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Autore: Swaggie    01/05/2012    4 recensioni
Eunhae-
Eunhyuk un bel giorno trova qualcuno che riesce a farlo sentire finalmente bene. Ma è piccolo, non capisce ancora.
Il bambino che ha di fronte sentendo dei rumori si volta ad occhi sgranati.
Hyukjae pensa che siano davvero belli, anche se sono rossi e gonfi.
"...E-ehy." Perchè balbetta? Non sa che dirgli e non sa perchè il cuore gli batte così forte all'improvviso.
Ha paura di sentirsi male e porta una mano al petto. (...) Si ritrova a sedere anche lui ma ora è intenerito. Gli circonda le spalle con un braccio poggiando la testa sulla sua spalla. "Come...ti chiami?" Domanda.
Il piccoletto lo guarda. "Donghae." (...) "Devo andare. E' il mio papà." gli dice triste. "Ci...ci rivediamo?"
Hyuk rimane sorpreso da quelle parole.
"Sì." Gli viene d'istinto rispondere.
"Domani ritorna qui."
Annuisce.
Stavolta è lui a dargli un bacetto casto sulla guancia destra.
Donghae.
Chissà perchè solo quel nome lo fa stare bene.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Look that star. 
 
Eunhyuk sta guardando il mare. 
Subito dopo che Siwon se n'è andato, Donghae l'ha convinto o meglio, costretto a fare una passeggiata dicendo che non può restare sempre a casa e bla bla bla. 
E' sceso in spiaggia, è salito su uno scoglio. 
Guarda ciò che ha difronte e pensa tanto. 
'Dovresti darle un'opportunità, sai?' 
Quelle parole gli risuonano nella testa insieme a quelle della madre 'E' che ti ho sempre immaginato con una donna, ho sempre voluto dei nipotini.' 
E se davvero ci provasse con Ellie? 
Stando con Donghae...bho, ha paura di perderlo. 
Se poi dovessero litigare davvero lo perderebbe anche come amico. 
Si passa le mani fra i capelli quando la causa dei suoi 'problemi' che lo vede teso lo raggiunge. 
"Tutto bene?" 
Eun annuisce distrattamente. 
"Che c'è? Che hai?" 
Gli prende una mano, ma Hyukjae la ritrae. 
"Eunhyuk..." 
"Donghae. No." 
"Cosa no?" 
Il rumore del mare gli riempe le orecchie. 
Il sole sta calando, la luna è già visibile. 
Eunhyuk vorrebbe parlargli, ma non può. 
Non ancora. 
Non ce la fa. 
Si alza. 
"Ti prego, ce ne andiamo?" Domanda scendendo. 
Donghae si alza, mettendosi in piedi su quello scoglio per poi cominciare a scendere piano e affiancarlo ancora. 
"Hyukkie, aspetta ti prego. Voglio andare un attimo in un posto. Ti va di accompagnarmi?" Chiede tirando la manica della maglia del biondo. 
Questo annuisce, non riesce a dirgli di no. 
 
