò di nuovo a rispondere al monologo dell’amico che però non sembrava dell’idea di lasciarla parlare.  Strappò un pezzetto della pergamena e lo buttò nel fuoco con rabbia.

“Per non parlare poi di Trasfigurazione! Esiste una professoressa più imparziale della McGranitt? E se sono così incapace con la bacchetta perché i nostri voti se equivalgono! Anzi i miei  sono leggermente migliori. Ok lo so che sono così buoni perché studio con te ma almeno io ho il cervello per capire che è la cosa migliore, studiare con te dico. Loro sono buoni soltanto di supplicarti di copiare all’ultimo minuto.”

Hermione, che ormai aveva capito che il compagno non aveva alcuna intenzione di ascoltare quello che lei aveva da dire, rimase zitta con un sorriso obliquo sulle labbra pronta a sentire che altro aveva da dire l’amico. Il ragazzo strappò un altro pezzo della pergamena e lo butto nuovamente nel fuoco. Ci mise pochi secondi a sparire diventando cenere.

“Ma come fai a passare le vacanze di Natale con loro? Sicuramente saranno così presuntuosi anche a casa. Potter ha proprio la faccia di uno che passa il tempo a narrare le sue partite vinte azione per azione. Weasley con ogni probabilità gli sbaverà sulle scarpe e sua sorella… stacca mai gli occhi dallo specchio quella?”

Hermione rise. La descrizione di Ginny era parecchio azzeccata. Per quanto le due ragazze andassero d’accordo era vero che la piccola Weasley era piuttosto vanitosa, era molto bella e sapeva di esserlo. Anche lei aveva piuttosto in antipatia Draco ma Hermione era quasi sicura che fosse per emulare il fratello e il fidanzato che per vera avversione. Non di rado infatti Hermione aveva visto lanciare qualche occhiata di ammirazione verso Malfoy  per poi girarsi a cercare Harry con lo sguardo sperando che non se ne fosse accorto.

“Dai perché non dici niente?”

“Ah posso parlare ora?”

Il ragazzo rise. Strappò l’ennesimo pezzo di pergamena e se lo girò tra le dita. Fissò il fuoco per qualche istante, nei suoi occhi si vedere un gran nervosismo.

“Draco, so che Harry a volte è...”

“Presuntuoso? Egocentrico? Vanitoso? Vanesio? Frivolo? Vuoto? Megalomane? Egoista?”

“Ehmm si il senso è quello. Ma se ti sforzassi di conoscerlo un pochino scopriresti che qualcosa di buono sotto la superficie c’è.”

“E poi quel Weasley che ti gironzola intorno e ti guarda come se fossi uno zuccotto di zucca fatto in casa. Ti mangia con gli occhi Hermione te ne sei resa conto? Divora la faccia a Lavanda ma fa scene di gelosia se solo ti rivolgo la parola. Dai è ridicolo! E non capisco come tu possa sopportare questo suo lato così possessivo. E non dirmi che è affetto, perche non è affetto. È solo geloso!”

Questo se lo era chiesto anche Hermione. Ron e Lavanda stavano insieme da più di un anno ormai ed Hermione ormai si era abituata. All’inizio ci aveva sofferto molto, Ron le era piaciuto dal  primo anno quando con Harry l’aveva salvata nel bagno dall’attacco del troll di montagna che voleva mangiarsela. Poi le era passata e aveva capito che doveva andare avanti. Sentendosi di troppo con Harry e Ron entrambi accoppiati passava sempre più tempo con Draco. Ma fedele come sempre non aveva mai rinnegato l’amicizia di quei due per quella di Malfoy.

“Ron è molto insicuro, per tutta la vita si è sentito l’eterno secondo. Ha tanti fratelli con misurarsi e un amico famoso come Harry che lo mette sempre in ombra. Ed è geloso di te perché tu sei ricco e bello e si sente inferiore a te.”
“Anche Potter gli è superiore. Eppure gli scodinzola dietro come un cagnolino.”

Grattastinchi saltò sulla poltrona in braccio a Draco che prese ad accarezzargli il ruvido pelo  rossastro. Le fusa che il gattone faceva sembrava il bollire di una pentola di fagioli.

“A proposito cos’è quella pergamena che stai strappando con tanta rabbia?”

“Solo la solita lettera mensile di mio padre.”

“Oh siamo già in quel periodo del mese?”

