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Autore: aria    03/05/2012    1 recensioni
Il Tenente Nyota Uhura deve salvare Spock da una morte certa. Potrà contare sul suo istinto, sugli amici, ma soprattutto sulla forza disperata di salvare l'uomo che ama. E sperare infine che il raziocinio di Spock possa arrendersi all'illogicità dell'amore.
I capitoli sono 3, ma sono corti :)
Ispirata all'episodio "Trappola umana" della 1 serie Star Trek, ecco quello che sarebbe potuto succedere se entrambi avessero avuto un pizzico di iniziativa in più.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het | Personaggi: Nyota Uhura, Spock, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La Luna di Uhura

Uhura si svegliò, leggermente confusa. Si voltò sulla destra cercando con gli occhi appannati la statuetta africana che teneva sul comodino. Si rese conto che non c'era nessuna statuetta, perchè semplicemente non era nel suo alloggio, era ancora in infermeria. Non ricordava di essersi sdraiata, ma di essersi addormentata su una sedia. Si drizzò a sedere e sciolse i capelli dalla tortura delle forcine.  Poco distante da lei era seduta l'infermiera.

-Christine, dov'è il signor Spock?

-Nel suo allogio, Tenente. Quando si è svegliato l'ha sollevata e fatta sdraiare al suo posto. Ha detto che era illogico farla dormire in quella posizione, ne avrebbe risentito la sua schiena. E' incredibile come si sia ripreso.

-Quindi sta bene?

-Benissimo. Ma il dottore l'ha obbligato a passare la giornata a riposo.

Nyota Uhura sorrise, estremamente felice. Si congedò dalla donna e uscì dall'infermeria per raggiungere il Ponte4. Desiderò che il viaggio in ascensore fosse più lungo di quello tra un livello e l'altro, aveva bisogno di riflettere e assicurarsi che non stesse facendo un'enorme, irreparabile sciocchezza. Si fermò davanti all'alloggio di Spock, indecisa se bussare o meno. Poteva tornare in plancia, mettersi il suo auricolare e ascoltare le frequenze come tutti i giorni. Avrebbe salutato il Capitano Kirk, Chekov e Sulu e avrebbe ripreso il suo lavoro come nulla fosse. In quel momento le sembrava una soluzione allettante, ma prima che potesse voltarsi e andarsene, la porta di fronte a lei si aprì.  

-Entri pure, Tenente.

Spock le dava le spalle, il viso rivolto verso la libreria della sua stanza, con l'aria di chi sta cercando un libro per passare il tempo.  Uhura entrò, sentendo la porta chiudersi alle sue spalle.

-Come faceva a sapere ero lì?

-La signorina Chapel mi ha avvisato che lei si era svegliata. E che lei venisse qui era la cosa più logica dopo ieri sera.

-Quindi lei mi sentiva mentre le parlavo.

-Ovviamente.

Uhura sentì il viso avvamparle. Era imbarazzata e davvero non apeva cosa dire per uscire da quella situazione spinosa. Spock si voltò e colse l'imbarazzo della donna. Sospirò pensando a quanto gli umani si lasciassero travolgere dalle emozioni, senza saperle assolutamente gestire. Soprattutto non capiva perchè Uhura fosse così a disagio.

-C'è qualcosa che non va, Tenente?

-Non credevo che lei mi sentisse. Erano confidenze estremamente personali.

-Ma riguardavano me. Non mi ha confidato qualcosa che riguardava un'altra persona. Non capisco perchè lei si senta in imbarazzo.

Nyota Uhura guardò l'uomo di fronte a lei, che la osservava serafico. Era talmente tranquillo che la innervosiva, le faceva venir voglia di scuoterlo. Spock, vedendo che lei restava in silenzio, prese di nuovo la parola.

-Si ricorda quando mi ha chiesto come fosse una serata con la Luna piena sul mio pianeta?

-Certo. Mi ha risposto che su Vulcano non c'è la Luna.

-Mi racconterebbe com'è una sera del genere sulla Terra?

