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Autore: sissi149    30/04/2012    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se i nostri giovani calciatori, poco dopo la fine del torneo di Yomiuri Land, avessero ricevuto la famosa letterina da Hogwarts? L'avrebbero presa tutti bene? Si sarebbero meravgliati tutti, o qualcuno già sapeva? Come sarebbe la loro vita di apprendisti maghi?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Consiglio di vedere, prima o dopo la lettura, non ha importanza, l'episodio n° 96 (Addio Flynet) della prima serie.




Giugno, 3° anno


 

La stazione di Hogsmeade risuonava dell'allegro vociare degli studenti che caricavano i bagagli sul treno e si preparavano a salutare la scuola per le vacanze estive.

“Ahhh, finalmente riposo, ci voleva.” Dichiarò Bruce gettandosi con mala grazia sul sedile, appena entrato nello scompartimento.

“Parla per te! – rispose Amy, dopo aver abbassato il finestrino – Mi toccherà passare l'estate ai lavori forzati da zia Molly, causa matrimonio di Percy.”1 Sbuffò, facendo sollevare la frangetta, imitata dalla sua Puffola Pigmea,2 sempre arrampicata sulla sua spalla. Julian cercò di farle notare il lato positivo:

“Sempre meglio che sopportare mia mamma.”

“Tu non conosci mia zia.” Ribatté cupa.

La discussione fu interrotta dall'arrivo di Philip, che si guardava intorno alla ricerca di qualcosa, o, più probabilmente, di qualcuno:

“Avete visto Jenny? Non la trovo da nessuna parte sul treno.”

Patty scambiò con Ross uno sguardo stupito prima di rivolgersi al nuovo venuto, mettendogli una mano sulla spalla:

“Non lo sai? Jenny non torna con il treno, sono venuti i suoi a prenderla, dovevano compilare i documenti per il suo trasferimento alla scuola americana.”

Callaghan sentì improvvisamente un macigno dentro lo stomaco, che cominciò a premere sempre più, fino a lasciarlo quasi senza fiato.

“Non ha salutato nessuno?” Riuscì ad articolare, deluso per il fatto che, a quanto pareva, tutti gli altri sapessero e lui era rimasto l'unico all'oscuro di tutto, a fare la figura dell'idiota.

“Non ce la faceva a vederci partire sapendo di non poterci più vedere. - spiegò Julian – Però ha lasciato dei portafortuna, creati da lei, per tutti. Me li ha consegnati ieri sera per darveli. Questo è il tuo.” Estrasse un pacchetto dalla tasca e lo lanciò al Tassorosso, che riuscì a non farlo cadere per miracolo.

Impaziente scartò l'involucro e si ritrovò tra le mani uno scubidu intrecciato con crini di Unicorno e fili del suo colore preferito. Restò a fissarlo, inebetito, per dei lunghissimi istanti: era semplicemente stupendo. I crini di Unicorno, di cui era costituito il nucleo della sua bacchetta,3 tra l'altro, costavano una fortuna. Doveva assolutamente ringraziarla, doveva dirle grazie, doveva dirle...

Senza una parola si voltò in direzione dell'uscita, urtando per la fretta Mark nel corridoio. Scese sul marciapiede e cominciò a correre in direzione del castello, ignorando la voce di Patty che, dal finestrino, gli urlava che il treno sarebbe partito dopo pochi minuti.

Correva a tutta velocità, lasciandosi rapidamente le costruzioni del villaggio alle spalle e imboccando il sentiero in salita. Non badava nemmeno a dove mettesse i piedi, concentrato solo sull'arrivare in tempo, prima che Jenny lasciasse definitivamente la Gran Bretagna. Fu così che non vide un grosso sasso sul terreno e vi inciampò, cadendo lungo disteso a terra. Sentì una piccola fitta di dolore al ginocchio sinistro, ma non si rese conto di essersi rotto i pantaloni e sbucciato la pelle. Batté invece il pugno con forza: quel rallentamento non ci voleva, gli sembrò rendesse inutili tutti i suoi sforzi per arrivare in tempo, Jenny se ne sarebbe andata prima di sentire quello che aveva da dirle. Quando sollevò la testa si trovò faccia a faccia col muso di un'aquila gigante, che lo fissava dai grandi occhi arancioni.

