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Autore: La Chiave di Do    01/05/2012    1 recensioni
Il cielo era un’esplosione boreale. Grigiazzurro come acquamarina di notte, ma ferito da larghi solchi brillanti, di un rosa intenso, quasi fluorescente, fiammate; e i due colori si fondevano talvolta in un amplesso violetto.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Nuovo personaggio
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Out of nowhere.'
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You are my flesh's ruler whom I treason,
housing death in your kingdom,
paying heed to the thirsty voice.
Condemn me to an everlasting facing
of the dead eyes of children
and their rivers of blood turner to ice.


 

*



Distrutta e ancora fra le sue braccia senti' improvvisamente freddo.

Le era impossibile muoversi, ma ebbe un tremito, forte.

A fatica schiuse le labbra e provo' ad articolare un suono, muto.

L'orecchio del ragazzo si avvicino' alla sua bocca, per ascoltarne il sussurro quasi impercettibile, l'espressione vuota ma viva d'interesse.

“Vorrei toccarti” la senti' dire.

Gliel'avrebbe concesso, ma le sue ossa spezzate le avrebbero impedito qualsiasi movimento e fu costretto a farle un cenno negativo col capo.

“Ti prego...”

La stese sul cemento freddo e si sdraio' al suo fianco, sostenendola fra le braccia, concedendole, se avesse potuto, di toccarlo.

Ma gli arti, le braccia e le dita non rispondevano, distrutte sotto il peso del loro abbraccio disperato, nè riusciva ad allungare un poco il collo per sentire il suo profumo.

La ragazza si abbandono' gelida e muta.

“Non puoi” si senti' dire da quella voce che da consolazione si era fatta tortura.

“Aiutami...”

“Non posso” aggiunse lui senza trasporto.

“E cosa puoi fare?”

Dal basso lo vide alzare la testa verso il cielo nero, forse alla ricerca di una risposta o forse solo per posticiparne una troppo dura.

Poi allungo' le mani e le slaccio' il bottone dei jeans.

La senti' sussurrare un no supplichevole mente insinuava due dita oltre l'orlo della biancheria, ma non si fermo' perchè soltanto lui sapeva cosa veramente volesse.

Si chino' sul suo orecchio, senza parlare, mentre le affondava in lei.

Inaspettatamente lei non fece un fiato, nè senti' dolore, nè piacere alcuno.

Qualcosa di umido e caldo le si diffuse prima fra le gambe, poi sotto il suo corpo, in una larga pozza sotto il suo corpo, inzuppandole i vestiti e macchiando i pantaloni e le maniche del maglione di lui.

Il ragazzo continuava a muoversi in lei senza lasciare trasparire una sola espressione sul viso candido, senza creare alcun contatto al di fuori di quello.

Quando il lago raggiunse l'altezza delle sue spalle potè scoprirne il colore vermiglio, ma non gli disse piu' di fermarsi, perchè il suo sangue era l'unica cosa che l'aiutasse a combattere il freddo.

 

*



                    La Chiave di Do
          Mi sono intimamente convinta che non sarei riuscita a scrivere altro fino a che non avessi parlato dei miei due ultimi sogni.
          Spero che ora che ho scritto almeno il primo l'ispirazione per la long torni almeno in parte, perchè va bene tutto, ma impedirmi
          di scrivere qualcosa che non parli direttamente di lui potrebbe risultarmi davvero odioso.
          La citazione, ci tengo a dirlo, è dalla poesia di Dylan Thomas che titola il capitolo, poeta preferito di Alex e negli ultimi tempi
          anche mio, superando il buon vecchio Charles e anche i lirici greci; è capitata aprendo a caso Collected Poetries e calzava a pennello.
          A presto, spero.

 

   
 
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