 
Mentre passeggiano, Donghae lo guarda. 
"E' per qualcosa che ti ha detto Siwon che stai così?" 
Ha paura che possa aver saputo di quella notte, o che peggio ancora Siwon abbia esagerato inventandosi le cose. 
"Ma no..." 
Mente Hyukjae. 
"E allora? Non dirmi che va tutto bene, non ti credo." 
Hyuk mette le mani in tasca. "Rivoglio la parte." 
Donghae abbozza un sorriso. "L'avrai." 
"Sì, e come faccio?" Sbotta l'altro cominciando ad arrabiarsi. 
Donghae abbassa il capo, è come se l'amico ce l'avesse con lui, e questo lo fa stare davvero male anche perchè non gli ha fatto nulla. 
"Non parlare col coreografo." 
"Per farmi picchiare ancora?" 
Aumenta il passo e Donghae fa lo stesso per raggiungerlo. 
"No idiota. Parlagli ma non per dirgli ciò che vuole quel Jin, raccontagli cos'è successo." 
"Donghae, ma lo capisci che non è bella gente con cui avere a che fare? L'hai visto come trattano le persone che non gli vanno a genio." 
"E se domani passo a prenderti io..." 
Hyukjae lo ferma. "In modo che non possano farmi nulla? Tzè, lo faranno il giorno seguente, o quello dopo ancora. Oppure nel peggiore dei casi faranno male anche a te." 
Donghae perde le staffe. "Hyukjae che cazzo ti prende?" 
Stavolta è lui ad urlare. 
Sta solo cercando d'aiutarlo e tutto ciò che riceve in cambio è rabbia e risposte acide. 
"Voglio che te ne vada, ecco che voglio!" Gli urla in risposta Eunhyuk. 
In un primo istante il biondo sostiene il suo sguardo, poi si poggia al muretto. 
"H-Hyukjae...senti..." 
Donghae forse ha capito. 
Ma non riesce a parlare, le parole gli mancano. 
"Se non...se non mi vuoi non fa nulla. Mi dispiace se ti ho dat..." 
Hyukjae con rabbia l'afferra per il colletto della camicia e lo sbatte contro il muretto ivertendo i posti. 
Gli incolla le labbra sulle sue, e quando si allontana per riprendere fiato balbetta "Tu...tu..." 
Vorrebbe non averlo mai conosciuto, avrebbe evitato un sacco di problemi, ma d'altro canto si sente uno stupido a pensare una cosa del genere. 
"Facciamo finta di nulla?" 
Chiede infine. 
Hae ancora stonato, riesce appena ad annuire. 
Eunhyuk cerca di sistemarsi, di darsi un contegno. 
Non lo sa neanche lui perchè agisce così d'impulso, così maledettamente male. 
Sta rovinando tutto. 
"Si può sapere dove dobbiamo andare?" 
Chiede stizzato dandogli le spalle aspettando che si muova e ritorni a guidarlo. 
"...Ci siamo quasi." 
 
 
E finalmente arrivano sul serio. 
Donghae non ha più aperto bocca, non sa cosa stia succedendo. 
E' in qualcosa di più grande di lui, non sa come reagire. 
E se fa la mossa sbagliata rischia di perdere quel ragazzo che ama. 
Lascia perdere, Hyuk è ancora sconvolto per ciò che gli è successo. 
Quando il parco appare ai loro occhi, ormai è buio. 
Si volta verso Hyukjae per vedere che reazione avrà. 
Il biondo sbarra gli occhi, si ferma poi guarda il compagno. 
"Perché siamo qui?" 
"Perché mi mancava. A te no?" 
Si avvia verso l'entrata, sapendo che l'altro lo seguirà subito dopo. 
E così è. 
Camminano attraverso quel verde che al buio sembra nero e quei lampioni. 
Hyukjae sorride ma non dice nulla. 
Superano un paio di panchine, quella grande fontana illuminata che continua a zampillare. 
Donghae prosegue finchè non arriva al loro posto segreto. 
Sfiora con la mano sana la corteccia di quella quercia che è più grande dall'ultima volta che l'ha vista. 
Continua a resistere, proprio come loro. 
Il vento fa stridere le foglie. 
"Quanto tempo..." Mormora Hyuk dietro. 
"Già" Sorride lui continuando a guardare quell'albero. 
Si siede sull'erba facendo segno all'altro di fare altrettanto. 
Hyukjae è sorpreso e felice. Non si aspettava di finire in quel posto. Lì, dove è cominciato tutto. 
Donghae si stende mettendosi le mani sotto la nuca mentre comincia a fissare le stelle. L'erba è fresca, sorride. 
Inizia ad intonare una canzone lenta che ha ascoltato alla radio e gli è rimasta in testa. 
Hyukjae nel guardarlo non capisce. 
Non capisce come abbia fatto a rispondergli male, a prendersela con lui o a pensare anche solo di abbandonarlo. 
Lo vede così tranquillo, così calmo e si dice 'posso essere anch'io così se mi è accanto' 
Si stende e lo abbraccia, posa la testa lì dove batte il cuore. 
Donghae sorride ancora. 
"Sei caldo." 
Hyuk fa sbollire tutta la rabbia e la frustazione di prima in una risata che riempe l'intero ambiente. 
Donghae goisce nel sentirla e gli lascia un bacio sulla guancia. 
Gli accarezza la schiena, il braccio. 
Si perde nei suoi occhi. 
Hyukjae si riprende e guarda il cielo. "Ehy." gli fa cenno con la testa di guardare in alto. "Guarda come brilla quella stella." 
Hae la osserva, in effetti, rispetto alle altre è davvero luminosa. Dopo averci pensato un po' su, smette di preoccuparsi e gli confessa "Tu per me brilli come quella stella. Gli altri non sono nulla." 
Sente Hyukjae stringere fra le mani un lembo della sua camicia azzurrina. 
Lo sente tremare prima di avvertire qualcosa di bagnato. 
Chiude gli occhi, e gli passano davanti una miriade di ricordi, di avventure e momenti passati sotto quell'albero, stesi su quell'erba. 
E' lì che è iniziato tutto. 
"Sei stato il primo che mi ha aiutato." mormora senza avere il coraggio di aprire gli occhi scuri. "Sei venuto quel giorno, dicendomi di non piangere più." Fa una pausa e con la mano gli scompiglia i capelli. "Ora sono io che ti chiedo di non farlo. Non ce n'è motivo, Hyukkie." 
Hyukjae dopo un po' si mette a sedere e si stropiccia gli occhi col dorso della mano. 
"Sei uno stupido." Gli dice. Vorrebbe essere serio, ma un sorrisetto spontaneo lo tradisce. 
Donghae intanto all'improvviso ricorda, ricorda quel giorno... 
 