-Sulla Terra, quando c'è la Luna piena,sembra che l'intero pianeta sia coperto d'argento. La luce che la Luna irradia illumina la notte, ma nasconde i segreti. E gli innamorati nascondo i loro segreti nella sua luce e a quella stessa luce giurano il loro amore.
Dovrebbe vedere l'oceano sotto la Luna, sembra puro argento liquido, che si muove lento e pigro, come se esso stesse sapesse quello che accade in quelle notti.

Spock fece un impercettibile sorriso.

-Sembra molto bello, Nyota.

-Lo è.-lo guardò capendo cosa fosse successo- Mi ha chiamata per nome?

Spock annui e poi le si avvicinò, lentamente. Uhura rimase ferma, completamente incapace di muoversi, stordita da quello che stava accadendo. Il vulcaniano le stava accarezzando i capelli,delicatamente, come se stesse toccando qualcosa di fragile e prezioso.
Scese con le dita lungo il viso della donna, toccandole la pelle con la sola punta delle dita. Uhura chiuse gli occhi e sentì le mani di Spock fermarsi.

-Qualcosa non va?

-Nulla. Mi chiedevo solo...è per caso in preda al plak-tow? *

-No, affatto. Mancano ancora due anni al pohn-farr. *

-Allora, semplicemente non capisco.

-Come lei ricordava ieri sera, sono per metà umano.

Uhura aprì gli occhi e vide quelli dell'uomo fissi nei suoi, con un leggero sguardo divertito. Accorciò con un movimento la distanza fra loro, sperando che lui non si tirasse indietro. Spock invece l'attirò ancora più a sè e la fissò per alcuni interminabili secondi, dopo di che la baciò. Fu delicato, come se non fosse ben certo di quello che stesse facendo, poi approfondì il bacio, sentendo il collo di Nyota piegarsi sotto le sue mani. Uhura fece scendere le mani allacciate dietro il collo di pock lungo il suo petto accarezzandoglielo lentamente.
Sentì Spock interrompere il bacio e allontanarsi leggermente, senza lasciarla.

-Spock, qualcosa non va?

-E' strano. Sento la mia parte umana in maniera particolarmente intensa. Non credo di disporre completamente del mio raziocinio.

-Sa qual è il problema?

-No, qual è?

-Lei parla troppo.

Fu Uhura a prendere l'iniziativa, attirandolo a sè e spingendo il corpo contro il suo. Sentì le mani di Spock passarle sulla schiena per poi sollevarla a posarla sul letto. Il corpo si Spock era esattamente come l'aveva sempre immaginato, asciutto e flessuoso, le sue mani erano fresche e delicate, ma riuscivano ad essere forti sulla sua pelle.
Stesi sul quel letto si assaporarono, scoprendosi a vicenda, entrambi liberi come non si erano mai sentiti. Fu intenso eppure straordinariamente semplice, come se quella fosse l'unica cosa giusta da fare, da sempre e per sempre. Si mossero piano, combaciando in ogni momento, in ogni respiro, in ogni attimo. Toccando insieme, all'unisono, la vetta di quel desiderio che avevano tanto a lungo celato.
Uhura posò la testa sul petto di Spock, con gli occhi socchiusi, insonnolita e felice, le spalle circondate da un braccio dell'uomo, che teneva l'altro posato sul ventre.

-Le emozioni umane possono diventare quasi incontrollabili persino per me.

-Ogni tanto credo che potrebbe lasciarle andare.

-Credo anch'io che sarebbe una buona idea.

Spock chiuse gli occhi, provato e affaticato dall'amore e dalla ferita. Uhura lo guardò restare immobile, mentre riposava e cullata dal battito del suo cuore si addormentò.




 * Il plak-tow , o febbre del sangue, è una pulsione dei vulcaniani che li spinge a cercare febbrilmente una compagna. Avviene durante il pohn-farr che può essere paragonato a un periodo di accoppiamento e che si verifica circa ogni 7 anni.
   
 
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