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Autore: Alexandra Johansson Smith    03/05/2012    2 recensioni
Provate ad immaginare che in un giorno come tanti, vi ritrovate nel giardino di casa vostra e davanti ai vostri occhi: una cabina blu della polizia ed un uomo affascinante chiamato Il Dottore... come reagireste? Questa è la mia storia, una comune ragazza di Brooklyn che rincontra il Dottore dopo sei anni, ma non so ancora che viaggiando nel Tempo e nello Spazio... Scoprirò di essere un'altra persona, che mai mi sarei aspettata.
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 11, Jack Harkness, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Avviso Hai lettori !!! Il capitolo che sto per postare è un raiting rosso !!
Spero che vi piaccia... Buona lettura .
 
 



 
 
P.O.V. Dottore
 
Erano passati circa tre mesi, da quando Jack non viaggiava più con noi.  Cominciavo a sentire la sua mancanza, come anche Pearl: la sua assenza iniziava a farsi notare. Ora era tutto più tranquillo, ma sentivo che mancava qualcosa.  I ricordi affollavano la mia mente … ogni angolo del TARDIS era impregnato della sua immagine, di un ricordo. Ne avevamo passate tante, forse troppe da quando eravamo stati imprigionati da Scorpio su Vertigo V.  Intanto, la mia dolce metà sembrava essere felice, ma io riuscivo a vedere che non era così. Si impegnava nell'allenamento che le facevo fare e migliorava di giorno in giorno: i suoi poteri telepatici e le sue abilità come Signore del Tempo erano sempre più complete. Da quando aveva ricevuto, il suo orologio dell' eternità e ci aveva guardato dentro, si era ricordata tutta la sua precedente vita. Era cambiata. Ultimamente, la vedevo fredda e distaccata nei miei confronti. Dovevo fare qualcosa per farle tornare il sorriso. Non riuscivo a vederla così.
“Pearl, amore mio! Ti vedo turbata; che cos’hai?” le chiesi.
 

