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Autore: Cheshire_Blue_Cat    28/04/2012    1 recensioni
... bene, questa è la prima fic che pubblico e, anche se sono cosciente che fa veramente schifo, spero che piaccia a qualche buon anima ^.^ parla di una ragazza che non è umana, si chiama(casualmente -.-) Lirin e sul suo passato è gettato un velo di mistero su cui lei intende far luce, ovviamente possiede un'Ombra(di mia invenzione)... bhe, spero vivamente che qualcuno legga questa schifezza... P.s. ho preferito scrivere che i personaggi fossero un po' più grandi che nell'anime... spero non dispiaccia a nessuno. ^.^
P.p.s. ho apportato alcune modifiche al capitolo 8 per chi fosse interessato... -.-" mi ero dimenticata che per inserire i dialoghi bisogna usare i trattini e non le virgolette... pardon! ^.^
//Incompiuta... già... mi duole il cuore, ma alla fine ogni storia è già finita appena si scrive la prima parola per chi la scrive quindi anche questa storia prima o poi avrà una fine//
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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The rest of the warrior

 
Omeron li aveva contattati per dire loro di raggiungerlo nel Regno di Sabaru, aveva delle informazioni riguardo la donna misteriosa.
Inutile dire che Zola non aveva neanche dato il tempo ai ragazzi di riprendersi dallo scontro con Gilliam, si erano immediatamente messi in marcia.
Sapeva che Sabaru era un’insieme di edifici costruiti su pinnacoli rocciosi a nord da dove si trovavano loro. Distava più o meno un giorno di pesante cammino.
Preferì viaggiare non in contatto col resto del gruppo, doveva schiarirsi le idee. Mentre gli evocatori e Zola procedevano a piedi inoltrandosi nella foresta Lirin correva sugli alberi, il fruscio delle fronde dopo i suoi balzi era l’unico suono che riempiva l’aria.
Cosa pensi?chiese Kirillion.
Lirin sembrava turbata, in preda ad un conflitto interiore di grande portata. Accelerò il passo superando gli evocatori per potersi riposare su un ramo mentre li aspettava: Sto pensando a cosa sarebbe successo se non mi fossi allontanata da Loghi…
Le visioni ti avrebbero ucciso…
Può darsi… mormorò ad occhi chiusi, le palpebre strizzate nel tentativo di escludere altri pensieri: Ma mi mancano gli allenamenti con la spada, svegliarmi e spaccare la sveglia… sorrise:… An… Persino Schneider…
L’incontro di poco fa ti ha sconvolta, non dovresti pensarci… le disse premurosa.
Non credo sia stato un male, infondo… se non fosse venuto lui credo che sarei andata io… saltò giù dall’albero atterrando affianco a Kluke.
- Non hai voluto combattere. - affermò la rossa rompendo il silenzio. Lirin mantenne uno sguardo torvo e guardò Shu di sottecchi: - La presenza dell’altro drago mi rendeva instabile. - Kluke la guardò curiosa, i suoi occhi verdi chiedevano da soli perché: - È meglio non saperlo e soprattutto, è meglio non vederlo. - quella frase suonava molto lugubre, tanto che il silenzio regnò fino a che non arrivarono a Sabaru e si rinchiusero in una stanza di un ostello insieme a Omeron.
- La donna si chiama Delphinium ed è un’agente segreto del Gran Reame, si è infiltrata nei loro territori per raccogliere informazioni, ma non è sicuro che lavori direttamente per Nene. Subito dopo aver preso le Extra Sette al castello è salita su una corazzata il cui nome è Norga, ma non si sa dove fosse diretta. -
- È impossibile. Sul database ci dev’essere traccia degli spostamenti. - disse Jiro.
- I dati sono stati cancellati. - immaginò Zola, la sua ipotesi fu subito confermata da Omeron: tutte le coordinate dei voli successive all’imbarco di Delphinium erano scomparse. Ma non era tutto: - La Norga sta per essere dimessa, è una vecchia astronave e ormai ha fatto il suo tempo. Ho paura che non sapremo mai la verità. -
- Perché non facciamo un giro a bordo della Norga? - propose Shu alzandosi dalla sedia entusiasta.
