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Autore: WolfHeart    28/04/2012    1 recensioni
Un'amore legato da un sottile filo rosso che può spezzarsi in qualsiasi momento e che è nelle mani di una sola persona. Questa è la mia prima fanfic. Parlerà dell'incontro di Fudou con una strana ragazza che potrebbe cambiargli la vita....spero vi piaccia ^^
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è un bambino nascosto all’ombra di quel castello nel parco giochi.

È solo e piange.

Che peccato….Non dovrebbe farlo. Rovinerebbe i suoi bellissimi occhi color smeraldo. Facendoli arrossare e gonfiare per il pianto disperato a cui si è abbandonato.

Nessuno sembra accorgersi di lui, tranne un’ altra bambina.

Si dice che quel bambino porti disgrazie a chiunque gli stia vicino. Ecco perché i genitori degli altri bambini cercano di allontanarlo dai propri figli.

Che  cosa stupida.

Come  può un bambino di 4 anni portare disgrazie agli altri? È solo una stupida leggenda poi.

Già, perché in quella piccola città, chi nasce con gli occhi di quel verde così brillante e profondo è considerato una sciagura.

La bimba si avvicina a lui.

-Perché piangi?- gli chiede accucciandosi lì accanto.

-Eh?-il piccino la guarda spaesato con i grandi occhi ancora pieni di lacrime.

-Ti sei fatto male?-  chiede ancora, facendosi seria.

-No non mi sono fatto niente….- si asciuga velocemente le lacrime con il braccio –Ma tu non dovresti starmi vicina-.

-E perché?!- chiede sorpresa lei.

-Perché se stai con me ti succederanno delle cose brutte-.

-Io non ci credo a quella stupida storiella- sorride lei.-Dai non piangere. Alzati e andiamo a giocare!-.

La bambina scatta in piedi tendendogli la mano.

Il bimbo la afferra senza pensarci due volte e si tira in piedi.

-Ti piace arrampicarti?- gli chiede lei senza smettere un secondo di sorridere.

-Si, tantissimo! Vieni, conosco un posto fantastico per farlo!-.

I due bambini cominciano a correre, lontano dal parco giochi, lontano da quelle persone che possono far loro del male.

Incuranti di quello che potrebbero pensare quei tali.

Sapete il perché?

Perché i bambini sono figli del vento e crescono giocando.


Mentre gli adulti pensano solo a se stessi.


Perché i bambini pensano ad andare bene a scuola per fare contenti la mamma ed il papà.


Mentre gli adulti  pensano solo ai propri problemi.


Perché i bambini sono puri e candidi nei pensieri e nelle azioni.


Mentre gli adulti pensano sempre a secondi fini, imbrogli e sospetti.



4 anni dopo…

-Che vorresti dire con “Mi hanno dato la colpa”?!- urla una donna.

-Vuol dire quello che ho detto! E non parlarmi con quel tono!- risponde un uomo.

-Io con te parlo con il tono che mi pare!! E dì un po’,mentre accettavi la decisione di quegli inutili uomini che tu chiami “superiori”, non hai pensato di ribellarti? Non hai pensato ad una scappatoia? NON HAI PENSATO A ME E A TUO FIGLIO?!-

-…….-

-Ma che razza di uomo vigliacco ho sposato?!- la voce della donna questa volta però è strozzata dal pianto.

Il bambino dagli occhi smeraldo ha sentito ogni parola del discorso.

Ormai  i suoi genitori litigano ogni giorno.

Il papà ha cominciato a dormire sul divano, invece che nel letto con la mamma.

Questa sarà sicuramente la goccia che fa traboccare il vaso.

C’è una sola cosa che fa in questi momenti il bambino: corre.

Corre fino a non avere più fiato fino alla casa dell’unica persona che riesce a capirlo e a farlo sorridere.

Sakito. La  sua migliore amica. La persona senza la quale la sua vita sarebbe stata orrenda.

Ogni volta, quando arriva a casa sua, lei fa finta di non vedere gli occhi arrossati di pianto, e fa finta di non sentire il fiatone del ragazzino.

Smette di far finta solo se Akio, il bambino dagli occhi smeraldo, decide di sfogarsi e di parlarle di quello che è successo.

Neanche i genitori di Sakito, gli fanno mai domande.

Che bella famiglia.

Akio ha sempre provato una punta di invidia nei suoi confronti.

Ma l’affetto che prova per lei è sempre stato cento volte più grande dell’invidia.

 
Finalmente arriviamo ai 14 anni…

Il porto…

Akio aveva sempre odiato quel posto.

La puzza di pesce. Le imprecazioni di alcuni marinai. La confusione di quando arrivano le navi.

Però stranamente quel giorno non c’era nessuno.

Quel giorno. In una  delle giornate più brutte della sua vita finalmente aveva trovato un po’ di pace.

No. Non del tutto. Sentì dei passi dietro di lui.

-Sakito….cosa ci fai tu qui?- dice senza voltarsi.

-Bhe in realtà potrei farti la stessa domanda. Cosa diavolo ti è saltato in mente? Perché l’hai fatto?- chiese la ragazza piuttosto nervosa.

-Per il potere. Semplice. Per la pura voglia di potere.- rispose apatico.

-Non mi raccontare cazzate ok? Puoi darla a bere a chi ti pare, a quel tipo strano con i rasta, o a quelli che sono finiti in ospedale, o  anche a Mr. Codinoeocchialiniscurisonofighi. Ma non a me.- continuò lei.

Il ragazzo continuò a fissare l’orizzonte, ma gli scappò un sospiro.

-Oh andiamo….Akio!- la castana, persa la pazienza,con un gesto rapido fece voltare il ragazzo verso di lei afferrandolo per la maglia.

Il suo volto era ancora inespressivo.

-Mi hai fatto preoccupare da morire- l’espressione di Sakito cambiò radicalmente da ira a preoccupazione.

-Sacchan…ti prego, non farmi altre domande…non ancora- Akio abbracciò l’amica appoggiando la testa sulla sua spalla.

Lei ricambiò subito l’abbraccio.

Ma ancora non riusciva a capire perché il suo migliore amico avesse seguito un uomo senza scrupoli in questo assurdo piano.

Genda Kujirou e Sakuma Jirou erano finiti in ospedale, apparentemente senza un motivo logico; e anche Fudou Akio aveva rischiato molto.
 
In seguito a quel giorno, Sakito Tsubaki farà molte visite a Sakuma e a Genda in ospedale, ma loro scopriranno solo molto più tardi che lei salvò la vita a loro e a quello che poi diventerà uno dei loro migliori amici, Fudou.
 
 

Angolino Senzanome
No ok….
Questo capitolo è un vero schifo -.-
Sinceramente cervello….mi odi così tanto?  D:
Alla prossimaaaa :D
*Cambio di umore repentino  O.O*

 
  
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