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Autore: xtwobananasforapound    01/05/2012    7 recensioni
Alex non pensava che la scelta di suo padre di farle scarrozzare in giro per Los Angeles una band di quelli che lei considerava solo fastidiosi ragazzini, avrebbe portato ad uno stravolgimento di quel calibro nella sua vita.
Doveva studiare - per un esame che non voleva passare - e doveva rendere fiero suo padre - presentandosi in un modo che non era la vera lei. Non aveva tempo per certe cose. Quando poi entrano in gioco i sentimenti, è un gran casino.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11
 
«Tutto bene Alex?»chiese Eveline preoccupata alla ragazza seduta sul letto, impegnata a sfregarsi le mani nervosamente.
La castana la guardò, le pungevano gli occhi, segno che le lacrime sarebbero uscite di lì a poco, non ce la faceva più.
«Sì..»rispose la castana con la voce tremolante, si mordeva insistivamente il labbro inferiore e guardava il pavimento.
Eveline sapeva quanto Alex soffrisse e non ce la faceva a vederla così. Era come una figlia per lei, insieme a Rosie. Loro erano quelle figlie che non aveva mai avuto, ma che aveva sempre desiderato.
La signora si avvicinò al letto e si sedette, prese il viso della ragazza, che si era incupito; i suoi occhi non erano illuminati da quella luce particolare che sempre la caratterizzava.
Doveva farla reagire, o sarebbe caduta in un abisso dal quale pochi riuscivano a risalire.
«Dovresti andare al maneggio questo weekend»saltò su Eve.
«Al maneggio? A far che, Eve?»rispose lei, strabuzzando gli occhi, non capiva.
«Beh, è da tanto che non ci vai, e sai benissimo che quando sei giù, Ginger aiuta a farti risalire l'umore..e poi tu ami andare a cavallo, no?»chiese lei, speranzosa di una sua reazione e di una risposta affermativa.
La castana sembrava stesse pensando alla proposta, ma scosse la testa in senso di negazione.
«No Eve, sai che quel posto mi ricorda mamma, mi farebbe stare peggio.. » concluse lei, con voce tremante.
«Io credo che l'unico modo per riuscire a superare questo periodo è distrarti e passare del tempo con quei simpatici ragazzi, Alex - sbottò Eve - sono gli unici che sono riusciti a farti star meglio in questo periodo, dopo che ogni volta diventavi atona per ben quattro anni, loro ce l'hanno fatta»riprese lei, voleva convincerla, doveva per il suo bene.
«Tu vuoi che io ci porti loro e che gli dica tutto quanto?»sbottò la ragazza, guardando Eve negli occhi.
«Non dico di dirgli tutto, non sei obbligata a farlo, ma quei ragazzi ti vogliono bene Alex! - nel frattempo la giovane si alzò dal letto, andando avanti e indietro per la camera, Eve la seguiva con gli occhi - da loro la possibilità di conoscerti, e fai vedere la persona meravigliosa che sei»concluse lei.
La castana non sapeva che dire, non era una cattiva idea in fin dei conti.
«Potreste partire già da domani, così da venire alla cerimonia della signora Rosalie sabato..»riprese Eve, ancora seduta sul letto.
«Una cosa per volta Eveline.. - disse - vado a chiederlo ai ragazzi e a Charlie, spero vogliano venire»concluse la castana.
«Sicuramente cara, vedrai»rispose lei.
Alex uscì dalla camera e si avviò verso la suite dei ragazzi, da fuori si sentivano strani rumori, sinceramente aveva paura.
Entrò facendo meno rumore possibile, ed intravide i ragazzi sul divano che facevano i cretini davanti ad una..telecamera? Era una telecamera quella? Capì che stavano filmando uno di quei stupidi video diary, o come si chiamano.
Si avvio verso il divanetto di fronte a loro, proprio dietro la telecamera.
Sul divano c'erano Niall, Louis e Harry e sui braccioli, l'uno opposto all'altro, si trovavano Zayn e Liam.
Quando i ragazzi la videro, zittirono per qualche secondo e le sorrisero, Alex fece segno loro con la mano di continuare.
Loro continuarono a fare i coglioni, e la castana a mala pena riuscì a trattenersi dalle risate, ma non doveva farsi sentire, chissà cosa avrebbero pensato tutte quelle fan per una sola risatina femminile.