Lirin sospirò, non riusciva a seguire e sapeva già che quella sarebbe stata una discussione lunga, ma appena abbassò le palpebre delle immagini sconnesse e vorticose le trapanarono la testa. Sgranò gli occhi sobbalzando.
Che strano… pensò: È da un po’ che non ho delle visioni, pensavo che stare con gli evocatori me le facesse passare…
Per una volta accolse la visione a braccia aperte guardando anche il più insignificante particolare di quelle immagini che le scorrevano rapide davanti agli occhi: una corazzata che precipitava nella foresta, cinque dispersi, un’Ombra e una persona riversa a terra in un lago di sangue.
Molto insolito, le restava da stabilire se era una visione riguardante il futuro o il presente. Non ebbe il tempo, si risvegliò quando finalmente Zola aveva preso una decisione ossia trovare la Norga dato che sarebbe arrivata a breve una flotta del Gran reame fin lì. Avrebbero chiesto alla flotta di Sabaru di partecipare agli scontri.
Zola cercò di convincere il Comandane a capo della flotta, un uomo avanti con gli anni, ma ancora col fisico da guerriero, con i capelli bianchi e brizzolati, a farli partecipare alla battaglia. Per qualche motivo rifiutò l’aiuto dei sette evocatori di Ombre.
Mentre guardavano le corazzate di Sabaru decollare lasciandoli a terra alle loro spalle comparve un altro uomo identico in tutto e per tutto al Comandante della flotta: - Bene. Direi che è ora di passare al piano di riserva. -
Niente da dire, Omeron era il miglior trasformista che avesse mai visto. Lirin capì le sue intenzioni quando si avvicinò ad un mecha e ordinò ai due piloti che lo stavano per far partire di scendere e lasciarlo a lui.
Nel frattempo che discuteva con i piloti lei, Shu, Jiro, Marumaro, Kluke e Bouquet ebbero il tempo di sgattaiolare dentro il velivolo. Kluke si sedette al posto di comando pronta ad accendere i motori.
- Ehi ragazzini, scendete subito di lì! - urlò uno dei piloti quando li ebbe notati, Omeron a quel punto si levò il travestimento e al suo fianco comparve Zola come un fantasma, la sola vista di Pipistrello Assassino bastò ai due piloti come buona motivazione per lasciarli fare e darsela a gambe.
- Avanti ragazzi, muovetevi! - urlò Zola arrampicandosi sulla scala esterna del mecha insieme ad Omeron. Kluke finalmente accese i motori e l’aeromobile si alzò di qualche spanna da terra.
- Sai come si pilota questo affare, vero Kluke? - chiese l’informatore una volta salito, la ragazza in tutta risposta si strinse nelle spalle: - Lo scoprirò, infondo dovresti saperlo che sono brava in questo genere di cose. - spinse la leva per togliere i freni e partirono.
La velocità era vertiginosa, si dovettero tenere tutti al bordo per non cadere a terra o per non finire sopra la mitragliatrice che stava proprio dietro il posto di guida.
In pochi minuti raggiunsero la flotta di Sabaru, Kluke aumentò la velocità e intanto Marumaro continuava a giocherellare con il fucile: - Quando potrò usare questo coso? -
- Quando arriveremo sul fronte nemico. - rispose fredda Lirin non sopportando più quella domanda.
- Forse se accettassi un appuntamento con me potrei smetterla. - le sorrise furbo passandole rapidamente alle spalle.
Lirin ringhiò quasi involontariamente e voltandosi di scatto lo atterrò con un pugno: - Seriamente, come fate a sopportarlo? - sbraitò nervosa, Kluke distolse un attimo l’attenzione dal cielo: - Credo che ci farai l’abitudine. - sorrise vedendo l’espressione truce con cui la Demone guardava il povero devee che le si allontanava quasi strisciando. Sbuffò stizzita controllandosi all’inverosimile per non tirargli anche un calcio: Chissà cosa si staranno dicendo Zola e Omeron… si chiese all’improvviso dato che i due erano seduti sottocoperta (se così si può dire  ^.^”) da un po’.
