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Autore: willbeyoungforever    28/04/2012    2 recensioni
Seconda FanFiction che fa parte del progetto Disney!Gay (ossia la trasposizione dei cartoni Disney con le Ship di Glee Klaine - Brittana - Faberry). Per questa seconda storia ho deciso di proporvi una rilettura della Sirenetta con Rachel e Quinn come protagoniste!
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Rachel Berry è una ragazza molto ambiziosa, ha una voce fantastica ed è la punta di diamante del Glee Club della sua scuola. Ma è ossessionata dalla popolarita, ed è convinta di poterla raggiungere solo entrando a far parte di un mondo che ammira da tempo in segreto: quello delle Cheerios.
Per riuscire nel suo intento stringerà un patto con Sue Sylvester, che in cambio della popolarità le chiederà qualcosa di molto importante....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Disney!Gay'
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Capitolo 8: Happy Ending
 
Rachel voleva precipitarsi da Quinn, per cantarle la loro canzone.
Lei avrebbe capito immediatamente. Se lo sentiva.
Ma prima c’era un ostacolo da superare: la Sylvester.
Rachel doveva dire addio alla divisa, e di conseguenza alla popolarità.
 
La ragazza iniziò a correre a perdifiato per i corridoi della scuola. Mentre si dirigeva a tutta velocità verso la palestra urtò inavvertitamente il professor Shuester.
“Ehy Rachel! Fermati! Devo parlarti di una cosa importante!” le urlò il professore, ma la ragazza non si fermò.
“Mr. Shue, mi scusi! Le prometto che sistemo una cosa e poi vengo da lei immediatamente! Anche io le devo parlare!” gridò la ragazza di rimando, mentre si allontanava sempre più dal professore.
Arrivata davanti alla palestra la ragazza prese un bel respiro prima di precipitarsi con passo svelto verso la professoressa che era intenta a compilare dei registri sulla scrivania vicino alle gradinate.
“MI HA INGANNATA!!” le urlò contro la ragazza con tutto il fiato che aveva in corpo.
La Sylvester si limitò a sollevare il capo verso Rachel e ad abbassarsi gli occhiali da vista.
“MI HA INGANNATA! NON HA MAI VOLUTO DARMI LA POSSIBILITA’ CONCRETA DI STARE NELLE CHEERIOS!” continuò a sbraitare la ragazza.
“Ci hai messo fin troppo a capirlo…secondo te Sue Sylvester è il tipo di donna che fa degli atti caritatevoli verso i casi umani?” rispose la Coach con voce asciutta.
“IO MI SONO FIDATA DI LEI! HO ABBANDONATO I MIEI AMICI NEL MOMENTO DEL BISOGNO! LE HO DATO LA COSA PIU’ PREZIOSO CHE HO…LE HO DATO LA MIA VOCE!” calde lacrime iniziarono a scorrere sulle guance della morettina.
Sue, in tutta risposa si alzò dalla scrivania e incrociando le braccia sul petto iniziò a ridere di gusto “Scusami ma sei così sciocca! Sei convinta di aver fatto tutto questo per me? Rachel, tu l’hai fatto per te stessa! Tu sei venuta da me disperata perché eri stufa di sentirti una perdente buona a nulla…e ti sei convinta che solo con una stupida divisa ti saresti potuta sentire importante!”
Quelle parole fecero parecchio male alla ragazza.
Ma d’altra parte era la verità.
Rachel si era avvicinata alle Cheerios solo per raggiungere la tanto agognata popolarità. Per poter camminare a testa alta per i corridoi. Era stata così stupida e impulsiva. Fin da piccola i suoi sogni erano sempre stati la cosa più importante, era disposta a tutto per raggiungerli, ma non avrebbe mai immaginato di sentirsi così colpevole per aver calpestato in quel modo la sua dignità. Scendere a patti con quella donna subdola, e farsi coinvolgere nei suoi sporchi trucchetti.
“Forse è vero…anzi si, lo ammetto senza problemi è questo il motivo per cui mi sono avvicinata al suo club…ma ora che ho provato sulla mia pelle la popolarità, posso dire che preferisco mille volte la mia insulsa vita da perdente! Questo è un mondo pieno di menzogne e di inganni…pieno di belle facce che non appena possono sono pronte a pugnalarti alle spalle! Voglio sciogliere il patto! Voglio andarmene dalle Cheerios!” disse la ragazza decisa.
“D’accordo Rachel ma anche se te ne vai, non potrai più tornare nel tuo vecchio club di canti da chiesa…lo sai vero?” disse la donna sogghignando.
“E perché no? Io voglio rompere il patto!”
“Non puoi rompere il patto, hai firmato dei fogli, ti ricordi? Puoi tirarti indietro, ma questi erano gli accordi…la popolarità in cambio della tua voce…”
“Le cose non stavano proprio così! Lei mi ha raggirato! Mi aveva detto che in caso non fossi riuscita ad ottenere l’appoggio di Quinn Fabray, allora in quel caso avrei dovuto dire addio alle Cheerios e anche al Glee…ma qui le cose sono diverse! Sono io che me ne vado!”
