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Autore: Airaly    02/05/2012    2 recensioni
"La pioggia colpiva insistente la città, una Londra stanca, assopita, ma non del tutto addormentata. Poco lontano dal centro, in una modesta casetta londinese, un Drago stava compiendo il suo destino. Ripose con cura gli strumenti al loro posto, controllò nuovamente la casetta. Era tutto in ordine. Aprì la porta, e subito fu investito dal ruggito del vento e della pioggia battente, quasi come lo stessero accusando. Il Drago ignorò le grida impazzite del vento, invece, incamminandosi, tese le orecchie per ascoltare le urla silenziose della morte che festeggiava nell'appartamento. Quello era il coro che avrebbe accompagnato la sua ascesa."
Perché dovevo rendere onore a Thomas Harris.
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Pioveva. Come sempre, da li a pochi giorni. Uno spesso strato di nuvole scure stanziava sopra Londra da un bel pò ormai, vivendo in Inghilterra ci si è abituati, ma John avrebbe preferito un pò di sole, per una volta. Beh, per quella volta, almeno.

Il vetro bagnato distorceva il mondo al di fuori del 221b, un quadro monocromatico che il suo coinquilino avrebbe classificato come monotono ed irritante.

John si voltò a guardarlo, Sherlock era seduto sulla sua poltrona a pizzicare distratto le corde del violino. Il dottore tenne a freno la lingua per un pò, sapeva che il detective odiava che si interrompessero i suoi lunghi ragionamenti mentali, ma la curiosità lo stava consumando. Pronunciò infine un timido:

"Allora, cosa ne pensi?". Inizialmente non ottenne risposta, un vaso da notte avrebbe ricevuto più attenzione, pensò John, poi trasalì all'esclamazione improvvisa dell'amico.

"Lo sai che non rischio mai di formulare ipotesi senza ricevere tutti gli indizi ricavabili dal caso, John. Ma penso che il giorno in cui ci hanno presentato questo caso è stato un giorno molto fortunato per i miei schedari di criminologia!" esclamò contento. Il dottore sospirò per l'ennesima volta, poi disse:

"Pensavo avessi ricavato tutto il possibile dalla tua ispezione nella casa". Un piccolo brivido corse veloce lungo la sua schiena, la scena che gli si era presentata davanti una settimana prima lo aveva scosso più di quanto osasse ammettere.

"Ho ricavato tutto ciò che si poteva ricavare così come si presentava ai nostri occhi, ma ci sono particolari che, lo ammetto, neanche io talvolta riesco a cogliere" rispose il detective "oppure perché non ho alcuna intenzione di sporcarmi le mani con i villici che la signora Leeds chiamava 'vicini'. Per questo ho mandato Lestrade a fare un giro per il quartiere, in questi giorni, e per questo ci raggiungerà qui fra pochi minuti. Voglio avere tutti gli elementi davanti ai miei occhi, e dopo iniziare con le ipotesi". Dopodiché John non riuscì più a strappargli una parola, e nell'attesa, si preparò una tazza di thé.

Lestrade arrivò un'ora dopo (decisamente molti minuti dopo l'ora stabilita da Sherlock), ed aveva l'aria di chi aveva seriamente bisogno di una buona notte di sonno. Evidenti borse orlavano i suoi occhi scuri, la camicia era stropicciata e vecchia di qualche giorno, ed appena arrivato si accasciò pesantemente sul divano, sospirando. I due personaggi che gli si presentavano davanti erano talmente contrastanti nel loro atteggiamento che al dottore scappò quasi da ridere.

Lestrade era stanco, nervoso e fradicio di pioggia, Sherlock, seduto davanti a lui, era fresco come una rosa e particolarmente attivo, come gli era consono durante un caso.

" 'Sera Sherlock, John" disse l'ispettore, rivolgendo al medico un cenno del viso "scusatemi se non mi presento con una faccia più allegra, ma è stata una settimana snervante.

"Per il pluriomicidio?" chiese John.

Lestrade annuì:

"Non possiamo negare che la faccenda è parecchio grossa, le circostanze degli omicidi sono molto insolite, e le notizie circolano in fretta". Detto questo posò una cartella che John notò solo in quel momento sulla scrivania del detective.

"Tutto quello che abbiamo raccolto fin'ora. Tuo fratello è stato bravo, non pensavo che avrebbe ottenuto l'intero dossier, con tanto di foto e analisi della scientifica" poi aggiunse borbottando "magari si decidesse ad esse un pò più collaborativo ed un pò meno dispotico".