- Non ti sembra strano che un’astronave vecchia e cadente come la Norga sia stata destinata al fronte? - chiese Omeron a Zola, sedutagli affianco: - Contando che il Gran Reame ne possiede di più moderne. - aggiunse.
- Secondo te è stato dato quest’ordine pur sapendo che per la Norga sarà impossibile vincere? Se così fosse, la fanno solo giocare… - ragionò la donna.
Omeron annuì: - Solo perché sia distrutta in battaglia. -
- Dietro tutto questo ci dovrebbe essere la persona per cui lavora Delphinium… e che possiede anche le Extra Sette… -
Omeron la bloccò con una mano: - Non traiamo conclusioni affrettate, servono delle prove. -
Da sopra Kluke li informò che erano praticamente sul pezzo di cielo che separava il Gran Reame dalle navicelle di Sabaru.
Ben presto infatti si ritrovarono nel bel mezzo del fuoco, Kluke si fece in quattro per non farsi colpire e non si riusciva a vedere uno sprazzo di cielo che non fosse coperto da navicelle o mecha nemici e da proiettili.
Una pallottola fischiò sopra la testa di Lirin, si voltò e vide ben tre mecha che stavano loro alle calcagna: - Kluke abbassati! - gridò un secondo prima che aprissero il fuoco.
L’improvviso abbassamento di quota le fece perdere l’appoggio sotto i piedi e la presa al bordo della navicella. Un attimo prima che volasse fuoribordo però Jiro la agguantò per un polso riportandola con i piedi per terra: - Tutta intera? - le chiese, Lirin annuì seppur con lo stomaco sotto sopra per quei repentini cambi di gravità.
- Bene, ora non ci resta che trovare la Norga. - urlò Omeron per sovrastare i rombi della battaglia: - Dovrebbe essere piccola e con un numero identificativo sulla fiancata. -
Shu si sporse dal bordo e indicò un’astronave che stava più indietro delle altre: - Non potrebbe essere quella? La Norga è malmessa e quella è più lenta delle altre. -
- Sono d’accordo, andiamo da quella. - confermò Zola.
A portare Omeron sopra la nave fu Blue Dragon, tutti attesero con ansia che atterrasse sulla corazzata in quegli interminabili secondi che impiegò per percorrere in caduta libera lo spazio tra il punto in cui l’Ombra l’aveva sganciato e il tetto dell’astronave.
A quel punto tirarono tutti un unico sospiro di sollievo.
- Ora che facciamo Zola? - domandò Bouquet staccandosi dal bordo del loro mecha. La donna rimase impassibile e incrociò le braccia indirizzando uno sguardo veloce verso la Norga: - Aspettiamo e appena Omeron ci farà un segnale lo riporteremo a bordo. -
Kluke nell’esatto momento lanciò un urlo, tutti si voltarono trovandosi la vista poco rassicurante della prua della corazzata più grande. Inevitabilmente ci finirono contro atterrando affianco ad uno dei motori laterali e quasi scoperchiando l’intera parte inferiore del mecha.
Dalla nave iniziarono a uscire delle Ombre Nere, mentre loro le respingevano Kluke e Bouquet tentavano di riparare il loro velivolo.
Sei distratta… le fece notare Kirillion nel privato dei loro pensieri quando la Demone mancò dieci colpi su dieci. Lirin digrignò i denti sapendo che aveva ragione, un lieve pizzicorio le stava facendo venir meno la concentrazione e in qualche modo mettendo fretta. Era un rumorino insistente di cui si accorgeva solo dopo aver realizzato che qualcosa la stava in effetti infastidendo, come un rubinetto che perde.
Plic. Plic. Plic.
In fretta. In fretta. In fretta.