P.O.V. Pearl
 
Il Dottore non poteva sapere che il mio turbamento era dovuto ad una visione che  avevo avuto subito dopo che Jack se n'era andato. Quello che avevo visto, non era per niente piacevole: una giovane donna, dagli occhi verdi  e dai lunghi capelli color biondo cenere, veniva inseguita dai Cyber uomini, una vecchia conoscenza del Dottore. Mi aveva raccontato che, durante i suoi viaggi nel tempo, si erano scontrati spesso e in diversi universi paralleli. Come se non fosse abbastanza, avevo visto che il Dottore, la persona che amavo più di me stessa, veniva catturato davanti a molta gente. Il mio uomo continuava ad urlare:
"Mamma, papà!! Vi prego, dovete ricordare!!!Soltanto in questo modo, potete salvare  il Pianeta e tutto l’universo da un imminente catastrofe!”
Chi era quella ragazza della visione? Che cosa centrava con me e il Dottore? E per quale motivo il mio uomo aveva detto quelle parole? Mi girai verso il Dottore e lo vidi mentre mi osservava, in attesa di una risposta:
"Pearl, stai bene?" mi chiese ma io lo ignorai.
"Mi spieghi per favore che cosa ti turba? Lo sai benissimo che con me puoi parlare di qualsiasi cosa... Ti prego... non ce la faccio a vederti così..."
"Lo so, è solo che...mi sento a pezzi e ho bisogno di starmene per conto mio fino a quando non mi passa. Sii comprensivo ..."
Il Dottore si sedette accanto a me con una sedia, e mi abbracciò da dietro per confortarmi.
"Lo so come ti senti, Pearl! Ci sono passato anche io e ti capisco. Ma non puoi continuare così!! Guardati...
sei diventata uno spettro ed io non lo sopporto!! Devi reagire Pearl e voltare pagina...
forse conosco un modo per farti ritornare il sorriso. Vieni !!"
aggiunse, ritrovando l'allegria. Il Dottore mi prese per mano e mi trascinò fuori dal TARDIS.  Cercai di capire con lo sguardo dove eravamo atterrati.
“Dove siamo Dottore?” gli chiesi curiosa mentre sul mio volto sbucava un leggero sorriso.
“Benvenuta a Parigi! La città dell’Amour!!”
Il mio adorato compagno di viaggio, vedendomi sorridere, sorrise anche lui e il suo affascinante sorriso fu accompagnato da un tenero bacio che entrambi cercavamo disperatamente.  Quel bacio fu lungo ed intenso, tanto che le nostre bocche facevano fatica a staccarsi.
“Vedo che l’aria romantica di Parigi ti fa bene …” mi disse malizioso,  baciandomi nuovamente con passione e desiderio. Non esitavo resistergli. Io lo volevo, lo desideravo con tutta me stessa...  non vedevo l’ora di fare l’amore con lui e diventare un solo corpo ed una sola anima.  Ero disposta a tutto, pur di restare accanto al Dottore per sempre.
“Dottore … tu sì che sai conquistare il cuore di una donna …” gli dissi con tono malizioso.
“Dove mi stai portando?”
“In un posto davvero speciale!!” esclamò lui, sorridente.
Io e il Dottore, tenendoci per mano, ci avventurammo all'esplorazione di Parigi, la città più romantica del mondo.
“Alla nostra sinistra troviamo gli Champs-Elysées, alla nostra destra abbiamo la Senna e  per finire, la famosa Tour Eiffel." disse il Dottore, imitando una colta e sapiente guida turistica.  "Ti va di salirci e vedere dall’alto tutta la città?” mi chiese, prendendomi alla sprovvista.
“Dici davvero? Sarebbe stupendo!!” gli dissi con le lacrime agli occhi.  Ero davvero felice, in quel momento e l’unica cosa che volevo fare … era baciarlo e non m’importava di quello che pensava la gente! Io amavo il Dottore e volevo gridarlo al mondo intero.
“Ti amo Dottore!! Ti amo da impazzire e nessuno può cambiarlo!!!” dissi.
“Shh … smettila di parlare e godiamoci la nostra serata.”
Il Dottore mi posò un dito sulle labbra e mi zittì con un bacio.  Un bacio tenero ed appassionato che sembrava eterno. Poi mi
prese per mano ed insieme ci avvicinammo alla Tour Eiffel,prendemmo l’ascensore e salimmo quasi in cima. Ci fermammo al 2°piano, a 125 metri da terra e da quell’ altezza si vedeva tutta Parigi che, con le luci soffuse della sera, era un panorama mozzafiato,  che metteva i brividi. 
Il mio compagno di viaggio mi abbracciò forte ed insieme ci godemmo il meraviglioso panorama:l’ideale per un po’ di romanticismo.
“Guarda, amore mio! Non è un panorama stupendo ?” mi chiese con dolcezza mentre, mi baciava sulla guancia.
La mia schiena era appoggiata al suo petto, le sue mani mi cingevano la vita: mi sembrava di essere in paradiso!
“E’ davvero, un panorama meraviglioso!! Sai, io non ho mai visto Parigi. È davvero stupenda...soprattutto di notte…”
