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Autore: ZAITU    24/11/2006    2 recensioni
EPILOGO .Ecco a voi il seguito della one-shot POVERO DIAVOLO.
"Ad un primo sguardo il suo volto avrebbe potuto destare curiosità: metà del viso che un tempo aveva sfoggiato una bellezza abbagliante, era coperto da una maschera d’argento, ferma per sempre in un’espressione di assoluta indifferenza, l’altra, sotto la facciata rigida e la linea dura e forte dei lineamenti, non nascondeva una profonda stanchezza.
L’effetto era quello di un volto spaccato in due. Metà bocca, metà naso, un solo occhio color del cielo d’autunno. Qualsiasi espressione mostrasse, metà di quel viso rimaneva fredda ed immobile lasciando all’altra parte l’ingrato compito di continuare a manifestarsi nella sua scomoda umanità."
Sono passati anni dal loro ultimo incontro e Draco ed Hermione sono cambiati più di quanto avessero mai potuto immaginare.
Genere: Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Non credeva che sarebbe più uscita da lì

Con un po’ di fatica eccomi di nuovo qui! Ci vediamo alla fine del chap.

Buona lettura!

 

Time is running out

 

Non credeva che sarebbe più uscita da lì.

Non dopo che aveva visto David  e Brandon prendersi a pugni come due acerrimi nemici.

Non dopo che David era svenuto, non dopo che lei aveva passato le ultime due ore a fissare Brandon, con un misto di biasimo e comprensione, in quegli occhi così chiari che ci si era persa come in un mare ghiacciato.

Insomma, non dopo che loro tre sembravano essersi arresi ad essere dei prigionieri, senza più alcuno stimolo a reagire.

E poi David si era svegliato.

Sharon aveva provato ad avvicinarsi, anche solo per assicurarsi che stesse bene, ma il ragazzo l’aveva fulminata con lo sguardo.

Così si era rimessa seduta terra, le ginocchia strette forte al petto.

Erano soli.

David fissava il letto mentre si tastava con noncuranza la guancia che Brandon gli aveva colpito; Brandon guardava oltre le sbarre, forse pensando a qualcosa che nessuno di loro avrebbe mai capito.

Tanto meno lei.

Avrebbero potuto continuare così in eterno, con quel silenzio logorante, perché quando qualcosa si rompe, si frantuma, è difficile farla tornare a posto.

Sharon nascose il viso tra le braccia incrociate.

“Non dovevamo finire così, non noi”

Come tre condannati. Come tre nemici.

Fino a qualche ora prima, malgrado le sbarre, malgrado il Signore Oscuro, sembrava che tutto si potesse risolvere.

Erano insieme, e tanto bastava.

Ma ora c’era evidentemente più di qualcosa che non andava.

E i veggenti, si sa, hanno una sensibilità particolare per certe cose.

C’era vendetta nell’aria.

Vendetta di un figlio verso un padre.

E lei lo sapeva da tempo. Da molto prima di finire in quella cella, da ancora prima di conoscere David e di sapere chi fosse suo padre.

Perché lei aveva visto.

“ Il futuro si può cambiare, è per questo che hai questo dono” le avevano sempre detto.

“ Ma questa volta no…perché così deve andare.

Non sempre si può cambiare la storia, non sempre è giusto farlo.”

Eppure…avrebbe pagato fior di galeoni per riavere subito la Vista, per sapere se in qualche modo ciò che aveva visto tanti anni prima potesse avere un corso differente.

Per sapere se poteva esserci una qualche soluzione.

Ma il tempo stringeva.

Tic, tac.

Le chiavi erano vicine. Troppo.

Sharon si alzò di scatto attaccandosi alle sbarre, giusto un attimo prima che Snape  apparisse poco lontano, dopo aver svoltato l’angolo.

Entrambi i ragazzi si precipitarono accanto a lei.

Speranza. Esaltazione. Euforia.

