Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Black Fairy    02/05/2012    3 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



E' una notte invernale, c'è così tanto freddo, ma non'ostante ciò, come di mio consueto, sono tornata su quella roccia così dura e fredda. Il mio sguardo è rivolto alle tre rose, rosse come il sangue, poste su quella tomba. Il mio mantello nero è bagnato dai fiocchi di neve che cadono leggeri e candidi dal cielo, posandosi su questa distesa di lapidi grige che si estendono in questo cimitero, nero come la pece. In questo luogo si può trovare il confine tra vita e morte, il mistero che ogni uno di noi porta nell'anima. Mi piace immagginare il giorno in cui conoscerò la morte, il giorno in cui incontrerò di nuovo lui. Come mi piace immagginare che il vento, in realtà, sono le sue carezze. Adoro stare li, da sola, e pensare a tutti i miei ricordi. Molti di essi sono delle spine di dolore che, ogni volta che mi tornano alla mente, vanno a colpire il mio cuore, ormai infranto. Come sarebbe stata la mia vita se lui sarebbe rimasto qui con me? al solo pensiero sento un nodo alla gola, che mi rende impossibile parlare. Ma lui è qui, accanto a me. Spesso posso scorgere la sua ombra tra queste fredde pietre prive di vita. Posso percepire il suo profumo, la sua voce. Spesso riesco anche a vederlo... mi succedono cose strane. Vedo ombre, sento pianti. So solo che la stessa cosa accade a mia madre. Non ho mai detto a nessuno questo mio segreto, sono già ritenuta pazza da molti per il mio piccolo vizio di venire in questo posto così lugubre. Le pesone mi dicono che non avrebbero mai il coraggio di stare in un posto del genere a notte fonda. Spesso rispondo loro che, prima o poi, anche loro finiranno in quel luogo, poi posso ammirare la paura nei loro occhi. Ma, io mi chiedo, come si fa ad aver paura di una cosa che non si conosce? è così affascinante per me... un giorno ci sei, i tuoi occhi possono riflettere nel cielo, puoi sentire la brezza del mare, puoi correre, ridere, puoi assaporare la vita e poi, il giorno seguente, esali l'ultimo respiro. Solo alla fine di questo cammino si capisce la bellezza della vita. Credo che tutto ha un suo fascino. Paure, dolori, nostalgia... cerchiamo di evitarle, ma io mi chiedo perché non ci fermiamo un attimo per assaporarle? Trovo che la morte non sia solo la fine, ma anche l'inizio. L'inizo di qualcosa che non può essere capita dalla mente umana. Non è, però, proprio vero che la morte distrugge tutto, il bene che provo per lui, anche se sono passati ormai 10 anni, c'è sempre. A volte mi capita di desiderare con tutta me stessa che, un giorno mi prenda per mano per portandomi in quel mondo in cui l'anima regna eterna. Un sospiro caldo mi fa tornare alla realtà. Sono circondata dall'odore del sangue, mischiato a quello della decomposizione. Ho la nausea. C'è qualcuno dietro di me. Da dietro una cappelletta si sente un lamento... Mi alzo con cautela per andare a controllare.
-C'è nessuno?-
Dico, non credo che qualuno mi risponderà. Di nuovo quel sospiro sul collo. Mi giro ma non c'è nessuno. Sento l'ansia crescere dentro di me, ma voglio capire chi o cos'era. Alla fine della strada c'è un'ombra. Inizio a correre. Lei è sempre li ferma, come ad aspettarmi. Ma ecco che adesso sparisce! Sento una fitta nel fianco, devo appoggiarmi a qualcosa. C'è un albero qui accanto a me. Esausta, mi appoggio. Ma c'è qualcosa di strano... Sento dei battiti ripetitivi, provengono da sopra l'albero, non sono sola. Alzo la testa e, in quel momento, il terrore si impadronisce di me. Li, su quei rami, c'è una donna, con un vestito lungo e bianco, come la neve, intenta a picchiattere sul tronco dell'albero con la sua bianca mano putrefatta. I suoi occhi sono neri, come la pece. Il suo viso, esangue, è circondato dai suoi lunghi capelli neri. La sua immagine non era netta, ma quasi offuscata. All'improvviso è scompara. Devo scappare da questo posto. Passo vicino la cappella, scendo le scale, volto l'angolo... ancora quell'orribile odore.
-Aaaaahh!!-
è qui.. qualche centimetro davanti al mio viso! il mio cuore batte all'impazzata. Allunga la sua orrenda mano verso di me. Io sono pietrificata. Vorrei voltarmi e scappare ma non ci riesco. La sua mano si sta avvicinando. Qualcosa scatta dentro di me e riesco a voltarmi per scappare. Lei mi sta seguendo. Mi ha quasi ragiunta. Sento un bruciore sulla spalla sinistra. Riesco a vedere l'uscita del cimitero. Non mi fermo fin quando non sono sicura di non essere più seguita. Il mio cuore ancora va a mille e sono spaventata. Ho deciso che mi fermerò soltanto quando sarò a casa, al sicuro. Sto correndo all'impazzata, la neve mi oscura la vista. Non ce la faccio più a correre, ma qualcosa mi dice di non fermarmi. Dopo qualche minuto mi trovo nel viale che porta verso casa mia. Inizio a suonare il campanello. Dopo qualche secondo mia madre apre la porta.
-Cosa ti è successo Melissa?-
-Mamma domani ne parliamo-
Corro in camera e mi butto sul letto. Voglio dimenticare tutto... Il sonno si sta impadronendo di me, ma c'è qualcosa di strano. Sono sicura di essere osservata.
Di nuovo quell'odore...
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Black Fairy