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Autore: elieli9090    29/04/2012    5 recensioni
cosa sarebbe successo se Draco Malfoy ad undici anni fosse stato smistato a Grifondoro anzichè a Serpeverde? Come sarebbe stato il suo rapporto con Harry e Ron? e soprattuto con Hermione?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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CAPITOLO 3
Vedere Harry Potter, Ronald Wealsey e Draco Malfoy dirigersi insieme a Hermione, Ginny e Lavanda fu qualcosa di assolutamente unico ed irripetibile. Mentre uscivano da scuola, due coppie per mano e una semplicemente affiancata, tutti li guardavano stupiti. Alcuni dei Grifondoro si chiedevano se finalmente fossero cessate le ostilità, tantissimi erano stufi della valanga di punti che le liti di quei tre toglievano alla loro casa. La reciproca antipatia era leggendaria. Tutti ricordavano le infinite volte in cui Harry aveva usato una fattura pungente su Draco che, per tutta risposta, usava il Levicorpus, lasciando quei due per intere mezzore appesi a testa in giù. Generalmente a quel punto arrivava Ginny che lanciava una fattura orcovolante costringendo Malfoy alla resa, che ,piccato e sconfitto dalla superiorità numerica, andava da Hermione con la coda tra le gambe per farsi curare.

Solo sul campo da quidditch quei tre riuscivano a tenere un comportamento quasi umano. Quasi perché sia Harry che Draco avevano gareggiato per il ruolo di Cercatore, carica vinta infine da Harry. Malfoy aveva dovuto ripiegare e, per far comunque parte della squadra, era diventato Cacciatore insieme a Ginny. Harry non gli aveva mai concesso di dimenticare di essere stato battuto né Draco aveva mai permesso a se stesso di scordare di non essere stato il migliore. Nonostante questi trascorsi, però, la smania di giocare bene, e soprattutto vincere, era abbastanza forte da spingerli a diventare alleati. Sul campo, a cavallo della scopa, non avevano nemmeno bisogno di parlare o farsi gesti per capirsi. Bastavano delle semplici occhiate. Ma una volta scesi dalla scopa ecco riaffiorare i vecchi rancori. Capitava che litigassero perfino durante i festeggiamenti per la vittoria, davanti a tutti, in sala comune finchè la McGranitt non veniva a dividerli e, naturalmente, a sottrarre una manciata di punti. A volte, però, neanche quello bastava a fermarli e allora fioccavano punizioni a valanga. Se poi per disgrazia perdevano, per la sala comune volavano accuse di negligenza e fatture.

Eppure quel sabato, l’ultimo prima di tornare alle rispettive case il giorno dopo, eccoli scendere le scale per andare all’unico insediamento interamente magico della Gran Bretagna. Hermione pensava a cosa regalare ai genitori per Natale. Di sicuro avrebbe preso loro un pacco enorme di Fildimenta Interdentali. La prima volta che glieli aveva portati, durante la loro primissima gita a Hogsmaede, al terzo, ne erano andati letteralmente pazzi. Avevano riso tantissimo alla vista di quei dolci che, non solo non facevano venire carie, ma aiutavano perfino l’igiene orale.

Draco, invece, accanto a lei cercava disperatamente di trovare il coraggio di allungare la mano e prendere quella di lei. Magari con la stessa naturalezza con cui Harry prendeva quella di Ginny. Per un solo istante desiderò che Hermione fosse spregiudicata ed espansiva nei suoi confronti come Lavanda verso Ron. Poi si ricordò di quanto Lavanda fosse appiccicosa e noiosa e si diede mentalmente dell’idiota per avervi solo pensato.

“Hermione, Draco voi dove volete andare?” chiese Ron lasciando per qualche istante la mano di Lavanda per girarsi verso quei due che si stavano attardando troppo per i suoi gusti. Nel girarsi aveva notato che, benché nessuna parte dei loro corpi si sfiorasse, tra loro c’era come un campo di forze che non li lasciava allontanare più del dovuto. Se uno dei due si scostava anche solo di qualche centimetro, l’altro lo seguiva, ripristinando la giusta vicinanza. E pareva che nessuno dei due ne fosse consapevole. Ron provò una fitta di gelosia. Lui stava con Lavanda, aveva scelto Lavanda, ma non voleva che Hermione stesse con qualcun altro. Sapeva di essere egoista ma si sentiva tradito nel vedere quanto facilmente Hermione fosse andata avanti senza di lui.

Lavanda riprese la mano di Ron e si aggrappò al braccio del fidanzato come ad un salvagente in mezzo al mare.

“Io devo assolutamente andare da mondomago.” Rispose Hermione “Voglio compara un regalo magico ai miei da spedire in montagna.”

“Hai qualche idea?”  Chiese Ginny lasciando il braccio di Harry e accostandosi all’amica, infilandosi tra lei e Draco che le lanciò, di sottecchi, un’occhiata infastidita. Cercando di non attirare l’attenzione di gruppetto, passò dietro le spalle di Ginny e si posizionò all’altro fianco di Hermione. Accidentalmente le sfiorò la mano e sentì brividi di piacere diramarsi per tutto il corpo.

Hermione scosse la testa.

“Perché non prendi loro un grosso pacco dei migliori dolci di Mielandia? Di sicuro non hanno ancora assaggiato tutti i dolci del negozio.” Suggerì Ron lasciando di nuovo la mano di Lavanda e rallentando per affiancarsi ad Hermione. Si inserì tra lei e Malfoy che strinse i pugni infastidito.

