Pioggia. La senti questa pioggia sul viso? Io sì, la sento. Picchietta sul mio viso senza timore. Chissà se vuole consolarmi nascondendo il mio pianto oppure se vuole portarmi via con sé a lacrimare per sempre. Sai, non mi era mai capitato di piangere in questo modo. Sembro un bambino. Anche tu un tempo mi dicevi che lo sembravo. Accennavi un dolce sorriso e mi stringevi tra le tue braccia. Già, mi mancheranno anche quei piccoli attimi. Per non parlare dei tuoi baci, che voraci si appropriavano delle mie labbra e mi facevano sciogliere. Quante volte avrei voluto chiedertene altri... Ma la verità è che mi vergognavo troppo. Ho sbagliato, avrei dovuto chiedertene ancora, ancora e ancora. Perché? Beh perché ora forse, con gli occhi chiusi, potevo sentire ancora il calore della tua bocca.
Cado in ginocchio e sento il fango sporcarmi le gambe. Ma chi se ne frega, continuo a guardare il cielo che mi dona nuove lacrime. Non ho il coraggio di guardarti. Te ne stai andando, sento i tuoi passi allontanarsi. Davvero mi vuoi lasciare così? Davvero non ti importa niente? Mi dici che questa è la fine di tutto e te ne vai? Per favore, torna indietro... Guardami negli occhi, arruffami i capelli e dimmi che era uno scherzo. Ti perdonerò, te lo giuro. Solo dimmi che era uno scherzo.
Stavolta mi strofino gli occhi, che imperterriti non accennano a smettere di lacrimare. Prendo coraggio e ti guardo. In mezzo a tutta questa pioggia vedo solo la tua sagoma che se ne va. La mia testa... No, il mio cuore non ha ancora realizzato le tue parole. Con me, spera ancora che questo non sia altro che un incubo.
Che cos’erano tutti quei ti amo che mi sussurravi? Devo iniziare a credere che non erano altro che bugie? No, non voglio pensarlo... Io ti credevo. I tuoi occhi non mentivano. E ora? Quegl’occhi che avevi cosa volevano dirmi? Erano vuoti... Riku perché i tuoi occhi erano vuoti?
Mi rimetto in piedi con fatica senza distogliere lo sguardo da te. Una strana sensazione mi pervade il cuore rimpiazzando la delusione. Senza pensarci un attimo inizio a correre verso di te urlando il tuo nome. Forse non mi senti perché non ti giri. Lo urlo ancora, usando tutta l’aria che c’è nei miei polmoni. Sì, ora ti sei fermato, mi hai sentito! Urlo comunque ancora il tuo nome e quando sono a due passi da te mi fermo e riprendo fiato. Hai tutti i capelli bagnati, così come i vestiti. Mi dai le spalle e non riesco a scorgere il tuo viso. Vorrei vedere ancora i tuoi occhi, voglio capire cosa volevano dirmi.
So che così non mi vedi nemmeno tu, ma lo so che senti il mio sguardo. Ti chiedo di voltarti ma tu mi rispondi bruscamente. Io però non voglio demordere. Con voce tonante ti ordino quasi di voltarti e nel mentre stringo i pugni. Sento di provare paura, se ora ti volti avrò la risposta che cerco, ma se la risposta non mi piacerà?
Ecco, ti sei girato. La tua frangia però copre proprio i tuoi occhi verdi. Esitante, mi avvicino e allungo una mano. Deglutisco sperando di tappare la paura e farmi coraggio. La mia mano intanto, lenta e delicata, sposta i tuoi ciuffi di capelli lasciando visibili le tue pupille. Non posso credere a quello che vedo. Cerchi di non guardarmi ma anche la pioggia non può far nulla per nasconderti. Stai piangendo Riku... Perché? Te lo chiedo ma non mi arriva risposta. No, non posso restare così, devo fare qualcosa. Sussurro il tuo nome, quasi come se avessi il timore di vederti reagire. Stavolta mi guardi. Si vede perfettamente che ti sta costando caro. Già, questa è la prima volta che ti vedo in questo stato. Non hai mai amato far vedere agli altri i tuoi lati deboli. Nemmeno a me.
Istintivamente lascio che la mia mano segua il tuo volto e ti asciugo una lacrima, tu però me la prendi e me l’allontani. Ti guardo senza capire ma in realtà lo so. Non ho più il diritto di toccarti ora. Cerco i tuoi occhi allora con più convinzione. Solo loro sanno essere sinceri. E te lo chiedo di nuovo. Sì, ti chiedo perché piangi.
Ti vedo, non puoi dire bugie. So che in questo momento vorresti mentire ma non puoi farlo. Infatti mi dici solo che non sono affari miei. Oh sì invece che lo sono! E te lo dico anche! Se vuoi che io ti lasci in pace devi darmi quella risposta!
Mi guardi in modo strano. Non riesco a capire cosa ti stia passando per la testa. Ti guardo con curiosità e tu, dopo quella che sembrava la riflessione più importante della tua vita, me lo dici. Dici che vuoi che io sia felice. Che un tempo io non pensavo ai ragazzi. Che amavo Kairi. Che un giorno dovrei pensare a mettere su famiglia. Che tu non potresti darmi le gioie che una ragazza invece potrebbe darmi.
Ti tappo la bocca prima che tu possa continuare. Non voglio sentire altro, ho sentito abbastanza. Ti sussurro semplicemente un “stupido” e mi tuffo fra le tue braccia. Mi viene ancora da piangere. Però a pensarci bene  questo sembra davvero uno scherzo... e infatti mi viene anche da ridere. Piango e rido allo stesso momento. E tutto sembra tingersi di colori differenti.
Alzo lo sguardo e tu ricambi. Non servono parole, ci siamo capiti. Questo piccolo episodio non è mai accaduto. Mi prendi il viso tra le mani e mi baci. Sento la tua bocca calda e umida pervadere la mia e, come ogni volta, mi sento sciogliere. Questa volta però te lo dico. Riku, baciami ancora.


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Hello everybody! E' la prima volta che scrivo in prima persona (no, non è vero mi sono illuminata ora) e in presente (infatti, in presente non l'ho mai fatta... credo). Beh mi andava, l'ho buttata giù così senza nemmeno averci pensato. La mia idea era quella di scrivere una storia strappalacrime, commovente, tristissima e dal finale crudele! Ma non ce l'ho fatta.... Quei due li vedo troppo bene insieme ç^ç Maledetti, siete perfetti ç^ç 
Ah una domanda: ho messo malinconico perchè non è una storia definibile triste (secondo me) perchè ha un lieto fine. Secondo voi va bene malinconico? o.ò Ci ho pensato tantissimo... o.ò