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Autore: Hope _    01/05/2012    6 recensioni
- Sei meno stupido di quel che credevo. Continua così e fra 45 anni la vostra reputazione di modelli senza cervello si estinguerà completamente.- gli dico a braccia conserte.
- Grazie, sarebbe un onore- improvvisa un mezzo inchino.
Mi viene un po’ da ridere.
- Bhe, allora a presto, Harry.- Mi allontano sorridendo e scuotendo la testa.
- Contaci, Hope-
Poi senza voltarsi e continuando a fissarmi, torna in fila, le braccia dietro la schiena.
Tanto non ci saremmo incontrati mai più.
O forse no?
AHAHAHA LA SCLERATA PIù SCLERATA DI TUTTE QUESTE, GIURO.
Ovvero, Harry e gli altri ragazzi come modelli nel negozio di Aber Crombie di Milano.
Si.
Lo so.
Sono malata.
Curatemi con delle recensioni! :D *le prova tutte*
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi amo troppo anche solo se avete aperto la mia storia per sbaglio.
Ci terrei molto se la leggeste e commentaste :3 vi avverto che non penso tutto quello che ho scritto ma dovevo far apparire la protagonista  un po’ acidella ;)
Have fun!
 
 
 
Siamo in fila da più di 45 minuti per entrare in quello stramaledetto negozio di AberCrombie. 45 minuti.
Non avrei sprecato un minuto di più per entrare in un negozio dove all’entrata ti aspettano dei ragazzoni a dorso nudo che servono solo come trovata pubblicitaria. Adesso basta.
-  Scusate ragazze, non mi sento molto bene, forse è meglio se vi aspetto qui fuori. -  dico alle mie amiche anche se il tono non è dei più convincenti.
- Smettila Hope. Sappiamo perfettamente che questa cosa non ti va, ma fallo per noi! Mica veniamo a Milano tutti i giorni!-  
Ehm.. forse la mia amica Bonnie aveva ragione. Mi conosce troppo bene.
- E poi scusami, cosa c’è di male se ogni tanto ti rifai gli occhi, me lo spieghi?- mi chiede ridendo Grace.
E neanche lei ha tutti i torti, forse.
-  È  solo che la trovo un po’ patetica come cosa. Voglio dire, è solo un negozio. Che avrà di speciale? La gente entra solo per vedere quei bellimbusti senza cervello che non sanno far altro nella vita che usare il loro corpo. E per il profumo. Giuro, se annuso ancora un po’ quell’odore smielato, svengo, non dico altro.-
Improvvisamente, quasi tutte le persone in coda si girano verso di me, comprese Grace e Bonnie, come se avessi appena detto che la regina d’Inghilterra è morta per overdose.
Bhe che c’è’? 1) potrebbe succedere
                         2) ho detto solo ciò che pensavo.
La fila avanza, nessuno sembra più ricordarsi del mio “intervento”. Gli agenti all’entrata fanno entrare 10 persone alla volta. Siamo quasi arrivate, ma davvero, io non ne posso più. Se c’è una cosa che non ho è proprio la pazienza. Figuriamoci poi aspettare per fare qualcosa che non si ha voglia di fare.
-  Forza Hope! Ci siamo quasi dai! Staremo dentro pochi minuti e poi usciremo subito, promesso! -
- Fff..Grazie -  rivolgo a Bonnie un sorriso sollevato.
Non che non mi vada di entrare nel negozio, per carità. Io muoio per i vestiti AberCrombie.
È solo che il negozio è in sostanza un mix tra una discoteca e un covo di mafiosi russi ubriachi. Per questo ci mando le mie amiche di solito, se voglio comprare qualcosa.
Nel senso che:
_ è tutto scuro. Si vedono solo i gradini, lo spazio dove camminare e le mensole con i vestiti.
_ i prezzi sono inguardabili (letteralmente: non ci sono i cartellini sui vestiti. Forse perché non vogliono che qualcuno svenga nei loro negozi. O forse perché in questo modo ti obbligano a parlare con i “commessi”, ovvero giovani e bei ragazzi che ballano in giro per il negozio. Così ti viene un attacco di cuore o fai una figura di merda).
Dite che sono disfattista? Bhe, è solo ciò che penso.
Comunque sia, adesso stanno per farci entrare. Oddio ti prego, dimmi che non devo passare davanti a quella sfilza di ragazzi-tartaruga all’entrata.
Forse la cosa che mi da più fastidio è che loro alla fine per loro è solo lavoro. Cioè, abbracciano le ragazzine arrapate e fighette, ma quegli abbracci non significano niente, e la cosa più brutta che ci sia sono le cose che non hanno significato.
Ad ogni modo, tocca a noi. Grace e Bonnie sono eccitatissime. Ahhahah mi fa piacere vederle contente per cosi poco! Invece per quanto mi riguarda, preferisco guardare il cellulare. Infatti varco la soglia controllando i miei messaggi.
- Ciao, benvenute! Ciao, benvenute! Ciao, benvenute!-  ma sanno dire solo questo?
Davanti a me c’è solo una ventina di ragazzi a dorso nudo e con dei jeans che accolgono le clienti, abbracciandole, facendo foto e sorridendo. Quanta falsità.
Che amarezza.
C’è una fila per farsi la foto con loro e un’altra per le persone che vogliono solo entrare.
Indovinate un po’: la seconda è deserta.
Cerco uno spiraglio tra la folla per entrare senza abbracci o foto.  Sono solamente una probabile acquirente di vestiti! Perché tutte queste attenzioni? Negli altri negozi non fanno così! Ma le mia amiche non sembrano pensarla allo stesso modo.  Infatti, Bonnie sta praticamente sbavando ai piedi di un certo “Liam” a quanto leggo dal cartellino a forma di fiocco che hanno attaccato come papillon. Come ho già detto: patetico.
Sembrano conigli.
Tanti conigli nudi in fila.
A questo pensiero sorrido, ma continuo a fissare il cellulare camminando lentamente sulla moquette (scura, ovviamente)che porta  all’entrata. Ho già avvertito Grace e Bonnie, per cui non c’è problema. Io le aspetterò al primo piano.
Ma guarda! C’è una ragazza che chiacchiera allegramente con un modello, bloccando tutta la fila. Ma né lei né il modello, “Niall” sembrano dispiacersene. Ahahaha che scena comica.