Hyuk è a casa malato. E' al parco, solo soletto. La madre che lo ha portato là subito dopo scuola, come al solito è lontana. 
Non sa che fare senza il suo amichetto. Si annoia. 
Gioca come meglio può, poi prende la penna che ha nello zainetto, quella rossa che gli piace tanto. 
Controlla sulla mano se scrive facendo un piccolo scarabocchio. 
Ride, sembra sangue, sembra che si sia fatto male. 
Si sporge e poggia una mano al tronco, mentre con l'altra in una zona della corteccia nascosta dalle piante fa forza per scrivere qualcosa. 
-Lee Hyukjae, ti vorrò sempre bene, ti sarò sempre accento.- 
E' la verità, si sente in dovere di fare quel piccolo gesto che il biondo però, non saprà mai. 
Riposa tutto nella cartella, la richiude con cura. 
La madre lo chiama, è ora di tornare, sta per venire piovere. 
Lui la raggiunge di corsa, mentre delle gocce d'acqua cominciano a bagnare la scritta. 
 
 
Vorrebbe farglielo vedere, se c'è ancora, ma ancora non ne ha il coraggio. 
"Hyukjae?" sussurra. 
L'altro si volta con ancora gli occhi arrossati. 
Hae si avvicina, e si ferma ad un soffio dal suo viso. 
Rimane fermo a guardarlo, mentre l'altro arrossisce e non sa che fare. 
Dopo dei secondi abbondanti, gli da un bacio a fior di labbra. 
"Vuoi che restiamo insieme?" Domanda su di esse. 
Hyukjae geme, annuisce tremante e titubante. 
"Allora sappilo, ti sarò sempre accanto. E tutto andrà bene, te lo prometto." 
Gli occhi di Eun, commosso, si riempiono di lacrime. 
Annuisce ancora e sorride, prima di abbracciare disperatamente il ragazzo che ha difronte. 
Non è più quel bambino spaventato e triste che anni fa consolò. 
E' un'uomo, l'uomo più importante della sua vita. 
Ed ora è lui che ha bisogno del suo aiuto, del suo appoggio. 
Ma restargli vicino sarà davvero la cosa giusta? 
Un'ultima lacrima gli riga il viso, prima che il venticello freddo che soffia asciughi via anche quella scia. 
   
 
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