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Autore: firstlost_nowfound    28/04/2012    0 recensioni
Sara è una ragazzina che vive l'inferno ogni giorno. A complicare maggiormente la sua condizione immutabile, la comparsa del ragazzo che le ruberà senza ritegno il cuore.
Egli, si scoprirà essere l'amoroso della sua migliore amica.
Riuscirà Sara a trovare uno spiraglio di luce nel buio dei suoi attimi?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensieri malevoli tormentarono Sara per tutta la nottata. Non riuscì a chiudere occhio nemmeno una volta.
Il convincimento di star bene, di poter far a meno di quell’amore appena sbocciato non servì a nulla.

Tutto ciò che si era succeduto aveva percosso Sara ora dopo ora, istante dopo istante.
Il suo cervello non le permetteva di ragionare razionalmente ,tant’era fissata con quella persona a lei sconosciuta.
Benché fosse appartenuta ai suoi sogni per un solo giorno reputava tutto uno scherzo di cattivo gusto.
Non poteva, essersi ceduto a qualcun’ altra. E quel qualcun’ altra non poteva essere la sua migliore amica.

-Perché lei? Perché lei?- si chiedeva Sara.

Non poteva ancora credere ai suoi occhi.
Comprendeva quanto serio fosse, in realtà, il problema poiché oltre ad essere già destinata a soffrire per questo amore incessante e strano da sola ,non avrebbe potuto confidarsi con lei e da ciò ne sarebbe conseguito lo spudorato bisogno di mentirle.
Si appellò a Dio sperando con tutte le sue forze che le desse il coraggio necessario a cedere al cambiamento. Ciò le permise di sentirsi meglio, così dopo aver indossato la sua inutile divisa si fece accompagnare a scuola.

Mary l’aspettava, come d’usuale, vicino all’ingresso.
Vedendola si precipitò da lei piuttosto spaventata.
Chi non lo sarebbe stato osservandola. Aveva delle terribili occhiaie a segnarle il viso e le palpebre sembravano cadergli in qualsiasi occasione presentatagli.

-Wow ,sto proprio da zombie –si disse fra se e se –Spero vivamente che Mary non comprenda. Anzi che cerchi di non leggermi nel pensiero.

Neanche a dirlo appositamente.

-Sara, non dirmi che hai litigato nuovamente con i tuoi per via del karate.
-Qualcosa di simile si.
-Ma io dico, Sara. Te l’ho ripetuto una 50 di volte di assecondarli. Inoltr…
-Inoltre?

Non riusciva a capire il perché di quel blocco improvviso seguito da arrossamento di viso.
Non le ci volle tanto per arrivarci, però. Il belloccio stava avvicinandosi a noi in tutto il suo splendore.

Era per lui, intanto, che Sara da un giorno piangeva e scopriva, nel contempo, cosa comportasse l’insonnia.

Per non soffrire maggiormente fece finta di nulla, in un primo momento, sebbene, non sapendo bene come comportarsi, in cuor suo agognava ad una svolta della vicenda.

Un’indecisione totale l’attanaglio improvvisamente.
Che fare? Fuggire in classe o lasciare che il fato decidesse al suo posto?
Il tempo non le permise di scegliere poiché il ragazzo l’aveva raggiunte.

Con un bacio sulla guancia salutò Mary accorgendosi subito dopo della presenza di Sara.
Ciò lo fece rimanere di sasso.
Evidentemente si ricordava ancora di lei.
Dopotutto non era trascorso neppure un giorno.

Le domandò: -Ma tu non sei quella di ieri?-

Sara avrebbe preferito che egli si fosse completamente dimenticato di lei e della sua grandiosa figura eppure non era stato così.
Cercò, dunque, di trovare un escamotage per liberarsi dell’impiccio senza arrecare troppi danni.
Di colpo la sua mente fu inebriata da un’idea più che geniale.

-Scusa? –rispose, fingendosi alquanto scioccata e seccata.

-Si. Sei quella di Bruce Lee e dell’adorazione.- replicò lui.

Possibile che avesse una memoria pazzesca? Di solito i ragazzi dimenticano le cose poco interessanti.
Il fatto che ricordasse l’episodio meglio di lei l’aveva fatta rimanere folgorata.

-Uhh giusto! –Feci lei con non poca ipocrisia
Sei quello bravo in karate. Scusami, ma la mia memoria è inutile.

Come se si fosse trattato di pura e santa verità.

-Me ne sono accorto.- disse lui ridendo.

Poi si voltò verso l’ amica che pareva ancora nel mondo dei sogni. Fortunatamente la scusa riguardante l’ assenza mentale l’aveva risparmiata da un guaio insormontabile.

-Mary- la chiamò Sara.

-Mary?
Non vi fu risposta.

-Mary ci sta il tuo ragazzo qui. Sveglia! -

-Si scusa Sara. Eccomi presente.

Al che Sara e Chris scoppiarono a ridere come due idioti.
Poi Sara decise fosse meglio congedarsi, così da lasciare ai due l’opportunità di restare soli.
Alla fine lui era attratto da lei ed ella non avrebbe potuto far nulla per cambiare le cose. Si diresse così in classe e sedendosi al suobanco cominciai a vagare con lo sguardo fuori dalla finestra in cerca di quiete interna.
   
 
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