Sharon si voltò verso David. Lui non la vide.

Vide solo le chiavi appese alla coda del serpente.

Vide  tutto ciò che la parola ‘libertà’ poteva significare per lui in quel preciso momento.

Non vide le lacrime di Sharon, né la gioia mista a paura di Brandon.

“ Forse l’unica soluzione sarebbe stata lasciarti chiuso qui dentro”

 

“You try to change the world and you never see it's all a game to me
You try to change the world and you never see that it's all a game”

-Standing All Alone, Not By Choice-

 

Hermione voleva cambiare il mondo.

Era sicura di poterlo fare, di essere abbastanza forte.

Eppure quando giunse trafelata nell’immenso salone d’ingresso del maniero, dove i segni del combattimento di tre giorni prima erano ancora ben visibili, Hermione si rese conto di quanto si fosse illusa.

Gli Auror erano già arrivati. Pochi Auror in effetti, non più di una ventina.

E tra diversi visi conosciuti c’erano Harry e Ron.

Hermione si portò le mani alla bocca soffocando un gemito che le era nato nel petto.

C’era anche Draco, magnifico come sempre, con una cinquantina di Mangiamorte.

Esperti, spietati. Non come quei giovani che Hermione si sorprese di vedere tra gli Auror.

“ Ma chi diavolo ha mandato il ministero? Sono tutti dei ragazzini!”

Avevano la speranza negli occhi, era vero, la stessa speranza che un tempo aveva avuto anche lei, la stessa speranza che l’aveva resa grande.

Ma la speranza da sola non basta.

Non contro cinquanta Mangiamorte, non contro il Signore Oscuro.

Poteva fermarlo lei, certo. Poteva piombare lì mezzo  e supplicarlo di non combattere.

Avrebbe potuto dirgli di farlo per lei, per David, per loro.

Ed invece Hermione si nascose.

Dietro una colonna nera che sembrò inghiottire anche la flebile luce che emanava.

Non fece nulla.

Osservò e basta.

 

“You will be the death of me

 

Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it

 

And our time is running out
And our time is running out
You can't push it underground
You can't stop it screaming out
How did it come to this?”

- Time is running out, Muse-

 

- Non puoi proprio fare a meno di me vero, Potter?-

Harry rispose al mezzo ghigno di Draco con un’alzata di spalle.

Draco era euforico.

Non come pochi giorni prima, quando sembrava che combattesse per pura inerzia.

Harry si oscurò in volto e con un cenno della mano chiamò Ron accanto a sé.

- Mi raccomando, state attenti. Rimanete uniti e non disperdetevi…Malfoy oggi è diverso- gli sussurrò Harry senza voltarsi.

- Che intendi?-il rosso strinse di più la bacchetta tra le mani stranamente sudate.

La vista di tutti quei Mangiamorte che li scrutavano come avvoltoi, non era propriamente incoraggiante.

- Non lo so…ma ha l’aria di uno che non ha più niente da perdere…e la cosa lo eccita-

Ron sgranò gli occhi per poi tornare indietro e riferire agli altri le disposizioni del bambino sopravvissuto.

-Ne avete ancora per molto? Potter, credevo che fossi venuto qui per riprenderti qualcosa…- alle ultime parole di Draco un brusio divertito si diffuse tra i Mangiamorte, risultando fastidioso ed irritante per chi si trovava dall’altra parte, leggasi gli Auror,e che fece letteralmente infuriare Harry.

-Dopo non dite che sono cattivo se perdo la pazienza…- continuò il biondo con assoluta noncuranza.

Era calmo, sin troppo.

“ Ho perso tutto, ormai.”

Era vero, ma forse dopo la decisione che aveva preso poche ore prima all’insaputa di tutti, poteva quasi dirsi soddisfatto. Libero.

Ma questo nessuno poteva saperlo.

Harry avanzò di qualche passo, la bacchetta ancora puntata a terra.