Si stava facendo prendere da quella fretta e sbagliava quasi tutti i fendenti mandandoli a vuoto.
- Adesso basta! - sibilò per convincersi. Alimentò l’aura e Kirillion scagliò una fiammata, ma andò ad infrangersi subito dopo dietro due robot. Su uno dei motori principali della nave che cominciò a piegarsi pericolosamente da una parte.
Da allora tutto le giunse come attutito.
Zola che urlava che dovevano andarsene, lo scoppiettare del motore del mecha, l’esplosione che ridusse l’astronave che aveva fatto loro da appoggio in una pioggia di detriti incandescente.
Kirillion la tirò via un secondo prima lanciandosi in picchiata nel cielo, in quel momento l’evocatrice si riscosse guardandosi intorno: - Dov’è la Norga? - chiese.
I ragazzi, da sopra il mecha, si guardarono intorno poi però fecero di no con la testa.
Lirin provò a guardare, spostò lo sguardo in basso e scorse un pennacchio di fumo che si sollevava dalla foresta. La nave che precipita… la visione tornò.
Indicò a Zola il fumo e lei fece segno di scendere.
Il mecha era danneggiato quindi Lirin preferì procedere con Kirillion e ordinò all’Ombra di volare sotto la navicella per tenerla in quota. Mentre scendevano si voltò indietro: Che cosa?! sgranò gli occhi: il Gran reame si stava ritirando.
Non si diede pena di salire a bordo per riferirlo a Zola, lei doveva già averlo notato.
Fu un atterraggio di fortuna e il mecha finì impiantato tra due alberi, impossibile da spostare se non con i motori. Kluke si mise immediatamente all’opera per ripararlo come si deve.
- Non ho più intenzione di aspettare, vado a cercare Omeron. - decise Shu dopo l’ennesimo avanti-indietro che faceva dietro Kluke per calmare i nervi.
- Marumaro e Lirin verranno con te. - aggiunse Zola.
Il devee evocò Tigre e vi salì sopra insieme a Shu: - Avrei preferito qualcosa di più divertente… - fu il commento secco dell’Ombra dopo aver annusato l’aria poi s’immerse tra il groviglio d’alberi seguito a ruota da Lirin in forma giaguaro.
- Aspettatemi, vengo anch’io! - urlò Jiro da dietro che correndo riuscì a raggiungere a malapena Lirin.
La Demonerallentò appena per affiancarlo: - Avanti, salta su. Quei due ormai non li prendi. -
Jiro annuì poco convinto e con un balzò le montò in groppa, Lirin incespicò per due passi per il peso, ma poi riprese a correre più veloce di prima: - Sicura di reggere? - le chiese Jiro chinandosi verso il suo orecchio.
- Certo. Non sei molto pesante. - rispose lei allungando ancora il passo, il ragazzo annuì e calarono alcuni attimi di silenzio scanditi dalla corsa ritmica del giaguaro e di Tigre.
- A proposito… grazie per avermi preso prima che cadessi fuoribordo… - mormorò poi lei.
Jiro ci mise qualche secondo per capire a cosa si riferisse: - Figurati, non c’è di che. - l’ultima sillaba la perse. Drizzò le orecchie e si fermò. Troppe presenze.
Senza che loro se ne accorgessero era calata la notte e la foresta era ancora più cupa.
Migliaia di occhi rossi si erano affacciati tra le fronde e un secondo dopo erano tutti e quattro con le Ombre evocate circondati da dei colossali orsi con un occhio solo.
- Cosa sono? - chiese sottovoce Marumaro.
- Bestie affamate… non vogliono combattere, vogliono mangiarci… - rispose Tigre con lo stesso tono di voce. Quello bastò a far reagire Lirin, oltre a quella sensazione di dover fare in fretta.
Tornò nelle sembianze ibride e cominciò a sbaragliare quante più bestie possibile, stavolta fu precisa e tutte le fiammate andarono a segno. Gli altri la imitarono.
Veloce. Veloce. Veloce.