“Rachel, Rachel….ricordati sempre di leggere tutto quello che firmi, anche le noticine più piccole” la Sylvester tirò fuori il foglio del loro accordo, chissà perché se lo teneva in tasca.
“Eccolo qui…proprio in fondo, poco prima della tua firma….IN CASO DI RICHIESTA DI UNA PREVENTIVA INTERRUZIONE DELL’ACCORDO, IL SOGGETTO RACHEL BERRY NON POTRA’ PIU’ TORNARE NEL GLEE CLUB. Eppure mi sembra così chiaro Rachel…non trovi?”
La ragazza stava boccheggiando; i suoi occhi erano nuovamente pieni di lacrime. Quella donna aveva pensato a tutto, pur di rovinarle la vita.
La Sylvester riprese a parlare “E’ da un po’ di anni che sei in questa scuola ragazzina, avresti dovuto capire che tipo sono….la squadra è la cosa più importante per me, anzi la vittoria e i trofei prima di tutto…da questo punto di vista siamo uguali…e tu eri solo un intralcio per le mie Cheerios”
Rachel non riusciva più a parlare. Tutta la sicurezza di qualche secondo prima era stata sotterrata dalle parole di quella donna.
Ancora una volta Sue aveva colpito in pieno. Loro erano uguali. Disposte a tutto pur di vincere.
“E sai una cosa? Con la tua ingenuità mi hai anche spianato la strada! Hai abbandonato le Nuove Direzioni per venire da me…e così facendo hai autodistrutto il Glee…e Sue Sylvester ha vinto ancora una volta! Grazie a te ho eliminato il club di quell’odioso Mr. Shuester!” la professoressa concluse quel monologo ridendo di gusto, quando venne però interrotta proprio dal professore di spagnolo. Evidentemente doveva aver seguito Rachel nel corridoio. Chissà da quanto tempo era in palestra ad osservarle.
L’uomo iniziò a parlare con voce decisa.
“Sue, lascia stare Rachel! Smettila di scaricare la tua rabbia contro di lei! Tu non vuoi veramente distruggere il Glee Club! Tu vuoi distruggere me e la mia vita professionale!”
La donna annuì con un sorriso beffardo “Esattamente mento a culetto! Non avrei saputo dirlo meglio!”
“Allora permetti a Rachel di tornare nelle Nuove Direzioni, rompete il vostro patto e falla tornare a cantare. Il Glee club ha bisogno di lei per vincere le gare!”
“Certo, e io cosa ne ricavo in cambio? Ti sembro così stupida?” lo riprese la donna.
“Lasciami parlare Sue” continuò l’uomo mentre Rachel osservava preoccupata la scena
“il Glee non ha bisogno di me per vincere, ma ha bisogno di Rachel…quindi facciamo un nuovo accordo…prendi me al posto suo. Se permetti a Rachel di tornare a cantare, ti prometto che lascerò la direzione del Club...saranno in grado di autogestirsi…e tu avrai vinto…”
“NO!” gridò Rachel al professore “Mr. Shue non dica sciocchezze! Non può sacrificarsi così a causa del mio egoismo e della mia stupidità!”
“Rachel, smettila….è la verità…le Nuove Direzioni non vinceranno mai senza la tua voce…devi tornare a cantare!” rispose l’uomo con voce secca.
“MA IO NON VOGLIO!” disse in lacrime la ragazza.
“Ormai è deciso…Sue?” il professore si rivolse alla Coach che li osservava con sguardo compiaciuto “Siete così divertenti…mi state rendendo tutto più semplice…è logico che accetto…ragazzina sei libera di tornare a saltellare e strombazzare nel tuo coretto!”
Rachel iniziò a piangere cercando di dire qualcosa ma fu ancora la donna a parlare
“Rachel, ma che reazione è? Sei tornata nel tuo vecchio mondo di perdenti…certo per farlo hai dovuto perdere qualcosa per strada, ma dovresti imparare da me…io non mi faccio mica problemi a sacrificare qualcuna delle mie Cheerios per raggiungere i miei obiettivi!”
Rachel era in lacrime. Ma quando la ragazza alzò lo sguardo vide in lontananza, alle spalle della Coach due cheerleader per mano. Immediatamente le venne un idea.
“Lei ha così tanto da insegnarmi…” disse la ragazza alzando il tono di voce per far si che le sue parole fossero ben udibili “è così subdola che penso non avrebbe problemi a usare le sue Cheerios per i suoi piani e poi gettarle via come se fossero dei panni sporchi…o mi sbaglio?”
La donna fece un cenno d’assenso con il capo aggiungendo “non ti sbagli affatto…”
“Possibile che non prova del risentimento per questo suo comportamento?” domandò Rachel asciutta.
“Assolutamente no. Le mie ragazze sono dei giocattoli Rachel, te l’ho spiegato, dei semplici mezzi per raggiungere un fine più grande. Tutte, dalla prima all’ultima.”
“Non le credo! Almeno proverà dell’affetto per le sue ragazze migliori…che so, per Quinn, Santana o Brittany”
“Come te lo devo dire? Per me sono tutte degli strumenti…”
“Ah buona a sapersi!” disse una delle due ragazze alle sue spalle.
