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Autore: Reina    25/11/2006    5 recensioni
Quando bene e male hanno un significato ben diverso da quello che gli viene generalmente attribuito. Quando a distanza di 12000 anni la tragedia rischia di ripetersi ancora una volta e due anime devono lottare per proteggere il loro amore... un amore che per alcuni, invece, è sinonimo di peccato. Attenzione: Il penultimo capitolo è stato modificato. Per coprendere al meglio alcuni avvenimenti ne è consigliata la lettura.
Genere: Triste, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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In momenti come questi c’è ben poco da fare

Mentre Hinata ascoltava la spiegazione, altrove in un angolo recondito di Otogakure, qualcuno si godeva del meritato riposo e se la dormiva della grossa.

Fuori dalla porta Kabuto riflettendo sulla strategia da usare per svegliare il giovane Uchiha nel modo più delicato per uscirsene con il polso fratturato, come era accaduto due settimane prima.

Se solo fosse passato in cucina per il suo rifornimento di caffé almeno mezz’ora più tardi, non sarebbe incappato nella servitù che stava discutendo animatamente, perché nessuno di loro era intenzionato ad andare a svegliare il ragazzo, anche a costo di lasciarlo a digiuno.

Tutto ciò era dovuto al fatto che negli ultimi tempi Sasuke era diventato un tipo dal Chidori facile.

All’inizio ci credevano in pochi, erano decisamente tutti più tranquilli perché anche se gli capitava di doverlo buttare giù dal letto (in senso metaforico) quando era in preda ad incubi non si rischiava di finire brutalmente tranciati dalla lama che la serpe teneva nascosta in qualche parte del corpo (quale, nessuno lo sapeva e non era abbastanza masochista da indagarci sopra, Kabuto in primis).

Poi in capo della servitù, che quel giorno non era molto in vena di carinerie ha avuto l’idea geniale di optare per la classica secchiata d’acqua gelida.

È sopravvissuto, ma ora deve andare in giro con il parrucchino in attesa che gli ricrescano i capelli.

Ora da dieci secondi di vantaggio al malcapitato che viene scelto tramite sorteggio.

Kabuto, osservando per l’ultimo o stecchino che aveva in mano, cominciò a chiedersi se la sfortuna non perseguitasse i ninja medici ogni qualvolta si giocasse d’azzardo.

Ormai il danno era fatto, quindi entrò con passo felpato, e andando a tentativi riuscì ad individuare l’interruttore della luce.

La luce però si accese ancor prima che il ninja potesse fare scattare l’interruttore.

Sasuke era sveglio, e fortunatamente non sembrava troppo di cattivo umore.

Rivolse all’altro uno sguardo un po’ scocciato come per dire “Parla, ti sto ascoltando, ma se no hai niente da dire sei vivamente pregato di andartene”

Da sotto le coperte si intravedeva appena che il ragazzo portava ancora i vestiti che aveva indossato quel giorno durante gli allenamenti, un po’ sporchi come a testimoniare l’addestramento giornaliero era stato così duro da farlo crollato in un sonno profondo non appena si era infilato nel letto.

Al posto del solito abbigliamento che si metteva quando andava in missione, oggi aveva optato per una divisa da Karateka, molto che sarebbe stata un po’ più comoda e lo avrebbe intralciato meno nei movimenti.

Kabuto si sentì parecchio fortunato, ma decisa saggiamente di non sfidare troppo la sorte e andarsene prima che avesse uno sbalzo d’umore di qualsiasi genere. Prima di richiudersi la porta alle spalle si limitò a dire

- Volevo solo avvisarti che la cena è pronta. Non metterci o si raffredda. 

Sasuke annuì, sbuffo ma rimase ancora a letto.

 

Se c’è una cosa che LUchiha non faceva mai, era arrabbiarsi per cose futili.

Negli ultimi tempi se si svegliava quasi sempre di cattivo umore, una ragione c’era.

A cominciare da degli stupidi sogni, che puntualmente dimenticava subito dopo essersi svegliato.

La cosa che lo seccava ulteriormente era che pur essendo un po’ fiacco al momento del risveglio, una parte ben precisa del duo corpo, invece era dir poco vispissima.

La cosa non lo avrebbe fatto preoccupare, se non fosse che non sapendo COSA del sogno scatenava quella reazione.

Orochimaru quando aveva ascoltato il suo discorso aveva fatto spallucce e si era limitato ad un “pubertà”.

*Pubertà!?

Pubertà un cazzo.

Qui la colpa è di sicuro di quelle dannate droghe che quel pazzo continua a volermi far trangugiare a colazione per farmi aumentare la rapidità dei movimenti.

Devono aver sicuramente degli effetti collaterali su questi dannatissimo ormoni.*

*Scusa se esistono, ma un giorno, questi dannatissimo ormoni saranno la tua salvezza*

*Ancora tu? Non ti avevo detto di lasciarmi in pace?!