Qualche minuto e furono liberi di proseguire: Ci abbiamo messo troppo… pensò irritata: Per favore. Ancora qualche minuto… pregò superando Tigre nella corsa.
Sbucarono in una radura con in mezzo un albero con del bozzoli attaccati sul tronco. Un gruppo di quegli orsi stava appunto trascinando Omeron verso l’albero.
Il cuore le batteva all’impazzata, ma gioì: C’è ancora tempo… raggiunse Omeron e lo liberò dagli orsi insieme a Jiro.
Pochi istanti e furono di nuovo tutti circondati da quelle bestiacce.
Avanti, ce l’hai fatta… Le visioni non sempre sono esatte… si ripeteva abbattendo un animale dopo l’altro. Era affaticata, ansimava per la corsa, ma la certezza di avercela fatta le offriva una nuova forza per fare ancora quell’ultimo sforzo. Poi avrebbero riposato.
Saltò al collo di un orso facendolo crollare al suolo, dal rumore che seguì immaginò di avergli rotto le ossa.
- Non mi aspettavo di trovarti qui Omeron, ma tu sei un tipo pieno di sorprese. - quella voce non era nella sua testa. Drizzò le orecchie, bloccandosi di colpo.
- Il Capitano della Norga ti ha raccontato tutto, peccato che queste informazioni moriranno con te. - si voltò verso Omeron, era fermo immobile alle loro spalle. No, era ancora presto: - Corri! - gli urlò.
L’informatore si riscosse e andò verso Shu chiamandolo a gran voce: - Ascoltami! - gli urlò, ma poco prima di raggiungerlo una donna si frappose tra di loro. I capelli chiari e mossi profumavano di fiori e gli occhi erano blu oltremare, freddi e spietati.
Avanti, la devi uccidere… un pensiero urlato per cercare di muovere almeno un passo e sciogliere il gelo che l’aveva appena avvolta.
È tardi… ormai… riuscì a muovere appena una zampa in avanti, con disperazione, sapendo che non avrebbe mai fatto in tempo.
Lei era troppo lenta, Delphinium troppo veloce.
La donna evocò un Ombra artificiale i cui numerosi uncini si protesero verso Omeron ancora incapace di muoversi e gli trapassarono la spalla sinistra.
Lirin si era fermata esattamente ad un soffio da quelle armi acuminate poco prima che le tagliassero la strada. Tutto pareva lento all’inverosimile. Voltò la testa verso
Omeron che si teneva la spalla ferita e poi scivolava verso il basso in una larga pozza di sangue poi guardò Delphinium e gelò di nuovo.
Non aveva il coraggio di reagire, tremava e le orecchie erano tanto appiattite sulla testa da renderla sorda. Esistevano solo loro due in quel momento.
La donna la guardò sprezzante poi l’ombra di un riso divertito affiorò sulle sue labbra: - Loghi sarà molto fiero di te, gli farò presente che mi hai aiutato. -
Lirin scosse la testa: - I-io non ho fatto niente. - balbettò trovando finalmente la forza di indietreggiare.
- Tu li hai portati fin qui sapendo cosa sarebbe successo. - la provocò sibillina.
- Che ne sai?! - gridò cercando di scacciare via la verità che le si stava presentando davanti.
- Loghi sa molto su di te e mi ha raccontato tutto. - le indicò con un ampio gesto Shu, Jiro e Marumaro che respingevano gli ultimi orsi, erano feriti anche loro poi Omeron riverso sulla terra rossa, esanime, il colorito terreo e con l’osso della spalla che si intravedeva tra i fiotti di sangue: - Vedi? Questo non sarebbe successo se tu avessi detto loro la verità. -
- Non è vero… - si ripeteva sottovoce la Demone, a malapena sapeva lei qual’era la verità, perché avrebbe dovuto spiegare ad altri qualcosa che non aveva capito?
Guardò Omeron: Questo non sarebbe successo… quelle parole le rimbombarono nella testa provocandole un dolore lancinante.