-Credimi Malfoy, non vedo l’ora che tu perda il controllo…Expellarmius!

Hermione chiuse gli occhi di scatto. Non voleva vedere.

Si ricordava ancora della promessa di Harry e di Ron.

Non avrebbero mai ucciso Draco.

Eppure sapeva bene che ormai di quella promessa era rimasto solo un ricordo.

La situazione si era evoluta in un modo che non avrebbe immaginato neanche nei suoi sogni, o incubi che dir si voglia, più fervidi ed era consapevole che adesso Draco non era più soltanto un nemico fra tanti,  ma Il Nemico.

Non suo, per quanto volesse credere il contrario, ma di tutto il mondo là fuori.

E lei non voleva vederlo combattere con il suo migliore amico.

Non voleva vederli uccidersi.

Quando Hermione riaprì gli occhi però, di Draco ed Harry  non c’era più traccia.

Si costrinse a cercarli tra l’ammasso di mantelli neri e il fumo provocato dagli incantesimi che volavano tra Auror e Mangiamorte, ma il risultato fu sempre lo stesso.

Non c’erano.

“ Per Merlino, Draco che diavolo vuoi fare?”

Niente di particolare in verità.

Soltanto un duello privato.

Harry e Draco, la Speranza e il Terrore, si stavano fronteggiando su una delle torri del maniero.

C’era la neve. Tanta neve che ricopriva le pietre scure e consumate dal vento.

Tutto quel bianco era accecante.

- Che c’è Malfoy, preferivi un posticino più intimo?- lo schernì Harry rendendosi conto di dove lo avesse smaterializzato Draco.

Draco sorrise, non un ghigno, ma qualcosa di più simile al principio di una risata divertita.

- No, Potter, voglio solamente essere io ad avere l’onore di ucciderti e non voglio interferenze, questa infondo è la nostra guerra…io ti porto via qualcosa e tu la rivuoi indietro. Semplice. Degli altri là sotto non mi interessa, come infondo non interessano neanche a te-

Complicità.

Harry guardò Draco nell’unico occhio visibile come se avesse capito il vero senso di quelle parole.

Come se le condividesse, in qualche modo.

- Non mi hai portato via solo David, ma anche Hermione. Pagherai per questo-

- Non erano tuoi, Potter-

- Sta zitto….Petrificus totalus!-

Draco si spostò elegantemente di lato evitando l’incantesimo stentato che l’agitazione di Harry aveva reso molto meno efficace.

-Che c’è Sfregiato, ti da fastidio vero? Ti fa imbestialire solo pensare che l’abbia messa in cinta e che poi abbia avuto un bastardo da lei? Peccato che l’abbia scoperto solo da poco…- si stava facendo del male da solo, il bel Malfoy, rivangando il passato e rivestendolo di uno squallore che non aveva mai avuto.

- Sei un fottuto bast…- biascicò Harry.

-Stupeficium- lo interruppe Draco colpendolo  dritto in mezzo al petto.

Il bambino sopravvissuto barcollò per un attimo.

- Non va bene Potter, se continui così non mi divertirò per niente-

Harry si drizzò di nuovo, lanciandogli  a sorpresa un Sectumsempra, stavolta ben mirato.

Colpito.

La bella camicia di broccato nero e dorato di Draco gli si squarciò sul petto lasciando liberi rivoletti si sangue che tinsero di rosso la neve candida ai suoi piedi. 

Draco fissò per un attimo, come ipnotizzato, le goccioline purpuree che ora intaccavano in modo quasi sacrilego il manto latteo. 

Non una smorfia gli distorse il viso.

- Va meglio, Potter-

- Non hai ancora visto niente, Malfoy- rimbeccò Harry tornando calmo e controllato.

Draco si spostò i capelli dal visto lasciando scoperta la maschera argentea, prima di piegarsi leggermente sulle ginocchia e puntare la bacchetta.

