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Autore: SognoImmortale    21/11/2006    0 recensioni
Essere Medium vuol dire sapere scansare il sottile velo che c' è tra mondo dei morti e mondo dei vivi. E' colui che fa volare le anime verso un mondo altro dopo che ha risolto tutti i legami che ancorano lo spirito a questo mondo.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il cinguettio dei passerotti disturbò il sonno di Ryo, stiracchiandosi cercò nel sacco a pelo la sua donna, aprì di scatto gli occhi non trovandola, si tirò su e la vide intenta ad osservare fuori dalla finestra, “Amore…” le sussurrò abbracciandola da dietro, le accarezzò le mani incrociate sul suo ventre “A cosa pensi?” “Che quelle due coppie si sono fatte un viaggio inutile.. il Diamante è qui.. Non so dove ma è qui!” “Lo senti?” “Si percepisco la sua aurea…”, la colpì un pensiero.

L’ imperatore prese il gioiello che era chiuso nella cassetta della sua camera. L’ avvolse in un pezzo di velluto bianco, poi lo diede al suo Primo servitore, “Mettetelo nelle cantine, nel posto più nascosto che ci sia… E poi partite per Bruxelles, nessuno deve sapere dell’ esistenza di questo gioiello, esso è andato seppellito assieme al corpo dell’ imperatrice defunto..” “Si, mio Sire…Quando dovrò fare ritorno al Palazzo delle Dinastie?” “Il prima possibile poiché io e la mia consorte partiamo or ora, e sarebbe strano per la corte che la coppia Regale giunge con la dama di compagnia della nuova imperatrice e senza il mio Primo Servitore..” “Non temete maestà.. all’ ingresso in Bruxelles delle Signorie Vostra il mio destriero marcerà al Vostro fianco…” “Mi raccomando mio fido, Gustave, non toccate a mani nude il gioiello.. Sarebbe letale per Voi” “Non temete Altezza…! così dicendo si inchinò e con il gioiello maledetto sparì nei cubi corridoi. Il Primo Servitore scese le anguste scale delle grandi cantine, scelse la parete più lontana dallo sguardo di chiunque entrasse in quelle umide e remote stanze. Con un coltello divelse un mattone e scavando nella calce ne ricavò uno spazio abbastanza ampio per infilarvi il gioiello, dopo avere indossato il guanto di camoscio. Soddisfatto del suo lavoro si diede una sistemata al vestito e salì velocemente quelle scale, appena uscito dalla porta diede ordine ai servi ancora rimasti nella casa di murare la porta della cantina con asse di legno e poi di abbandonare la villa.

Kaori tornò al suo tempo, era sdraiata sul suo sacco a pelo e Ryo le era accanto “Bentornata..” le disse baciandole la mano “Vieni.. presto!” guizzò lei agile prendendolo per mano, lo guidò per i meandri della casa, fino ad arrivare alla porta, dove le assi ammuffite erano cadute, diede un calcio alla porta con l’ alto stivale ed un intenso odore di muffa e polvere li avvolse, “Hai preso la torcia?” Ryo annuì mostrandogliela “Hai per caso un coltello?” “Ehm.. Mica sgozzo la gente abitualmente…Non ne faccio molto uso fuori dalla cucina” “ok ok .. Domanda stupida.. ci arrangeremo..”, e così dicendo scese velocemente le scale fino a trovarsi di fronte la parete, passò la mano sul muro umido e tempestato dalla muffa e dai secoli, poi una sporgenza le fece capire che era lì dietro che si nascondeva il diamante, che la chiamava. Prese la torcia che illuminava il buio totale in cui erano avvolti e dando una botta al mattone lo vide scheggiarsi e frantumarsi. Infilò un guanto che portava sempre con se e mise la mano in quell’ orrido interstizio, per poi tirare fuori un pezzò di velluto un tempo bianco, ora grigio di tempo.

Aprì il velluto sotto gli occhi di Ryo, il brillante dopo secoli tornò a brillare in tutta la sua maligna bellezza “Eccolo..” sorrise lei felice.

“E ora?” chiese Ryo mentre caricava le cose in macchina “Torniamo a Parigi e riportiamo il gioiello alla legittima proprietaria.”

Dopo una breve sosta in albergo per cambiarsi e sistemarsi, i due andarono alla Basilica di Saint- Denis, dove venivano inumati tutti gli appartenenti alla Stirpe reale. La cattedrale era immensa, forte era l’ odore di dolore che Kaori percepiva nel freddo marmo, ogni coppia di sovrani era rappresentata in due modi, la prima quando essi erano vivi ed in preghiera, la seconda da straiati e privi di vita. Un brivido le percorse la schiena, mentre girava tra le varie tombe, ossari e reliquie di cuori dei figli di Maria Antonietta, “Ma cosa ci farebbe qui il corpo dell’ amante del re? C’ è scritto che qui ci sono solo i corpi di 43 re, 36 regine e 62 corpi di principi e principesse…” disse Ryo indicandole la guida che aveva comprato all’ ingresso “Se tu sapessi meglio il francese c’ p anche scritto che vi sono seppelliti dieci importanti cortigiani all’ interno della basilica tra cui lei..” e con lo sguardo indicò la statua di una bellissima donna in preghiera con davanti il suo freddo corpo di marmo senza vita. Kaori si osservò attorno per vedere se qualcuno la stava osservando, ed infilandosi i guanti di pelle mise al collo della statua sdraiata il diamante, che dopo pochi secondi fu come risucchiato dal marmo stesso “Ma!” Ryo era sbigottito, Kaori sorrise avvicinandosi all’ uscita “Ma..ma.. Come è possibile?” “Non è spiegabile il rapporto che c’ è tra questo mondo e il mondo altro dei morti.. Bisogna accettarlo così com’ è.. “ sorrise lei respirando l’ aria frizzante di Parigi.

Tornati in albergo avvisarono Saeko e Miki della missione compita e che si sarebbero rivisti a Tokyo per parlare della loro avventura.

Kaori si gettò sul letto, era stanca, aveva perso troppe energie per questo caso. Ryo le sorrise osservandola e standole sdraiato affianco, lei lo abbraccio mettendosi sopra di lui “Lo sai.. che credo di essermi innamorata di te?” “Lo sai che temo che sia contagiosa la cosa?” rispose lui baciandola, mentre la luna francese incornava quella nuova fusione di anime.

Intanto una stella in cielo brillava maggiormente grazie all’ opera di quella donna che presto avrebbe portato in grembo una nuova Jeanne-Antoinette, pronta nuovamente a stregare il mondo dei vivi e ad aiutare a sua volta il mondo dei morti.









Scusate se la fine non è un grancchè ma mi rifarò con il mio prossimo lavoro che è già in cantiere!

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