Era Santana.
Rachel era riuscita nel suo intento. Ora doveva solo sperare che la situazione girasse per il verso giusto.
“Quindi è questo che pensa di noi? Siamo dei semplici strumenti nelle sue mani? Sa cosa le dico? Non sono affatto disposta ad essere trattata come una marionetta….questa divisa se la può tenere…e anche questi Pom Pon…io me ne tiro fuori…e anche Brit…giusto?” chieste la ragazza ispanica cercando supporto nello sguardo della bionda. “Si” si limitò a rispondere la ragazza.
“Siamo esseri umani anche noi, sa? Se proprio vuole giocare con le persone lo faccia con qualcun altro…non con noi!” concluse Santana e le due ragazze si allontanarono dalla palestra lasciando Sue Sylvester a bocca aperta. Rachel lo sapeva, era solo questione di tempo prima che la notizia dilagasse tra tutte le cheerios, e se le cose fossero andate per il verso giusto, la Coach si sarebbe trovata senza squadra nel giro di un quarto d’ora. E infatti le cose andarono proprio in quel modo. Un gruppo di ragazzi, capitanato da Kurt e Mercedes, si avvicinò dopo cinque minuti con fare minaccioso. Uno dopo l’altro depositarono i loro Pom Pon ai piedi della Sylvester.
L’unica che non si era ancora fatta vedere era Quinn. Ma non tardò ad arrivare nemmeno lei. Aveva gli occhi visibilmente arrossati, e questa cosa fece stare molto male Rachel. La ragazza si avvicinò con passo deciso alla Sylvester e dopo averla fissata con sdegno gettò i suo Pom Pon a terra e ci sputò sopra con rabbia.
La Sylvester rimase ancora più interdetta e riuscì solo a blaterare “Non anche tu Q.”
La biondina sollevò il suo sguardo verso l’allenatrice e con i suoi begli occhi solcati da lacrime, disse tra i denti “Lei mi ha sfruttata! Ma la cosa peggiore è che lei ha giocato con i miei sentimenti! Santana mi ha detto tutto…non so come facesse a sapere di quella canzone, del modo in cui mi fosse rimasta impressa nella mente e di quanto fossi alla ricerca di quella misteriosa ragazza dell‘infermeria….ma non avrebbe mai dovuto permettersi di sfruttare una cosa così privata e…importante…si vergogni…è una persona orribile e senza cuore…” Quinn ora stava piangendo sommessamente e la sua voce era interrotta dai singhiozzi “si ritenga fortunata che non ho intenzione di abbassarmi al suo livello…perché avrei tanto voluto sputare in faccia a lei e non su quel Pom Pon…ma ho ancora un po’ di rispetto per me stessa…e per gli altri, a differenza di qualcuno.”.
L’allenatrice era rimasta sconvolta da quelle parole. L’avevano veramente toccata nel profondo.
Per la prima volta si sentiva in colpa.
Forse complice anche l’idea che stava per perdere tutta la sua squadra oltre che il suo lavoro a causa della sua arroganza e del suo egoismo, decise di fare un passo indietro. Era ancora in tempo per chiedere scusa e sistemare le cose…o almeno per provarci.
Per questo la donna con uno sguardo sinceramente dispiaciuto si rivolse verso il professor Shuester e iniziò a parlare.
“D’accordo…le parole e le azioni della mia capo Cheerleader sono stati abbastanza dirette direi….sono ancora in tempo per sistemare questo casino…ritiro tutto…il patto con Rachel e quello con te Shuester. Siete liberi di tornarvene nel vostro club di sfigati a canticchiare….e tu invece” la donna si rivolse a Quinn che era ancora ferma immobile davanti a lei singhiozzante “dimostrami che sei una persona migliore di me, dimostrami che sai perdonare…da quello che ho capito sono praticamente rimasta senza squadra…il tuo amore per questo sport è troppo grande Quinn, così come lo è quello di tutte le altre ragazze…lo leggo nei vostri occhi…voi non lo fate per popolarità, ma lo fate per sentirvi bene con voi stessi.
Sue Sylvester ha bisogno della sua squadra per vivere…e ha bisogno della sua capo cheerleader. Ma non voglio metterti pressioni…ti prego torna da me…ma solo quando e se sarai disposta a perdonarmi” Una piccola lacrima rigò il volto dell’allenatrice e Quinn non potè fare altro che abbracciarla. Era la prima volta in tanti anni che la vedeva così sincera e vulnerabile. Quella donna, nonostante tutti i suoi difetti era come una seconda mamma. Non avrebbe mai potuto abbandonarla, nonostante quelle terribili parole che si erano appena scambiate. Eppure Quinn non si sentiva pronta per perdonare la donna, non così in fretta. Aveva bisogno di tempo. Tempo per riflettere. Tempo per perdonare.
Rachel e Shuester sentendosi decisamente fuori luogo, si allontanarono in silenzio, lasciando le due donne libere di sfogarsi e magari chiarirsi.
.
 