*Tesoro! Non posso andarmene. Sono te, il tuo (si fa per dire) subconscio che esprime ciò che tu pensi veramente.*

*Taci idiota*

*Ti rendi conto che stai insultando te stesso?!*

*Touché*

*Yup! Ma perché non ammetti che sei sessualmente frustrato dalla scarseggiante presenza di individui del gentil sesso?!*

*Forse perché NON sono sessualmente frustrato.*

*A no? E hai tu, maledetto figlio di… di buona donna hai quasi infilzato con la katana la piccola, tenera, dolce e bellissima Sakura quando stava per intervenire nello scontro di un mese fa?! Ho come avuto l’impressione che là in basso fossero tutti in visibilio.*

*Zitto*

*Però è vero. Ah (sguardo malizioso), la sua pelle dev’essere veramente soffice*

*Ho detto zitto*

*Se solo fosse meno piatta… sai cosa le farei*

* TI HO DETTO DI STARE ZITTO!*

*Uff… isterico. Va bene, va bene. Me ne vado. Ma tornerò, contaci*

 

In momenti come questi c’è ben poco da fare.

La situazione di per sé è talmente assurda che credervi è quasi impossibile.

Incredulità, stupore ed orrore passavano rapidamente sul volto della giovane Hyuga che alla fine seduta sul divano, dovette spingersi contro lo schienale per mettersi in una posizione più confortevole e riflettere.

- Fammi capire. Voi due siete Mazoku. Mangiare, bere e dormire non rientrano nelle vostre necessità biologiche perché siete di fatto ovvero agglomerati ambulanti di energia, e avete questa forma solo perché chi vi ha creati vi ha plasmato in questo modo, ma di fatto potete assumere un’altra forma nota come forma Beast.

Siete divisi in gerarchie che a partire dal vostro Maou si dividono in Dark Lork, Priest e General, e infine Brass Demon e Lesser Demon che sono tutti glia altri. 

Per ovvie ragioni non avete un circuito circolatorio del Chakra (in particolare Garv ne ha una sorta, solo perché 1000 anni fa sei stato sigillato in un corpo umano) e al posto delle nostre ninjutsu usate la magia vera e propria, sapete spostarvi tra i piani d’esistenza e piazzare a vostro piacimento sigilli per bloccare l’afflusso di magia a chiunque ne sappia fare uso. Ho capito bene?!

Tutti annuirono poi Hinata proseguì con il suo riassuntino

- E ora?! Mi venite pure dire che qualche pazzo psicopatico ha tentato più volte di farci fuori?

Sakura che sedeva su una sedia difronte all’altra si limitò ad annuire mentre. L’altra abbassò la testa sconsolata.

- Caffé.

- Come?! – risposero gli altri all’unisono

- Voglio del caffé. Ho la testa che mi sta fumando e in questo moment potrei anche uccidere per bere dell’amarissimo caffè. Non mi sfidate che non sono dell’umore

Garv continuava la spiegazione.

- La presenza di Kyuubi in povero Naruto Uzumaki, il tentativo di rapirti (conclusosi con il sacrificio di tuo zio) e il massacro degli Uchiha sono conseguenze di tentativi falliti miseramente per uccidervi. Per quanto riguarda il maggiore dei due fratelli Uchiha, quei dannati Akuma (letteralmente diavoli) hanno letteralmente fatto a botte per decidere chi avesse avuto l’onore di controllare il suo corpo. (sospiro) Povero ragazzo.   

All’ultima affermazione cadde un ennesimo silenzio insostenibile.

Xellos uscì un attimo dopo con due tazze di caffé per le due ragazze.

*Quindi il desiderio di vendetta di Sasuke è assolutamente inutile. E ora cosa facciamo?! Sakura-chan, soprattutto tu cosa pensi di fare ora?*

- Non me lo avevate detto. Sapevo che gli Shinzoku mi volevano morta, che si erano alleati agli Akuma sfruttando l’antipatia reciproca per voi Mazoku, ma perché. Ma non capisco perché si abbiano agio così. Dimmi, c’è altro che non mi avete detto?!

I due mazoku si guardarono.

Era giunto il momento di concludere quella spiegazione.

- Vedi, piccola Hinata, durante l’esame di selezione dei Chunin di due anni e mezzi fa,  l’attuale Kazekage e il vostro amichetto hanno combattuto tra di loro. ne avrai sentito parlare, giusto?

- Aa, Shino me lo ha raccontato. Ma che centra con la vicenda di Sakura-chan?  

A rispondere questa volta fu Xellos.

- Come ti abbiamo detto hanno cercato di uccidere te, l’Uchiha e altre due persone. Con una ci hanno rinunciato perché era troppo controllata, e loro non amano essere scoperti. Ma con all’altra, cioè Sakura, non hanno mai rinunciato a provare ad ucciderla. E per questo, conclusosi lo scontro

- Sasuke-kun mi ha salvata, evitando che mi sfracellassi, perché una volta sconfitta Gaara, la sabbia che mi tratteneva al tronco dell’albero mentre ero priva di sensi si stava allentando la presa. Come è intuibile, mi ha lasciata indifesa e loro ne hanno approfittato.