 

 

Nell'ufficio del Preside, Jenny e sua madre stavano terminando di compilare i moduli per il cambio di scuola. C'era anche il professor Vitious,4 in qualità di direttore della Casa di Corvonero. Per la ragazza era molto duro lasciare Hogwarts e tutti gli amici che aveva trovato nei tre anni di frequenza, soprattutto Philip, anche se questo lui non l'avrebbe mai saputo. Guardò l'orologio: l'Espresso doveva star già percorrendo la campagna inglese alla volta della capitale. Quanto avrebbe voluto fare l'ultimo viaggio con i compagni! Invece la mamma aveva deciso che una Passaporta5 presa direttamente al castello sarebbe stata molto più comoda per tornare negli Stati Uniti. Sospirò, seduta su di una delle morbide poltroncine dell'ufficio.

“Bene signora, un'ultima firma e siamo posto.” Silente6 porse la piuma alla madre di Jenny, che firmò con rapidità e sicurezza, per poi invitare anche la figlia a fare la stessa cosa.

La ormai ex-Corvonero allungò la mano per afferrare la piuma, ma all'ultimo istante la lasciò cadere, fissando fuori dalla grande finestra aperta.

Tutti si girarono e videro Philip Callaghan, in sella ad un Ippogrifo7 che sorrideva verso Fujisawa:

“Sono qui Jenny.”

“Philip.” Riuscì solo a dire.

“Avevo molta paura di non arrivare in tempo!”

Dichiarò, scendendo dalla cavalcatura fino a ritrovarsi in piedi sul davanzale.

“Guarda, ti esce il sangue dal ginocchio. Ti sei fatto male. Aspetta...” Jenny avanzò verso di lui, senza curarsi delle altre persone presenti, estraendo un fazzoletto dalla tasca della gonna.

“No, lascia. - Tentò di fermarla - Ti rimarrà il fazzoletto tutto sporco.”

“Non importa. - Ribatté lei. - Non puoi andare in giro in questo modo.” *

Cominciò a pulire delicatamente la ferita.

“Jenny, insomma! Cosa stai facendo? Dobbiamo andare!”

La voce di sua madre la riportò alla realtà, al fatto di non essere sola nella stanza. Avrebbe voluto prolungare quegli attimi in eterno.

Philip sembrò avere la stessa idea: così le tese una mano per aiutarla a raggiungerlo sul davanzale e poi l'aiutò a salire in sella all'Ippogrifo. Lasciarono la torre, sotto lo sguardo esterrefatto della signora Fujisawa, e planarono nel parco, dove avrebbero potuto stare soli per un poco. L'Ippogrifo spiccò il volo da solo, per tornare nei pressi della capanna di Hagrid.8

“Un animale fantastico. - Commentò Callaghan, mentre lo osservava allontanarsi. - Mi ha trovato disteso sul sentiero di Hogsmeade e ha capito che avevo bisogno di un passaggio.”

Nel frattempo la ragazza aveva ripreso a pulirgli la ferita.

“Certe volte sei così distratto, cadi sempre.”

“Vedi, io sono un ragazzo coraggioso, non ho paura di niente.”

“Fatto, ora non dovrebbe sanguinare più.” Si rialzò e si ritrovò esattamente davanti a lui.

“Sei sempre così gentile, cara.”

A quelle parole Jenny non riuscì più a trattenersi e scoppiò in lacrime.

“Ho detto qualcosa di sbagliato? Cosa ti succede?”