*

 
“Rachel, dovrei essere arrabbiatissimo con te, e invece sono felice di poterti riavere nel Glee…che ne dici, sei pronta per tornare alle prove? Si inizia tra una decina di minuti” disse il professore alla ragazza che stava trotterellando pensierosa affianco a lui. Rachel sorrise e si lanciò tra le braccia dell’uomo “Grazie di tutto” disse semplicemente.
“Sono felice di poter tornare a cantare, ma prima vorrei togliermi questa divisa e tornare ad essere la solita me, la Rachel sciatta e perdente” dicendo queste parole la ragazza si allontanò dal professore sorridendo. “Magari mi faccio anche una doccia purificatrice…ho come l’impressione di sentirmi sporca….iniziate pure senza di me, d’accordo? Appena sono pronta sarò subito da voi…ma ho bisogno di prendermi un po’ di spazio per riflettere su quello che è successo….” aggiunse mesta.
Il professore le sorrise di rimando e osservò la ragazza tornare con passo stanco verso la palestra.
La morettina scelse di entrare negli spogliatoi attraverso l’ingresso secondario. Non voleva disturbare Quinn e la Coach passando attraverso la palestra.
Appena giunta al suo armadietto iniziò a spogliarsi lentamente della sua divisa. Anche se per poco era stato bello poter indossare quella gonnellina e quella maglietta. L’avevano fatta sentire importante, accettata e apprezzata da tutti. La sua esperienza nelle Cheerios era stata breve ma intensa. Aveva assaggiato con mano cosa si prova ad essere popolari, ma nello stesso tempo si era scontrata con un mondo che non conosceva, fatto di menzogne e sotterfugi.
Ma la cosa che preferiva di quei giorni trascorsi nella squadra era il legame particolare che era riuscita a creare con Quinn. Non avrebbe mai pensato di trovarsi così in sintonia con una ragazza che all’apparenza sembrava così fredda e diversa da lei.
Sperava di poter continuare a condividere quel rapporto speciale con la bionda, anzi si trovò a desiderare di ottenere qualcosa di più. Aveva sentito bene le parole di Quinn alla Sylvester: “…non so come abbia fatto a sapere di quella canzone, del modo in cui mi è rimasta impressa nella mente e di quanto sia alla ricerca di quella misteriosa ragazza dell‘infermeria…”.
Quinn la stava cercando.
Lei era la ragazza dell’infermeria.
Rachel voleva dirglielo. Doveva dirglielo.
Ma come fare? Il suo istinto le diceva di correre dal Quinn e di gettarsi tra le sue braccia gridando “Sono io! Sono io la ragazza che cerchi!” ma aveva paura di rovinare quello che si era creato tra loro due, spaventandola con i suoi modi troppo eccessivi.
Mentre pensava a tutto questo, la ragazza era ormai sotto la doccia bollente, e senza rendersene conto iniziò a canticchiare la canzone dell’infermeria. Si sentiva così bene ora che era libera di poter esprimere i suoi sentimenti nel modo che preferiva, ossia attraverso il canto.
Finito di lavarsi la ragazza richiuse l’acqua e continuando a canticchiare il ritornello di “Part of your world” si annodò un asciugamano sopra il seno ed uscì dalla doccia. Senza guardarsi troppo attorno si avvicinò al suo armadietto per l’ultima volta. Stava per aprirlo quando sentì una voce alle sue spalle parlarle con un tono parecchio seccato.
“Eh così mi hai mentito anche tu. Vi divertite così tanto a prendermi in giro?”