A quel punto la kunoichi chiuse gli occhi mentre nella mente cercava di rievocare ricordi che però non arrivavano. Poi proseguì.

- Volevano uccidermi, in un modo… definitivo

- Non capisco Sakura-chan. Che intendi dire.

Sakura sentiva il coraggio di continuare venirle meno, così ancora una volta Xellos continuò per lei - Volevano distruggere la sua anima in modo che non si potesse reincarnare. Mai più.

- Reincarnare?

- Non ne sappiamo molto. La madre non ha voluto dirci molto a riguardo. Ma ha a che vedere con qualcosa accaduto moltissimo tempo fa, quando nessuno dei Dark Lord era stato ancora creato. Ad ogni modo, è accaduto qualcosa che nessuno di noi poteva prevedere in alcun modo.

- Ovvero?  

- La mia anima, voglio dire, l’anima della vera Sakura si è spaccata in due metà e una delle quali è la sottoscritta. I Dark Lord ci hanno salvate e hanno ricreato dei contenitori artificiali inserirci, in cui altrimenti saremmo rimaste entità incorporee. Per evitare di confonderci abbiamo deciso di usare due nomi. Io sono Miori, l’altra metà ha deciso di farsi chiamare Mameha. (pausa) Come probabilmente avrai sentito quei bastardi dell’Akatsuki hanno preso il mio corpo, ma anche se lo avessimo sotto al naso, in un modo o nell’atro non saremmo comunque in grado di tornare al suo interno, così ci siamo separate. Io sono rimasta al villaggio per evitare problemi una volta che tutto si fosse risistemato, mentre Mameha è in viaggio per fare delle ricerche a riguardo. 

- Io… io però non capisco. Perché?! Perché vi hanno fatto tutto questo?! 

Eccola.

Aspettava da tempo quella domanda.

- Perché… io… Mameha…noi… noi insieme come Sakura Haruno. 

Abbassò il volto.

Non ci riusciva.

Era troppo.

Per anni aveva taciuto, ma ora, se avesse ammesso difronte ad altri, la verità, tutto sarebbe cambiato definitivamente.

Un cambiamento diverso dalla crescita.

Qualcosa che non aveva nulla a che vedere con il superare la soglia dell’infanzia e entrare nell’età adulta.

Ammettere una cosa del genere, che tra l’altro aveva impiegato tanto tempo ad accettare, significava porre fine ad un’esistenza normale.

Non che ne avesse mai avuta una, però, ci sperava lo stesso.

Aveva il capo chino, poi vide l’espressione dell’amica e capii!

*Ma chi voglio prendere in giro. Merita di sapere, anche se mi odierà merita di saperlo.*

- Per tre quarti del nostro sangue… noi… noi non siamo umane… e…

Sulle labbra apparve un sorriso tirato, triste e amaro allo stesso tempo.

Non aveva bisogno di vederla per capire che era stupita, anzi no, era intimorita da quello che avrebbe potuto dire alla fine della frase.

Poche parole che da lì a poco avrebbero spazzato via tutto ciò che finora avrebbe potuto definirsi normale.

Un ultimo respiro prima che le parole le morissero in gola.

*Adesso o mai più*

- …e per un quarto del nostro sangue… del mio sangue…

 

 

 

 

…sono un demone!

 

 

 

Angolo dell’autrice

 

All’ora?

Che ne pensate?

Lo so, ora penserete che sono fissata con i demoni.

Le sorprese non sono ancora finite.

Se non avete capito.

La parte teorica sui demoni di Slayer è quasi conclusa, così non dovreste avere problemi a capire certe sottigliezze.

Non ho ancora spiegato (ma sistemo adesso) che i mazoku sono empatici, cioè percepiscono le emozioni di tutti gli esseri viventi, loro simili compresi, e si nutrono delle emozioni  negative come odio, lussuria, rancore etc. le emozioni positive possono provocare effetti collaterali a partire da prurito, nausea, fino ad arrivare a svenimenti.

Il perfetto contrario dei Mazuku sono gli Shinzoku che si nutrono delle emozioni positive, ma essendo queste meno facili da trovare per ragioni intuibili, sono in numero ridotto rispetto agli altri.

Su come si “riproducono” lo spiegherò tra un po’ di capitoli

 

X Topomause e KK: non siamo ancora a quella fase (Sakura dovrà aspettare ancora alcuni anni della storia corrente per arrivarci)

X DarkPhoenix: Spero che ora tu ci abbia capito un po’ di più. La storia la sto scrivendo adesso che ho un po’ più di tempo libero, ma l’idea c’è tutta. Ho solo bisogno di tempo per metterla per icritto.

 

E per gli altri grazie per le recensioni ^___________^

  
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