Sherlock, che dal canto suo era rimasto in silenzio fino a quel momento, prese il dossier del caso ed iniziò a sfogliarlo, poi disse:

"Dimmi tutto quello che avete scoperto", gli occhi fissi sui fogli contenuti nella cartella.

L'ispettore, era evidente, avrebbe preferito andare a casa a bersi un caffè, e magari anche dormire qualche ora, ma iniziò comunque il suo monologo, rimettendo rapidamente in ordine le idee.

"Allora, l'autopsia non ha rivelato quasi niente che già non sapevi. La signora Leeds ed i due bambini sono morti dopo una ferita letale causata da un'arma da taglio, ancora dispersa. Dalle analisi risulta che i due figli sono stati uccisi per primi, evidentemente l'assassino immaginava che avrebbero potuto mettersi a piangere e farsi sentire dal vicinato. Poi è stato il turno dei coniugi Leeds, anche se non sappiamo chi dei due sia morto per primo. La signora Leeds è morta a causa di una ferita letale alla gola, non provocata dai pezzi di specchio in giro per la stanza, come sospettavamo, ma da un'altra arma da taglio, ancora dispersa. Il signor Leeds, invece, è stato ucciso con un'arma da fuoco, dentro trovi modello e calibro" fece una pausa strofinandosi stancamente gli occhi "e questo non riusciamo ancora a spiegarcelo.

"Non è ovvio?" disse Sherlock con una smorfia "è chiaro che il signor Leeds deve essersi accorto dell'assassino, deve averlo scoperto, in qualche modo. Probabilmente si è svegliato mentre uccideva la moglie, ed il nostro uomo, ritrovatosi alle strette, non ha avuto altra scelta che sparargli, il modo più rapido per ucciderlo in fretta".

Lestrade rimase con l'espressione di uno a cui viene mostrato pazientemente il risultato di 'due più due', poi continuò il resoconto:

"L'autopsia ha rivelato anche che l'assassino si è dedicato particolarmente alla signora Leeds, oltre ai tagli presenti su tutti e quattro i cadaveri sono stati rinvenute altre ferite, provocate da svariati morsi su tutto il corpo, insieme a dei lividi nella zona dei polsi. Pensiamo che la signora sia stata legata, prima o dopo la morte.

"Lo sapevamo" disse il detective, congiungendo le punte delle dita "potresti dirci qualcosa che ancora non sappiamo, per favore?".

L'ispettore strinse i denti e proseguì:

"Questo non puoi saperlo, e se sai anche questa stavolta mi preoccupo sul serio. Le ferite non sono solamente superficiali, abbiamo trovato una scheggia dello specchio nella... tra le gambe della signora, ecco.

John sgranò gli occhi, Sherlock affilò i suoi mentre altre ipotesi si affacciavano nella sua mente.

"Allora non abbiamo a che fare con un pazzo maniaco" disse "quest'uomo agisce con uno scopo preciso, qualcosa di più che il mero bisogno carnale di uccidere.

"Come fai a dirlo?" chiese John.

"E' chiaro che se l'assassino voleva semplicemente uccidere e trarre piacere dal potere che quest'azione li riservava, non avrebbe agito così. Il fatto che abbia frettolosamente ucciso il marito con la pistola fa pensare che volesse prendersi il suo tempo, non voleva fuggire immediatamente, non voleva interruzioni dopo" disse, calcando sull'ultima parola "che motivo avrebbe un matto furioso, di rimanere in una casa dopo essersi sfamato? Questa categoria di killer non ha bisogno di possedimenti materiali, ed in questo caso non è stato sottratto nulla dall'abitazione, quindi gli elementi fanno pensare ad un'altro scopo, quello appunto di infierire sui cadaveri in qualche modo.

John rifletté sull'ipotesi del detective, ed effettivamente non gli sembrava molto impossibile come soluzione. Poi un dubbio gli fulminò la mente come un lampo a ciel sereno:

"Se dici che l'assassino voleva prendersi del tempo, significa che aveva sicuramente programmato tutto. Non ci si fionda in una casa a giocare ai burattini coi cadaveri, se non sei assolutamente sicuro che nessuno può scoprirti, giusto? Questo vuol dire che c'è l'eventualità che il killer avesse sorvegliato la casa, o che peggio ci sia addirittura entrato sotto mentite spoglie.

Sherlock sorrise compiaciuto, evidentemente contento che qualcuno fosse arrivato a quella conclusione senza che lui dovesse sprecare fiato.