Draco annuì e abbassò lo sguardo sulla pergamena strappata agli angoli ma le amorevoli parole del padre erano ancora ben incise sul foglio. Hermione era l’unica a sapere  che ogni prima domenica del mese Lucius Malfoy spediva una lettera al figlio in cui gli sottolineava quanto fosse deluso da quell’unico figlio che lo aveva disonorato finendo a Grifondoro patria dei Mezzosangue. Quando poi aveva saputo che aveva stretto amicizia con Hermione Granger, la Nata Babbana per antonomasia, appena un mese dopo lo smistamento, aveva dato di matto. Era addirittura venuto ad Hogwarts per ritirare il figlio dalla scuola  e fargli proseguire gli studi a casa per sottrarlo così alla promiscuità dell’ambiente in cui si veniva a trovare. C’era voluto l’intervento di Silente per dissuadere Lucius che però non aveva ancora rinunciato all’idea di portarlo via. Lucius non si era arreso e aveva chiesto una seconda opinione del cappello parlate che per la prima volta da secoli era stato svegliato in piena notte e rimesso sulla testa di un Draco undicenne che in lacrime sperava non lo spostasse a Serpeverde come voleva il padre.  Il cappello parlante aveva ribadito la sua decisione Draco Malfoy stava bene a Grifondoro. Il professor Piton, grande amico di Lucius, aveva provato a convincere Silente a spostare Draco anche senza l’autorizzazione del cappello parlante ma il vecchio preside, dopo una veloce occhiata agli occhi supplichevoli di Draco, aveva posto il veto.

Così ogni mese da sette anni Lucius gli mandava una lunga lettera dove cercava di convincere il figlio a cambiare scuola, magari spedendolo dal suo amico Karkaroff a Durmstrang dove non ammettevano maghi che non fossero purosangue.

“E che dice questa volta il vecchio Lucius?”

“Oh lo sai, le solite cose. Il disonore della famiglia, la pecora nera, la vergogna di vedere il figlio associato a traditori del loro sangue Babbanofili…”

“Oh e l’ha scritta la mia frase preferita questo mese?”

Draco sogghignò sapendo a cosa si riferisse l’amica.

“Intendo dire ‘e se proprio non vuoi cambiare scuola almeno fammi il favore di mantenere le dovute distanze da Hermione Granger feccia del genere non deve contaminare l’aria che respiri.’ Oh si l’ha scritta anche questa volta.”

Hermione rise. Ora mai erano entrambi abituati a quelle lettere cattive e maleducate e ci ridevano sopra con complicità. Ma solo quando nessuno li ascoltava. Quelle lettere erano il loro segreto. Nessun’altro doveva sapere.
La prima volta che Draco le aveva permesso di leggere una di quelle lettere ci era rimasta veramente male. i compagni Serpeverde la prendevano spesso in giro per le sue origini Babbane ma che un uomo adulto dicesse cose simili di lei la facevano veramente soffrire. Hermione e Draco si erano trovati simpatici da subito, fin da quando sul treno lui le aveva spiegato in cosa consisteva lo smistamento. E quando il cappello l’aveva messa a Grifondoro Draco ci era rimasto molto male. Era sicuro che il cappello parlante l’avrebbe messo a Serpeverde come il resto della sua famiglia. E si era trovato a sperare di essere abbastanza diverso da suo padre da finire in un’altra casa. Non importava quale ma non Serpeverde. Era risaputo quando Grifondoro e Serpeverde si odiassero.

Quando il cappello parlante l’aveva messo a Grifondoro Draco aveva saputo con precisione che era solo per Hermione.

Ma questo non glielo avrebbe mai detto.

 “Che farai a Natale?” Chiese Hermione per cambiare argomento.  Riusciva sempre a capire quando era arrivato il momento di parlare d’altro, prima che Draco si accigliasse troppo e iniziasse a rimuginare sulla brutta situazione a casa sua.

“Non lo so.”

“I miei genitori vogliono andare a sciare. Ma a me sinceramente non  piace. Non ho voglia di rimanere ad Hogwarts per le vacanze e di andare alla tana e Vedere Ron e lavanda che si mangiano la faccia non è la mia idea di Natale rilassante. Quindi pensavo che forse ti farebbe piacere venire a casa mia nella Londra Babbana. Sai non te lo avevo mai chiesto perché non volevo metterti a disagio con tuo padre ma ora sei maggiorenne e non c’è bisogno che lo sappia…”

“Sarei molto felice di passare le vacanze con te.”


Hermione sorrise e Draco si sorpresa a contare a quanti giorni mancassero alle vacanze di Natale.
 
  
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