Ora si faceva sul serio.

- Che nascondi dietro quella maschera, Malfoy? Me lo sono sempre chiesto- lo interrogò all’improvviso il bambino sopravvissuto, mentre si piazzava anche lui in posizione d’attacco.

Draco si portò una mano al volto in un gesto istintivo, quasi come per controllare che la maschera ci fosse ancora.

Come per assicurarsi che il suo segreto non si fosse svelato.

- Bhe, continua a chiedertelo sfregiato. Ora preparati, fammi vedere chi sei-.

 

“I need to play with the one I hate
I like to see him suffer”

- Revenge, Eurythmics-

 

-Snape! Ma come diavolo…- sussurrò David, quasi temendo che il serpente fosse soltanto un miraggio causato dal pugno ricevuto.

“ Poche storie ragazzino abbiamo andare via di qui”

-Che ha detto?- chiese Sharon a David, visto che lei di serpentese non ci capiva proprio nulla.

- Che ce ne dobbiamo andare- le rispose lui senza neanche guardarla-…forza Snape dammi le chiavi!- David si accucciò afferrando con avidità il mazzo di chiavi che il serpente gli stava facendo dondolare davanti alla faccia.

Tentò un paio di volte ad infilarle nella serratura ma era così agitato che la mano tremante glielo impediva.

La mano di Brandon si posò sulla sua

-Lascia, faccio io- gli propose gentilmente il moro, in una muta richiesta di pace.

David lo scansò con indifferenza.

- Sono capace di farlo da solo, Brandon-

Dopo qualche secondo e qualche occhiata dubbiosa , erano fuori.

Snape si issò sul braccio di David che fremeva per la voglia di uscire dai quei sotterranei.

“ Non ti agitare, suppongo che siate disarmati, vero?”

- Ci hanno tolto le bacchette- gli rispose David

- Non sarà facile passare inosservati. Snape ce l’ ha fatta perché è un serpente. Ma noi siamo senza bacchette e senza armi- analizzò Sharon tentando di ignorare il peso che le gravava nel petto.

“ Non preoccupatevi. David ti ho portato una cosa”

Solo allora il giovane si accorse del mucchietto di stracci logori che il serpente teneva saldamente per la coda.

“ Che cos’è?” gli chiese David parlandogli in serpentese.

Sharon e Brandon si scambiavano sguardi preoccupati.

Il serpente gli porse il suo prezioso carico.

Quello che poi si rivelò un vecchio cappello, consunto e rattoppato.

Ma non un cappello qualunque.

Il Cappello Parlante.

 

 

Fine penultimo capitolo.

 

 

“ Penultimo capitolo”. Mi sembra passato un secolo da Maggio, da quando ho cominciato questo mio progetto, che partendo con Povero diavolo si concluderà a breve con la Maschera d’argento.

Alla fine di questo chap mi sono messa a pensare a quando credevo che pubblicare una fic fosse cosa per chi avesse talento, non per una come me che scriveva solo per riempire le giornate a volte vuote e un po’ tristi. Ho sorriso ripensando a quando avevo stabilito che la fic non sarebbe durata più di 5 o 6 chap, e invece stiamo per raggiungere i 17. Credevo di voler scrivere una semplice storia, ma alla fine nella storia ci sono caduta dentro anche io.

Nella rassegnazione di Draco, nell’idealismo di Sharon, nell’amore di Hermione e nella rabbia di David, c’è un po’ di quello che sono io.

Non c’è retorica in quello che faccio, non voglio dare insegnamenti a nessuno.

Perciò comunque andrà a finire, prendete questa fic per quello che è.

Un mio piccolo grande sogno che ho steso nero su bianco.

E non c’è niente di più bello di un sogno realizzato.

È superfluo dire che tutto questo è stato possibile sopratutto grazie ai vostri commenti e al vostro supporto. Perciò continuate così!

Alla prossima! (>_<)

 

  
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