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Autore: bohemrhapsody    29/04/2012    2 recensioni
“Bene ragazzi, benvenuti alla Space Oddity’s Accademy: la scuola per i Superumani!” Dette queste parole tutti si guardarono tra di loro sgranando gli occhi stupiti. “Io sono il vostro Wuj, ossia il preside, e vi seguirò nell’addestramento per potenziare e sviluppare i vostri poteri. E’ per questo che siete qui, in questo momento, siete gli ibridi fa un Supereroe e un umano ed è vostro compito d’ora in poi occuparvi dei vostri elementi.” Dopo una breve pausa aggiunse: “Mi chiamo Ziggy Stardust e sono felice di accogliervi nella mia scuola. Ricordate, potete contare solo su di voi.”
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le luminose ampolle di vetro galleggiavano per il laboratorio di scienze, sprigionando i loro contenuti colorati per la stanza. All’improvviso, aperti gli occhi, si accorse che i suoi capelli biondi stavano fluttuando. Nermin era sospesa in aria. Strabuzzò gli occhi verdi e iniziò a dimenarsi sospesa, inizialmente urlò, ma poi decise di calmarsi e capire cosa fare. Iniziò a guardarsi intorno, nervosa: nella stanza non c’era più gravità.
Cercò di ripercorrere mentalmente ciò che era successo;

era tornata in laboratorio per recuperare il suo quaderno con gli appunti di chimica, ma distratta com’era, per prenderlo, spinse con il gomito un’ampolla, con una soluzione blu cobalto all’interno, che era situata all’estremità del banco. Scattò allungando una mano verso l’ampolla, per prenderla, ma prima che potesse afferrarla, si ritrovò con tutti gli oggetti intorno, sospesa in aria.

Scrutava la stanza scandalizzata dalla situazione. Il laboratorio di chimica era diverso visto da quella prospettiva. La luce del sole filtrava attraverso le grandi finestre della stanza, e si rifletteva sui banconi bianchi, dove prima sovrastavano le ampolle che stavano fluttuando in quel momento. Nermin rimase in silenzio. Non sapeva cosa fare, e non era così temeraria da muoversi alzata da tre metri da terra; quasi quasi toccava il soffitto con le piastrelle grigie a mosaico. Mentre meditava nella calma, il silenzio fu interrotto da un rumore di passi che si avvicinavano alla porta. Non ha mai sperato tanto in vita sua che fosse il suo migliore amico Jake. Trascorsi alcuni minuti una voce rauca e profonda domandò: “Nermin, sei là dentro? E’ tutto a posto?” Era Jake, per fortuna.

Nermin gioì in silenzio e sentì la porta cigolante aprirsi piano piano, sperando che insieme avessero trovato al più presto una soluzione, ma prima che il ragazzo potesse irrompere nella stanza, l’assenza di gravità cessò, le ampolle si scaraventarono a terra frantumandosi e provocando un gran fracasso e una pioggia di vetri e lei sparì nel nulla, avvolta da una nube bianca.

Frattanto, dall’altra parte della città...

C’era un vento tremendamente forte quella mattina, ma lei aveva troppa voglia di uscire invece che lasciare la sua amata tavola da surf appoggiata sul muro della sua camera. Iris, dopo aver infilato la muta, raccolto invano i suoi indomabili capelli rossi, prese la tavola, salutò suo padre in cucina e si diresse verso la baia di fronte casa.

Faceva freddo, il cielo era cupo e ogni tanto qualche tuono lo squarciava e il mare era agitato da numerose e alte onde che s’infrangevano rumorosamente sugli scogli. Si immerse nell’acqua gelida prima di salire sulla sua amata tavola e iniziò a cavalcare le onde come ogni mattina.

Più volte cadde a causa della violenza della corrente, ma si rialzò con determinazione almeno fino a quando non si accorse di un’enorme onda che stava per incombere su di lei. Iris non riusciva a tornare a riva, la corrente era troppo forte e la spingeva verso l’onda. Si guardò intorno terrorizzata. Non aveva mai visto niente del genere e si considerò ormai spacciata. Raccolse tutto il coraggio che aveva in corpo e decise di affrontare quel ‘mostro’; venne travolta in pieno e scaraventata in mare con violenza. Sott’acqua desiderò tanto che la marea calasse, ma ciò che voleva in quel momento si stava avverando: la sabbia, sotto i suoi piedi, cominciò a lacerarsi creando un’enorme voragine, sulla sua testa le onde piano piano si placavano e il mare stava tornando tranquillo, ma prima che potesse ritornare a galla un vortice d’acqua bluastra la trascinò con forza nella voragine facendola precipitare nel buio più profondo.




Writer's Corner

Questa è una storia a quattro mani diversa dalle altre.
Volevamo scrivere qualcosa di particolare.

Speriamo che questo primo assaggio vi sia piaciuto (magari fatecelo sapere con qualche recensione ajgkvbejv uu)
Emme & Al :3
  
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