Era Quinn.
La ragazza era appoggiata a una fila di armadietti alle spalle di Rachel che non appena la sentì parlare si voltò di scatto.
La biondina aveva le braccia incrociate sul petto, gli occhi ancora arrossati dal pianto e un’espressione indecifrabile sul volto. Nonostante questo era bellissima.
Rachel le rivolse uno sguardo confuso e spaventato. Certo desiderava più di ogni altra cosa vederla, ma non si aspettava di incontrarla in quel momento. E in quel modo.
“Cosa intendi?” le chiese la morettina quasi in un sussurro.
Quinn le si avvicinò e Rachel potè sentire chiaramente  il suo cuore accelerare i battiti. La capo cheerleader la guardò intensamente negli occhi e poi accennò un leggero sorriso “Mi avevi detto che i tuoi papà erano costretti a uscire di casa quando cantavi sotto la doccia perché eri stonata….a me non sembra affatto…”
Rachel arrossì vistosamente.
Quinn l’aveva sentita cantare la loro canzone. E dato che non era una ragazza sciocca la sua mente doveva aver già collegato tutto.
La mora facendosi prendere leggermente dal panico accennò un passo indietro, ma avendo i piedi bagnati scivolò. Fortunatamente Quinn riuscì ad afferrarla in tempo per i fianchi aiutandola a risollevarsi. Rachel era di nuovo stabile nella sua posizione ma nonostante questo la Cheerios non accennava a spostare il braccio dal suo bacino, anzi con fare assolutamente naturale abbassò la mano fin poco sopra il suo sedere, confondendo ancora di più la povera ragazza, che si sentiva bruciare la pelle come se non ci fosse l‘asciugamano a dividere il suo corpo da braccio dell‘altra.
Poi la biondina avvicinò una mano al viso dell’amica e accarezzandola le chiese con un tono profondo: “Rachel, sei tu la ragazza dell’infermeria che sto disperatamente cercando?”
La mora non riusciva più a respirare, aveva la testa annebbiata. Il dolce profumo di Quinn la stava portando in un’altra dimensione e a ogni carezza della ragazza sentiva una piacevole sensazione di calore pervaderla. Presa da uno slancio di coraggio si avvicinò alle labbra dell’amica, e senza chiederle il permesso, la baciò.
Rachel dopo poco tempo si allontanò dall’amica e abbozzò un sorrisetto timido. “Si sono io…” aggiunse, ma non ce n’era affatto bisogno. Quel bacio aveva sostituito mille parole.
I bellissimi occhi di Quinn tornarono lucidi, e delle calde lacrime iniziarono a scorrerle sulle guance. Lentamente spostò la mano dai fianchi di Rachel e l’avvicino insieme all’altra al viso della ragazza.
Fissandola intensamente tra le lacrime le rivolse nuovamente parola “Rachel non sai quanto sono contenta di averti trovato…speravo fossi proprio tu quella ragazza, dal primo momento che ti ho visto in questo spogliatoio…non hai idea di come la tua dolce voce continuasse a risuonarmi mia mente. Ti sentivo sempre nelle orecchie e ti cercavo, ti cercavo disperatamente e adesso eccoti qui…” Quinn fece per cercare nuovamente il contatto con le labbra di Rachel, ma la ragazza si spostò prontamente avvicinandosi all’orecchio della bionda “Si Quinn sono qui, mi hai trovata…”. Poi in un sussurro iniziò a cantarle dolcemente nell’orecchio
“…I don't know when
I don't know how
But I know something's starting right now
Watch and you'll see
Someday I'll be
Part of your world…”