Una volta finito il video, Alex diede libero sfogo alla sua risata, coinvolgendo tutti i componenti della band, quasi cadde dal divano.
«Oddio, credo di non aver riso così tanto in tutta la mia vita, vi giuro!»esclamò lei, cercando di soffocare quella risata che non voleva cessare.
«Veramente quello che fa ridere qui sono soltanto io!»esclamò Louis, strabuzzando gli occhi e assumendo un’aria di sufficienza.
«No, tu sei soltanto un coglione, Boo bear»gli rispose Alex per le rime.
«Come sei a conoscenza di questo soprannome? COME? Mi hai messo qualche spia alle calcagna? Eh?»urlò il ragazzo, puntandola col dito.
«Ma tu stai veramente male, mio caro Boo bear!»rispose quella, provocandolo.
Louis si gettò su di lei facendola cadere da quel piccolo divanetto su cui si era seduta poco prima.
«No ti prego, smettila, ti scongiuro!»strillò la castana, facendo sì che occhioni azzurri non continuasse più a farle il solletico.
«Promettimi che non mi chiamerai più così, è imbarazzante e c’è già mia madre che mi chiama così! Lei basta e avanza»piagnucolò quello, sedendosi sul pavimento con un’espressione da cucciolo bastonato. Alex si scaraventò su di lui e lo abbracciò, lui si mise a ridere.
«Okay, credo che mi “arrabbierò” di più, se mi consoli così»riprese lui, dopo averla strapazzata per bene.
«Sei uno scemo»esclamò lei di rigetto ridendo.
«Posso essere il TUO scemo, se vuoi»disse lui in modo provocatorio e facendole l’occhiolino.
Alex si chiese se stesse facendo finta o fosse serio. Lui sorrise. Okay, era uno scherzo.
«Ma certo che puoi scemo»ribattè lei, maliziosamente.
«Ehm, ehm..»la scenetta venne interrotta dalla tosse del ricciolo. Tosse..era più un modo per dire di smetterla.
Louis si alzò e aiutò Alex ad alzarsi prendendola dalla mano, poi s’inchinò davanti a lei.
«Alex, nonché mia scema, vuoi sposarmi?»chiese lui.
Alex lo guardò sorpresa, occhioni azzurri voleva fare le cose in grande.
«Ma certo mio scemo!»rispose lei tutta contenta.
Lui per risposta la prese in braccio e le fece fare due tre giri su se stessa, facendola scoppiare a ridere.
I ragazzi li guardavano divertiti, tranne Harry. Era per caso geloso? E di che? Sì, si erano baciati, ma questo non voleva dire che stessero insieme, assolutamente no. E poi non c’era motivo di ingelosirsi, Alex e Lou stavano soltanto scherzando, non l’aveva capito forse? Mah, strano il ragazzo.
Lou finalmente, pose per terra la castana, ormai sfinita dalle continue risate.
«Perché sei venuta qua, Alex?»borbottò il ricciolo senza perdere quello sguardo scocciato.
Lei si fece più seria.
«Beh, ecco, io..volevo chiedervi se volevate venire per un paio di giorni in un posto molto importante per me - sussurrò lei, fermandosi per cercare di capire quale sarebbe stata la risposta dei ragazzi, ma niente - è un posto vicino, è fuori città, ma ci si mette pochissimo ad arrivare, quindi se avrete impegni improvvisi potrete ritornare in un batter d’occhio».
I componenti della band si scoccarono sguardi tra loro cercando di capire cosa fare, poi posarono il loro sguardo su di lei, speranzosa in un ‘sì’ come risposta.
«Certo Alex, verremo di sicuro»rispose quel coccolo di Liam, sempre col suo tono pacato ed educato.
Le labbra della ragazza si curvarono in un sorriso a trentadue denti, era davvero contenta.
«Oh, grazie mille ragazzi»saltellò sul posto.
«Dove andremo?»chiese il biondiccio entusiasta.
«A un maneggio, è praticamente la mia seconda casa- disse lei trasognante, Harry la guardò stranito- dove ci sono i cavalli Harry, presente? Hai bisogno di un disegnino per capire?»concluse lei, ridendo e facendo ridere anche gli altri scimmioni.
«Grazie Alex, senza di te non saprei proprio come fare!»rispose lui, fingendosi sbalordito per la nuova “scoperta” fatta.