Aspetta.
Quella è Grace.
Occristo.
Vabbè meglio non intromettermi: voglio vedere come va a finire.
Intanto l’ultimo modello della fila ha notato che ho saltato il rituale sacro degli abbracci e delle fotografie. Vacca.
Cammina Hope, non fermarti. Fai finta di niente. Non hai fatto niente di male no?
Oh sante carote, perché viene in qua? Cristo, no. No, no, no. No.
Sento che qualcuno mi afferra per il braccio, delicatamente.
- Hey! Non fai la foto?-  sorriso a 32 denti finto come non mai, si capisce. Ma vabbè, poverino, deve essere stata una giornata faticosa… cavoli, non vorrei mai dire che abbracciare gente e stare in filaper farsi ammirare non sia un vero lavoro!  Cercherò di essere educata.
 - No, guarda, davvero. Va bene così. Credimi-  mi libero dalla sua presa e proseguo la mia camminata verso la libertà.  Ho messo nel mio tono anche una nota di disappunto tanto per fargli capire che  sono nella fila non-farò-sta-cagata, e quindi non  mi devi importunare.
- Ma dai! Sarà un bel ricordo! -  me lo ritrovo ancora davanti. Mi infastidisce parlare con lui. Mi fa sentire una merda. Lui è così ...uao. E io invece no. Quindi meglio chiudere la conversazione.
- Non ne ho bisogno. Vivo anche senza. -  questa volta sono più acida.
- Sicuraaaaa??-  il modello mi segue camminando all’indietro mentre sto per finire il corridoio, che per i miei gusti è anche troppo lungo.
- Si, non ne morirò, credimi. Senti … “Harry”-  leggo il nome sul papillon. - …è un brutto momento. Non per essere cattiva, ma non mi piace quel che fate nè come lo fate. Lo trovo triste, patetico e penoso. Sinceramente. Non voglio offenderti, ma è così. Quindi addio -
Lui mi sta guardando a metà tra il sorpreso e il contento. Infatti, La sua bocca è rimasta aperta, con un mezzo sorriso.
- Bhe? Non hai capito? Non.. voglio … la … foto..-  più vado avanti a parlare, più faccio fatica a mantenere un tono deciso, ma non ci posso fare niente. Inoltre, me ne vergogno, ma non riesco neanche a guardarlo in faccia. Quei pettorali…
È che sembrano scolpiti. Cioè, devi toccarli. Sembrano soffici e allo stesso tempo incisi nella pietra.
Bhe, non mi faccio tanti problemi. Dopotutto, c’è gente che viene qui  per questo no?
Con un ‘espressione noncurante dipinta sul volto, e senza neanche domandargli il permesso, mi ritrovo ad accarezzargli i pettorali.
E a fare apprezzamenti, anche.
- Mmm, non male… quanti esercizi fai al giorno?-  riporto le mani alla borsetta e lo sguardo sui suoi occhi. Anche quelli niente male devo dire. Di un verde soffice, delicato, che ti cattura. Ma .. che mi importa? Tralasciamo.
Lui sorpreso (e come non potrebbe) incrocia le braccia al petto, scrutandomi per bene, come se la conversazione stesse prendendo una strana piega e vuole capire dove andremo a parare. Poi risponde:
- Mah, non saprei, dipende.-
- Bah, poco importa. -  torno improvvisamente in me.  -  Torna pure al tuo lavoro. Le fan ti aspettano.-  
Indico con un cenno del capo un gruppetto di ragazze che si è riunito vicino alla sua “postazione” e freme per delle foto. Anzi alcune le stanno già facendo, e prendono dentro anche me.
Non ci tengo ad essere per sempre nelle foto di sconosciute! Me ne vado! Raggiungerò le altre!
Con orrore però, mi accorgo che Grace e Bonnie sono ancora in fila, Bonnie chiacchiera e Grace fa foto a più non posso, accecando tutti con il flash.
- Ah, sì. Mi sa che devo andare …-  dice alzando il braccio per grattarsi la testa e guardando le ragazze. Però, che muscoli.
- Ecco, vai. Ciao ciao ragazzo-oggetto!-  lo saluto con quello che potrebbe non sembrare un sorriso ma un ghigno.
- No, no aspetta! -  
Dice a me? Ma che vuole ancora?!
- Tu sai il mio nome, ma io non il tuo.-
-  Per forza: io non porto un papillon al collo con il mio nome, ricciolino.- rispondo secca.
Poi ride. Bene. Faccio ridere la gente. Che bello.
Poi sembra riprendersi, mentre io lo sto ancora guardando.
- No, seriamente. Qual è il tuo nome?-   mi fissa negli occhi con uno sguardo profondo e interrogativo.
- Scusa, ma che ti frega? Non ci vedremo mai più! - gli dico, quasi sfinita. Voglio solo andarmeneeeee.
- Bhe, questo lo dici tu… “Hope”-  ma come…? Cosa..?
Poi mi tocco istintivamente il collo. La collana, il ciondolo con il mio nome. Ops.
- Sei meno stupido di quel che credevo. Continua così e fra 45 anni la vostra reputazione di modelli senza cervello si estinguerà completamente.-  gli dico a braccia conserte.
- Grazie, sarebbe un onore-  improvvisa un mezzo inchino.
Mi viene un po’ da ridere.
- Bhe, allora a presto, Harry.-  Mi allontano sorridendo e scuotendo la testa.
- Contaci, Hope-
Poi senza voltarsi e continuando a fissarmi, torna in fila, le braccia dietro la schiena.
Tanto non ci saremmo incontrati mai più.
O forse no?
 
 
ULLAUH A TUTTI!!!!  :D
 
Eccomi qua ANCORA *scusate*
Ho voluto provare il brivido di pubblicare la più lunga delle mie innumerevoli sclerate AYEHA.
Spero davvero che vi piaceranno perché io le scrivo con il cuore :’D
IO AMERO’ CHIUNQUE DECIDERA’ DI RECENSIRE, SAPPIATELO.
Fatemi sapere se vi è piaciuta perché pensavo di continuarla. Cioè, non di trasformarla in una fan fiction però al massimo aggiungerci 2 o 3 capitoli ancora. VABBUO’ basta me ne vado, per la vostra felicità, cosi non vi rompo più le palle  <3 
*AMORE INFINITO PER CHI è ARRIVATO FIN QUI*
                                                                                                                                                                         Xoxo
 
 
#HOPE
  
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