“Andiamo, mia cara …” mi disse, porgendomi il braccio “Ti porto a cena!!” esclamò sorridendo.
e con il suo braccio possente mi avvolse le spalle. Entrammo all’interno del ristorante "Le Jules Verne", il più costoso della città. Seduti al nostro tavolo, una vetrata immensa ci regalava un'indimenticabile vista su tutta Parigi.
“Dottore... è davvero magnifico qui...” esclamai emozionata.
“Lo so. Ti ho portata qui a Parigi perché voglio che tu passi una notte indimenticabile!  Soltanto io e te, senza nessun attacco alieno, senza nessun invasore che ci rovini, la nostra serata speciale.”
Mentre contemplavamo i nostri sguardi , un cameriere si avvicina al nostro tavolo per consegnarci i menù
e la carta dei vini.
“Bonsoir Messieurs!!! Ecco i vostri menù e la carta dei vini. Torno fra dieci minuti per prendere l’ordinazione.”
Il cameriere si allontana da noi, per servire ad altri tavoli, lasciandoci così da soli e liberi di scegliere cosa ordinare.
Il tempo passò in fretta e il cameriere ritornò da noi per le ordinazioni.
“Allora … i signori hanno deciso ?” ci chiese con garbo ed eleganza, mentre con una mano,
recuperava dalla tasca un block notes ed una penna :
“Come antipasto vorremmo una Terrina di foie gras, due Tourteau Fromager, degli Scampi Thermidor
e per dolce prediamo due Crème brulée …” disse il Dottore.
“Da bere? Gradite lo Champagne oppure qualche vino in particolare ?”
“Lo Champagne va benissimo, grazie!!”
“Come desidera signor Smith …”concluse il cameriere, prima di andare.
“Mi sembra, di vivere un sogno. Cavolo!! Siamo a Parigi: la città più romantica del mondo ed è tutto merito tuo
Mon Cher!” gli dissi, stringendogli forte le mani mentre, gli sfioravo le labbra con un bacio.
Il tempo passava velocemente e io e il mio amato Dottore,ci godevamo la nostra cena in assoluto relax
ed una volta pagato il conto, riprendemmo l’ascensore e ritornammo a terra in cerca di un posto dove
riposare in prossimità del TARDIS.
“La cena è stata davvero squisita e la serata è stata la migliore di tutta la mia vita …”
“Sei stanca? Se vuoi … possiamo ritornare al TARDIS ed andare a riposare …”
“Sinceramente preferisco rimanere qui a Parigi e passare una notte come una coppia normale,
dormire in un albergo per non dare troppo nell’ occhio …”
“Ne conosco uno qui nelle vicinanze. Si chiama Splendid Hotel Tour Eiffel.”
Una volta arrivati lì prenotammo una stanza matrimoniale con due bagni, un mini bar e con vista
sulla Tour Eiffel e la Senna per una sola notte: la nostra notte speciale.
“E’ davvero, una magnifica stanza! Forse la migliore di tutto l’albergo. Chissà quanto ci verrà a costare …”
dissi sospirando.
“Tranquilla Pearl. Ricordati che questa è la nostra notte speciale e voglio che sia perfetta per entrambi.”
“E lo sarà … Fidati!” lo incitai.
Mi avvicinai alla finestra della camera e calai le tende scure, poi mi avvicinai al Dottore e iniziai baciarlo
con foga mentre gli dicevo con malizia:
"Ho in mente … qualcosa di davvero speciale!!”
Cosi ricominciai a baciarlo. Lo spinsi dolcemente sul letto e cominciai a spogliarlo.
Gli tolsi prima la camicia poi i pantaloni ed infine il farfallino e la giacca.
La stessa cosa fece con me: mi tolse prima la giacca di pelle poi il vestito fino a privarci di ogni indumento.
Le sue mani erano insaziabili … continuava ad accarezzarmi e a baciarmi. 
Il Dottore si stese sopra di me e ricominciò a baciarmi delicatamente prima sulle labbra, poi sul collo, infine scese sul petto. Non ce la facevo più... volevo sentirlo dentro di me. Finalmente mi penetrò, dolcemente, per non farmi male. Provavo dolore, sì, ma il piacere era cento volte più forte! Mi sentivo al settimo cielo... eravamo insieme... completamente, nella maniera più assoluta.
Il mio Dottore cominciò a muoversi sempre più velocemente. Un attimo prima di arrivare all'apice del piacere, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
"Ti amo, Pearl... Sei tutta la mia vita..."
"Ti amo anch'io, mio Dottore..." gli risposi con un sospiro. Insieme arrivammo in paradiso.
“E’ stata la miglior notte, che io abbia mai vissuto Dottore …” dissi sorridendo.
Ero abbracciata a lui... non potevo stargli distante.
“Lo è stato anche per me Pearl. Sei stata fantastica …”mi disse, baciandomi sulla fronte.
Volevamo che quella fosse la nostra "notte speciale", che tutto fosse perfetto. E lo era stato. Esausti ci lasciammo andare fra le braccia di Morfeo e ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altro.
 
   
 
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