Quinn socchiuse gli occhi estasiata chinando leggermente indietro il capo. Rachel non si fece sfuggire quell’occasione, e appena finito di cantare iniziò a baciarle il collo risalendo poi verso il viso. La bionda fece scorrere immediatamente le sue mani tra i capelli castani dell’amica, lasciandosi sfuggire un gemito di piacere.
Rachel, giunta nei pressi delle labbra della ragazza, si allontanò momentaneamente per contemplarla con ammirazione.
Quella ragazza era perfetta.
La Cheerleader non le diede però il tempo di soffermarsi troppo ad osservarla, perché dopo averle lanciato uno sguardo di rimprovero come per dirle “ti sembra il caso di fermarti proprio adesso?” prese in mano la situazione e si avvicinò alle labbra della mora, condividendo con lei il loro primo vero, dolce e tenero bacio.
 

The End.
 

Ragazzi e anche questa storia è finita!
Ho solo una piccolissima precisazione...nel cartone animato Ursula e le murene muoiono...qui ho preferito fare una riappacificazione...è una licenza poetica ma non sapevo proprio come fare altrimenti...spero che mi perdoniate!

Ringrazio tantissimo tutte le persone fantastiche che sono arrivate fino alla fine della storia, in particolare:
jebbolina
saechan
HeatherMorris
Athena14
koa89
Acetona
marko988
youlooksobeautifultonight
Che hanno trovato il tempo per commentare i capitoli, siete fantastici!
Naturalmente ringrazio anche tutti i lettori silenziosi, e vi dico che siete ancora in tempo a dirmi cosa ne pensate di questa storia!

Come al solito non vi lascerò a bocca asciutta, perchè domani (spero di riuscirci perchè sono un po' presa a lavoro, al massimo posto in piena notte!) inizierò a pubblicare la nuova storia che fa parte di questo progetto, ossia Disney!Gay Klaine in: Cinderella Se ve la siete persa qui potete trovare Disney!Gay Klaine in: The Beauty & The Beast.
Non so quanti di voi shippatori di Faberry sono anche fan della Klaine, spero tanti, così vi potrò rivedere amche in questa nuova storia!
Altrimenti ci rivedremo nella prossima Disney!Gay Faberry (e ormai è inutile mantenere il segreto, sarà Rapunzel!)

Sempre per la serie facciamoci pubblicità, vi posto anche il link della mia FF originale, sempre Klaine (ma in realtà è qualcosa di + complicato che prevede sia Sam che Sebastian che Brittana)
ossia Calvin Klaine: Get It Uncensored

Ultima cosa e poi vi lascio, ha vinto la terza copertina (sommando i vostri voti a quelli che ho ricevuto su Twitter e su Tumblr) quindi sistemerò il layout...grazie a tutti quelli che hanno votato!

a presto
Ottavia


 

   
 
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