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Autore: AmyStyles    29/04/2012    0 recensioni
Una ragazza. Un desiderio. Cinque angeli.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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It’s not me, It’s not you, there’s a reason
I’m just trying read the signals I’m receivin
It’s like stone on fire, can you feel it
I don’t know about you girl but I believe it

{Another World - One Direction}

 

 



2.UN CAPPUCCINO DA STARBUCKS.

Quello era un giorno come tanti.

Bhè, e che ci si poteva aspettare in una scuola di merda, con dei professori di merda, in una classe di merda come tutte?

Sembrerò tragica, ma questa vita era letteralmente deprimente, se non fosse per Bonnie, la mia Nikon, e la musica...

"Pirce sveglia! Alla lavagna, subito!” scandendo l'ultima parola con quella vocina da cornacchia, la stronza di matematica aveva deciso di interrogarmi.

"Prof, ma mi vuole interrogare?” chiesi sarcasticamente con un sorpreso gesto teatrale.

No, guarda! Voglio che mi canti una canzone! Qanta stupidità in una sola sedicenne...”

Una canzone ha detto? Ah bhe ok...”

Saltai sul banco e iniziai a cantare a voce alta: “Kety Perry is on a play, she's on a play! DJ got the photo shake, the photo...”

Signorina Pirce! Esca subito da questa aula, e vada a dare spettacolo a casa sua! Il suo comportamento è deplorevole!” gracchiò la bastarda.

Con un occhiolino ed un sorriso compiaciuto salutai la classe e mandai un bacio a Bonnie che rideva come una pazza. Scattarono gli applausi dei miei compagni che accompagnarono la mia uscita trionfale, ma vennero subito zittiti da quella vecchia della professoressa.

Decisi di andare da Starbucks: ci voleva un bel cappuccino e una ciambella, visto che avevo mangiato solo una carota per colazione...

Presi la metropolitana (che era stracolma di gente) e scesi a Victoria Station. Camminai per cinque minuti e arrivai da Starbucks.

Entrai nella caffetteria che era vuota, se non fosse stato per uno strano ragazzo, incappucciato seduto ad un tavolino in un angolo nascosto del locale.

Ordinai il mio cappuccino e la mia ciambella, pagai e ringraziai il cassiere.

Mi sedetti ad un tavolo non molto lontano da quello dello sconosciuto.

Mi aveva incuriosita: perchè se ne stava lì tutto solo vestito da ladro? Forse era davvero un ladro... o forse solo uno strano ragazzo.

Iniziai a sorseggiare il mio cappuccino squadrando accuratamente “il ladro”. Non potevo vedere niente del suo viso perchè aveva uno scalda collo nero che gli arrivava poco più sotto delle labbra che, tra parentesi, avevano un non so cosa di familiare: rosee, carnose...

Bho...

Gli occhi purtroppo, come il resto del viso, non potevo vederli perchè coperti da un paio di Ray-Ban. Perchè mettersi degli occhiali se a Londra piove sempre?!

Sul capo indossava un cappello nero e quindi anche la vista dei suoi capelli era esclusa.

Continuava a giocherellare con il suo i-Phone, e d'un tratto ebbi la voglia di conoscerlo...

In pochi minuti escogitai un piano...

Mi alzai dalla sedia e presi la strada per andare al bagno, che era vicino al suo tavolo, e mentre gli passavo accanto, feci 'accidentalmente' cadere la mia borsa. Prontamente lui la prese da terra e me la porse (bene non era un ladro, altrimenti sarebbe già scappato via con tutte le mie cose).

Grazie mille... ehm, come ti chiami?” chiesi io.

Prego, io sono Edward ma puoi chiamarmi Ed.”

Ah, ok Ed. Io sono Meredith, puoi chiamarmi Mery. Posso sedermi qui?”

Ma certo!”

Mi sedetti difronte a lui, e andai dritta al sodo:

Ehi, ma mi spieghi una cosa? È da un po che ti osservo, e mi chiedevo, per quale motivo sei tutto imbacuccato?” ero troppo curiosa di saperlo...

Sul suo volto comparve il tipico sorriso di quando nascondi qualcosa.

Bhe... non posso dirtelo...”

Woow, e perchè? È un segreto? Ahahah”

Si, è un segreto!”

Oh bhe, non importa. Ma almeno posso vedere il tuo viso?”

Eh no, è un segreto anche questo!”

Uffa, troppi segreti per i miei gusti!” feci una faccia un po scocciata e se ne accorse, allora mi disse subito:

Senti sabato faccio una grande festa a casa mia, vuoi venire? Puoi portare anche un'amica se vuoi”

No, aspetta. Io doveri accettare un invito di uno sconosciuto, che non vuole dirmi perchè è vestito da rapinatore, e non vuole scoprire il volto? Ma mi prendi per scema?” dissi ridendo.

Tranquilla, se ero un maniaco o un rapinatore ti avrei già rapita!”

Mhh.. hai ragione. Facciamo caso che vengo, dove sarebbe questa festa?”

Scrisse la via su un foglietto e me lo porse, poi spense il cellulare e disse: “Bhe ora io vado bellezza, ci vediamo sabato!”

Ehy! Io non ho mica detto che vengo è!”

E con una risata uscì dal locale.

Rimasi lì, con una faccia da ebete a fissare il tavolino.

Quel ragazzo era simpatico... bhè alla festa ci sarei andata, e mi sarei portata anche Bonnie, sarebbe stato divertente.

Era ormai l'una e decisi di andare a scuola per andare con Bonnie al parco a fare le foto e raccontarle di Ed.

All'uscita di scuola vidi la prof di mate che entrava in macchina, e passando davanti al cancello dov'ero io, le feci un occhiolino e un sorrisone, come se la vicenda di poco prima non fosse mai successa. Per tutta risposta scosse la testa infuriata e io risi di gusto.

Finalmente vidi Bonnie uscire e corsi ad abbracciarla.

Ehi, dove sei andata mentre io ero in classe ad annoiarmi?”

Ero da Starbuks e devo raccontarti un po di cose!”

Ahhh, dimmi dimmi!”

Le raccontai di Edward e della festa.

E che aspettiamo scusa?” disse Bonnie sgranando gli occhi.

Che vuoi dire?” feci io perplessa.

Che aspettiamo a comprare qualcosa di sexy per la festa idiotaaa!”
 

Salve genteee! Ecco qui il secondo capitolo, spero vi piaccia ;) {Amy.

 

 
  
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