La ragazza scosse la testa, cercando di asciugare le lacrime, ma subito ne comparvero di nuove:

“Niente. E' solo che sei comparso così all'improvviso. Credevo di non rivederti più!” *

Callaghan l'abbracciò, permettendole di sfogarsi contro il suo petto.

“Non dire così! Sono sicuro che ci rivedremo, nel frattempo ci scriveremo tante lettere. Per me non è un problema trovare un buon gufo che sappia sorvolare l'oceano.”9

Riuscì a strapparle un piccolo sorriso.

“Ti prometto anche che terrò sempre con me il tuo portafortuna, non lo lascerò mai, lo porterò in dormitorio, a lezione, in vacanza, agli allenamenti e alle partite di Quidditch.”

Quando Jenny riuscì a calmarsi, passeggiarono vicino al limite della Foresta, cercando di godere il più possibile di quegli ultimi istanti insieme che avevano rubato.

“Devi per forza cambiare scuola?” Chiese il ragazzo ad un certo punto.

Fujisawa abbassò gli occhi e restò un attimo in silenzio, cercando le parole giuste per spiegare la situazione:

“La mia famiglia vive negli Stati Uniti e ritiene sia giusto frequenti lì la scuola, ora che non ci sono più problemi di favoritismi. Mia mamma è Ministro della Magia,10 ma quest'estate le scadrà il mandato e non ha intenzione di assumerne un altro, quindi per il nuovo anno scolastico io sarò un'alunna come tutte le altre anche in America.”

Il Tassorosso si lasciò sfuggire un'esclamazione di stupore:

“Tosca! Non sapevo che fossi di famiglia così importante!”

“Credo lo sappiano solo le ragazze e qualche altro. Ho cercato di non diffondere molto la voce, in fondo sono stata iscritta a Hogwarts proprio per ricevere un trattamento paritario agli altri studenti.”

Camminarono in silenzio, riavvicinandosi al castello. Da lontano, sul portone, si intravedeva la sagoma del Ministro Fujisawa.

Philip si fermò a debita distanza e diede un bacio sulla guancia a Jenny, un bacio dolce. Poi decise di proseguire da solo, per nascondere l'imbarazzo per un gesto simile, che non aveva minimamente previsto.

Jenny sentì il volto in fiamme e il cuore correre, come in una gara di velocità. Ringraziò che Callaghan fosse andato avanti e non potesse vederla in quella specie di trance. Sollevò una mano ed andò a tastare dove il ragazzo aveva appoggiato le labbra, per essere sicura che fosse successo davvero.

Lentamente si mosse anche lei e raggiunse il compagno.

“Grazie.”

Sussurrò velocemente, ormai erano sui gradini esterni del castello, a poca distanza dai professori e dalla madre di Jenny.

“Jenny, andiamo, dobbiamo ancora firmare l'ultima carta e poi possiamo partire. Abbiamo perso già abbastanza tempo.”

Quasi trascinò la figlia all'interno, senza darle il tempo di salutare nemmeno il Preside. Vitious le seguì quasi di corsa, per riuscire a seguire il passo deciso del Ministro.

Philip rimase solo, davanti a Silente, immaginando di dover ricevere una punizione: con il suo gesto doveva aver infranto almeno una quindicina di regole della scuola, più la brutta figura fatta di fronte a un'esponente di un governo straniero. Invece l'uomo stava sorridendo.

“Gran bel volo signor Callaghan, complimenti. Non tutti gli studenti del terzo anno sono in grado di riuscire a domare così un Ippogrifo. Vorrei poter aggiungere qualche punto dell'ultimo minuto a Tassorosso...”

Il ragazzo lo guardò ad occhi sgranati: dopo tre anni aveva imparato a conoscere alcune bizzarrie del Mago, eppure riusciva ancora a stupirlo.

“Grazie signore.” Balbettò.