Delphinium evidentemente fu soddisfatta dello stato in cui era riuscita a ridurla con qualche parola perché sorrise: - Non potevo aspettarmi altro da un Mezzodemone… - mormorò in modo tale che solo lei potesse sentirla e se ne andò sparendo così com’era apparsa.
Lirin rimase immobile, con gli occhi strabuzzati da cui cominciarono a sgorgare senza ritegno gocce salate e bollenti. Riprese a sentire ciò che la circondava, ma distrattamente: la disperazione di Shu per la morte di Omeron, altre quattro voci di cui una si identificò come il Capitano della Norga, disse lui a Shu le informazioni che aveva dato ad Omeron.
Delphinium lavorava per Loghi, l’unica cosa che riuscì a farle sbattere appena le palpebre, e il Generale stava decifrando le Extra Sette, ma soprattutto lui sapeva. Non le restava che immaginare quanto. Non voleva che quel mondo si trasformasse nell’ennesimo inferno.
***
- Ora sappiamo che ad avere le Extra Sette è Loghi, gli informatori di Omeron ci hanno fornito le coordinate della sua corazzata. La nostra missione consiste nel riuscire a riprenderci le pagine senza essere visti quindi dovremmo fare in fretta. - spiegò velocemente Zola mentre correvano a rotta di collo per raggiungere il luogo dove si trovava la nave di Loghi: - Loghi schiererà tutti i suoi Manipolatori per respingerci quindi occhi aperti. - aggiunse.
Avevano abbandonato la foresta da poco e procedevano seguendo le indicazioni di un trasmettitore che Omeron aveva alla cintura, dove erano segnate le coordinate dell’astronave.
Regnava il silenzio più totale oltre i loro passi.
Lirin correva affianco a Jiro studiandone l’espressione, era evidente che nessuno a parte lei aveva udito le parole di Delphinium quindi era ancora in tempo scoprire quanto sapesse Loghi sul suo conto. Sentiva ancora i sensi di colpa piantati da Delphinium logorarla dall’interno. Era ovvio che avrebbe dovuto rivalutare a breve cosa fosse verità e cosa non lo fosse dato che dopo quella notte non ne era più tanto certa.
Le arrivò in faccia una frustata di vento troppo violenta per essere normale, sfocò lo sguardo: una, due, tre, quattro, cinque, sei… impallidì… sette bagliori appartenenti a Ombre artificiali. Quasi inciampò, troppa potenza innaturale racchiusa in quelle Ombre.
Anche Zola l’aveva notato e disse loro di proseguire mentre lei e Marumaro rimanevano a fronteggiare i tre che si erano fatti avanti.
Uno dei tre Manipolatori li stava seguendo mentre si allontanavano da Zola, ma riuscirono a seminarlo grazie a una delle trasformazioni di Bouquet.
La Demonesi prefissò di arrivare alla corazzata e affrontare Loghi prima della sera seguente.
In quel momento si alzò una cortina di fumo sulla foresta: - Ma lì ci sono Zola e Marumaro! - si disperò Kluke guardando il cielo grigio.
Presenza.
- Non so voi, ma io comincerei a preoccuparmi. - quella voce femminile e altezzosa l’aveva già sentita.
Si voltarono tutti e cinque nello stesso istante verso la ragazza con i capelli fucsia che stava loro alle spalle con le braccia incrociate. Si irrigidirono alla sua vista.
- Avanti, siamo cinque contro una. Non può farcela. - sussurrò Kluke per incoraggiare i compagni.
- Ne siete convinti? - chiese Cynthia avendola sentita.
- Come pensi di fare a batterci tutti e cinque da sola? - la rimbeccò Bouquet spalleggiando Kluke. Lirin era ancora tesa: Non mi piace… pensò cercando di interpretare il curioso medaglione che Cynthia teneva sulla maglia viola, a un certo punto se lo sfiorò con le dita e Lirin sussultò: - Non ho alcun dubbio. - sibilò la ragazza e un’aura rosso sangue la avvolse per poi stingere fino ad un color oltremare.
