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Autore: Shakechan    30/04/2012    4 recensioni
In questa fic ho voluto posticipare il primo incontro tra Gon e Killua e anche la ribellione di quest'ultimo.
All'inizio Killua sarà ancora la macchina assassina che i suoi genitori vogliono che lui sia ma per uno scherzo del destino incontrerà l'innocente Gon che incuriosendolo lo trascinerà sempre di più nel mondo in cui vive. La mia storia si basa sui cambiamenti che subirà Killua grazie a Gon e ai lenti sentimenti che nasceranno nel frattempo.
[KilluaxGon]
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questo capitolo a cipollotto, la ragazza più chiacchierona che si possa incontrare!

Buon salve a tutti! Ecco il secondo capitolo dalla mia ff su HxH, spero che vi piaccia come vi è piaciuto il primo!

Buona lettura carissime! °w°

 

 

CAP2

 

 

-Primi sentimenti.

 

 

“Come ci sono finito in questa situazione?” mi chiesi cercando di mantenere l’espressione della mia faccia più neutrale possibile mentre la donna che Gon chiamava Myto mi serviva la terza porzione di pesce.

“Guarda quanto sei magro!” si lamentava la donna buttandomi nel piatto un altro pezzo di pesce “Non si è mai visto un ragazzo della tua età così magro!”

“Non ho bisogno di mangiare così tanto…” provai a dire nel tentativo di dissuaderla a darmi un altro pezzo di pesce. Non funzionò.

“Ma non dire sciocchezze!” mi gridò contro sedendosi accanto a me “alla tua età il corpo è in crescita ed ha bisogno di molto cibo!” disse tagliando un pezzo di pesce e portandoselo alla bocca.

In quel momento avrei preferito essere frustato cento volte piuttosto che ingoiare un altro pezzo di pesce! Ero sicuro che se la mia pancia non fosse stata abituata a sopportare ogni sorta di veleno e cibo, sarei collassato per indigestione!

Lanciai uno sguardo d’aiuto a Gon e lo vidi intento a divorare voracemente la sua porzione di pesce.

“Bene, Gon è inutile al momento. Devo sbrigarmela da solo.” Pensai cercando con gli occhi una via di fuga.

“Bhè? Non mangi?” mi domandò la donna indicando il mio piatto.

“Io…” iniziai a dire guardandomi velocemente intorno.

“Pensa Killua, pensa!”

“Allora?” continuò a chiedermi la donna avvicinando pericolosamente la mano verso la pentola contenente altro pesce.

“D-Devo andare al bagno!” gridai saltando in piedi e correndo via.

“Eh? Ah! Guarda che quello non è il bagno!” mi gridò dietro la donna mente fuggivo via da quella casa.

“Ma cosa mi era passato per la testa?! Non potevo di certo mangiare con delle persone… normali!” pensai mentre correvo nel bosco.

Mi arrampicai veloce sopra un albero e mi sedetti sopra il ramo più alto che c’era.

“Un altro pezzo di pesce e sarei esploso!” borbottai per lasciarmi sfuggire un sospiro di sollievo.

Un fruscio poco lontano dall’albero in cui mi trovavo attirò la mia attenzione.

Mi immobilizzai e misi all’erta tutti i miei sensi e iniziai a respirare lentamente in modo da rendere impercettibile il mio respiro.

Un altro fruscio. Questa volta era molto più vicino a me.

Silenziosamente mi spostai nell’ombra creata dalle foglie dell’albero.

Poteva essere chiunque, ma la gente del villaggio non andava mai da sola nel bosco e solo un forestiero in quei giorni si spostava da solo, cioè Kaito. Se era lui, lo avrei ucciso senza neanche dargli il tempo di capire cosa stesse succedendo.

Modificai la mia mano in modo da potergli strappare facilmente il cuore dal petto.

Un altro fruscio. Questa volta balzai velocemente nel punto da cui era provenuto il rumore.

“AH!” gridò la mia vittima una volta che lo atterrai a terra ma quando stavo per lacerargli la carne mi ritrovai faccia a faccia con Gon.

“Killua!” mi gridò spaventato sotto il peso del mio corpo.

“G-Gon!” balbettai disorientato con ancora la mia mano modificata proprio sopra il suo petto.

“Stavo per uccidere Gon!” pensai fissando terrorizzato il viso ancora sorpreso di Gon, poi lui abbassò lo sguardo sulla mia mano.

Impallidii. Mi aveva appena visto in modalità assassino.

Mi alzai di scatto e nascosi la mano dietro di me, riportandola alla normalità.

Lui si alzò subito dopo e con espressione preoccupata iniziò a correre verso di me.

Preso alla sprovvista iniziai a correre anche io.

“Mi ha visto con la mano modificata! Penserà che sono un mostro!” pensai mentre fuggivo da Gon che non accennava a rallentare dietro di me.

“Killua!” mi gridò “F-Fermati!”

“Perché?!” gli gridai di rimando continuando a correre.

“Fermati! Da quella parte c’è il dirupo!” gridò Gon.

“Il dirupo…?” borbottai affaticato.