«Guarda, sei anche fortunata che non abbiamo impegni fino alla prossima settimana»prese parola il moro, facendole un gran sorrisone, sembrava un demente, con affetto.
Quella si avviò verso la porta correndo tutta contenta, si congedò ricordandogli di fare le valigie e che sarebbero partiti l’indomani appena svegli.
Come imposto dalle ragazze, la band cominciò a preparare i vestiti in borsoni, Zayn si stava beccando con Niall perché voleva portarsi dietro tanti tipi di gel e più di specchi in ordine di grandezza. Liam e Louis si stavano divertendo tantissimo a guardarli, ma Harry era sovrappensiero, si vedeva. Lou se ne accorse e volle parlargli. Riuscì a tirarselo dietro con la scusa di aver scoperto una cosa fantastica.
I due arrivarono nella terrazza sull’hotel, anche quella molto lussuosa, come tutto il resto, del resto.
«Sarebbe questa la tua grande “scoperta”?»chiese il riccio, rimasto immobile non appena varcata la soglia. Lou, che già si trovava dalla ringhiera, fece segno all’amico di avvicinarsi, quest’ultimo obbedì.
Non appena raggiunse l’amico, non potè non meravigliarsi per il paesaggio presentatosi davanti. Gli alti grattacieli erano tutti illuminati, la gente camminava avanti e indietro nonostante fosse tardissimo, il cielo era ricoperto da tantissime stelle luminose e l’arietta scompigliava fievolmente i loro capelli.
Il riccio restò a bocca aperta, doveva ammettere che Los Angeles di sera era davvero stupefacente.
Louis si voltò verso il compagno e notò che anche in quel momento era in un altro mondo, un mondo tutto suo. Si rigirò per ammirare quello spettacolo.
«Ti piace Alex, vero?»chiese tutto ad un tratto. Glielo domandava, ma ne era quasi sicuro.
Il ricciolo sobbalzò sorpreso.
«Senti, noi stavamo soltanto scherzando, era una specie di “scatch” per divertir..»
«Io non lo so Lou, sono confuso.. »sussurrò.
«Confuso per il vostro bacio selvaggio sulla scrivania del padre?». L'amico sgranò gli occhi, diventando immediatamente rosso. Lui si mise a ridere di gusto mentre Harry malediceva il moro.
«Come fai a saperlo? Eh? COME?»urlò lui, letteralmente sconvolto.
«Beh, Zayn non sa mantenere i segreti, ormai dovresti saperlo..»rispose lui con aria insufficiente.
«Santo Zayn! Possibile che non stia mai zitto quel capelli-mania?»sbottò lui incavolato.
Louis lo guardò divertito, ma subito dopo cambiò la sua espressione in offeso, e incrociò le braccia sul petto.
«Comunque sono offeso, ne hai parlato prima con lui che con me»borbottò. Sembrava davvero offeso, Harry sapeva che faceva finta, ma qualcun’ altro avrebbe creduto il contrario. Il suo migliore amico era un attore nato.
«Scusami, Boo bear»rispose lui abbracciandolo.
«Eh no eh! Pure tu no!»sbottò Lou, contariato.
Il ricciolino si staccò e sorrise.
«Comunque sì, lei mi piace, fisicamente dico! Però anche caratterialmente m’intriga davvero molto, è un bruttissimo segno Lou, te ne rendi conto?»bofonchiò lui disperato, illustrando la situazione con grandi gesti delle mani. Lou, lo guardò maliziosamente e sorrise.
«Uohh, Hazza si sta innamorando, Hazza si sta innamorando!»canticchiò quello fino al ricevere una botta dall’amico.
«Ma sta zitto, va la!»protestò il ricciolo poggiando il suo braccio sulle spalle del migliore amico. Insieme si avviarono alla porta per rientrare in hotel, lasciandosi dietro quella meraviglia di paesaggio.
«La vuoi sapere una cosa su Zayn, my Lou?»chiese Harry, muovendo le sopracciglia su e giù, mentre le labbra che disegnavano un ghigno.
Il suo compagno drizzò le orecchie, manco fosse una zitella in cerca di nuovi pettegolezzi. Peggio, era peggio. Harry rise di gusto.
«Dimmi, my Hazza»rispose lui, contento di sapere delle news sul moro.