"Lestrade?" interpellò l'ispettore.

"Abbiamo chiesto ai vicini. Nessuno ha sentito niente la notte dell'omicidio, probabilmente la pistola era silenziata. Ma abbiamo parlato con un vecchietto interessante" disse con una smorfia "è rimasto a lamentarsi con noi del costo eccessivo delle bollette elettriche, stavo per andarmene via quando ha detto che il giorno prima aveva litigato con un dipendente dell'azienda elettrica. Gli ho chiesto se era normale che un tecnico venisse da quelle parti, e lui mi ha risposto che di solito non ricevono mai la visita di un tecnico, a meno che non ci sia un problema urgente. Ti risparmio gli altri quindici minuti di lamentele. Poi sono riuscito a chiedergli se aveva una faccia conosciuta, e mi ha risposto che le volte in cui l'azienda ha mandato un dipendente il vecchietto ha sempre riconosciuto lo stesso uomo, mentre stavolta si trattava di uno sconosciuto.

"Ha fornito una descrizione?" chiese John, ritrovandosi improvvisamente elettrizzato a quella piccola, grande scoperta.

"Niente di concreto. Alto, biondo, un paio di folti baffi l'unico elemento caratteristico. Il vecchio afferma che aveva un fisico prestante, ma non ci giurerei su quest'ultima. E' andato da lui a chiedergli se fosse venuto per le sue bollette, ma lo sconosciuto gli ha risposto che era li solamente per una misurazione al generatore del quartiere, e nulla di più. Questa è l'unica informazione degna di nota che abbiamo ricevuto" concluse Lestrade in un'alzata di spalle.

Sherlock annuì:

"Questo conferma la tua ipotesi John, a cui io era già arrivato lo stesso giorno in cui Lestrade ci ha presentato il caso. Vi siete stupiti del fatto che quel giorno ho insistito tanto sull'assenza del cane, ebbene, è un'altra prova a favore della mia teoria. Il fatto che manchi il cane, famoso per la sua fedeltà e istinto di protezione, indica che l'assassino ha fatto in modo che l'animale non si trovasse fra i piedi al momento dell'omicidio, vuol dire che sapeva già che la famiglia possedeva un cane. Sono sicuro che se controllate nei cespugli intorno al quartiere con uno strumento di rilevazione per gas da decomposizione, troverete sicuramente il fedele cagnetto.

"Come diavolo ho fatto a non pensarci prima!" esclamò Lestrade, battendosi una mano sulla fronte. Sherlock stava per rispondere con l'ennesima frecciatina, ma improvvisamente la signora Hudson bussò, entrando nel soggiorno.

"Sherlock caro, è arrivata una lettera a nome tuo, il postino non mi ha voluto dire chi la manda, mi ha chiesto di firmare ed è sparito subito, che maleducato! Pensate che quando vivevo con mio marito preparavo sempre dei biscotti croccanti per il postino e si fermava sempre a..."

Il detective afferrò con il garbo che gli era caratteristico la busta anonima, ignorando la brava donna che gliela porgeva, e dopo una breve analisi della carta, del mittente, della scrittura precisa vergata su un'angolo e del francobollo, aprì la lettera, leggendone brevemente il contenuto. Dopodiché scattò in piedi, afferrò sciarpa e cappotto e gettò la lettera sulle gambe dell'ispettore, dicendo:

"Questo, Lestrade, ti piacerà. La lettera è indirizzata a me, inviata da un certo signor Hannibal Lecter, che mi ha cortesemente chiesto di fargli visita. Davvero una scrittura interessante per uno psichiatra cannibale.

 

__________

 

Eccoci qui, un'altro capitolo è finalmente arrivato! Come al solito vi chiedo scusa per la lunga attesa, ma stiamo entrando nel periodo maggio/giugno, e come sapete in questo lasso di tempo la scuola non perdona XD Comunque, pochi eventi rilevanti in questo capitolo, devo ammetterlo, un pò noioso. Ma ho ritenuto necessario fare un piccolo punto della situazione degli elementi effettivi raccolti fino a questo punto, onde evitare pericolosi errori in futuro, come dice il nostro Holmes, mai formulare ipotesi se non si hanno tutti gli indizi a disposizione!

Spero che comunque vi sia piaciuto, e di avervi messo un pizzico di curiosità che vi farà leggere il prossimo capitolo, come al solito le recensioni sono benvenutissime, e anzi mi farebbe piacere cosa pensate in merito a questo qui c: Salute e pace! *Assassin Mode ON* c;

Hila

  
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