- Cos’è? - chiese Shu sottovoce.
- Problemi… -
- Oh questo? - chiese Cynthia ostentando noncuranza indicandosi il petto: - È solo un giocattolo, un giocattolo che mi renderà ancora più potente. -
- Più potente? Ma è ridicolo. - si fece avanti Kluke, ma Lirin la tirò indietro per una spalla: - È vero. State attenti. - mormorò.
- Ridicolo? Fra poco vi userò come stracci per pavimenti e senza sprecare neanche una goccia di sudore. - continuò a vantarsi la ragazza.
Shu non ci vide più dalla furia e le si gettò addosso attaccando con quanta più forza era capace Blue Dragon imitato a ruota dagli altri. L’unica a non attaccare fu Lirin e infatti fu l’unica a rimanere in piedi. Aiutò i compagni a rialzarsi e percepì altre due Ombre artificiali là vicino.
- Non preoccuparti Cynthia, ti copro io. - urlò un ragazzo biondo da una piccola rupe che dava direttamente sul campo di battaglia.
- Non ne ho bisogno. - lo liquidò immediatamente la ragazza. Schneider ne rimase un po’ sorpreso, ma rimase al suo posto.
Dopo qualche minuto però Cynthia lo richiamò con la ricetrasmittente: - Se vuoi renderti utile ti va di bloccare la via di fuga a quei mocciosi? -
Il biondo non se lo fece ripetere due volte, la sua Ombra incoccò una freccia e la scagliò sopra le teste degli evocatori. Da quella si dipartirono delle spire ghiacciate che avvolsero tutto il terreno intorno agli evocatori e a Cynthia rinchiudendoli in un colosseo di ghiaccio da cui non si poteva ne entrare ne uscire.
Lirin ringhiò e corse verso una delle pareti fredde: - Cercate di resistere, io cerco di bloccare gli altri due Manipolatori! - urlò agli altri poco prima di saltare mutando forma e cominciare ad arrampicarsi.
Le unghie stridevano contro il ghiaccio, ma riuscì a reggere fino in cima dove si trovò faccia a faccia con Schneider e Andropov.
- Chi non muore si rivede. -
Si voltò verso Schneider emettendo un basso ringhio e cambiò nuovamente sembianze, il ragazzo però non sembrava avere paura di lei anzi, se ne stava impettito a braccia conserte e un ghigno stampato in volto. Anche lui aveva uno di quegli strani medaglioni sul petto.
Lo sguardo le scivolò poi verso sinistra e le mancò il fiato: Che devo fare? si chiese all’improvviso fissando Andropov negli occhi.
Un attimo prima era lì in piedi, un attimo dopo era distesa a terra con Schneider che la sovrastava avvolto in un’aura violacea: - Troppo lenta. - commentò.
 
ANGOLINO VANEGGIO XD
Wow, che dire… chi l’avrebbe mai detto che persino qui c’è connessione?! *scrive dall’oltretomba*
Spero vivamente che qualcuno abbia la forza di arrivare a leggere fin qui anche perché mi rendo conto di aver scritto questo capitolo malissimo e poi mi sa troppo di frettoloso… anche se… se mi fossi dilungata avrei scritto probabilmente finché non avessi compiuto 20 anni -.-“
Non aggiungo altro... cercherò di risalire nel mondo terreno il più presto possibile ^.^ (anche se qui ci si diverte da matti!)
P.S. vado a giocare a poker con Omeron, Dragnov e compagnia bella ;) *sparisce dietro una parete di fiamme*

Ho aggiunto un disegno fatto giusto dopo aver scritto dato che mi annoiavo... ^.^ spero gradiate.
P.p.s. se vi state chiedendo cos'è quello scarabocchio al lato del foglio, sarebbe la mia iniziale... e per l'occhio del drago ho dovuto improvvisare dato che ho sbavato l'inchiostro...

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L'unico problema è che mi è uscita ribaltata da un lato... e non avevo voglia di rimetterla dritta... ^.^
  
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