Lui si avvicinò al suo orecchio per non farsi sentire, come se ci fosse altra gente presente.
«A Zaynuccio piace Charlie»sussurrò il ricciolo. A Louis brillarono occhi, come se la notizia fosse diventata oro.
«Bravo Hazza, sei bravo quasi quanto me nelle investigazioni»esclamò occhioni azzurri grattandosi il mento con aria intelligente.
Harry sorrise compiaciuto: ‘chi la fa, l’aspetti Zayn caro’ pensò.
Una volta arrivati in camera, i due amici ancora a braccetto, trovarono i loro compagni spaparanzati sul divano a guardare la televisione.
Lou e Harry si sedettero su un divanetto lì vicino e cominciarono a fissare il moro che dopo un po’ se ne accorse, cominciò ad innervosirsi. Quando quei due stavano insieme erano pericolosi, e Zayn lo sapeva.
«Che avete da guardare, sbruffoni?»chiese lui scocciato.
I due spensero la televisione con il dissenso di Liam e Niall, interessati in una partita di baseball. Cominciarono a canticchiare e a ballare come due mongoli. No, non è che ballassero come due mongoli, loro lo erano per natura.
«A Zayn piace Charlie, a Zayn piace Charlie»cantilenarono quei rimbambiti, ricevendo così cuscinate in piena faccia da parte del moro.
«E’ la verità Zayn?»gli chiese Liam.
«Cosa? Ma no, che dite..»rispose lui in modo vago.
«E’ andato!»urlò il biondissimo Niall, saltando sul divano per avviarsi in cucina a mangiare. Zayn lo guardò malissimo, come a tutti gli altri.
Continuarono così per il resto della serata, i ragazzi prendevano “in giro” Zayn, e Liam come dolce che era cercava di difenderlo. Era una bromance dolcissima la loro.
La mattina seguente, Alex si svegliò di buonissimo umore, era davvero contenta.
La sera prima, una volta rientrata dalla suite dei ragazzi, si era fiondata in camera di suo padre per chiedergli il permesso, lui aveva accettato senza esitazioni, felice di vedere la figlia così contenta.
Si preparò velocemente, prese la su valigia, e corse a far colazione.
«Mi raccomando, divertitevi scricciolo».
«Certo papà»rispose la castana sorridendo.
«Anche io voglio venire, Alex - urlò la piccola Rosie, col faccino imbronciato e portandosi le fievoli braccia al petto – voglio imparare a andare a cavallo pure io».
«Sarà per la prossima volta, te lo prometto piccolina»le assicurò la sorella maggiore, tranquilizzandola.
Sparì dalla sala da pranzo e si avviò verso la suite dei ragazzi che stavano ancora dormendo, ne era convinta. Decise di preparargli la colazione e di svegliarli.
Una volta dentro, grazie alla sua chiave, si tolse il peso della valigia accanto alla porta.
Pose sulla tavola una tovaglia, preparò il caffè in cinque tazze e posizionò croissant invitanti dal buonissimo profumo in mezzo alla tavola su un vassoio.
La porta si aprì, Niall si era svegliato, forse per l’odore che emanava la sala, beh non era sorpresa. Il ragazzo stava avanzando a passi lenti e si sfregava gli occhi, Alex sorrise e pensò a quanto fosse meraviglioso quel ragazzo.
Si sedette nella prima sedia che trovò e lei avvicinandosi a lui, gli posò un bacio sulla testa dandogli il buongiorno.
Entrò in camera e si avvicinò al lettone su cui Liam e Zayn dormivano beati.
«Dai ragazzi, svegliatevi, dobbiamo partire»sussurrò lei dolcemente.
Liam rispose con qualche mugugno incomprensibile, così decise di scuoterlo un po’, giusto per vedere se si risvegliavano da quel sonno pesante.
«Dai è pronta la colazione su»disse lei con tono più fermo. Liam finalmente si svegliò e diede il buongiorno alla castana per poi avviarsi in sala.
«Ora tocca a te»sussurrò la ragazza guardando il moro.
«Se non ti alzi tra due secondi ti taglio i capelli, Zayn»esclamò lei al suo orecchio. Lui si spaventò e si sedette frastornato.
«Cosa vuoi dai miei capelli, tu?»borbottò lui con gli occhi socchiusi e la bocca schiusa.
