PROLOGO.
VALERIE’S POV.
La luce filtrò attraverso la finestra, fino ad infrangere la coltre di sogni in cui ero immersa io, Valerie Taylor. Aprii gli occhi lentamente, e sbadigliando mi alzai; la casa era immersa nel silenzio e l’unico rumore che scandiva il tempo era il respiro pesante, proveniente dal minuto corpo di mia cugina raggomitolata accanto a me: le scostai una ciocca dal viso e contemplai la sua espressione tranquilla. ‘Beata Viola’ pensai ‘Che ha dormito così pesantemente, io non ho chiuso occhio’. Sbuffai e di malavoglia mi diressi in cucina per fare colazione. Mi piaceva quando tutti dormivano ed ero l’unica a camminare per casa; la quiete mi tranquillizzava. ‘Mi mancherà casa mia per due mesi’ sussurrai. ‘Che fai parli da sola scema?’ sobbalzai: Viola era in piedi davanti a me e sorrideva sarcasticamente; le feci la linguaccia e insieme, ci sedemmo per mangiare. ‘Oggi parti scema’ disse Viola mentre si ingozzava di cereali ‘Già’ ‘Mi mancherai’; mi voltai sorpresa: era raro che mia cugina si lasciasse andare a frasi dolci e comportamenti gentili. ‘Aiutami a raccogliere le ultime cose, così sveglio mamma e papà ed andiamo in aeroporto.’ ‘Ok.’ Ci alzammo e ci preparammo in silenzio.
TRE ORE DOPO:
‘Ma dove cavolo sono quelle due?’ mi chiesi ad alta voce, mentre all’aeroporto di Fiumicino aspettavo le mie migliori amiche Francesca e Federica, con cui avrei trascorso due mesi presso una famiglia, a Londra. ‘Vale! Vale!’ sentii chiamare; mi girai e, sorridendo, riconobbi la frangia ribelle di Fra e lo sguardo furbo di Fede. ‘Sbrigatevi fra un po’ dobbiamo andare! Abbiamo giusto il tempo di andare in bagno e comprare qualcosa al bar!’ Ci diressimo a comprare cornetti caldi e successivamente ci rimirammo nello specchio della toilette. Io ero abbastanza alta, magra con qualche morbida curva a modellarmi il corpo, avevo capelli ricci castano chiarissimo e grandi occhioni marroni; Federica aveva i capelli lisci ramati, gli occhi piccoli e verdi ed era minuta; Francesca, infine, aveva un caschetto nero e due profondi occhi azzurri ed era molto alta. Nonostante le differenze fisiche i nostri caratteri erano piuttosto simili. Dopo mesi e mesi a sgobbare sui libri del liceo classico, i nostri genitori avevano acconsentito a farci trascorrere questa vacanza. Così dopo alcuni saluti strappalacrime, salimmo sull’aereo pronte per un’emozionante avventura. Se avessimo saputo cosa ci aspettava…
La storia è sempre la stessa, solo che ho deciso di scriverla in prima persona per far capire meglio le emozioni dei personaggi!
RECENSITE!
#muchlove :3