Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Hero98    30/04/2012    1 recensioni
Questa storia parla delle vicende dei personaggi di Hetalia visti attraverso uno spettatore che le vive più o meno direttamente.
I personaggi sono: Alfred/America, Arthur/United Kingdom, Matthew/Canada, Francis/Francia, Antonio/Spagna, Romano/S.Italia, Gilbert/Prussia, Yong/S. Corea, Yao/Cina, Ivan/Russia. Non sono nazioni ma semplici ragazzi.
Potrebbero esserci accenni di shonen ai più avanti nei capitoli
"Foggia, una piccola città nella parte settentrionale della Puglia, la cosiddetta Capitanata. Ha avuto una grande storia ma adesso è considerata una delle provincie peggiori d’Italia. Vandalismo incontrollato, furti, immondizia ovunque… Questo è il panorama. Ma con le dovute attenzioni si riesce a viverci con serenità.
E’ proprio in questa città che vive Gabriella, che pur non essendo molto socievole si era ritrovata con un gruppo di amici piuttosto bizzarro."
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gabriella, con il permesso di Arthur, era entrata nel bagno dei maschi dopo che il fumo si era diradato e l’acqua fermata. Avevano chiamato subito un collaboratore scolastico per fermare il getto che allagava la stanza per poi telefonare subito al preside e informarlo della situazione.
-Signor preside… sono mortificato, non so davvero come possa essere accaduto. Si… vi farò trovare quei tre delinquenti in ufficio. Arrivederci. –il biondo allontanò il suo cellulare dall’orecchio per poi premere il tasto rosso e chiudere la chiamata. Chiuse lo sportellino che fece illuminare lo schermo esterno mostrando l’ora e se lo infilò nella tasca dei jeans. Notò che era già l’una e che probabilmente avrebbero fatto tardi entrambi quel giorno nel rientrare a casa. Non che gli interessasse più di tanto, infatti viveva da solo in un piccolo appartamento facilmente raggiungibile con l’autobus. Piuttosto non voleva disturbare l’amica trattenendola ulteriormente:- Gabriella, se vuoi puoi tornare a casa. Qui me ne occupo io. –disse infatti con un sorriso gentile.
La ragazza scosse il capo e disse decisa:- No, oggi mia madre è fuori per lavoro quindi non importa se tornò più tardi. Questa situazione mi interessa.
Infatti, sebbene quel trio ne avesse combinate di tutti i colori, non era mai arrivato a causare un simile danno alla scuola e questo la insospettiva. Che ci fosse qualcosa dietro?
Lasciò scorrere lo sguardo lungo le pareti della stanza completamente ripulita dalle scritte e i disegni che prima la ricoprivano in modo disordinato. C’erano ancora dei segni, alcuni lasciavano ancora intuire cosa prima ci fosse scritto proprio nel punto in cui si trovavano, altri più sbiaditi e lontani era impossibile decifrarli. Ma la cosa che più attirò l’attenzione di Gabriella fu un’enorme scritta in vernice rossa, o almeno ciò che ne rimaneva dopo l’ondata d’acqua, che spiccava sulla parete di fronte il lavabo che il Bad Touch Trio aveva staccato. Ormai era quasi illeggibile, si scorgeva solo qualche lettera come una A all’inizio, una U con affianco qualche segno che lasciava intuire ci fosse una R, poi sotto di esse c’era una specie di serpente stilizzato che doveva essere una S, due C, un IO e infine tre linee orizzontali una sotto l’altra. Quasi sul pavimento si scorgeva la parte più rovinata che mostrava solo la parte superiore di qualche lettera come una linea orizzontale, un piccolo semicerchio un po’ più avanti e un altro alla fine.
Un terribile presentimento invase la mente della giovane che allarmata lanciò un’occhiata ad un Arthur che prendeva appunti su un piccolo blocchetto dove spiccava una bandiera del Regno Unito. Era un ragazzo troppo sveglio per non essersi accorto di niente. Infatti si girò verso di lei e guardandola con i suoi occhi color verde smeraldo, velati da una leggera insicurezza, disse:- Hai visto quella scritta…? Lì penso ci fosse scritto qualcosa contro di me…
Il tono con cui pronunciò quelle parole era incredibilmente triste. Anche se dimostrava sempre che non gli importassero gli insulti di qualche sciocco ragazzo in realtà tutte le persone che lo conoscevano bene sapevano che lo ferivano. Come biasimarlo dopotutto, a nessuno fa piacere essere disprezzati quando ci si impegna a fondo in qualcosa. E Arthur era molto sensibile anche se voleva sembrare forte.
La ragazza si concentrò sulla scritta. Le era chiaro che ci fosse scritto “ARTHUR SECCHIONE” sulle prime due righe, ma l’ultima la metteva in difficoltà in quanto ridotta a qualche segno sconnesso, comunque dedusse si trattasse di qualche insulto pesante.
Lasciarono la stanza e decisero di andare a recuperare i tre vandali. Arthur sarebbe andato nella classe di Antonio e Gilbert, mentre Gabriella avrebbe dovuto chiamare Francis.
I due si separarono dirigendosi nelle parti opposte del corridoio. La ragazza camminava svelta seguita dal rumore dei suoi passi che risuonava sottile tra le pareti. Arrivata davanti la porta dell’aula di Francis busso leggermente con le nocche aspettando che il professore esclamasse un “Avanti!” per poterla aprire e fare la propria comparsa nell’ampia stanza.
Il suo sguardo si posò subito sul ragazzo biondo che stava tranquillamente seduto al suo posto in fondo all’aula. Sembrava rilassato nonostante il disastro che aveva causato con i suoi migliori amici.
-Francis Bonnefoy deve uscire… -disse Gabriella continuando a fissare impassibile il ragazzo nonostante stesse parlando con il professore che nel frattempo la osservava a sua volta incredulo. A quelle parole qualche ragazzo nella stanza iniziò a ridere e a mormorare frasi come “Bonnefoy ha la ragazza” e “Forse è l’ultima vittima che ha mollato” che furono subito messe a tacere dall’ultima parte della frase: -…è convocato dal preside.
Subito un silenzio da cimitero invase l’aula e tutti gli occhi erano puntati su Francis che invece si alzò tranquillo per seguirla nel corridoio.
Una volta fuori la ragazza lo guardò negli occhi turchesi e scandendo bene le parole per dargli un tono più deciso disse:-Quella scritta nel bagno c’entra qualcosa. Dimmi subito perché l’hai fatto.
Lui si passò una mano fra i capelli biondi e sorrise caldamente:- Su quel muro c’era scritto qualcosa di tremendamente offensivo nei confronti del piccolo bruchetto… -era così che Francis chiamava Arthur da quando, da bambini, lo aveva trovato con i capelli lunghissimi e così disordinati da sembrare un bruco peloso.
Dopo una breve pausa continuò:- Non potevo permettere che quelle parole lo ferissero e la cosa più semplice era farle sparire con un getto d’acqua. Purtroppo non abbiamo avuto molto tempo… -Si lasciò scappare un sospiro rassegnato e con un leggero sorriso imbarazzato che raramente si dipingeva sul suo volto domandò alla ragazza:- L’ha vista vero? A volte vorrei che non fosse così intelligente…
Gabriella annuì con un lieve cenno del capo, sapeva che non era solo uno scherzo di cattivo gusto. E non rimase poi così sorpresa, quei due si volevano un gran bene.
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Hero98