«No, niente, se non ti alzi immediatamente ti taglio i capelli, tutto qua, Zaynuccio»affermò la giovane portandosi le mani sui fianchi.
Il moro scattò su immediatamente e corse in sala, finalmente.
Bene, era il turno di quegli altri due scimmioni. Per sua fortuna, Louis era già sveglio, divertito dalla scenetta di due secondi prima.
Si alzò e diede un bacio sulla guancia ad Alex in segno di buongiorno, lei rispose soltanto con un sorriso. Adesso in quella stanza c’erano soltanto lei e il ricciolino.
Si sedette accanto a lui e non potè non notare quanto fosse bello mentre dormiva.
Era a pancia in su, le braccia erano posizionate disordinatamente di fianco alla testa, la bocca rosea era schiusa, la mascella era rilassata e  i ricciolini gli ricadevo sugli occhi.
«Se non fossi così sbruffone, ti troverei anche carino»sussurrò lei, attenta a non farsi sentire mentre gli scostava qualche ciocca di capelli dal viso.
Lui sorrise, sì, l’aveva sentita. Le sue labbra si curvarono in quel sorrisino compiaciuto di sempre. La prese per i polsi facendola cadere su di sè e la rinchiuse tra le sue braccia, attento a non farsela scappare.
«Mi hai sentita?»disse lei, abbastanza turbata e sorpresa.
«Beh, sì..»quella fu la sua unica risposta. Finalmente lui aprì quegli occhioni verdi che alla castana piacevano davvero tanto, tanto da perdercisi.
Stettero svariati minuti a guardarsi, fino a che Alex si posizionò meglio sul corpo, mezzo nudo del ragazzo, e posando la testa sul suo petto.
Lui le accarezzava i lunghi capelli castani, e lei si rilassò talmente tanto che avrebbe potuto addormentarsi. In realtà, questo le succedeva ogni volta che qualcuno le toccava i capelli. Quell’atmosfera rilassante, che andava avanti da un po’, fu interrotta dalle urla di Liam.
Lei alzò leggermente la testa per incontrare gli occhi di Harry.
«Forse è meglio andare a vedere che combinano»disse lei di malavoglia.
Lui si limitò soltanto a sorriderle. Si alzarono e insieme si avviarono alla porta, fino a che lui la bloccò e la salutò a modo suo. Un bacio su una guancia, un altro in quella opposta e uno sulla fronte, lei arrossì.
Una volta in sala la situazione era questa: Liam continuava ad urlare come un pazzo, cercando di scampare dal cucchiaio impugnato da Lou, e Zayn cercava di difenderlo. Che bambinoni, pensò.
«Riuscite a stare fermi per cinque minuti?»sbottò la castana, tirando via il cucchiaio in mano a Lou, contrariato. Liam finalmente si calmò e Zayn tirò un sospiro di sollievo.
«Cinque minuti? Siete lì dentro da non so quanto, che stavate facendo?»chiese occhioni azzurri malizioso.
Harry che già era seduto cominciò ad addentare il suo croissant, si trovava vicino a Niall, che da bravo ragazzo com’era si limitava soltanto a sorseggiare il suo caffè, ignorando la situazione di poco prima.
«Fatti le carote tue, Lou»disse semplicemente Harry, zittendo le provocazioni dell’amico.
Una volta finita la colazione, la band si preparò e insieme si recarono all’uscita dove li aspettava una limousine.
Stavano ponendo le valigie nel bagagliaio quando sentirono un: 'Alex, aspettami’ ovattato, insieme si girarono e videro la rossa correre come una scalmanata e con un borsone in mano.
«Buongiorno»riuscì soltanto a dire, si piegò su sé stessa per riprendere fiato.
I ragazzi e la castana sorrisero, e con un Zayn ancora più contento, ricambiarono il saluto divertiti.
Ecco, adesso erano davvero pronti per partire.
 
 
 
Blblblbblbl, I’m back!
E’ vero, ci ho messo tanto ad aggiornare, scusatemi! E’ che avevo scritto già il capitolo da tempo, ma quel cessoide del mio computer me l’aveva cancellato, stavo per affogarlo in mare! Anyway, ce l’ho fatta **
Se leggete ditemi che ne pensate, vi prego.
(Sì, voglio più recensioni, ma come biasimarmi?) No beh, fate quel che volete, amen.
Bene, adios, alla prossima :3
  
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