lalla, tesoro, grazie per avermi avvisato sull'aggiornamento alla tua fanfic! l'ho letta e commentata XD!

Eccovi il seguito, un po' cortino ma buona lettura!

2° capitolo

La vegetazione era molto fitta ma poco prima gli parve di aver sentito sopraggiungere le voci dei suoi compagni, quindi non era lontano dal sentiero principale.

Tuttavia più di una volta aveva deviato per passare intorno ai cespugli. Ogni volta che cambiava direzione cercava di tenere sotto controllo il sentiero principale. Aveva camminato così per una decina di minuti, poi Yuji si fermò. Non avrebbe già dovuto aver raggiunto gli altri? Probabilmente sì. La zona boschiva tra i due bracci del sentiero non era così vasta.

Aveva teso le orecchie per sentire altre voci ma ora il bosco era immerso nel silenzio, a parte il soffio del vento e i cinguettii degli uccelli. Ma non sentiva nessuna voce umana. Sembrava che nel bosco ci fosse solo lui.

Aveva ripreso il cammino con andatura più veloce per cercare di tornare sulla pista il più presto possibile. Vide un albero caduto in lontananza. Si fermò nuovamente. Era troppo grosso per scavalcarlo e lui non era ancora in grado di saltare così in alto come il suo papà che a volte quando lo prendeva sulle spalle, sembrava che volasse! Decise che avrebbe strisciato sotto l’albero, perché non voleva perdere l’orientamento, passandoci intorno.

“Lo hai già perso l’orientamento…!” sibilò una voce nel bosco. Yuji si voltò terrorizzato.

“C’è qualcuno?” domandò timidamente. “Papà?” mormorò, ben sapendo che non poteva essere lui.

“Sosuke?”. Nulla. Il bosco taceva. Era stata una sua impressione, dettata dalla paura? Massì!

Yuji s’inginocchiò e trovò un solco in cui poter passare e vi si infilò. Strisciò finchè non sbucò fuori dall’altra parte. Si alzò e all’improvviso si rese conto di non sapere se quella era la direzione giusta.

Perché non era ancora arrivato alla meta? Sentì pungere gli occhi, ma Yuji ricacciò indietro le lacrime. Non doveva piangere, il suo papà non avrebbe voluto che lui piangesse. Era troppo grande e troppo orgoglioso per piangere.

“Calmati! Non perdere la testa!Basta proseguire dritto. Il sentiero sarà laggiù. Forse…forse è meglio aspettare qui…No! Non ce la faccio ad aspettare! Voglio tornare dai miei compagni.”

Yuji, fermo all’albero caduto, posò lo sguardo su un pino rosso a circa una quarantina di metri di distanza. S’incamminò e quando lo raggiunse guardò indietro verso l’albero caduto. Sì, era una linea retta.

Si rigirò nuovamente e vide un cespuglio di Gaulteria, una pianta dalle foglie e dalle bacche rosse commestibili, come gli aveva insegnato Kaede. Raggiunto il cespuglio scelse un altro punto di riferimento, assicurandosi di procedere in linea retta.

Camminò per circa 2 chilometri. Oramai si accorse con timore che avrebbe già dovuto aver raggiunto gli altri.

“Non uscirai mai più da questo bosco…!” osservò una vocina fredda. Yuji era sicuro di averla sentita davvero quella voce stavolta.

“AIUTO! PAPA’! TI PREGO! MI SONO PERSO! SALVAMIIII!!!” Si era perso. Ora se ne rese davvero conto. Lentamente ma inesorabilmente le lacrime cominciarono a solcargli le guance, mentre il terrore causato da quella vocina flebile proveniente dal bosco incominciava ad invadergli le viscere.