Senza che me ne resi conto mi ritrovai con un piede nel vuoto ma con i riflessi che mi ritrovavo riuscii benissimo a riprendere l’equilibrio e a fermarmi in tempo.

“C’è mancato veramente poco…” pensai mentre osservavo l’enorme precipizio che sbucava su un enorme lago.

“Fermati Killua!” gridò Gon lanciandosi di peso contro di me spingendoci entrambi nel dirupo.

“Eh?” riuscii solo a dire mentre precipitavo giù di sotto con Gon attaccato saldamente alla mia vita.

“EHH?!” gridai mentre precipitavamo a gran velocità dentro il lago.

L’acqua attutì la nostra caduta e Gon si staccò finalmente da me una volta che raggiungemmo la riva.

Ci sdraiammo sul terriccio umido vicino al lago per riprendere fiato.

“Ma dico! Sei scemo?!” gli gridai balzando a sedere.

“Stavi… per cadere!” mi rispose mentre tentava di riprendere ancora fiato.

“Ma se mi ero fermato!” gridai arrabbiato “perché mi sei saltato addosso?!”

“Volevo fermarti…” disse spostando il viso verso di me e guardandomi serio.

“AH!” gridò poi alzandosi in piedi e dirigendosi verso di me.

“C-Che c’è?!” gli gridai allarmato.

Senza rispondermi afferrò la mia mano e iniziò a esaminarla. Poi sospirò e mi sorrise “per fortuna la tua mano sta bene!” mi disse spostando la testa leggermente di lato e sorridendomi contento.

Sentii improvvisamente una morsa al cuore. Che mi stava succedendo?

Improvvisamente mi sentii il viso avvampare.

Che diamine stava succedendo?!

“Killua… sei tutto rosso in faccia… stai bene?” mi chiese Gon portando una mano sulla mia faccia e avvicinando il suo viso al mio.

Mi sentii improvvisamente in fiamme.

“G-Gon…” balbettai.

“Cavolo Killua! Ma tu scotti veramente tanto! Non è che hai la febbre?” mi chiese appoggiando la sua fronte alla mia.

Sentii il cuore accelerare improvvisamente i battiti.

“Stammi lontano!” gridai spingendolo via e scappando via.

Lo sentii gridare il mio nome ma non mi fermai.

Corsi finché non fui sicuro di essermi allontanato abbastanza da lui.

Mi nascosi in una caverna e mi raggomitolai nell’angolo più buio che c’era, immergendomi nei miei pensieri.

“Cos’era quella strana sensazione che avevo provato prima? Che mi stava succedendo?” mi chiesi stringendo le gambe al mio petto.

“Qualunque cosa stia succedendo… ora devo solo concentrarmi sul lavoro. Si, il lavoro! Devo uccidere Kaito e poi andarmene di corsa da questo posto!” pensai per poi sentire un’altra strana sensazione, come di tristezza.

“Ma se io me ne vado…” dissi in un sussurro “poi non vedrò più Gon…”

Scossi la testa in segno di no “Non devo pensare a questo! Devo concentrarmi sul lavoro!” sussurrai riportando i miei pensieri sul lavoro da svolgere.

Improvvisamente i miei occhi scorsero Gon, attaccato da un enorme volporso.

“Gon!” gridai ma prima ancora che potessi fare qualcosa, un alto ragazzo molto magro uccise con una spada la bestia, salvando Gon.

Subito dopo colpì in faccia Gon.

Una rabbia infinita invase il mio corpo.

“Come osa quel lurido…” sussurrai modificando la mia mano e preparandomi per ucciderlo.

Vidi il ragazzo dirigersi verso un cespuglio e notai che c’era anche un cucciolo di volporsa, probabilmente era il cucciolo della bestia uccisa.

Non c’era più speranza per quella bestiola, la madre era morta e probabilmente il cucciolo avrebbe fatto la stessa fine in breve tempo. L’unico favore che gli si poteva fare era ucciderlo e risparmiargli sofferenze future.

Gon però si precipitò sulla bestiola e lo strinse fra le sue braccia, nonostante la creatura lo stesse riempiendo di ferite.

Rimasi accigliato. Perché? Perché lo stava salvando?

Il ragazzo ripose la spada nella custodia e iniziò a conversare con Gon.

“Cosa voleva quel tipo da Gon?!” pensai furioso “Come osa parlargli?!”

Vidi i Gon fare una faccia sorpresa e subito dopo lasciò andare il volporsa.

I due si allontanarono insieme lontano dal mio sguardo.

“Dove vanno quei due? E da soli per giunta! Nel bel mezzo di una foresta!” pensai agitato “Aspetta un attimo… ma quel tipo… non sarà per caso Kaito?! Gon… sei in pericolo!” pensai allarmato iniziando a scendere frettolosamente l’alta roccia su cui mi ero arrampicato.

Dovevo salvarlo, dovevo salvarlo a tutti i costi! Non avrei mai permesso che qualcuno gli facesse del male! Non avrei mai permesso che qualcuno mi portasse via Gon!

  
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