“Dimentichi che sono dentisti. I dolci per loro sono il male assoluto.”

“Non mi hai detto che si dimenticano spesso le cose? Che sono un po' sbadati? Perché non compri loro due belle ricordelle. Da mondomago ce ne sono di tutti i tipi e colori. E anche in formato portachiavi. Secondo me tua madre ne andrebbe matta.”

Hermione guardò Draco sorpresa. Aveva avuto indubbiamente una buona idea ma si era stupita che ricordasse anche quei futili particolari.

Lavanda, sentendosi messa in disparte, si intrufolò tra Ron ed Hermione, aggrappandosi nuovamente al suo braccio, appoggiandosi praticamente a peso morto sul ragazzo che, innervosito per quell’eccesso di zelo, sbuffò.

“RonRon io e Ginny vogliamo andare a fare shopping.” Si lagnò la ragazza. “Tu ed Harry dovete venire con noi. Potemmo dividerci e ci ritroviamo da Madama Piediburro alle cinque per un bel the prima di tornare a scuola.”

“Io sono d’accordo ma perché piuttosto non ci facciamo una bella burrobirra  ai  Tre Manici di Scopa?” Propose Harry che non aveva mai dimenticato di essere stato piantato là da Cho nel bel mezzo del loro primo appuntamento, a San Valentino per giunta. Lui in quella maledetta sala da the non ci voleva più mettere piede. Lavanda storse la testa. Era noto a tutti, infatti, che Ron avesse un debole per Madama Rosmerta, la procace barista.

“Anche io preferisco una burrobirra.” Si schierò Malfoy “Anche se assaggerei volentieri un Whisky Incendiario ben invecchiato. Dicono che quello di Rosmerta sia tra i migliori.”

“Hermione, tu che preferisci?” Chiese Harry soddisfatto per aver ottenuto la maggioranza fino al quel momento.

“Burrobirra. E non ho nessuna intenzione di andare alla Testa di Porco. Quindi approvo decisamente la mozione di Harry.”

Potter le lanciò uno sguardo complice e le fece l’occhiolino prima di essere preso sottobraccio da Ginny e trascinato via insieme a Ron e Lavanda.

Rimasti soli Hermione e Draco si diressero verso Mondomago in silenzio. Hermione infastidita del comportamento di Lavanda che sembrava incapace di non marchiare il suo territorio quando c’erano altre ragazze nei dintorni. Draco cercando qualcosa di intelligente da dire.

“Hermione posso farti una domanda?” Chiese alla fine, proprio davanti all’entrata di Mondomago.

“Naturalmente.” Assentì Hermione con un sorriso.

“Sei ancora gelosa di Weasley? Cioè di Ron?”

Hermione si rabbuiò leggermente.

“All’inizio si. Ci stavo tanto male. Gli avevo perfino aizzato contro uno stormo di canarini. Poi, credo di essermi abituata. Ogni mattina mi svegliavo sentendo che faceva un pochino meno male e all’improvviso un giorno mi sono resa conto che non mi importava più.”

Draco sorrise soddisfatto.

“E cosi da domani saremo a casa tua. Soli…”

“Hai cambiato idea?” Chiese Hermione preoccupata.

“No,no stai tranquilla. Non ho mai girato tra i babbani. Sono proprio curioso di vedere cose vivono. C’è tanta differenza tra una casa magica?”

“beh direi di si.” Rispose Hermione scegliendo due grosse Ricordelle, una rossa e una gialla e dirigendosi alla cassa a pagare.
“E cosa?"


“Beh non c’è niente di magico. Ma non ti voglio anticipare nulla, vedrai tutto domani.”

Hermione sorrise e cercò il borsellino dal quale estrasse un galeone e quindici falci che diede alla strega commessa.

Uscita in strada prese Malfoy sottobraccio e cominciò a canticchiare canzoni natalizie a bocca chiusa. Draco sorrise sentendosi il cuore scoppiare di gioia alla vicinanza di quella ragazza così straordinaria. Hermione guardo l’orologio da polso.

“Mancano venti minuti alle cinque. Fa freddo. Andiamo ai Tre Manici di Scopa? Aspettiamo gli altri al calduccio. Non voglio passare in Natale con l’influenza.”

Si diressero ancora a braccetto verso il pub affollato. Erano sulla porta per pulirsi i piedi sullo zerbino quando Draco alzò lo sguardo e trattenne il fiato. Seguendo la traiettoria dei suoi occhi anche Hermione alzò la testa e vide, proprio sospeso sui loro capi, un piccolo rametto di vischio.

“Non possiamo infrangere la tradizione.” Disse Draco con il cuore in gola, terrorizzato all’idea di essere respinto. Ma Hermione, al di là di ogni sua più rosea prospettiva, annuì con vigore.
La ragazza si alzò sulle punte a posò un leggerissimo bacio sulle labbra di Draco. Il ragazzo dovette far ricorso a tutta la sua forza di volontà per non afferrarle il viso e darle un bacio molto più approfondito.

Hermione si staccò da lui. Le tremavano le gambe e per non dare a vedere quanto quel piccolo contatto fisico l’avesse sconvolta scoppiò in una risata cristallina.

Non lontano da là qualcuno strinse i pugni fino a farsi venire le nocche bianche. Qualcuno aveva visto la scena e decisamente non l’aveva gradita.
 
  
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