“Ora, suppongo che il tuo prode gesto ti abbai fatto perdere il treno.”

Fece apparire dal nulla un vecchio trespolo per gufi, piuttosto usato e sporco. Sussurrò l'incantesimo e la diede al suo interlocutore.

“Tra qualche attimo dovrebbe attivarsi.”

Philip non fece in tempo a replicare che sparì nel nulla.

 

 

Riapparve nel suo scompartimento sull'Espresso, atterrando con mala grazia sulle caramelle appena acquistate da Bruce, e spaventando un po' tutti. La Puffola Pigmea di Amy emise uno dei suoi soliti strilletti, svegliando i due gufi nelle gabbie.

Subito gli amici vollero sapere dov'era stato e cosa avesse fatto, sommergendolo di domande. Per un po' cercò di rispondere mantenendosi sul vago, poi, decise di avere un attacco di mal di testa e si mise a dormire fino a King's Cross.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* I dialoghi sono ripresi quasi fedelmente dalla puntata n° 96 dell'anime.

1 Percy Weasley, terzo fratello Weasley. E' stato Prefetto e Caposcuola di Grifondoro, molto ossessionato dal rispetto delle regole e della legge. Dopo Hogwarts lavora al Ministero della Magia, dove nutre una vera e propria venerazione nei confronti sia del suo capo uffico, sia del Ministro stesso. Questo lo porterà ad allontanarsi dalla famiglia e a ricongiungersi a loro solo per la battaglia finale.

2 Per le Puffole Pigmee vedete la nota al cap 2.

3 Le bacchette magiche sono costruite con diversi tipi di legno ed al loro interno hanno come nucleo delle particolri sostanze magiche. Le più comuni sono i crini di Unicorno, le piume di Fenice e le corde di cuore di Drago. Spesso vi è corrispondenza tra il tipo di nucleo e una parte del carattere del mago o della straga porprietaria della bacchetta: il fabbricante di bacchette Olivander dice sempre che è la bacchetta a scegliere il mago.

4 Insegnante di Incantesimi e capo della Casa di Corvonero. E' un uomo molto piccolo, per spuntare dalla cattedra siede su pile di libri.

5 E' un oggetto comune, spesso appare come un oggetto da buttare via, per ingannare i Babbani, che viene stregato per consentire di trasportarsi velocemente da un luogo all'altro.

6 Preside di Hogwarts, il mitico Preside.

7 Animali con i corpi, le zampe posteriori e le code da cavallo, mentre le zampe anteriori, le ali e le teste sono di aquila gigante. Hanno dei becchi e degli artigli molto pericolosi. Bisogna essere abbastanza capaci per avvicinarli, soprattutto sono creature molto orgogliose per cui la prima cosa da fare è inchinarsi di fronte a loro. Se l'Ippogrifo ricambia l'inchino ci si può avvicinare tranquillamente, altrimenti è meglio indietreggiare.

8 Guardacaccia di Hogwarts e, dal terzo libro, inesgnante di Cura delle Ceature Magiche. Ha una passione sfrenata per tutte gli animali pericolosi, in particolare per i Draghi.

9 Per chi non ricorda, ne primo capitolo c'era un accenno al fatto che la famiglia di Philip possieda un allevamento di Gufi da lettera.

10 Il mondo dei maghi, essendo parallelo al nostro, ha anche un suo sistema di governo, in cui la massima autorità è il Ministro della Magia (in Inghilterra è l'equivalente del primo ministro, negli stati uniti presumo lo sia del presidente).





Nota finale veloce: qui Jenny lascia Hogwarts, ma, come accade nel manga, troverà il modo per fare ritorno e diventare Prefetto al quinto anno, come aveta già avuto modo di vedere. Lo stesso vale per Amy e Julian, non mi sono dimenticata che all'inizio del terzo anno avevano litigato pesantemente, ci sarà anche il capitolo in cui si vedrà come faranno pace.

  
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